Amburgo SV
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HSV | ||||
Segni distintivi | ||||
Uniformi di gara
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Colori sociali: | bianco, blu, nero e rosso | |||
Dati societari | ||||
Confederazione: | UEFA | |||
Nazione: | Germania | |||
Federazione: | DFB | |||
Città: | Amburgo | |||
Fondazione: | 1887 | |||
Presidente: | Bernd Hoffmann | |||
Palmarès | ||||
Titoli nazionali: | 6 | |||
Trofei nazionali: | 3 Coppe di Germania | |||
Trofei Internazionali: | 1 Champions’ League/ Coppe dei Campioni 1 Coppa/e delle Coppe 1 Coppa Intertoto |
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Stadio | ||||
AOL Arena (57.000 posti) |
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Contatti | ||||
Hamburger Sport-Verein Sylvesterallee 7 |
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http://www.hsv.de |
L'Amburgo (Hamburger SV in tedesco) è una squadra di calcio della Germania, la più antica del Paese e campione d'Europa nel 1983.
Indice |
[modifica] Storia
[modifica] Gli albori
È il 29 settembre 1887 quando due società sportive di Amburgo, il Der Hohenfelder Sportclub e il Wandsbek-Marienthaler Sportclub, vengono fuse a formare lo Sports Club Germania. Inizialmente dedito all'atletica, lo Sports Club avvia l'attività calcistica nel 1891. A sua volta a questo si fondono nel 1919 due altre società cittadine, l'Hamburger FC e l'FC Falke, creando l'Hamburger Sports-Verein (da sempre conosciuto in Italia semplicemente come "Amburgo"), che adotta il blu, il nero e il bianco quali colori sociali.
[modifica] I primi successi
L'Amburgo si propone prepotentente alla ribalta nel calcio tedesco, e nel 1922 raggiunge nella finale del campionato il Norimberga, da due anni campione di Germania. Una prima finale termina 2-2, così si ricorre allo spareggio: qui, sul punteggio di 1-1 il Norimberga viene a trovarsi in soli 7 uomini a causa di ben 4 infortuni (le sostituzioni allora non erano ammesse). L'arbitro sospende la gara, che dovrebbe essere assegnata a tavolino all'Amburgo, ma la federazione calcistica tedesca consiglia all'Amburgo di non accettare la vittoria, in nome della sportività. L'Amburgo segue la raccomandazione federale, e il titolo 1922 non viene assegnato.
L'anno dopo però l'HSV si riscatta. Giunto in finale, batte l'Union Oberschöneweide e si aggiudica il primo titolo nazionale.
Nel 1924 giunge nuovamente in finale dove ritrova il Norimberga, ma stavolta la vittoria arride agli avversari. L'Amburgo potrà comunque rifarsi con il terzo titolo nel 1928, poi seguono decenni di buio.
[modifica] Gli anni d'oro
Guidato dai gol di Uwe Seeler, nel 1960 l'Amburgo, che non vinceva nulla da quasi quarant'anni (se si eccettua la conquista del campionato della zona d'occupazione inglese 1947-48), si aggiudica il titolo nazionale, battendo in finale il Borussia Mönchengladbach.
Tre anni dopo il campionato tedesco-occidentale viene unificato, creando la Bundesliga. Nello stesso 1963 l'Amburgo mette per la prima volta le mani sulla Coppa di Germania, successo bissato nel 1976. La formazione amburghese guidata da Kuno Klötzer si qualifica così per la Coppa delle Coppe 1976-77. I primi tre turni (contro gli islandesi dell'ÍBK, gli scozzesi dell'Heart of Midlothian e gli ungheresi dell'MTK Budapest) sono pure formalità, e l'Amburgo si spiana la strada fino alle semifinali. Qui però l'avversario è di ben altra levatura, gli spagnoli dell'Atletico Madrid. Nell'andata in Spagna gli uomini di Klötzer vengono travolti dalla furia degli iberici, che si impongono 3-1. Due settimane dopo però accade il miracolo: l'HSV trionfa con un perentorio 3-0 che lo proietta nella finale di Amsterdam. L'11 maggio 1977 l'Amburgo si trova di fronte i belgi dell'Anderlecht, favorito dai pronostici, anche perché può contare sui pilastri olandesi Arie Haan e Rob Rensenbrink. La gara dell'Amburgo è però tatticamente perfetta: lasciati sfogare gli avversari nel primo tempo, li affonda con un micidiale uno-due nelle fasi finali del match, con reti di Volkert (su rigore) e Felix Magath.
