Battaglia di Carre
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Battaglia di Carre | |||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|
Parte delle guerre romano-persiane | |||||||
|
|||||||
Schieramenti | |||||||
Repubblica romana | Parti | ||||||
Comandanti | |||||||
Marco Licinio Crasso †, Publio Crasso † | Eran Spahbod, Surena | ||||||
Effettivi | |||||||
43.000 (35.000 legionari, 4.000 cavalieri, 4.000 unità di fanteria leggera) | 10,000 (1.000 catafratti e 9.000 arcieri a cavallo) | ||||||
Perdite | |||||||
4.000 feriti, 20.000 morti, 10.000 prigionieri | minime |
La battaglia di Carre fu combattuta nell'anno 53 a.C. presso la città di Carre (oggi Harran, Turchia) tra l'esercito della Repubblica romana comandato dal generale romano Crasso e l'esercito partico al comando di Iran Spahbod Surena. La battaglia si rivelò un disastro per le forze romane in Medio Oriente.
[modifica] La campagna
La battaglia non fu combattuta per motivi strategici, ma perché Crasso, membro del primo triumvirato, voleva ottenere una grande vittoria militare per non perdere prestigio e popolarità nei confronti degli altri triumviri (Cesare e Pompeo). A questo scopo decise di invadere l'Impero dei Parti. Crasso avanzò con un'armata di circa 35.000 legionari e 4.000 ausiliari. Invece di seguire il corso dell'Eufrate come gli era stato consigliato dai suoi subordinati per avere un fianco protetto e rifornimenti di acqua assicurati, decise di attraversare il deserto siriano. Mentre le truppe romane avanzavano lentamente e faticosamente nel deserto i Parti, invece di accettare uno scontro campale, iniziarono ad attaccare i Romani con i loro arcieri a cavallo, che colpivano a distanza, infliggendo gravi perdite, per poi fuggire prima che i Romani potessero reagire. Tuttavia questa strategia invece di preoccupare Crasso lo convinse che i Parti erano dei codardi che non accettavano di confrontarsi apertamente con i Romani. Però quando Crasso decise di mandare un contingente di cavalieri gallici a contrattaccare questi vennero spazzati via dalla pesante cavalleria partica (catafratti) e suo figlio che li comandava venne ucciso. A questo punto fra i Romani vi fu grande scoraggiamento e i Parti attaccarono il campo romano, solo 10.000 soldati al comando di Cassio, uno dei migliori ufficiali di Crasso, riuscirono a salvarsi. Gli altri, incluso lo stesso Crasso, furono massacrati.
[modifica] Le conseguenze
La morte di Crasso fu l'unica conseguenza importante della Battaglia di Carre, in quanto lasciò Cesare e Pompeo completamente padroni della scena politica a Roma. I Parti decisero di non approfittare del successo per invadere i territori romani. Le guerre tra i Romani (e poi i Bizantini) e i Parti (e poi i Sassanidi) si trascineranno per altri 700 anni finché entrambi non soccomberanno agli Arabi. Inoltre, si presume che la battaglia abbia dato inizio alle prime relazioni sino-romane. Secondo Plinio, nel 54 a.C., un anno dopo la battaglia, 10.000 prigionieri romani furono deportati dai Parti nella Margiana affinché aiutassero la guarnigione di guardia al confine orientale dell'Impero. La dinastia cinese degli Han, in seguito, conquistò questa regione e prese prigionieri alcuni romani che, presumibilmente, furono i primi occidentali ad incontrare i cinesi.[1]