Cattedrale Notre-Dame di Amiens
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Bene appartenente al Patrimonio dell'Umanità UNESCO | |
Cattedrale di Amiens | |
Dati | |
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Anno inserimento: | 1981 |
Tipologia: | architettonico |
Criterio: | C (i)(ii) (*) |
In pericolo: | nessuna indicazione |
Scheda: | Scheda UNESCO |
Patrimoni in Francia |
La cattedrale Notre-Dame di Amiens, con i suoi oltre 7000 m² di superficie, è la più vasta delle cattedrali francesi. La sua struttura costituisce un tutto armonico, fedele ai canoni del Gotico classico definiti a Chartres, ma anche rivoluzionario per la sua concezione basata sulla grandiosità. Dal 1981 è iscritta nell'elenco dei Patrimoni mondiali dell'umanità dell'UNESCO.
Indice |
[modifica] Dimensioni
- lunghezza esterna: 145 metri
- lunghezza interna: 133,50 metri
- larghezza della navata, tra i pilastri: 12,15 metri
- larghezza della navata, al centro dei pilastri: 14,60 metri
- larghezza delle banchine, tra i pilastri: 6,07 metri
- lunghezza esterna del transetto: 70 metri
- lunghezza interna del transetto: 62 metri
- altezza della navata, sotto la chiave di volta: 42,30 metri
- superficie coperta: 7.700 m²
- volume: circa 200.000 m³ (il doppio di Notre-Dame a Parigi)
[modifica] Storia
[modifica] Il vescovo di Fouilloy
La lapide sepolcrale del vescovo Evrard de Fouilloy, nella cattedrale di Amiens, non lascia dubbi sull'identità di colui che volle la costruzione della chiesa, in quanto porta scritto: "Fondamenta hujus basilica locavit. Anno 1220". Infatti, fu proprio lui a porre la prima pietra di questo tempio nel quale sarebbe stato poi seppellito sotto una magnifica tomba in bronzo, in cui è effigiato con volto sereno, ma energico.
Il vescovo di Fouilloy fu certamente un uomo di carattere, capace di intraprendere un'opera di tali dimensioni in un'epoca nella quale non erano state ancora pienamente sperimentate le possibilità del gotico e senza essere certo di riuscire a far pagare ai ricchi lanaioli di Amiens tutta la mole d'oro necessaria per portarla a termine.
[modifica] San Firmino vescovo e martire
La Piccardia è una bella regione rurale situata a nord della valle della Senna, tra la costa atlantica e la frontiera belga. Il suo capoluogo, Amiens, ha un buon porto fluviale sulla Somme e una posizione strategica sulla rotta che collega Parigi a Calais. Così, se in certe occasioni ha dovuto fare da scudo alla capitale, ha potuto comunque beneficiare di un attivo commercio, per cui il bilancio, a giudicare dalla prosperità di cui la città ha sempre goduto, è stato positivo. Ad Amiens c'è ancora una fiorente industria tessile, che già nel Medioevo produceva una varietà di lana molto pregiata, tinta di azzurro mediante una pianta che abbonda nella regione, la Isatis tinctoria.
Agli inizi del XIII secolo, in questa città di lanaioli e mercanti arricchiti, devota al martire pamplonese San Firmino che nel IV secolo ne era stato vescovo, e a cui era consacrata la prima cattedrale romanica, arrivò, in qualità di vescovo, l'aristocratico Evrard de Fouilloy, che aveva legami di parentela con l'alta nobiltà ed era determinato a fare della sua sede una delle più illustri di Francia. Com'era fin troppo usuale all'epoca, un incendio avvenuto nel 1218 distrusse la cattedrale in stile gotico consacrata nel 1152 sotto la protezione della Madonna, sorta sulla preesistente chiesa romanica di San Firmino.
A partire da allora, il gotico si era molto evoluto, per cui il vescovo Fouilloy era già in grado di intraprendere la costruzione di un'opera molto più ambiziosa: la più grande, la più bella mai costruita fino a quel momento. Risulta evidente che un'opera simile richiedeva un cospicuo investimento. Vennero fatte le consuete raccolte di denaro, portando di paese in paese la collezione di reliquie della cattedrale, ma la maggior parte dei fondi furono devoluti dai borghesi della città, fieri di poter vantare un così splendido monumento.
[modifica] Gli architetti del labirinto
Come indicato sulla lapide sepolcrale del vescovo, i lavori furono iniziati nel 1220. Incaricato del progetto fu il canonico Robert de Luzarches. II suo nome appariva, assieme a quello di Thomas de Cormont e del figlio Renault de Cormont, suoi successori nella direzione dei lavori, in un'iscrizione situata al centro del labirinto costruito nella navata centrale, simile a quelli di Reims e Chartres. Qualcuno ebbe l'avvertenza di copiare questo testo prima che fosse smantellato. Nel 1288, data a cui risale l'iscrizione, la cattedrale, a parte alcuni lavori secondari, era praticamente terminata.
