Autovelox
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Motivazione: Nessuna norma impone il presegnalamento dei controlli o l'obbligo della visibilità edgli stessi, la parte sulla obbligatorietà della contestazione immediata va chiarita con le opportune distinzioni fra strade senza obbligo di contestazione e casi in cui la contestazione differita è possibile. Segnalazione di Roberto1974 11:29, 17 dic 2006 (CET)
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Autovelox è un termine che è entrato nell'uso comune degli automobilisti italiani per indicare l'attrezzatura destinata a rilevare la velocità dei veicoli ad opera degli organi di Polizia Stradale e Polizia Municipale, apparecchio detto in italiano anche velocimetro. L'apparecchio ha come scopo la rilevazione del superamento dei limiti di velocità dei veicoli sulle strade.
La denominazione di tutti i rilevatori come autovelox è peraltro imprecisa perché trattasi semplicemente della denominazione tecnica relativa solo ad alcuni prodotti dell'azienda "Sodi Scientifica". È a causa della notevole diffusione del modello Autovelox 104 C2 che ora si indicano in tal modo anche altre apparecchiature a fotocellule prodotte da ditte concorrenti, o anche gli apparati a pistola laser.
L'autovelox propriamente detto è un misuratore di velocità che utilizza una coppia di laser paralleli ad una determinata distanza l'uno dall'altro il cui raggio viene interrotto dai veicoli in transito permettendo così il calcolo della velocità. Il funzionamento degli ultimi modelli si avvale inoltre di un terzo laser per la determinazione della distanza tra l'apparecchio e il veicolo rilevato.
Indice |
[modifica] Tipi di autovelox
Esistono diversi tipi di autovelox, classificati in base al funzionamento. Alcuni di essi non permettono però la contestazione immediata dell'infrazione, in quanto la rilevazione e lo scatto della fotografia sono contemporanei o posteriori al transito del veicolo. Esaminiamo le principali tipologie.
[modifica] Apparati a fotocellule
Gli autovelox a fotocellule sono i più classici che possiamo incontrare sulle nostre strade. Si basano su un principio di funzionamento estremamente semplice.
Dispongono solitamente di due fotocellule a riflessione: il passaggio della testa di un veicolo attraverso il fascio della prima cellula, interrompendolo, dà inizio al rilevamento facendo partire un timer, mentre il passaggio attraverso il secondo fascio blocca il timer. Nota la distanza tra le due cellule, la velocità è calcolata in funzione del tempo impiegato ad attraversare i due fasci, ed è espressa sempre in chilometri orari (o miglia orarie). Se la velocità rilevata eccede il limite, l'apparecchio provvede a scattare una fotografia del veicolo trasgressore.
Recentemente sono stati introdotti nuovi modelli a tre cellule: la terza (centrale) serve a calcolare la distanza tra il veicolo e l'apparecchio, ed è l'unico modo per operare una corretta misurazione della velocità sulle strade a più corsie (se un veicolo si trova in fase di sorpasso, non sarebbe possibile conoscere quale stia superando il limite).
I modelli più avanzati dispongono inoltre di un collegamento via radio con una seconda postazione, di solito posta 100 metri più avanti: ciò permette ad una pattuglia di Polizia di fermare il veicolo e procedere alla contestazione immediata dell'infrazione.
Gli apparecchi a fotocellule sono spesso adoperati negli autobox, ossia delle vere e proprie scatole, ben visibili agli automobilisti, che operano come postazione fissa.
[modifica] Apparecchi laser
Famosi tra gli automobilisti sono gli apparecchi laser, detti in generale telelaser. Solitamente sono tenuti in mano dall'operatore e puntati sui veicoli da esaminare. Il principio di funzionamento si basa sull'emissione di un fascio laser ad alta frequenza e sulla sua successiva riflessione sulla carrozzeria del veicolo. Un sensore ottico, nota la frequenza di partenza e rilevando la frequenza di ritorno, determina la velocità esatta del veicolo.
