Cannibalismo
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Il cannibalismo è una pratica consistente nel mangiare membri della propria specie, completamente o in parti. Il cannibalismo tra gli umani è detto anche antropofagia, dal greco ànthropos (uomo) e phagein (mangiare).
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[modifica] Il termine
Generalmente, si parla di cannibalismo come atto rituale all'interno di culture primitive, mentre l'antropofagia designa semplicemente l'atto di mangiare carne umana.
Il termine cannibalismo nasce da una confusione.
Quando Cristoforo Colombo approdò a San Salvador, la prima popolazione che incontrò furono gli indiani Arawak, che egli stesso descrisse come sinceri, miti, pacifici e generosi. "Cariba" voleva dire, nel loro linguaggio, coraggioso. Sentendo la parola, Colombo credette di riconoscervi "caniba", "canis", e la accostò al termine "cinocefali", uomini selvaggi dal muso di cane, di cui racconti di viaggio e romanzi parlavano fin dall'antichità, collocandoli in estremo oriente, ma non solo, e facendone, spesso, i maschi delle amazzoni.
Il termine nacque in questo modo, e, man mano che gli esploratori europei venivano a contatto con le reazioni bellicose dei popoli nativi delle Americhe, si caricò del significato di "uomo che mangia altri uomini", anche se il senso fu molto più fantasticato che verificato.
Il pensiero magico che fa da sfondo al cannibalismo assume che il mangiare carne umana conferisca al mangiatore i poteri del cibo. Si distingue perciò l'"endocannibalismo", che consiste nel mangiare membri defunti del proprio gruppo, per non disperderne le risorse magiche, dall' "esocannibalismo", che consiste nel mangiare membri di un altro gruppo per appropriarsi delle loro risorse magiche, impoverendo contestualmente il gruppo nemico.
[modifica] Cannibalismo nel regno animale
Nel mondo animale il cannibalismo non è infrequente: le ragioni risiedono solitamente nel sovrapopolamento, nella scarsità di risorse alimentari, nella necessità di eliminare cuccioli imperfetti, che trasmetterebbero alla specie un patrimonio genetico alterato, oppure, sempre in chiave genetica, nell'istinto del maschio di eliminare i precedenti cuccioli che la femmina ha avuto da un altro maschio.
Tutti conoscono storie di questo genere:
- molti mammiferi (i gatti, ad esempio) divorano i propri cuccioli nati imperfetti;
- il leone divora la precedente cucciolata della femmina, così da eliminare il patrimonio genetico del precedente maschio e replicare il proprio.
- le api: in caso di scarsità o di cattiva qualità del polline, si osserva nell'alveare cannibalismo delle larve più giovani di 3 giorni: ciò consente alle operaie di utilizzare le proteine così recuperate per completare lo sviluppo della covata più vecchia, limitando nel contempo la domanda di polline e lo sviluppo numerico dell'alveare;
- la mantide religiosa divora il proprio compagno durante l'accoppiamento, anche qui per far fronte alla maggiore domanda di proteine derivante dalla deposizione delle uova. Alcuni altri insetti, ad esempio, hanno sviluppato un sistema di difesa dal cannibalismo della femmina consistente nel portarle una piccola preda da divorare durante l'accoppiamento, in modo da aver il tempo di fuggire;
[modifica] Cannibalismo umano
Del cannibalismo rituale si è detto sopra. Esistono reperti archeologici di ossa umane variamente manomesse che sembrano attestarlo, anche se non ci sono documenti che spieghino veramente le ragioni delle manomissioni. Una ventina d'anni fa è apparsa, infatti, una teoria dell'antropologo William Arens, secondo cui il cannibalismo è in fondo solo un mito del quale mancano prove materiali certe.
In epoca preistorica troviamo resti di pasti cannibalici, solo nelle grotte abitate dall'uomo di Neandethal e questo è considerato uno dei motivi per cui questa specie diversa dall'homo sapiens, si è estinta. Durante l' era paleolitica non sono mai stati trovati reperti di pasti cannibalici dell'uomo sapiens.
Il cannibalismo resta comunque uno dei grandi tabù del pensiero umano, probabilmente più dell'incesto, e può affiorare come atto materiale in situazioni di gravi psicopatologie.
Nell'evoluzione del pensiero umano verso il simbolismo religioso, invece, la funzione appropriativa e magica connessa al cannibalismo (inteso come sacrificio di esseri umani) è stata spostata verso il sacrificio di animali (destinati comunque ad essere mangiati: agli dei andava il fumo, e le parti commestibili erano oggetto di rituali socializzanti e redistributivi).
In epoca storica, sono noti episodi di cannibalismo sostanzialmente riconducibili a due ordini di ragioni:
[modifica] Sopravvivenza
- nel 1816, a seguito del naufragio della fregata "La Medusa", 139 marinai e soldati rimasero bloccati su una zattera per 13 giorni, praticando l'antropofagia per sopravvivere. I sopravvissuti furono 15.
- nel 1972, in seguito ad un incidente aereo, una squadra di rugby uruguayana rimase isolata per 72 giorni su un ghiacciaio delle Ande, prima di ricevere soccorsi. I 13 sopravvissuti sopravvissero cibandosi dei loro compagni morti.
