Aneurisma
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Un aneurisma è una dilatazione della parete di un'arteria, di una vena o del cuore. Gli aneurismi arteriosi si manifestano come dilatazioni pulsanti del vaso: la localizzazione più importante è a carico dell'aorta, nel 75% dei casi colpisce l'aorta addominale. La causa principale è l'aterosclerosi.
[modifica] ANEURISMI CEREBRALI
Il termine deriva dal greco e significa dilatazione. Questa riguarda un vaso venoso o arterioso. E’ un disordine che coinvolge la struttura vascolare, con distruzione della lamina elastica interna, fibrosi della media e iperplasia intimale. Una volta scoperte, queste alterazioni, se non trattate chirurgicamente, in genere portano a morte in meno di 6 mesi per l’alto rischio di accidenti vascolari. Per la loro forma si distinguono in fusiformi, che coinvolgono uniformemente il tubo vasale deformandolo appunto come un fuso, e riguardano prevalentemente gli adulti (sono il 7% degli aneurismi cerebrali riscontrati e sono prossimali) e in sacculari (sacciformi) che sono invece il 90%, sono congeniti, e si localizzano alle diramazioni maggiori delle arterie più grandi e sono quelli che si rompono nello spazio subaracnoideo.
Nell’80-90% dei casi l’emorragia subaracnoidea è causata da una malformazione vascolare (su 10 casi 9 sono aneurismi e 1 è un angioma, entrambi rilevabili istologicamente), ma è altrettanto vero che un’emorragia subaracnoidea può conseguire anche ad una rottura venosa ad un trauma grave, ad una rottura venosa perimesencefalica; o essere del tutto senza cause nel 10% dei casi. Anche l’emorragia subaracnoidea cosiddetta sine materia, in cui gli aneurismi possono essere così piccoli da non essere radiologicamente visibili, solo in una piccolissima percentuale dei casi risulta positiva dopo angioTAC (o esame istologico post-mortem) alla presenza di malformazione, sia essa aneurisma o piccolo angioma. Le rotture possono essere anche intraparenchimali, intraventricolari o subdurali.
La localizzazione più comune riguarda le arterie della base cranica, conosciute come Poligono o Circolo di Willis. Gli aneurismi sono estremamente rari nella prima infanzia. L’emorragia subaracnoidea da rottura di aneurisma nell’infanzia è una diagnosi non comune anche perchè la radiologia è di scarso aiuto (il vasospasmo associato al sanguinamento limita seriamente il flusso sanguigno e la conseguente visualizzazione della malformazione).
Nella casistica mondiale l’aneurisma cerebrale nell’infante, con sanguinamento subaracnoideo, è anche una manifestazione dell’HIV trasmesso per via perinatale (AIDS materno); ma ce ne sono solo 15 casi e tutti sintomatici (con sviluppo di sintomi quali tetraparesi, o posture distoniche episodiche, vomito persistente, disturbi della crescita ecc) che hanno indotto a ricerche radiologiche mirate.Più frequentemente gli aneurismi si manifestano nei giovani adulti e di più nelle donne; sia con sintomi neurologici da compressione (deficit neurologici associati a cefalea persistente, vomito ecc) che da irritazione (convulsioni, meningismo).Molte condizioni sono state associate con gli aneurismi cerebrali: rene multicistico (più frequente la rottura nella forma dominante che riguarda l’adulto), displasia fibromuscolare, malformazioni arterovenose, sindrome di Rendu-Osler-Weber (teleangectasia emorragica ereditaria), coartazione dell’aorta, collagenopatie, lupus, neurofibromatosi, infezioni (stafilococciche o streptococciche che embolizzano a distanza; sono lo 0,5% degli aneurismi e riguardano le branche distali dell’arteria cerebrale media).Gli aneurismi cosiddetti “traumatici” sono in realtà falsi aneurismi perché sono espansioni di ematomi intramurali; si osservano più spesso alla base cranica ma proprio per la localizzazione causano sintomi compressivi. Gli aneurismi nella fascia pediatrica sono estremamente rari (il 2%) ma ancor più raramente sono asintomatici. Più frequentemente, si hanno sintomi associati o insorge una convulsione o vomito persistente o non incremento del peso corporeo. Quando non ancora chiuse, ci può essere tensione nelle fontanelle a causa dell’ipertensione secondaria, asimmetria pupillare e risposta lenta allo stimolo luminoso. Nei bambini si localizzano con maggiore frequenza all’apice della carotide e nel sistema vertebrobasilare. I sintomi (difficilmente identificabili in bambini molto piccoli) associati agli aneurismi cerebrali comprendono: mal di testa con dolore ad insorgenza acuta e severa, dolore periorbitario in alcuni casi, dolore facciale, alterazioni della coscienza, sincope, confusione, crisi focali o convulsive generali, irritazione meningea, dolore del collo, fotofobia e sonofobia o altra iperestesia, nausea, vomito, disturbi del linguaggio, deficit focali con debolezza, perdita emisensoriale, smemoratezza, disturbi olfattivi, visivi, respiratori, cardiovascolari, ormonali (aneurismi intrasellari), epistassi (più frequente negli aneurismi traumatici), posture anomale, sintomi focali.
In bambini in età prescolare possono presentarsi cefalee che non devono essere sottovalutate, specialmente se si accompagnano ad altri sintomi quali vomito, disturbi dell’attenzione e del linguaggio, disturbi visivi. L’emicrania oftalmoplegica è un attacco emicranico che può accompagnarsi ad una paralisi dei nervi oculomotori (II-III-VI). E’ presente dolore intorno ad un occhio da un lato solo o in regione temporale, a volte associato a vomito. Tali dolori, associati a deficit dei nervi oculomotori sono sintomatici di aneurismi del circolo di Willis.
Gli aneurismi dell’arteria comunicante anteriore sono spesso silenti fino alla rottura ma la localizzazione soprachiasmatica può causare deficit del campo visivo, abulia o mutismo acinetico, amnesia, disfunzioni ipotalamiche.
Gli aneurismi dell’arteria cerebrale anteriore anch’essi asintomatici fino alla rottura, possono dare disturbi del lobo frontale, disturbi olfattori o deficit motori.
Gli aneurismi dell’arteria cerebrale media si estrinsecano nella scissura silviana e possono dare afasia, emiparesi, disturbi visivi, deficit emisensoriali, anosognosia
Gli aneurismi dell’arteria comunicante posteriore possono dare dilatazione pupillare, paralisi nervi oculomotori, ptosi della palpebre, midriasi, emiparesi
Gli aneurismi della carotide interna possono causare compressione dei nervi cranici, disturbi del campo visivo.
Aneurismi dell’arteria basilare sono i più comuni nella circolazione posteriore, possono causare disturbi visivi ed oculari ma anche disturbi respiratori o edema polmonare neurogeno.
Aneurismi delle arterie vertebrali o postero inferiore cerebellare si manifestano con atassia, disfunzioni bulbari o sintomi spinali.
Un’accurata anamnesi in molti casi, svela un’incidenza famigliare.
Attualmente le possibilità diagnostiche (grazie alle tecniche e strumentazioni radiologiche sempre più sofisticate) sono più ampie, veloci, dettagliate e quindi quelle terapeutiche sono più tempestive consentendo una migliore prognosi per la vita e l’efficienza psico-fisica.
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