Abissi d'acciaio
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The Caves of Steel | |
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Autore: | Isaac Asimov |
Anno: | 1953 |
Genere: | Fantascienza |
Titolo italiano: | Abissi di acciao |
Anno: | 1954 |
Editore: | Arnoldo Mondadori Editore |
Collana: | Urania 55-63 |
Note: | Pubblicato a puntate in appendice ad altri romanzi |
Titolo italiano: | Abissi d'acciaio |
Traduzione: | Giuseppe Lippi |
Anno: | 1995 |
Editore: | Arnoldo Mondadori Editore |
Collana: | Bestsellers Oscar 568 |
Pagine: | 260 |
ISBN: | ISBN 88-04-40304-7 |
Progetto Letteratura Portale Fantascienza |
Abissi d'acciaio (in inglese The Caves of Steel) è un romanzo di fantascienza di Isaac Asimov, appartenente al Ciclo dei robot. Essenzialmente è una detective story e chiarisce un'idea di Asimov: la fantascienza è un ingrediente che può essere applicato ad ogni genere letterario.
[modifica] Storia editoriale
Il libro venne pubblicato per la prima volta a puntate sulla rivista fantascientifica Galaxy in 3 puntate, fra l'ottobre ed il dicembre del 1953.
Nel 1954 viene ristampato e raccolto in un unico volume dalla casa editrice newyorkese Doubleday.
In Italia il romanzo appare a puntate come appendice dei Romanzi di Urania, collana in seguito conosciuta semplicemente come Urania: la prima puntata esce il 10 settembre 1954, in appendice al n. 55 dei Romanzi di Urania.
Solo nel 1963 viene stampata un'edizione a volume unico nella collana Romanzi del Cosmo (n. 116) con il titolo La metropoli sotterranea.
Il 31 ottobre 1971 sempre Urania ristampa in un unico volume il romanzo (n. 578).
Le seguenti edizioni, tutte della Mondadori, usano la traduzione di Giuseppe Lippi, direttore proprio della collana Urania.
[modifica] Ambientazione
Isaac Asimov introduce per la prima volta due dei personaggi più riusciti e popolari della sua letteratura: il detective umano Elijah Baley e il robot R. Daneel Olivaw. La storia si svolge sulla terra, in un futuro lontano tremila anni. In quest' epoca la terra è sovrappopolata e i suoi abitanti vivono in vaste megalopoli sotterranee, le Città, capaci di sostenere tutte le esigenze delle decine di milioni di cittadini che vi vivono. Una parte degli esseri umani nei secoli precedenti aveva invece colonizzato 50 pianeti esterni, conosciuti come i "Mondi Spaziali". I mondi spaziali sono scarsamente popolati e usano i robot per tutti i lavori manuali. Nei mondi spaziali gli umani si sono evoluti in maniera diversa dai terrestri: hanno sconfitto tutte le malattie e grazie ad una elevata selezione genetica sono riusciti ad elevare la loro aspettativa di vita fino a quaranta decadi. Una delle differenze principali fra Spaziali e terrestri riguarda l'uso dei robot che sono ampiamente usati dagli Spaziali, ma visti con diffidenza dai terrestri che ne limitano l'uso all'esterno delle Città per i lavori nei campi.
Asimov immagina le Città future come una estensione delle odierne metropolitane: vie celeri attraversano la Città da un capo all'altro arrivando alle mense pubbliche, ai bagni comuni (i Personali) ai luoghi di lavoro e fin quasi dentro le case in modo tale che nessuno esce più nel mondo esterno ma rimane sempre all'interno dei suoi Abissi d'acciaio. In realtà la maggior parte della popolazione non riesce più ad uscire in quanto sofferente di una grave forma di agorafobia.
Asimov in questo e nei seguenti libri del Ciclo dei robot dipinge una situazione di conflittualità tra i terrestri, il cui stile di vita è diventato pseudo-socialista a causa della sovrappopolazione e della mancanza di privacy, e gli spaziali, che limitando le nascite e sviluppando la selezione genetica sono diventati longevi, ricchi e con un grandissimo senso della privacy.
[modifica] Trama
Il crimine centrale del libro è un omicidio commesso prima dell'inizio del romanzo. Roj Nemmenuh Sarton è l'ambasciatore degli spaziali, vive nell'avamposto degli spaziali poco fuori la Città di New York. Per molti anni ha cercato di convincere il governo terrestre ad alleviare le restrizioni anti robot. Una mattina viene ritrovato fuori della sua casa con il torace imploso a causa di un colpo di energia. Il commissario di polizia ordina ad Elijah di trovare l'assassino. Elijah deve però lavorare con un collega spaziale, un robot umanoide di nome R. Daneel Olivaw. Insieme cercheranno di risolvere il caso ed evitare un incidente diplomatico planetario che potrebbe causare la distruzione della Terra.
Un aspetto interessante del romanzo è il contrasto tra l'umano Elijah e Daneel il robot umanoide. Asimov usa il robot per disquisire della natura umana. Mentre si sta confrontando con un "Medievalista" che ha paura che i robot soppianteranno gli esseri umani, Baley capisce che i robot umanoidi sono delle perfette imitazioni dell'essere umano, ma non potranno mai essere come gli uomini; essendo macchine infatti i robot non capiscono l'arte, la bellezza o lo stesso concetto di Dio; i robot capiscono solo i concetti esprimibili mediante equazioni matematiche. Nonostante tutto, nella scena conclusiva, R. Daneel mostra un senso di moralità. Capisce infatti che l'omicida deve essere trattato con indulgenza, realizza infatti che la distruzione del male è meno desiderabile della conversione del male in bene.
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