Clemente Mimun
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Clemente J. Mimun (Roma 9 agosto 1953) è un giornalista italiano.
Il padre, di origine libica, emigra in Tunisia e poi in Italia per sfuggire alle persecuzioni anti-ebraiche. Comincia la sua carriera giornalistica nel 1971, lavorando presso l'agenzia Asca; assunto dalla Rai nel dicembre del 1983, nel 1991 diviene vicedirettore del TG5. Nel 1994 torna a Viale Mazzini come direttore del TG2. Incarico che conserva fino al 2002, quando assume la guida del TG1. Nell'edizione del tg1 del 2 luglio 2003, nel servizio riguardante la seduta del parlamento europeo in cui il premier Silvio Berlusconi dava del kapò al deputato tedesco Martin Schulz, censurò l'audio dell'intervento[1]. Ricevette critiche anche dalla commissione di Vigilanza che l'accusò di essersi limitato a generiche osservazioni su aspetti marginali in merito ai commenti che la Corte dei Conti aveva mosso all'operato del governo e in particolare all'operato del ministro dell'Economia Giulio Tremonti; benché tutti i telegiornali, anche del concorrente privato, avessero sottolineato le disapprovazioni di Apicella a Tremonti.
Dal 2006 conduceva il Dopotg, approfondimento politico in onda dopo l'edizione del tg delle 20.
Appassionato tifoso della Lazio, nel biennio 1998-1999 è Consigliere di amministrazione durante la gestione di Sergio Cragnotti.
Il 13 settembre 2006 la guida del TG1 passa a Gianni Riotta, giornalista e scrittore. L'11 ottobre dello stesso anno viene nominato direttore della Testata Servizi Parlamentari della RAI, succedendo ad Anna La Rosa.