Aritmetica tipografica
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In matematica, l'aritmetica tipografica, o AT (in inglese Typographical Number Theory, o TNT) è un sistema formale assiomatico che descrive i numeri naturali che compare nel libro di Douglas Hofstadter Gödel, Escher, Bach. È una implementazione dell'aritmetica di Peano.
Come ogni sistema che implementa gli assiomi di Peano, l'aritmetica tipografica è in grado di riferirsi a sé stessa (è autoreferenziale).
Viene utilizzato un sistema ristretto, che tratta solo di numeri interi e positivi, allo scopo di trovare la minima configurazione in cui appare possibile esprimere il Teorema di Gödel.
Nella sua versione minima, l'AT utilizza 20 simboli, più un simbolo di fine riga. Tramite una tabella di associazione, i simboli vengono assegnati a 20 "numeri" di tre cifre, composti dai soli 1, 2, 3 e 6.
Traducendo le formule in numeri, Hofstadter mostra come il teorema di Gödel corriponda ad un numero, e quel numero è parte dell'AT.
Indice |
[modifica] Numerali
Nell'aritmetica tipografica non si ha un simbolo apposito per ogni numero naturale. Ad ogni naturale si associa invece un simbolo composto dai soli due simboli S e 0:
-
zero 0 uno S0 due SS0 tre SSS0 quattro SSSS0 cinque SSSSS0
e così via.
Il simbolo S può essere interpretato come "il Successore di".
[modifica] Variabili
Si ha anche la necessità di riferirsi a numeri non specificati a priori, o variabili. Nell'AT esistono cinque variabili:
- a, b, c, d, e.
Altre variabili possono essere costruite aggiungendo un apice alla loro destra, così
- a', b', c', a'', a'''
sono tutte variabili.
In una versione più restrittiva dell'AT, esistono solo i simboli
- a', a'', a''', eccetera.
[modifica] Operatori
[modifica] Addizione e moltiplicazione di numerali
Nell'aritmetica tipografica si utilizzano gli usuali simboli "+" per l'addizione e "·" per la moltiplicazione. Dunque per scrivere "b più c" si scrive
- (b+c)
e "a per d" si scrive
- (a·d).
Si noti che le parentesi sono necessarie. Inoltre le operazioni sono binarie, e quindi si può eseguire un'operazione solo tra due termini. Per scrivere "a più b più c" si deve scrivere
- ((a+b)+c)
oppure
- (a+(b+c)).
[modifica] Uguaglianza
Per indicare l'uguaglianza si usa il simbolo "=", avente lo stesso significato che ha solitamente in matematica. Per esempio,
- SSS0+SSS0=SSSSSS0
è un'affermazione vera in AT, che significa che "3 più 3 è uguale a 6".
[modifica] Negazione
Nell'AT, la negazione, cioè il trasformare un'affermazione nel suo contrario, è denotata dal simbolo "~". Per esempio,
- ~(SSS0+SSS0)=SSSSSSS0
è un'affermazione vera dell'AT.
[modifica] Congiunzione
Per indicare la congiunzione ("e") si usano i simboli
- <, all'inizio della stringa;
- ∧, per indicare la "e";
- >, alla fine della stringa.
Perciò la frase "0 più uno è uguale a uno e uno più uno è uguale a due" viene scritta come:
- <(0+S0)=S0∧(S0+S0)=SS0>.
[modifica] Disgiunzione
Per indicare la disgiunzione ("o") si usano i simboli
- <, all'inizio della stringa;
- ∨, per indicare la "o";
- >, alla fine della stringa.
Perciò la frase "0 più uno è uguale a uno o uno più uno è uguale a due" viene scritta come:
- <(0+S0)=S0∨(S0+S0)=SS0>.
[modifica] Implicazione
Per indicare l'implicazione ("se... allora..."), si usano i seguenti simboli:
- <, all'inizio della stringa;
- ⊃, per separare premessa e conclusione;
- >, alla fine della stringa.
Perciò la frase "se uno è uguale a zero, allora zero è uguale a uno" viene scritta in questo modo:
- <S0=0⊃0=S0>.
[modifica] Atomi e simboli proposizionali
Tutti i simboli del calcolo proposizionale vengono usati nell'aritmetica tipografica, ed essi mantengono il loro significato.
Per atomi si intendono stringhe che attestano uguaglianze, come per esempio
- ~S0=SS0.
Sono invece formule composte le seguenti:
- (SS0+SSS0)=SSSS0; 2 più 3 uguale a 4,
- ~(SS0+SS0)=SSS0; 2 più 2 non è uguale a 3,
- <S0=0⊃0=S0>; se 1 è uguale a 0, allora 0 è uguale a 1.
[modifica] Quantificatori
Vengono usati due quantificatori: ∀ e ∃.
- ∃ significa "esiste", viene detto quantificatore esistenziale
- ∀ significa "per ogni", viene detto quantificatore universale
- Il simbolo ":" viene usato per separare un quantificatore da un altro quantificatore o dal resto della formula.
Per esempio
- ∀a:∀b:(a+b)=(b+a)
"per ogni numero a e per ogni numero b, a più b è uguale a b più a", ovvero "l'addizione è commutativa".
