African National Congress
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L'African National Congress (letteralmente "congresso nazionale africano"), abbreviato in ANC è un partito politico sudafricano.
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[modifica] Gli inizi
Il partito fu fondato l'8 gennaio del 1912 allo scopo di difendere i diritti e le libertà della maggioranza nera della popolazione sudafricana. Nome originario del partito, infatti, era "South African Native National Congress". Il partito era composto sia da membri tradizionalisti, che modernisti, tanto che le donne furono amesse, come membri affiliati, solo nel 1931, e come membri a tutti gli effetti nel 1943 (comunque prima di molti partiti europei). Nel 1944 nacque, ad opera di Nelson Mandela, Walter Sisulu e Oliver Tambo, la Lega giovanile dell'ANC, che assicurò un ricambio generazionale e l'inizio di un forte impegno per la non violenza. Nel 1947 iniziò la collaborazione con la Natal Indian Congress, fondata dal Mahatma Gandhi e Umar Hajee Ahmed Jhaveri in Natal (oggi KwaZulu-Natal), regione del Sudafrica, creando così le base per l'opposizione al governo guidato unicamente da bianchi.
[modifica] Gli anni '50
Il ritorno al potere del Partito Nazionale, filo-afrikaner, determinò l'inizio della politica di apartheid. In tutti gli anni '50 ai neri fu impedito di esercitare il diritto di voto e si videro negare i diritti civili e politici. Nel 1952 l'ANC diede vita a boicottaggi e sciperi simili a quelli organizzati dal Mahatma Gandhi in India. Nel 1955, l'ANC aderì al Congresso del Popolo, formato insieme al South African Indian Congress (indiani) e al Congress of Democrats (bianchi). Fu approvata la Freedom Charter, che l'ANC utilizzerà come proprio programma e come base della Costituzione del 1994. Nel 1956 ben 156 esponenti dell'ANC vennero arrestati ed incarcerati. Nel 1959, alcuni membri dell'ANC, accusandola di essersi orientata troppo verso un "nazionalismo africano" diedero vita al Congresso Pan-Africano (PAC), guidato da Robert Sobukwe.
[modifica] Gli anni '60
Nel 1960, l'ANP inizò la battaglia conto la Pass Law, una legge che obbligava i neri a portare con se una tessera da esibire ogni qual volta volesse entrare nei territori riservati ai bianchi, di fatto si tratto di un vero e proprio "passaporto per i neri". Il PAC si impegnò contro la legge con vere e proprie proteste di piazza, nelle quali furono uccisi 69 manifestanti. In conseguenza degli scontri, le organizzazioni per i diritti civili furono bandite e l'ANC fu costretta ad operare in clandestinità, avviando anche azioni violente, comunemente descritte come terroristiche. Nel 1960, il leader del partito, Albert Lutuli, grazie al sostegno internazionale, ricevette il Premio Nobel per la Pace.
I leader dell'ANC, ormai in esilio o in clandestinità, decisero di abbandonare l'impegno non violento in stile gandiano e costituirono le Umkhonto we Sizwe, organizzazioni paramilitari con lo scopo di organizzare azioni di sabotaggio. Il leader di queste organizzazioni, Mandela, venne arrestato con l'accusa di terrorismo nel 1962 e condannato al carcere a vita.
[modifica] Gli anni '70 ed '80
Sotto la guida di Oliver Tambo, l'ANC, negli anni '70 ed '80 incrementarono le azioni di sabotaggio, alcune delle quali provocarono vittime. Si organizzarono basi in Mozambico, Botswana e Swaziland. L'esercito sudafricano organizzò un constante attacco alle basi e ai militanti dell'ANC. Nel 1988, Dulcie September, che stava investigando sul commercio di armi tra Francia e Sudafrica, fu ucciso a Parigi. Quest'omicidio non fece che acuire la pressione internazionale afficnhè il sistema politico sudafricano invertisse decisamente la propria rotta. Nel 1990, infatti, il presidente sudafricano De Klerk decise di togliere il bando all'ANC ed al PAC.
[modifica] Dagli anni '90 ad oggi
L'ANC presentò liste comuni con il Partito Comunista Sudafricano e con Congresso di Sindacati del Sudafrica alle prime elezioni a suffraggio universale del 1994. L'ANC ottenne il 62,6%, 252 seggi e Mandela fu eletto primo Presidente del Sudafrica. La nuova costituzione, infatti, aveva cambiato il nome alla massima carico dello stato da Presidente dello Stato a Presidente del Sudafrica. Alle elezioni provinciali, svolte in concomitanza con le politiche, l'ANC ottenne sostanzialmente la stessa pecentuale di voti. Nel KwaZulu-Natal, però, non avendo nessun partito conseguito la maggioranza assoluta dei voti, l'ANC si alleò con il Partito Inkata per la Libertà (Inkatha Freedom Party). Tale coalizione si è ripetuta anche nel 1999.
Le elezioni nazionali del 1999 videro l'ANC incrementare i propri suffraggi (66,4%) e seggi (266). Ciò nonostante l'ANC decise di coalizzarsi con il Nuovo Partito Nazionale (NNP), erede del Partito Nazionale di De Klerk, che era crollato dal 20 al 6,9% dei consensi. Con il NNP l'ANC governò anche la provincia del Western Cape.
Dal 2001, l'alleanza con comunisti e sindacati cominciò a traballare e l'ANC si indirizzò verso una politica più liberale. Alle elezioni del 2004, l'ANC ha ulteriormente migliorato i propri consensi giungendo al 69% dei voti ed a 270 deputati. L'unico partito che sembra resistere all'avanzata dell'ANC è l'Alleanza Democratica (12,4%), mentre il NNP, dopo aver ulteriormente ridotto i suoi voti all'1,6%, ha deciso di sciolgliersi.
Negli ultimi anni non sono mancate polimiche e difficoltà. Infatti, nonostante il successo elettorale, le difficoltà con i sindacati (COSATU) sono andate aumentando. A queste si sono aggiunte le accuse di corruzione nei confronti di Jacob Zuma, vice Presidente del Sudafrica, durante la presidenza di Tabo Mbeki (ANC), ed attuale presidente dei deputati dell'ANC.
Nonostante le difficoltà, l'ANC ha confermato, alle elezioni amministrative del 2006, oltre il 66% dei consensi.