Per la natura di questi apparecchi, in Italia è obbligatoria la contestazione immediata dell'infrazione se la rilevazione è effettuata con telelaser, in quanto l'apparecchio rivela in anticipo all'operatore la velocità del veicolo. In Italia, inoltre, i telelaser devono essere muniti di macchina fotografica integrata: una sentenza ha infatti stabilito che la rilevazione è soggetta alla precisione dell'operatore nel mirare al veicolo giusto.
Per approfondire, vedi la voce Effetto doppler. |
[modifica] Apparecchi video e da inseguimento
Un'altra tipologia di autovelox è quella che elabora le immagini di una telecamera per calcolare la velocità dei veicoli. Non esistono al momento apparecchi fissi (sebbene Autostrade per l'Italia afferma in alcuni suoi comunicati stampa che le telecamere di sorveglianza sulle autostrade contribuiscono al rilevamento degli eccessi di velocità), ma l'uso principale di questa tipologia di apparecchi è a bordo delle volanti della Polizia Stradale. L'apparecchio rileva la velocità relativa dei veicoli che precedono o viaggiano in senso contrario alla volante, e la confronta con i dati del tachimetro di bordo, ricavando la velocità effettiva. Non esiste modo per falsare (a favore dell'automobilista) questo tipo di apparecchi
[modifica] Apparecchi radar
Meno diffusi, ma anche più facili da camuffare, sono gli apparecchi basati su tecnologia radar. L'autovelox radar effettua la misurazione della velocità valutando l'eco di un segnale radar emesso su determinate frequenze. Si tratta di un dispositivo quasi infallibile, perché basato sugli stessi principi dei radar aerei.
In Italia comunque gli Autovelox con tecnologia radar non sono omologati.
[modifica] Il SICVE
Il SICVE (Sistema informativo per il controllo della velocità), detto anche Safety tutor, è un dispositivo, sviluppato da Autostrade per l'Italia e Polizia Stradale, ma brevettato dalla prima e gestito dalla seconda, che viene solitamente classificato come autovelox, ma, pur rilevando gli eccessi di velocità, si distingue nettamente dai classici autovelox per un motivo: esso rileva la velocità media dei veicoli, e non quella istantanea. Attualmente è utilizzato solo in Italia, e solo sulle autostrade. Un sistema SICVE occupa un tratto autostradale dai 15 ai 20km.
Il veicolo in transito nel SICVE viene inizialmente fotografato (con data e ora) da apposite fotocamere installate su un pannello messaggi, e nel suo transito trasporta una carica magnetica attraverso due conduttori annegati sotto l'asfalto. Prima di raggiungere il punto di controllo finale, il veicolo può attraversare ulteriori cavalcavia o pannelli: se esso ha viaggiato ad una velocità media oltre il limite stabilito, delle segnalazioni luminose invitano il conducente a rallentare. All'altezza del punto di controllo, il veicolo viene nuovamente fotografato con data e ora, ma se la sua velocità media è stata inferiore o al più uguale al limite massimo, le due foto vengono scartate dal sistema. Le rimanenti sono quelle di chi ha viaggiato ad una media superiore al limite. Il calcolo della velocità media stabilisce con certezza che durante la tratta l'automobilista ha viaggiato, almeno per un istante, ad una velocità uguale alla media calcolata.