Nella stagione successiva giunge ad Amburgo l'inglese Kevin Keegan, preso dal Liverpool leader indiscusso in Europa in quegli anni. L'Amburgo, che nel frattempo è passato sotto la guida di Branko Zebec e alla cui rosa si è anche aggiunto il giovane talento Horst Hrubesch, vince la Bundesliga nel 1979. L'anno dopo i tedeschi appaiono tra i favoriti nella Coppa dei Campioni, dove dopo 3 turni facili trovano il Real Madrid in semifinale. Nell'andata del Santiago Bernabeu una doppietta di Santillana regala un secco 2-0 alle merengues, che però vengono travolte 5-1 nel ritorno del Volkparstadion. In finale, il 28 maggio 1980 proprio a Madrid, l'Amburgo si trova di fronte i campioni in carica del Nottingham Forest. Gli inglesi passano a condurre al 19' con John Robertson e si chiudono in un impenetrabile catenaccio, che inibisce le punte tedesche. L'Amburgo perde così 1-0 e a tale delusione si aggiungono i due secondi posti consecutivi nei campionati 1979-80 e 1980-81 dietro al Bayern Monaco.
Il 1981-82 è comunque la stagione del riscatto, e i tedeschi guidati da Hernst Happel, e nelle cui file militano campioni quali Kaltz, Bastrup, Rollf, Hartwig, Von Heesen e (anche se giunto al termine della propria carriera ed assai poco impiegato) Franz Beckenbauer, oltre agli stessi Hrubesch e Magath, vincono il quinto titolo nazionale, potendo così tentare nuovamente l'avventura in Coppa dei Campioni. L'edizione 1982-83 del massimo trofeo continentale pone di fronte all'Amburgo nei primi due turni Dinamo Berlino e Olympiakos Pireo, eliminati facilmente dagli uomini di Happel. Nei quarti per l'Amburgo c'è la temibile Dinamo Kiev di Oleg Blochin: in Unione Sovietica i tedeschi sfoderano una prestazione eccezionale, imponendosi 3-0 (tripletta di Bastrup), e rendendo indolore la sconfitta interna nella gara di ritorno (1-2). In semifinale l'Amburgo trova gli spagnoli della Real Sociedad: sulla carta pare una gara abbordabile, ma all'andata nei Paesi Baschi i tedeschi vengono fermati sull'1-1. Al ritorno al Volkpartstadion la Real Sociedad, priva di 4 titolari, mette a dura prova la difesa tedesca. A un quarto d'ora dalla fine l'Amburgo passa con Jakobs di testa, ma la Real Sociedad pareggia subito con Diego. A tre minuti dalla fine però Von Heesen trova il colpo decisivo, e dopo 3 anni l'Amburgo torna in finale. Il 25 maggio 1983 allo stadio Spiridon Louis di Atene c'è di fronte la Juventus di Trapattoni, Platini e Bettega, nettamente favorita e sospinta dall'urlo di 40mila italiani. Per nulla intimorito, l'Amburgo affonda subito il colpo: dopo appena 4 minuti Magath trova Zoff fuori dei pali e lo beffa con un pallonetto dal limite dell'area. La Juventus, ingabbiata dalla difesa tedesca e con le punte in serata storta, non riesce a pareggiare e l'Amburgo è la seconda squadra tedesca (dopo il tris del Bayern Monaco negli anni '70) a vincere la Coppa dei Campioni. Il trionfo è completato anche dal secondo successo consecutivo in campionato, il sesto in totale.
