Cettigne
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Cettigne | |
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Nome ufficiale: | Cetinje |
Stato: | Montenegro |
Municipalità: | Cettigne (municipalità) |
Popolazione: - Totale - Densità |
(2003) 15.137 ab. ab./km² |
Pref. tel: | +382 86 |
Sito istituzionale |
Cettigne (in montenegrino: Cetinje; in serbo cirillico: Цетиње, traslitt. Cetinje) è una cittadina di 15.000 abitanti, fino alla prima guerra mondiale fu la capitale del Montenegro. Oggi è il capoluogo dell'omonima municipalità.
[modifica] Storia
La sua costruzione iniziò nel 1482, quale ultima roccaforte del re dello stato medievale di Zeta, Ivan Crnojevic. Nella ritirata di fronte agli invasori ottomani, il sovrano montengrino simbolo della resistenza si fermò in una piccola piana in mezzo al paesaggio carsico dell'altopiano del Lovcen, e vi costruì il palazzo reale e, dopo due anni, anche il monastero dove s'insediò l'arcivescovo di Zeta. Così questo piccolo ed insignificante paesino divenne un fulcro nella storia del Montenegro.
La nascita della nuova Cettigne segna anche la fine dello stato medievale di Zeta e l'inizio della nuova storia montenegrina. Non divenne mai una vera città, ma in nessun modo può essere definita un grande villaggio in quanto non ebbe mai alcun carattere rurale, né è mai stata una fortezza: era e conserva la forma urbis di fulcro politico e spirituale dell'ultimo stato libero nei Balcani ottomani.
Nel 1692 il pascià di Scutari, in un'incursione devatatrice, rase al suolo la città e il suo monastero. Ma in vent'anni la città venne di nuovo ricostruita, per poi essere subito distrutta una seconda volta dal visir turco della Bosnia.
Nel 1838 venne costruito il palazzo di "Bilijarda", nuova sede reale. Nel periodo di regno del principe Nicola (a partire dal 1860), Cettigne conobbe un periodo di rapida crescita urbana e demografica.
Al Congresso di Berlino, nel 1878, il Montenegro ottenne il riconoscimento anche formale della sua sovranità e questo creò un periodo di pace e di sviluppo della capitale Cettigne. Questo sviluppo però terminò durante la prima guerra mondiale, con l'occupazione del Montenegro da parte dell'Austria-Ungheria, al termine della quale esso venne aggregato al nascente stato della Jugoslavia.
Anche da quando la capitale venne trasferita a Podgorica, Cettigne rimase incontrastata capitale spirituale e culturale del paese.
[modifica] Descrizione della città
Le principali attrazioni storico-culturali della città sono:
- la chiesa Vlaska, originaria del 1450 e ristrutturata nel 1864. Il suo recinto è costruito con le canne dei fucili nemici dal 1858 al 1878;
- il palazzo "Bilijarda", di cui sopra;
- la Corte del Re Nicola, costruita nel 1867 per soddisfare le esigenze dei sovrani, ora sede del Museo dello Stato del Montenegro;
- l'istituto scolastico femminile, costruito dalla zarina di Russia Maria Alessandra;
- la chiesa "Na Cipuru", dedicata a Maria Vergine, costruita sui resti del monastero e un tempo cappella di corte;
- il teatro "Zetski dom", che fu il primo del Montenegro;
- il Palazzo Blu, un tempo residenza del principe erede al trono, oggi museo;
- le sedi delle antiche ambasciate costruite dopo il 1878 dalle principale potenze dell'epoca: Austria, Francia, Russia, Italia e Gran Bretagna;
- il palazzo "Vladin dom", ex sede del governo, ultimato nel 1910, era il palazzo più lussoso della città. Al suo interno è conservata una grandissima carta georgrafica a rilievo del Montenegro, costruita dai cartografi austro-ungarici per avere una migliore visione del territorio occupato. A causa delle sue dimensioni fuori dall'usuale, sono stati costruiti un palco ed un ponte che la sovrasta, per garantire una buona visione.