Per approfondire, vedi la voce Teorema di Lagrange. |
[modifica] Normativa italiana
La legge italiana stabilisce che i luoghi ove viene effettuato il controllo elettronico della velocità devono essere debitamente presegnalati da apposita segnaletica verticale. Tutte le apparecchiature in uso (art. 142 comma 6 del Codice della strada) devono essere debitamente omologate ed approvate dal Ministero dei Lavori Pubblici: tra i requisiti vi è la chiara visibilità agli automobilisti (in alcuni Stati gli autovelox vengono nascosti o camuffati). All'atto della rilevazione della velocità eccessiva, salvo eccezioni, gli agenti di controllo devono intimare l'ALT al veicolo e contestare immediatamente la violazione al conducente, tuttavia esistono casi in cui l'infrazione può non essere immediatamente contestata. Difatti, qualora il fermo immediato del veicolo del trasgressore metta in pericolo l'incolumità del conducente, degli operatori di Polizia o la sicurezza del traffico, la contestazione può avvenire a mezzo del servizio postale. In questo caso deve essere fatta menzione e descritte le circostanze pericolose che hanno impedito il fermo dell'auto. Vale la pena di ricordare che, in generale, l'art.384 del D.P.R. 495/92 autorizza alcuni casi di contestazione differita di infrazioni al Codice della Strada.
All'atto della rilevazione, è necessario decurtare dalla velocità rilevata una tolleranza pari al 5% della velocità rilevata (non inferiore a 5km/h). Se la velocità risultante eccede il limite vigente sulla strada, si applicano le seguenti sanzioni:
- Per chi supera il limite massimo di non oltre 10km/h, sanzione amministrativa da 35 e 143 €
- Per chi supera il limite massimo di oltre 10 km/h, ma non di oltre 40 km/h, sanzione amministrativa da 143 a 573 € e decurtazione di 2 punti patente
- Per chi supera il limite massimo di oltre 40 km/h, sanzione amministrativa da 357 a 1433 €, decurtazione di 10 punti patente nonché ritiro e sospensione della stessa da 1 a 3 mesi (in caso di conducente neopatentato sospensione da 3 a 6 mesi).
I punti decurtati dalla patente sono raddoppiati nel caso in cui il titolare l'abbia conseguita da meno di 3 anni!
[modifica] Dispositivi anti-autovelox
Per ogni modello di autovelox (tranne quelli a video e il SICVE) sono state studiate opportune contromisure elettroniche per non far rilevare all'apparecchio la giusta velocità o semplicemente per segnalare all'automobilista la presenza dell'apparecchio. In Italia i cd. anti-autovelox sono espressamente vietati dalla legge (art. 31 L. 472 del 7/12/1999). Tuttavia, in molte altre parti del mondo, e in particolare in alcuni stati degli USA tali dispositivi sono di libera vendita. Per ogni autovelox esiste una specifica contromisura. Esaminiamo alcune delle contromisure disponibili agli automobilisti:
- Mappa degli autovelox: in Italia la posizione degli autovelox è nota, perché ogni anno riviste specializzate come Quattroruote pubblicano una mappa aggiornata dei dispositivi di rilevamento. Tale mappa, se integrata in un software di navigazione satellitare (come Tomtom Navigator, sfruttando la funzionalità di POI, Point Of Interests) è possibile ricevere una segnalazione anticipata della presenza di un apparecchio. Si tratta dell'unica contromisura consentita in Italia. All'estero, la comunità degli utenti è solita tracciare mappe fai da te degli autovelox conosciuti e condividerle su Internet
- Dispositivi di rilevamento (AVX): questi dispositivi tentano di rilevare la presenza di un autovelox esaminando le frequenze d'onda utilizzate dai vari modelli radar o laser per avvertire l'utente in tempo. Tuttavia la rilevazione del puntamento di un telelaser non è di utilità all'automobilista che intende superare di molto i limiti, in quanto la rilevazione di velocità è estremamente rapida rispetto ai tempi di reazione e frenata del conducente.
- Dispositivi anti-autovelox: sono dispositivi molto sofisticati, in grado di disturbare il segnale che l'apparecchio emette durante il rilevamento. Il più popolare negli Stati Uniti è l'anti-teleser: una volta rilevata la presenza del telelaser, esso emette un contro-impulso laser che acceca l'apparecchio e gli fa restituire una lettura palesemente falsa.