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Luigi Einaudi - Wikipedia

Luigi Einaudi

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Bandiera italiana
Stemma Presidente della Repubblica
II Presidente della
Repubblica Italiana
Luigi Einaudi
Luogo di nascita Carrù, Cuneo
Data di nascita 24 marzo 1874
Luogo di morte Roma
Data di morte 30 ottobre 1961
Titolo di studio Laurea in Economia
Professione Politico
Partito politico Partito Liberale Italiano
Mandato Presidenziale dal 12 maggio 1948 all'11 maggio 1955
Elezione 11 maggio 1948 al 4° scrutinio con 518 voti su 872
Predecessore Enrico De Nicola
Successore Giovanni Gronchi
Coniuge Ida Pellegrini

Luigi Einaudi (Carrù, Cuneo, 24 marzo 1874 - Roma, 30 ottobre 1961), economista, pubblicista, uomo politico e secondo Presidente della Repubblica Italiana.

Indice

[modifica] Biografia

Compie gli studi universitari presso l'ateneo di Torino, dove frequenta il Laboratorio di economia politica di Roberto Benigni de Martiis. In quegli anni si avvicina al movimento socialista e collabora con la rivista "Critica sociale", diretto da Filippo Turati. La collaborazione con "Critica sociale" dura un decennio e si conclude con il distacco dai socialisti e il progressivo spostamento, a partire dai primi anni del Novecento, su posizioni sempre più apertamente liberal-conservatrici. Nel 1895 ottiene la laurea in giurisprudenza. Copre la cattedra di Scienza delle finanze all'Università di Torino, l'incarico di Legislazione industriale ed economica politica del Politecnico di Torino e l'incarico di Scienza della finanza all'Università Bocconi di Milano. Autore di numerose pubblicazioni scientifiche, soprattutto nelle materie economiche, alcune delle quali tradotte nelle principali lingue straniere.

Viene nominato Senatore del Regno nel 1919. Redattore de "La Stampa" di Torino e del "Corriere della Sera" di Milano fino al 1926, lascia l'attività giornalistica dopo l'avvento del fascismo. È però corrispondente finanziario ed economico del settimanale "The Economist" e dirige la rivista "La Riforma Sociale" dal 1900 al 1935 (la rivista, dal 1933, fu edita dalla casa editrice fondata dal figlio Giulio) e la "Rivista di Storia Economica" dal 1936 al 1943. Dopo il 25 luglio 1943 torna a collaborare a "Il Corriere della Sera".

All'indomani della caduta del fascismo viene nominato rettore dell'università di Torino. Dopo l'8 settembre 1943 si rifugia in Svizzera dove scrive le "Lezioni di politica sociale"; rientra in Italia il9 dicembre 1944; in questo periodo ha redatto una serie di articoli economici e politici per "Il Risorgimento Liberale".

Nominato Governatore della Banca d'Italia, ricopre l'incarico dal 5 gennaio 1945 all'11 maggio 1948. È componente della Consulta Nazionale dal 1945 al 1946. Viene eletto Deputato all'Assemblea Costituente nel 1946 come rappresentante dell'Unione Democratica Nazionale e dà un autorevole contributo ai lavori. È Senatore di diritto del Senato della Repubblica nel 1948 ai sensi della terza disposizione transitoria della Costituzione. Nel IV Governo De Gasperi (1947-1948) è Vice Presidente del Consiglio dei Ministri e Ministro delle Finanze e del Tesoro e successivamente (1947), Ministro del Bilancio (conservando l'incarico di Vice Presidente).

Viene eletto secondo Presidente della Repubblica Italiana l'11 maggio 1948 (al quarto scrutinio con 518 voti su 872). Inizialmente il Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi aveva candidato il ministro degli Esteri Carlo Sforza. La candidatura era appoggiata anche da una parte del fronte democratico-laico, ma incontrava la netta opposizione delle sinistre. Sebbene sulla carta disponesse di un'ampia maggioranza, Sforza non riuscì a ottenere i voti di tutti i parlamentari democristiani: contraria era in particolare la corrente di sinistra guidata da Giuseppe Dossetti. Dopo i primi due scrutini la dirigenza democristiana prese atto delle difficolta incontrate da Sforza e decise di candidare Einaudi. La nuova candidatura incontrò la disponibilità dei comunisti a sostenerla. Allo scadere del mandato nel 1955 diviene Senatore a vita. Tra le opere pubblicate dopo la fine del mandato presidenziale ha molto successo il volume di ricordi Lo Scrittoio del Presidente.

Socio e Vice-Presidente della Accademia dei Lincei; socio della Accademia delle Scienze di Torino; membro del Consiglio Direttivo dell'Istituto Italiano per gli Studi Storici fondato da Benedetto Croce, socio dell'Institut International de Statistique de L'Aja, dell'Econometric Society di Chicago, dell'American Academy of Political and Social Science di Filadelfia; socio onorario dell'American Academy of Arts and Sciences di Boston, dell'American Economic Association, della Economic History Association di New York. Presidente onorario della International Economic Association; socio corrispondente della Societè d'Economie Politique di Parigi; Vice Presidente della Economic History Society di Cambridge; socio corrispondente del Coben Club di Londra e della Oesterreichische Akademie der Wissenschaften di Vienna. Gli sono state conferite le lauree "honoris causa" dalla Università di Parigi e dalla Università di Algeri.

Ha curato direttamente la conduzione della sua azienda agricola presso Dogliani, applicandovi i più moderni sistemi colturali.

[modifica] Bibliografia

  • Principi di scienza delle finanze, 1932
  • Il buon governo, 1954
  • Prediche inutili 1956-1959

[modifica] Voci correlate

[modifica] Altri progetti

[modifica] Collegamenti esterni

Predecessore: Presidente della Repubblica Italiana Successore: Bandiera italiana
Enrico de Nicola 12 maggio 1948 - 11 maggio 1955 Giovanni Gronchi
Predecessore: Governatore della Banca d'Italia Successore: Bandiera italiana
Vincenzo Azzolini 5 gennaio 1945 - 11 maggio 1948 Donato Menichella
Presidenti della Repubblica Italiana
E. De Nicola (1946-48) · L. Einaudi (1948-55) · G. Gronchi (1955-62) · A. Segni (1962-64) · G. Saragat (1964-71) · G. Leone (1971-78) · S. Pertini (1978-85)
F. Cossiga (1985-92) · O.L. Scalfaro (1992-99) · C.A. Ciampi (1999-2006) · G. Napolitano (2006- )
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