Asma
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L'asma è una malattia infiammatoria cronica del polmone nella quale giocano un ruolo numerose cellule, in particolare i mastociti, gli eosinofili i linfociti T. Nei soggetti predisposti questa infiammazione provoca episodi ricorrenti di respiro sibilante, difficoltà respiratoria, senso di costrizione toracica e tosse.
Questi sintomi sono di solito associati con diffusa ma variabile broncoostruzione reversibile dopo terapia con broncodilatatori o spontaneamente. L'infiammazione provoca anche un aumento della risposta delle vie aeree a numerosi stimoli più o meno specifici.
A differenza della definizione riportata nei testi degli anni 70-80, che facevano riferimento unicamente alle modificazioni funzionali e quindi al broncospasmo, l'attuale definizione sottolinea il ruolo determinante dell'infiammazione nella genesi dei sintomi e delle alterazioni funzionali. Questo dato ha un risvolto terapeutico importante ponendo i farmaci antiinfiammatori come cardine della terapia dell'Asma.
Capita spesso, peraltro, che nel linguaggio comune la parola "asma" venga utilizzata come sinonimo di "dispnea" o "mancanza di respiro", anche se di origine completamente diversa dal vero asma bronchiale. Ad esempio nella vecchia definiziione dello scompenso cardiaco acuto si parlava appunto di "asma cardiaco" che nulla ha a che fare con l'infiammazione dei polmoni.
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[modifica] Prevalenza
Si stima che più di 100 milioni di persone nel mondo siano affette da Asma Bronchiale e numerosi studi suggeriscono che tale malattia sia in aumento. La prevalenza della malattia nella popolazione mondiale si aggira tra il 4% ed il 34% della Nuova Zelanda. In Italia gli asmatici rappresentano fra il 5 e l'8% della popolazione. Notevole è il rilievo che circa il 30% degli atleti che vinse medaglie nelle Olimpiadi del 1996 era asmatico. (l'asmatico può fare sport, anzi è consigliato)
[modifica] Cause
Le cause scatenanti l'attacco asmatico possono essere molteplici e sono in prevalenza rappresentate da:
- allergia: inalazione di aero-allergeni come Acari, pollini o altro materiale aerotrasportato in grado di provocare una reazione infiammatoria allergica nei soggetti predisposti. Anche l'allergia alimentare (ed in special modo in età pediatrica l'allergia a Latte, Uovo ed altri) possono causare l'insorgere di una sintomatologia asmatica ma si tratta comunque di manifestazioni allergiche estremamente eccezionali. (Può accadere di scambiare un asma da rigurgito con una allergia alimentare che è molto più rara e con meccanismo completamente diverso)
- infezioni: virus e batteri sono in grado di provocare l'infiammazione delle vie aeree, portando alla crisi i soggetti asmatici;
- chimici: inalazione di irritanti che nei soggetti non asmatici porta a una sintomatologia assai modesta mentre negli asmatici evoca un'infiammazione molto vivace e quindi una crisi di asma.
[modifica] Patogenesi
La principale alterazione fisiopatologica che determina lo stato funzionale e la sintomatologia del paziente asmatico è la riduzione del calibro delle vie aeree indotta da 4 meccanismi fondamentali:
- Contrazione della muscolatura liscia bronchiale
- edema ed infiammazione con conseguente congestione della parete bronchiale.
- ipersecrezione di muco
- rimodellamento delle vie aeree
- Perdita dell'epitelio
- Iperreattività bronchiale
[modifica] Anatomia patologica
Le alterazioni anatomo-patologiche in corso di asma bronchiale possono essere così riassunte:
- Infiltrazione di eosinofili e linfociti. (cellule che provocano infiammazione)
- Distruzione dell'epitelio. (la superficie del bronco perde la sua integrità)
- Vasodilatazione e stravaso proteico. (il bronco si "gonfia" e tende a chiudersi)
- Aumento della massa del muscolo liscio. (microscopici muscoli che circondano il bronco si ingrossano e stringono il bronco riducendone il lume)
- Angioneogenesi. (si creano nuovi capillari)
- Aumento del numero delle cellule mucipare. (le cellule che fabbricano il muco)
- Deposizione di collagene nella regione sottostante l'epitelio (ispessimento della membrana basale).
[modifica] Diagnosi
L'esame fondamentale per lo studio dell'asma è la spirometria che consiste praticamente nel soffiare in uno strumento che misura sia la quantità di aria emessa che la velocità con cui viene emessa, fornendo informazioni sullo stato di ostruzione delle vie aeree.
