Armillaria gallica
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Armillaria gallica | |||||||||||||||||||||
Armillaria gallica |
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Classificazione scientifica | |||||||||||||||||||||
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Nomenclatura binomiale | |||||||||||||||||||||
Armillaria gallica Marxmüller & Romagnesi |
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Sinonimi | |||||||||||||||||||||
Armillaria bulbosa |
Armillaria gallica |
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Leggere le avvertenze prima di consumare i funghi raccolti. | ||
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Armillaria gallica Marxmüller & Romagnesi
L'Armillaria gallica, conosciuta anche come Armillaria bulbosa, è una specie di "chiodino" simile all'Armillaria mellea, da cui si distingue essenzialmente per la caratteristica forma "clavata" del gambo, che è anche più scuro nella sua parte inferiore.
È un fungo poco comune ma dalla resa eccellente da giovane, quando il gambo non è troppo coriaceo. In età matura si consumano solamente i cappelli.
Come tutte le altre specie congeneri, dev'essere consumato dopo prebollitura in quanto contiene tossine termolabili e non bisogna congelarlo perché una frazione di queste tossine potrebbe fissarsi alla struttura fungina e diventare termostabile.
Indice |
[modifica] Descrizione della specie
[modifica] Cappello
Fino a 12-14 cm, inizialmente convesso, poi più spianato, umbonato, margine lievemente striato e fioccoso; di colore variabile, dal giallo-ocraceo al nocciola, fino al marrone scuro, con cuticola granulosa o escoriata, maggiormente al centro.
[modifica] Lamelle
Subdecorrenti, fitte, inizialmente bianche, poi gialle, infine con chiazze rossastre.
[modifica] Gambo
Clavato, pieno e consistente, con base bulbosa, a volte di larghezza considerevole (in casi molto rari anche 6-8 cm), striato, con fibrille e residui del velo. Di colore bruno, con base più scura.
[modifica] Anello
Giallo oppure giallo-sporco, fragile, spesso sfrangiato o consunto in età.
[modifica] Carne
Soda sul cappello e nella parte superiore del gambo, coriacea e fibrosa nella parte inferiore del gambo (poco coriacea negli esemplari giovani), legnosa vicino al substrato di crescita, di colore bianco, carnicino in età avanzata.
- Odore: intenso, gradevole, fungino; ricorda un po' il muschio oppure l'humus.
- Sapore: grato, aromatico, con retrogusto amarognolo. Cattivo quello dei gambi negli esemplari troppo vecchi.
[modifica] Spore
Ellittiche, lisce, bianche in massa.
[modifica] Habitat
Cresce in autunno, gregario oppure cespitoso, sui tronchi marcescenti oppure su legname/radici interrati.
[modifica] Commestibilità
Eccellente, con cautela; velenoso da crudo.
Molto alta la resa negli esemplari giovani che presentano il gambo fortemente clavato e carnoso e non troppo coriaceo, quindi commestibile.
Degli esemplari più anziani bisogna consumare solo i cappelli in quanto il gambo diventa fibroso e stopposo, oltre ad essere indigesto ed a possedere un sapore amaro, sgradevole.
Come l' Armillaria mellea è un fungo dal sapore eccellente, purché ben cotto ed escludendo il liquido di cottura. Contiene infatti tossine di natura proteica ("emolisine") termolabili a 65°-70°C in 30 minuti.
Non consumare esemplari precedentemente congelati.
[modifica] Confondibile con:
- Armillaria mellea, ottimo commestibile (velenoso da crudo) che presenta la parte alta del gambo di colore giallo.
- Armillaria tabescens, buon commestibile (tossico da crudo) che però è sprovvista dell'anello.
- Armillaria cepistipes, specialmente nella sua forma "Pseudobulbosa".
- A volte con Cortinarius armillatus (tossico).
[modifica] Etimologia
Dal latino "Gallica" = della Gallia.
[modifica] Sinonimi e binomi obsoleti
- Armillaria bulbosa (Barla) Velen.
- Armillaria lutea
[modifica] Nomi volgari
- Chiodino
- Chiodino bulboso
- Gallico
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