Bioregionalismo
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Il bioregionalismo, una pratica di vita ecologista, è nato in California verso la metà degli anni '70 e le sue idee sono state propagandate in tutto il mondo da filosofi, ecologisti, scrittori e poeti, facendo presa sulle persone più sensibili e alla ricerca di un diverso e più profondo rapporto con la natura. Il bioregionalismo è legato al territorio in cui si vive, considerato come un insieme omogeneo dal punto di vista morfologico e da quello degli esseri viventi, un insieme in cui tra le piante, gli animali, i monti, i suoli, e le acque, l'uomo è solamente una parte della complessa rete ecosistemica, in una prospettiva non più antropocentrica bensì biocentrica come insegnano anche i principi dell’ecologia profonda. Il termine bioregione viene dalla parola latina "bios": vita e da quella latina "regire": reggere o governare. Si tratta quindi di un territorio geografico omogeneo in cui dovrebbero essere predominanti le regole dettate dalla natura e non le leggi che spesso l'uomo ha definito artificialmente a proprio uso e consumo. "Il governo della natura", così Kirckpatrick Sale ha definito il più profondo significato di bioregionalismo. La bioregione può essere una grande vallata fluviale o una catena montuosa, può abbracciare diversi ecosistemi e contenere al suo interno più province biogeografiche ma anche paesi e città. Ognuno di noi vive all'interno di una bioregione e lo sforzo da fare è quello di riconoscerla, ritrovarsi in essa come nella propria casa, e di questa conoscere tutte le potenzialità e le risorse naturali, sociali e culturali, alla ricerca di un modo di vivere sostenibile e locale in armonia con le leggi della natura e con tutti gli esseri viventi. Peter Berg, uno dei padri fondatori del bioregionalismo, ha definito la bioregione come "tanto il terreno geografico quanto il terreno della coscienza". Il bioregionalismo è quindi quella "forma di organizzazione umana decentrata che, proponendosi di mantenere l'integrità dei processi biologici, delle formazioni di vita e delle formazioni geografiche specifiche della bioregione, aiuta lo sviluppo materiale e spirituale delle comunità umane che la abitano' (Thomas Rebb). Infatti una volta che si è riconosciuta la propria bioregione, il proprio "luogo" che sia urbano, rurale o selvaggio, bisogna viverci interamente, pensare in modo bioregionale, che non è l'adesione ad una nuova statica ideologia ma la scoperta, e la pratica quotidiana, di un nuovo vivere personale ed ecologista in armonia con la natura (il "real work" di Gary Snyder). In Italia il bioregionalismo non ha ancora avuto il suo giusto riconoscimento, a partire dalle principali associazioni ambientaliste, i verdi e la sinistra in genere, nonostante potrebbe essere una valida opposizione ai vari modelli di società di stampo patriarcale federalista, materialista e neofascista dando anche una valida risposta al crescente bisogno di una nuovo rapporto con l'ambiente e con se stessi. Da oltre 10 anni il riferimento italiano è la Rete Bioregionale Italiana (www.retebioregionale.ilcannocchiale.it)