Contrariamente alla consuetudine, i lavori furono iniziati dalla parte frontale, di modo che la facciata fu la prima a essere conclusa, nel 1236. Dopo alcuni anni in cui i lavori procedettero a ritmo lento, la costruzione riprese con celerità: nel 1247 il braccio settentrionale del transetto era terminato, nel 1258 le cappelle dell'abside e, nel 1269, la volta dell'incrocio del transetto. Infine, nel 1279 fu finalmente possibile procedere alla traslazione delle reliquie di San Firmino. Durante questo periodo, il progetto originale di Luzarches subì alcune modifiche significative. La facciata principale fu arricchita di un ciclo scultoreo più imponente del previsto; fu aumentata l'altezza delle volte, che raggiunse i 42,30 metri, superando qualsiasi altra cattedrale francese, salvo quella di Beauvais, che, però, pagò tanta audacia con il suo prematuro crollo.
Questa altezza smisurata, che rese obbligatorio l'uso di doppi archi rampanti di sostegno, è in armonia con la pianta di dimensioni eccezionali: 133,50 metri di lunghezza e 65,25 metri di larghezza sul transetto. Il modello segue i canoni stabiliti a Chartres, con tre navate sia nella parte frontale che nel transetto, e un'ampia abside divisa in quattro settori. Il deambulatorio, doppio ai lati ma semplice nel tratto curvo, immette in sette cappelle radiali. All'interno, le pareti sono suddivise verticalmente in tre livelli, archi, trifore e finestre, con la particolarità che la parte di sfondo del triforio, generalmente chiusa, qui adotta la struttura a vetrata.
[modifica] La Bibbia di pietra
Nel corso della storia la cattedrale di Amiens è stata più fortunata di molte delle chiese coeve. Quando, durante la Rivoluzione francese, fu ordinata la distruzione di tutte le immagini di re e di santi, le autorità locali riuscirono a proteggere quelle della cattedrale. Più tardi, il tempio scampò ai bombardamenti delle due guerre mondiali, per cui il suo ricco patrimonio scultoreo è arrivato fino ai nostri giorni praticamente intatto, benché in parte modificato dai mediocri restauri del XIX secolo. A questo ciclo è stato dato il nome di "Bibbia di Amiens", data la completezza delle rappresentazioni iconografiche, che comprendono quasi tutti gli episodi dell'Antico e del Nuovo Testamento.
La maggior parte delle sculture, che risale al XIII secolo, inaugura uno stile che si diffonderà oltre le frontiere francesi: basti pensare alla cattedrale di Burgos in Spagna. Com'è stato detto, questa scuola nacque forse in funzione di una richiesta crescente di opere, che indusse gli artisti e gli artigiani a cercare forme sempre più stilizzate e uniformi, in modo da permettere la produzione in serie. Il risultato sono figure molto accademiche, dalle linee eleganti e di grande bellezza, però fredde e distanti.
La facciata, fiancheggiata da due torri aggiunte nei secoli XIV e XV, ha tre portali, in corrispondenza con la navata principale e con quelle laterali. AI di sopra dei portali, si trovano due gallerie, la superiore popolata di statue dei re di Giudea e Israele, tema consueto nelle cattedrali di questo periodo, e il magnifico rosone che supera gli undici metri di diametro. L'iconografia dei portali segue il modello di Notre Dame di Parigi. Sul pilastro del portale centrale appare la famosa statua di Cristo in atteggiamento maestoso, popolarmente conosciuta come Beau Dieu, e nel timpano la scena del Giudizio universale. II portale destro descrive la vita di Maria, mentre quello sinistro è dedicato a San Firmino e a storie del Santo. La statua più popolare tra tutte è la Vierge Dorée, situata nel portale sul fianco meridionale che si apre alla testata del transetto, opera della fine del XIII secolo.
Dotata di una vivacità di cui sono prive le ieratiche e solenni madonne della facciata principale, dalle quali si distacca cronologicamente, la statua della Vierge Dorée risponde appieno alla tendenza gotica di umanizzare la figura di Maria, accentuandone il carattere materno.
[modifica] Le sculture dell'interno
Nel XIV secolo, il complesso scultoreo fu completato con una serie di figure di personaggi storici, come il re Carlo V il Buono e suo figlio, il Delfino, addossate ai pilastri che separano le cappelle dal coro. Prive della solennità di quelle della facciata, ma dotate di un lirico naturalismo, rappresentano un contrasto che permette di apprezzare l'evoluzione della scultura negli ultimi secoli del Medioevo francese. Tra il 1508 e il 1519, vennero intagliati i 110 stalli del coro, che ancora oggi si conservano come ulteriore dimostrazione della miracolosa sopravvivenza del patrimonio artistico di Amiens, dato che la maggior parte degli stalli delle altre cattedrali è andata distrutta durante la Rivoluzione.
Appartenenti a un'epoca in cui la religione aveva perduto molto della sua solennità medievale, i temi degli stalli di Amiens sono essenzialmente popolari: mestieri, allegorie e leggende evangeliche narrate con una deliziosa abbondanza di particolari della vita quotidiana.
A questo tempio manca però l'elemento essenziale di ogni cattedrale gotica: tutte le vetrate originali sono andate praticamente perdute, fatta eccezione per alcuni frammenti del XIV secolo, eccessivamente restaurati ma comunque preziosi per testimoniare l'impoverimento che questa arte subì nei cent'anni trascorsi dalla meraviglia di Chartres.
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