Aq Sunqur al-Hajib
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Qāsim al-Dawla Abū Sa'īd Āq Sunqur (lett. in turco "falcone bianco"), detto al-Hājib (lett. in arabo "ciambellano"), fu l'atabeg selgiuchide di Aleppo sotto il sultano Malik Shāh I.
Il turco Āq Sunqur fu nominato per evitare che gli 'Uqaylidi diventassero troppo potenti e in grado di infastidire i Selgiuchidi, visto che ad Aleppo governava Sharaf al-Dawla Muslim ibn Quraysh, già signore di Mossul (Mawsil).
Appena insediato, Āq Sunqur tentò di assediare Mossul con l'aiuto del signore artuchide di Mārdīn, Artuq b. Aksab, ma il tentativo non sortì effetti.
Il fratello di Malih Shāh, Tutush I, ottenne il suo aiuto per ingrandire il proprio dominio di Damasco ma Āq Sunkur non ritenne di appoggiarlo in un suo analogo tentativo contro Tripoli di Siria.
Dopo la morte di Malik Shāh e l'inizio della crisi dinastica che distruggerà buona parte della potenza selgiuchide, Āq Sunqur prese per conto di Tutush gli antichi domini hamdanidi di Āmid e di Mayyāfāriqīn e occupò perfino Mossul ma, ancora una volta, abbandonò Tutush che avrebbe voluto assumere il controllo di tutta la Siria settentrionale, della Jazira e del [[Diyar Bakr|Diyār Bakr] (Anatolia orientale). Passò infatti dalla parte di Berkyārūk che rivendicava per sé il sultanato selgiuchide, in quanto figlio di Malik Shāh, contro le pretese dello zio Tutush.
Nell'aprile-maggio del 1094 Tutush attaccò Āq Sunqur che venne soccorso da Kirbogha, emiro di Mossul, inviatogli da Berkyārūk. Nella battaglia di Tell al-Sultan (26-5-1094) Tutush vinse, Āq Sunqur fu preso prigioniero e ucciso sul campo di battaglia.
Āq Sunqur fu il padre di Imād al-Dīn Zengī (pronuncia "Zanghi", arabo "Zankī"), fondatore della dinastia zengide e, a sua volta, padre di Norandino (Nūr al-Dīn ibn Zankī).
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