Arnoldo Foà
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Arnoldo Foà (Ferrara, 24 gennaio 1916) è un attore italiano. Nato da Dirce e Valentino, completa le scuole superiori a Firenze, dove si era trasferito con la famiglia, e studia alla scuola di recitazione del Rasi. Abbandona gli studi in Economia e Commercio, e a vent'anni e si trasferisce a Roma, dove frequenta il Centro Sperimentale di Cinematografia.
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[modifica] La guerra
Arnoldo Foà è costretto a lasciare i corsi presso il Centro Sperimentale di Cinematografia a seguito della promulgazione delle Leggi razziali fasciste (la sua famiglia è di origini ebraiche). La situazione è molto difficile. Foà deve usare nomi falsi (tra cui "Puccio Gamma") e ricopre il ruolo del sostituto di attori malati (in gergo, il "pompiere"), riuscendo a lavorare nelle compagni più prestigiose: Cervi-Pagnani-Morelli-Stoppa, Ninchi-Barnabò, Adani-Cimara, Maltagliati-Cimara. Verso la fine della guerra si rifugia a Napoli, dove diviene capo-annunciatore della Radio Alleata PWB: spetta a lui la comunicazione dell'armistizio con gli Alleati, l'8 settembre 1943. A seguito della guerra, torna a teatro e si unisce a molte compagnie: tra queste, Ferrati-Cortese-Scelzo, Ferrati-Cortese-Cimara, Stoppa-Morelli-Cervi (dove collabora con Visconti) e la Compagnia del Teatro Nazionale (lavorando per Guido Salvini).
[modifica] Attività teatrale
L'attività nei teatri di Arnoldo Foà è importante: autori classici e contemporanei, registi del calibro di Luchino Visconti e Giorgio Strehler. Le interpretazioni sono memorabili, incisive, esito di un attento studio e di passione e misura drammatica elette. Da regista mette in scena spettacoli di prosa (due per tutte "La Pace" di Aristofane e "Diana e la Tuda" di Luigi Pirandello) e di lirica ("Otello" di Giuseppe Verdi, "Histoire du soldat" di Igor Stravinskij, "Die Fledermaus" e "Il pipistrello" di Strauss), riscuotendo enormi successi. Nel 1957 l'esordio come autore teatrale ("Signori buonasera"). Seguiranno "La corda a tre capi", "Anphitryon toujours" e "Il testimone": sarà lui stesso a mettere in scena questi testi, con grande successo.
[modifica] Attività cinematografica e televisiva
La sua cinematografia presenta oltre 100 pellicole: tra i registi con cui lavora Pietro Germi, Alessandro Blasetti ("Altri tempi"), Giuliano Montaldo ("Il giocattolo"), Vittorio Cottafavi ("Il sorriso del grande tentatore" e "I cento cavalieri"), Orson Welles ("Il processo"), Joseph Losey, Edward Dmytryk, Nunnally Johnson, Tony Richardson, Christian-Jacque. Foà contribuisce anche ad alcune delle più celebri produzioni della televisione italiana: "Capitan Fracassa", "Le cinque giornate di Milano", "La freccia nera", "L'isola del tesoro", "Il giornalino di Giamburrasca", "David Copperfield", "I racconti del Maresciallo", "Il cugino americano", "Nostromo", "Fine secolo" e "Il papa buono".
Ultimamente Foà ha avuto anche una breve esperienza come doppiatore, interpretando la voce narrante nel film La fabbrica di cioccolato di Tim Burton (nell'originale intrepretata da Geoffrey Holder).
[modifica] La voce
Già dai primissimi anni Arnoldo Foà contribuisce alla nascita, dalle ceneri dell'EIAR, della Radio RAI e partecipa a molte trasmissioni con molti attori importanti (Cervi, Morelli, Ninchi tra gli altri): questo a Roma (con molti, tra cui Morandi e Majano) e a Firenze (con Umberto Benedetto). Diventa uno dei migliori doppiatori italiani, tanto in radio quanto sullo schermo. Dizioni poetiche da Dante, Lucrezio, Carducci, Leopardi, Neruda, Garcia Lorca, vengono registrate su disco in vinile negli anni cinquanta e sessanta (recentemente sono stati registrati anche su CD), divulgando moltissime opere. In particolare, quelle gli autori spagnoli, allora poco conosciuti in Italia: la Fonit Cetra gli conferisce il Disco d'oro per aver superato il milione di copie del disco di poesie di Garcia Lorca.
[modifica] Altre produzioni artistiche e attività politica
Arnoldo Foà è pittore, scultore e giornalista. Ha inoltre pubblicato due romanzi ("La costituzione di Prinz" e "Le pompe di Satana") e una raccolta di poesia ("La formica"). Ha anche pubblicato "Recitare - I miei primi sessant'anni di teatro". Negli anni sessanta è nominato consigliere comunale di Roma per il Partito Radicale. Nel 2001 l'allora sindaco di Roma, Francesco Rutelli, ha festeggiato in Campidoglio il suo ottantacinquesimo compleanno.