Chiesa di San Silvestro in Asti
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La chiesa di San Silvestro è una chiesa cattolica, in stile barocco, situata ad Asti. È la chiesa parrocchiale del Rione San Silvestro.
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[modifica] Le origini
La tradizione vuole che sia stata edificata intorno ai primi decenni dell'anno Mille e nel 1094 consacrata da papa Urbano II. La chiesa è intitolata a San Silvestro papa. Il primo documento che attesta la presenza della chiesa in Asti, è datato 1142.
Nel Cinquecento, la primitiva chiesa, ormai fatiscente, venne abbattuta: al suo posto venne edificata, intorno al 1580, una nuova chiesa a tre navate. Nel 1602 la parrocchia di San Silvestro e la chiesa passarono sotto l’egida dei padri Barnabiti fino al 1606, quando la congregazione ottenne la prepositura della Parrocchia di San Martino. La chiesa passò nuovamente sotto il clero secolare. Nei secoli la chiesa subì modifiche e rimaneggiamenti fino alla seconda metà del XVIII secolo quando, un po' per far fronte al gusto dell'epoca, un po' per la precarietà del fabbricato, la chiesa fu nuovamente demolita e ricostruita in stile barocco (come la vediamo ancora oggi) secondo il disegno del geometra Rostagno. Nel 1870 fu consacrata e nel 1891 fu completato anche il campanile.
[modifica] La facciata
La facciata ha linee neoclassiche, con un timpano triangolare sostenuto da colonne. Ai lati del portale si trovano due nicchie baroccheggianti con le statue di San Silvestro e San Giuseppe.
[modifica] L'interno
L'interno, ad un'unica navata, con soffitto a botte, presenta moltissimi arredi provenienti dalla distrutta chiesa dell’Annunziata. L’abside presenta affreschi raffiguranti Sant'Agostino, opera di Maurizio Novelli, su copia degli affreschi di Gian Carlo Aliberti, per la distrutta chiesa di Sant’Agostino in via XX settembre nel Rione San Martino–San Rocco. Nelle cappelle laterali notevoli sono le opere di Michelangelo Pittatore, raffiguranti Santa Zita, San Francesco di Paola e la Madonna con gli Angeli.
[modifica] Curiosità
Dal 1606 i parroci che si alternarono a capo della parrocchia di San Silvestro avevano diritto di portare l’Almuzia al braccio sinistro; questa era una benda di pelle di color grigio, ereditata dalla Preposta di San Martino, da cui proveniva il primo canonico, Don Giulio Penna trasferito a San Sivestro quando i padri Barnabiti ottennero con l’intercessione del duca Carlo Emanuele I di Savoia l’amministrazione della chiesa di San Martino.
[modifica] Bibliografia
- Bera G. Asti edifici e palazzi nel medioevo. Gribaudo Editore Se Di Co 2004 ISBN 88-8058-886-9
- Ferro, Arleri, Campassi, Antichi Cronisti Astesi, ed. dell'Orso 1990 ISBN 88-7649-061-2
- Grassi S. Storia della Città di Asti vol I ,II. Atesa ed. 1987
- S.G. Incisa Asti nelle sue chiese ed iscrizioni C. R.A. 1974
- V.Malfatto Asti antiche e nobili casate. Il Portichetto 1982
- Taricco S. Piccola storia dell'arte astigiana .Quaderno del Platano Ed. Il Platano 1994
[modifica] Particolari artistici
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