Purtroppo, è anche il canto del cigno per gli uomini di Happel. Dopo aver fallito Supercoppa Europea (battuti dagli scozzesi dell'Aberdeen) e Coppa Intercontinentale (1-2 coi brasiliani del Gremio Porto Alegre), l'Amburgo deve attendere 4 anni prima di rivincere un trofeo, la Coppa di Germania 1987.
[modifica] Il presente
Negli ultimi anni l'Amburgo si è manifestato ben lungi dai fasti passati. Giunto quasi sempre a livelli dignitosi in Bundesliga, non è però riuscito a rivincere il titolo, pur contando su giocatori di grande livello, tra cui il "portiere-goleador" Hans-Jörg Butt.
Alla vigilia della stagione 1999-2000 intanto il mitico Volkpartstadion è stato rimpiazzato dall'AOL Arena, destinata ad ospitare alcune gare del mondiale 2006.
Il 21 agosto 2004 l'Amburgo è stato vittima di una vera e propria truffa in Coppa di Germania. Opposto al primo turno ai dilettanti dell'SC Paderborn 07, l'Amburgo si trovava in vantaggio 2-0 quando l'arbitro Robert Hoyzer prima espelle il belga Emil Mpenza, poi concede 2 rigori inesistenti al Paderborn, che alla fine si impone 4-2. La polizia tedesca scopre in seguito un accordo tra un'organizzazione di scommesse clandestine croata e l'arbitro, che era stato corrotto per falsare il risultato del match di coppa. Hoyzer è stato radiato, arrestato e condannato a 2 anni e 5 mesi di carcere.
Nel 2005 l'Amburgo si è aggiudicato la Coppa Intertoto, dopo aver superato in finale il Valencia (1-0 e 0-0). Nel 2006 l'Amburgo è riuscito nell'intento di arrivare 3° nella Bundesliga, dopo un lunghissimo testa a testa con i campioni del Bayern Monaco grazie all'acquisto di giovani talentuosi, primo tra i quali Rafael Van Der Vaart.
[modifica] Rosa 2006/2007
Portieri | |
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1 | Stefan Wächter |
12 | Sascha Kirschstein |
Difensori | |
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2 | Juan Pablo Sorín |
3 | Thimothée Atouba |
4 | Bastian Reinhardt |
5 | Joris Mathijsen |
7 | Mehdi Mahdavikia |
10 | Vincent Kompany |
16 | René Klingbeil |
20 | Guy Demel |
Centrocampisti | |
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6 | Raphaël Wicky |
8 | Markus Karl |
13 | Mario Fillinger |
14 | David Jarolìm |
15 | Piotr Trochowski |
18 | Oliver Hampel |
23 | Rafael Van der Vaart |
25 | Änis Ben-Hatira |
27 | Alexander Laas |
28 | Nigel De Jong |
30 | Collin Benjamin |
33 | Benny Feilhaber |
Attaccanti | |
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9 | José Paolo Guerrero |
11 | Benjamin Lauth |
17 | Boubacar Sanogo |
22 | Besart Berisha |
37 | Rouwen Hennings |
38 | Danijel Ljuboja |
Staff Tecnico | |
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allenatore | Thomas Doll |
vice-allenatore | Ralf Zumdick |
medico sociale | Oliver Dierk |
allenatore portieri | Ronny Teuber |
[modifica] Celebri giocatori del passato
- Uwe Seeler
- Kevin Keegan
- Felix Magath
- Franz Beckenbauer
- Manfred Kaltz
- Horst Hrubesch
- Lars Bastrup
- Wolfgang Rollf
- William Hartwig
- Thomas von Heesen
- Hans-Jörg Butt
[modifica] Palmares
- 1 Coppa dei Campioni (1982/1983);
- 1 Coppa delle Coppe (1976/1977);
- 1 Coppa Intertoto (2005);
- 6 titoli di Campione di Germania:
- 1 campionato tedesco della zona d'occupazione inglese (1947/1948);
- 3 Coppe di Germania:
[modifica] Collegamenti esterni
- (DE)(EN) (JA) Sito Ufficiale.
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