[modifica] Diagnosi differenziale
Frequentemente si usa nel linguaggio comune la parola asma per indicare una malattia che provochi difficoltà respiratoria. In realtà le patologie in grado di provocare dispnea (appunto la difficoltà respiratoria) sono molte e non interessano sempre il polmone o i bronchi. Quando si indaga su malattie che provocano sintomi simili (in questo caso la dispnea) si parla quindi di diagnosi differenziale. La D.D. per l'asma va quindi posta con:
Bronchite cronica ostruttiva: simile all'asma ma tipica di persone mature (l'asma è relativamente rara in senilità) e per avere una diversa risposta alla somministrazione di broncodilatatori.
Scompenso cardiaco (detto anche "asma cardiaco") dovuto ad una insufficiente forza di contrazione del cuore che determina il raccogliersi di liquidi nelle vie aeree con conseguente difficoltà respiratoria.
Bronchite acuta: infiammazione passeggera dei bronchi abitualmente su base infettiva.
Attacco di panico; il paziente respira velocemente accusando una difficoltà respiratoria che non è dovuta a malattia di organo ma ad uno stato ansioso (tale diagnosi va posta con prudenza per non sottovalutare malattie di organo più importanti)
Vi sono poi altre malattie che possono provocare alterazione della respirazione che non hanno nulla a che fare con l'asma quali: diabete scompensato, insufficienza renale scompensata, intossicazioni, lesioni cerebrali ecc.
[modifica] Terapia
La malattia asmatica richiede abitualmente un trattamento continuativo, vita natural durante. Attualmente si ottengono ottimi risultati facendo assumere al paziente con regolarità dei farmaci in via aerosolica spray o in forma di polvere inalatoria in modo da contenere nei limiti della normalità lo stato di infiammazione delle vie aeree e di conseguenza non incorrere nella accentuazione dell'"iperreattività bronchiale". È quindi fondamentale per un corretto trattamento l'assunzione in via continuativa dei prodotti antiinfiammatori. Una categoria di farmaci ad azione antiinfiammatoria particolare sono gli antileucotrienici. Tali farmaci al momento vanno assunti solo per via orale. Nel caso dell'asma allergico sta anche prendendo piede il trattamento con anticorpi antiIgE (diretti contro gli anticorpi della allergia). Tale recente trattamento è limitato dall'elevato costo.
Non appartengono alla categoria "farmaci" i cosiddetti "vaccini antiallergici" o, più correttamente, immunoterapie specifiche. Tali prodotti trovano indicazione solo nell'asma allergico quando l'allergene causale è stato ben identificato. Non hanno nessuna azione diretta antiinfiammatoria e non possono, pertanto, in nessun modo essere usati come sostituti dei farmaci qui citati che quindi dovranno essere assunti dall'asmatico anche durante la assunzione della immunoterapia specifica. Ciononostante quando correttamente somministrati possono essere in grado di ridurre gradualmente, nel giro di qualche anno, l'infiammazione bronchiale in modo definitivo o molto a lungo. Tale obiettivo non è al momento prevedibile per nessun farmaco antiasmatico. Vanno assunti dolo dopo una corretta e precisa diagnosi allergologica, e monitorati nel tempo.
In caso di crisi, invece, il soggetto può ricorrere ad un'altra categoria di farmaci chiamati "broncodilatatori" che, come suggerisce il nome, dilatano le vie bronchiali qualora un episodio di asma le abbia fatte occludere. Va sottolineato che tali farmaci comunque non rappresentano la cura della malattia asmatica (che invece è affidata all'uso continuativo degli antiinfiammatori): sono farmaci molto importanti (e possono essere assunti anche se il paziente sta già assumendo gli antiinfiammatori) ma sono atti solo al superamento della crisi acuta poiché non intervengono sui meccanismi che stanno alla base della malattia asmatica.
[modifica] Asma nell'antichità
Omero (circa 850 a.C.) utilizzò per primo il termine asma (ásthma: respiro breve) per indicare l'atroce soffocamento che affliggeva Ettore disteso in una pianura.
....Nella pianura vede Ettore disteso; intorno a lui sono fermi i suoi uomini; egli è preda di un atroce soffocamento, ha perso conoscenza, sputa sangue: non è stato toccato dall'ultimo degli Achei....
Iliade: canto XV; versi IX, X, XI
Il termine viene poi ripreso con il senso di "respiro corto" da Eschilo ne I Persiani e da Platone ne La Repubblica.
In senso medico il termine asma venne poi usato da Ippocrate negli Aforismi. Il termine Asma è entrato nel vocabolario Medico nel medioevo come termine di falconeria. Veniva definito "Falco Asmatico" il predatore che non poteva respirare a causa dei bruschi cambiamenti climatici.
[modifica] Voci correlate
- Rimedio fitoterapico#Antiasmatici
- Malattie respiratorie
- magnetoterapia a bassa frequenza
- magnetoterapia ad alta frequenza
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