- ~∃c:Sc=0
"non esiste un numero c tale che c più uno è uguale a zero", ovvero "zero non è il successore di nessun numero naturale".
Una variabile che sta nel campo di azione di un quantificatore si chiama variabile quantificata, altrimenti viene detta variabile libera. Una formula che contiene almeno una variabile libera viene detta aperta, altrimenti viene detta chiusa oppure enunciato.
[modifica] Regole di formazione
- Numerali
- 0 è un numerale.
- Un numerale preceduto da S è anch'esso un numerale.
- Esempi: 0, S0, SS0.
- Variabili
- a, b, c, d, e sono variabili.
- Una variabile seguita da un apice è anch'essa una variabile.
- Esempi: a, b', c'''.
- Termini
- Tutti i numerali e tutte le variabili sono termini.
- Un termine preceduto da S è anch'esso un termine.
- Se s e t sono termini, allora lo sono anche (s+t) e (s·t).
- Esempi: 0, b, SSa', (S0·(SS0+c)), S(Sa·(Sb·Sc)).
- I termini si suddividono in due categorie:
- termini definiti (che non contengono variabili), per esempio: 0, (S0+S0).
- termini indefiniti (che contengono variabili), per esempio: b, (((S0+S0)+S0)+e).
- Atomi
- Se s e t sono termini, allora s=t è un atomo.
- Esempi: S0=0, S(b+c)=((c·d)·e).
- Negazioni
- Una formula ben formata preceduta da un simbolo di negazione (~) è ben formata.
- Esempi: ~S0=0, ~<0=0⊃S0=0>.
- Composti
- Se x e y sono formule ben formate, e nessuna delle variabili libere dell'una si trova quantificata nell'altra, allora le seguenti formule sono ben formate:
- <x∧y>, <x∨y>, <x⊃y>.
- Esempi: <0=0∧~0=0>, <S0=0⊃∀c:~∃b:(b+b)=c>.
- Quantificazioni
- Se u è una variabile e x è una formula ben formata nella quale u è libera, allora le seguenti stringhe sono formule ben formate:
- ∃u:x, ∀u:x.
- Esempi: ∀a:<a=a∨~∃c:c=a>, ~∃c:Sc=d.
- Formule aperte
- Contengono almeno una variabile libera.
- Esempi: ~c=c, <∀b:b=b∧~c=c>.
- Formule chiuse (enunciati)
- Non contengono variabili libere.
- Esempi: S0=0, ~∀d:d=0.
[modifica] Assiomi
- ∀a:~Sa=0
- ∀a:(a+0)=a
- ∀a:∀b:(a+Sb)=S(a+b)
- ∀a:(a·0)=0
- ∀a:∀b:(a·Sb)=((a·b)+a)
[modifica] Regole
- Regola di particolarizzazione
- Sia u una variabile che compare all'interno della stringa x. Se la stringa ∀u:x è un teorema, allora anche x lo è, e lo sono anche tutte le stringhe che si ottengono da x sostituendo u, in ogni sua occorrenza, con un qualunque fissato termine. Il termine che sostituisce u non deve contenere una variabile che risulti quantificata in x.
- Esempio: dall'assioma 1, sostituendo 0 al posto di a, si ottiene ~S0=0.
- Regola di generalizzazione
- Sia x un teorema in cui compare la variabile libera u. Allora ∀u:x è un teorema.
- Regola di scambio
- Se u è una variabile, allora le stringhe ∀u:~ e ~∃u: sono interscambiabili all'interno di qualunque teorema.
- Esempio: applicando questa regola all'assioma 1, si ottiene ~∃a:Sa=0 (ovvero: zero non è il successore di alcun numero naturale).
- Regola di esistenza
- Se un termine (che può contenere variabili, a patto che siano libere) compare in una o più volte in un teorema, allora si può sostituire quel termine in una, in alcune o in tutte le sue occorrenze con una variabile che non compare già nel teorema, fracendo precedere il tutto dal corrispondente quantificatore esistenziale.
- Esempio: applicando questa regola all'assioma 1, si ottiene ∃b:∀a:~Sa=b.
- Regola di simmetria per l'uguaglianza
- Se r=s è un teorema, allora lo è r=s.
- Regola di transitività per l'uguaglianza
- Se r=s e s=t sono teoremi, allora lo è r=t.
- Regola di introduzione per il successore
- Se r=t è un teorema, allosa Sr=St è un teorema.
- Regola di eliminazione per il successore
- Se Sr=St è un teorema, allora r=t è un teorema.
Nella regola seguente si usa questa notazione: una formula ben formata nella quale la variabile a è libera viene abbreviata con il simbolo X{a}. Invece con il simbolo X{Sa/a} si indica la stessa stringa X nella quale però ogni occorrenza di a è stata sostituita con Sa. Analogamente, con X{0/a} si indica la stringa iniziale nella quale ogni occorrenza di a è stata sostituita con 0.
- Regola di induzione
- Sia u una variabile e X{u} una formula ben formata nella quale u compare libera. Se ∀u:<X{u}⊃X{Su/u}> e X{0/u} sono entrambe teoremi, allora anche ∀u:X{u} è un teorema.