Anosognosia
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Con il termine Anosognosia si intende un fenomeno molto complesso, ancor oggi misterioso per la medicina e la psicologia. Termine derivante dal greco e coniato da Babinski nel 1914, Anosognosia significa mancanza di conoscenza sulla malattia. Consiste nell'incapacità del paziente di riconoscere e riferire il suo stato di malattia, di cui non è cosciente, manifestando invece la convinzione che tutto funzioni correttamente nel suo organismo. Se messo a confronto con i suoi deficit, il paziente attua delle confabulazioni oppure delle spiegazioni assurde, incoerenti con la realtà dei fatti. La sindrome del neglect è spesso associata ad anosognosia: il paziente riferisce che vede, esplora ed effettua movimenti corretti nello spazio controlesionale, mentre ciò non si verifica. Nei casi di cecità corticale si osserva una convinzione del paziente di vedere efficientemente, convinzione mantenuta anche quando non riesce a descrivere oggetti che gli sono presentati tramite canale visivo. Si può verificare Anosognosia anche per afasia, emiplegia, e altre sindromi da lesione cerebrale. Nonostante la presenza di anosognossia per la malattia stessa e per l'emiplegia, le altre capacità critiche dei pazienti sono intatte. Si può verificare recupero spontaneo dell'Anosognosia, per cui i pazienti diventano consapevoli della malattia e dei relativi deficit. In altri casi invece l'anosognosia non viene recuperata, o è recuperata solo in modo superficiale.