[modifica] Criminalità o psicopatologia
Il fatto recente più noto è la storia dello studente giapponese Issei Sagawa, che nel 1981 divorò una parte della sua amica olandese, a Parigi.
Quella che segue è invece una lista di criminali condannati per assassinio, per i quali fu dimostrato il consumo (e in alcuni casi la vendita) di carne umana:
- George Karl Grossmann (tedesco, arrestato nel 1921),
- Karl Denke (tedesco, arrestato nel 1924),
- Fritz Haarmann (tedesco, 1925),
- Albert Fish (americano, arrestato nel 1934),
- Anna Zimmerman (tedesca, arrestata nel 1981),
- Jeffrey Dahmer (americano, arrestato nel 1991),
- Andrei Chikatilo detto il Mostro di Rostov (ucraino, condannato a morte nel 1994),
- Armin Meiwes (tedesco, 2001),
- Cinghiz Bubeiev (russo, 2005, condannato a 14 anni di reclusione)
[modifica] I Khmer Rossi
Un sopravvissuto al genocidio cambogiano (1975-1979) [1] spiega che i Khmer Rossi riportarono in auge una forma di cannibalismo rituale che attribuiva alla cistifellea, estratta a persone ancora vive e assunta seccata e grattuggiata, il potere di curare qualsiasi malattia. Egli ha visto numerosi prigionieri sventrati vivi, le cui cistifellee venivano poi seccate al sole. Il professor Khem Maly Cham [2] afferma che alcune cistifellee venivano vendute in Cina come medicinali.
- Un testimone [3] ha visto i Khmer Rossi sventrare due bambini per raccoglierne e berne la bile, prima di ucciderli.
- Il segretario dell'ambasciata francese Denise Affonco [4] vide sventrare vivo un prigioniero, il cui fegato fu poi cotto su una stufa e mangiato.
- Riferimenti a questo tipo di cannibalismo sono presenti anche in altri libri [5].
[modifica] Effetti biologici del cannibalismo
È dimostrato che il consumo di proteine della propria specie produce effetti deterioranti per l'organismo cannibale: in certi girini, germi che nell'organismo cannibalizzato avevano stabilito una sorta di silente, e relativamente pacifica, convivenza, attaccano l'organismo cannibale con molto maggiore virulenza, fino a condurlo a morte.
Tale consumo sembra essere anche all'origine dello sviluppo di prioni, come accade nella Malattia di Creutzfeldt-Jakob.
[modifica] Cannibalismo nel cinema
Negli anni 1960 vengono presentati diversi documentari sia cinematografici che televisivi, nei quali gli autori parlano del cannibalismo rituale di una tribù africana e illustrano il cannibalismo rituale e guerresco di alcune tribù dell'Amazzonia:
- Mondo cane (1961)
Negli anni 1970, epoca d'oro dei cannibal movie italiani il film più atroce mai fatto, fu il film di fantascianza intitolato:
- 2022: i sopravvissuti (titolo originale: Soylent Green, 1973), l'industria alimentare Soylent, confeziona gallette alimentari con plancton ma l'aiutante di un detective sa che l'inquinamento ha distrutto il plancton da almeno cinque anni.
Gli anni 1990 hanno visto una curiosa moda di cannibalismo. Per citare solo i film più noti e con pretesa di qualità si vedano:
- Delicatessen (1990): grottesco
- Il silenzio degli innocenti (1991): il più noto, probabilmente, dei film della trilogia di Thomas Harris su un serial killer cannibale;
- Alive - I sopravvissuti (1993): dall'episodio della squadra di rugby caduta sulle Ande;
[modifica] Senso figurato
- Il verbo cannibalizzare è talvolta utilizzato in meccanica per indicare il prelevamento di parti da uno o più apparecchi fuori uso per costruirne uno nuovo o più frequentemente ripararne uno non funzionante;
- nel linguaggio familiare, cannibalizzare può significare appropriarsi del lavoro, delle risorse, delle idee - talvolta della vita - di qualcun altro.
[modifica] Bibliogafia
- Arens William E., Il mito del cannibale. Antropologia e antropofagia, Torino, Bollati Boringhieri, 2001
[modifica] Note
- ↑ Bovannrith Tho Nguon e Diego Siracusa, Cercate l'Angkar, Jaca Book, 2004, ISBN 8816282576, pag. 48
- ↑ Peter Maguire, Facing death in Combodia,Columbia University Press, 2005, ISBN 0231120524, pag. 65
- ↑ Rithy Panh e Christine Chaumeau, S21 - La macchina di morte dei Khmer Rossi, O barra O, 2003, ISBN 8887510229, pag. 156
- ↑ Peter Maguire, Facing death in Combodia,Columbia University Press, 2005, ISBN 0231120524, pag. 65
- ↑ Ong Thong Hoeung, Ho creduto nei Khmer rossi, Guerini e associati, 2004, ISBN 8883355059 e Claire Ly, Tornata dall'inferno, Edizioni Paoline, 2006, ISBN 8831530895