Alberto Franceschini
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Alberto Franceschini (Reggio Emilia, 26 ottobre 1947), fondatore ed esponente di spicco delle Brigate Rosse assieme a Renato Curcio, Margherita Cagol e Mario Moretti.
Nasce da una famiglia di tradizione comunista. Il padre Carlo fu arrestato per attività antifascista durante il ventennio, il nonno fu, nel 1921, uno dei fondatori del PCI; entrambi, parteciparono alla resistenza contro il fascismo.
Entra in politica giovanissimo nelle fila della FGCI, da cui si dimette a seguito degli scontri con il servizio d'ordine del PCI in una manifestazione contro la base NATO di Miramare di Rimini. In seguito fonda a Reggio Emilia il CPOS, Collettivo Politico Operai Studenti, gruppo a cui appartengono anche i futuri brigatisti rossi Lauro Azzolini, Fabrizio Pelli, Franco Bonisoli e Prospero Gallinari. A Milano, nel 1972, aderisce alla lotta armata e fonda le BR.
Nel settembre del 1974 è arrestato a Pinerolo assieme a Renato Curcio grazie alle informazioni fornite da Silvano Girotto, detto "Frate Mitra", infiltrato nelle Brigate Rosse dal Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa. Viene condannato a oltre sessant'anni di carcere per costituzione di banda armata, sequestro, oltraggio e rivolta carceraria. Nel 1983 si dissocia dalla lotta armata senza avere a carico reati di omicidio.
Lascia il carcere nel 1992, dopo 18 anni di reclusione. Oggi lavora a Roma presso l’Arci.
[modifica] Voci correlate
[modifica] Bibliografia
- Mara Renato ed io: storia dei fondatori delle B.R., Franceschini A., 1998, Mondadori
- Che cosa sono le BR. Le radici, la nascita, la storia, il presente, Fasanella G., Franceschini A., 2004, BUR
- Br. Imputazione banda armata. Cronaca e documenti delle Brigate Rosse, Tessandori V., Baldini Castoldi Dalai, 2000