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Tiara papale - Wikipedia

Tiara papale

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Una tiara in un'illustrazione
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Una tiara in un'illustrazione

La Tiara papale o Triregno (in latino: Triregnum) è il copricapo extra-liturgico che ogni Papa indossò durante la cerimonia dell'incoronazione da quella di Papa Clemente V a quella di Papa Paolo VI nel 1963, dopodiché quest'ultimo ne abolì l'uso. Venne messa in vendita e acquistata dal cardinale Francis Joseph Spellman, arcivescovo di New York. Il denaro ricavato fu utilizzato per le missioni africane. La tiara fu sostituita con la mitria.

L'emblema della Santa Sede usa la Tiara Papale con due chiavi incrociate.
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L'emblema della Santa Sede usa la Tiara Papale con due chiavi incrociate.

Anche se non più usata, la tiara rimase negli stemmi dei papi insieme alle chiavi incrociate di San Pietro fino al 2005, quando Benedetto XVI la sostituì nel suo stemma con la mitra.

Indice

[modifica] Storia

L'origine della tiara è probabilmente bizantina o persiana. La tradizione indica come la tiara fu donata dall'imperatore Costantino a Silvestro I quale simbolo della libertà della Chiesa. La tiara papale fu indossata dai papi di Roma e di Avignone da Clemente V a Paolo VI che fu incoronato nel 1963. Papa Paolo VI ne aboli' l'uso in seguito al Concilio Vaticano Secondo posandola simbolicamente sull' altare della Basilica di San Pietro e donandone il valore ai poveri. Anche se la sua Costituzione apostolica del 1975: Romano Pontifici Eligendo sulla cerimonia per l'elezione del Papa, ancora ne prevedeva l'incoronazione.

Il suo immediato successore, Papa Giovanni Paolo I, non volle l'incoronazione, sostituendola con una cerimonia che fu chiamata "Solenne inizio del Ministero Petrino"; dopo la morte improvvisa di Giovanni Paolo I, Papa Giovanni Paolo II al discorso dell'inaugurazione si rivolse alla congregazione dicendo:

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«L’ultimo incoronato è stato Papa Paolo VI nel 1963, il quale, però, dopo il solenne rito di incoronazione non ha mai più usato il triregno lasciando ai suoi Successori la libertà di decidere al riguardo. Il Papa Giovanni Paolo I, il cui ricordo è così vivo nei nostri cuori, non ha voluto il triregno e oggi non lo vuole il suo Successore. Non è il tempo, infatti, di tornare ad un rito e a quello che, forse ingiustamente, è stato considerato come simbolo del potere temporale dei Papi. Il nostro tempo ci invita, ci spinge, ci obbliga a guardare il Signore e ad immergere in una umile e devota meditazione del mistero della suprema potestà dello stesso Cristo.[1]»

Sebbene non sia più usata quale simbolo del potere papale, la tiara papale continua ad essere rappresentata sulla Bandiera vaticana e nello stemma della Santa Sede.

Bandiera vaticana con le chiavi decussate sormontate dal triregno.
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Bandiera vaticana con le chiavi decussate sormontate dal triregno.

Fino al papato di Benedetto XVI la tiara fu anche l'ornamento sormontante lo stemma personale dei papi. Rompendo con la tradizione, Benedetto XVI decise di mettere una mitria, o mitra, al posto della tiara nel suo stemma personale. La mitra pontificia raffigurata nel suo stemma, a ricordo delle simbologie della tiara, è di argento e porta tre fasce d'oro. Egli però lasciò la tiara insieme con le chiavi decussate come simbolo della Sede Apostolica sia sullo stemma della Santa Sede che su quello della Città del Vaticano.

[modifica] Origini

La data di introduzione della prima corona è incerta ed è attribuita a tre papi diversi, Simmaco (498-514), Leone III (795-816) o Niccolò I (858-867). La seconda corona venne aggiunta da Bonifacio VIII (1294-1303), mentre la terza fu voluta da Clemente V (1305-1314).

Secondo James-Charles Noonan[2] la corona posta più in basso apparve sul tradizionale copricapo papale bianco nel IX secolo. Quando i papi assunsero il potere temporale sullo Stato Pontificio, la corona fu decorata con pietre preziose per sembrare più simile ad una corona principesca. Noonan ipotizza che la seconda corona sia stata aggiunta da Bonifacio VIII nel 1298 a simbolizzare la sovranità spirituale. Molto presto, nel 1314 circa, furono aggiunte una terza corona e due infule; Papa Clemente V fu il primo a indossare il triregno.

Pero' non tutte le fonti riconducono a questa cronologia. Una cronologia alternativa suggerisce che essa era all'inizio un tipo di «tocco» chiuso, e che la prima corona sia stata aggiunta nel 1130, quale simbolo di sovranità sui territori del Stato Pontificio. Bonifacio VIII, nel 1301, aggiunse la seconda corona, al tempo del confronto con Filippo il Bello, re di Francia, con l'intento di dimostrare che la sua autorità spirituale era superiore a qualsiasi autorità civile. Benedetto XII nel 1342 infine aggiunse la terza corona a simbolizzare la superiorità dell'autorità morale del Papa rispetto ai monarchi civili, e inoltre voleva riaffermare il possesso di Avignone.

Leone XIII (1878-1903) con il triregno
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Leone XIII (1878-1903) con il triregno

Nel XIII secolo vennero aggiunte posteriormente alla tiara due bande decorate, dette infule, con ognuna una croce patente alla fine; la posizione delle infule è stata spesso modificata nel corso dei secoli. Il bottone e la crocetta furono aggiunti nel XVI secolo.

Sebbene sia un importante simbolo del papato, non sempre è stato rispettato da chi lo ha portato. Un papa medievale, Papa Innocenzo VIII, addirittura diede in pegno la sua tiara. Una teoria protestante afferma che il triregno sia riconducibile alla profezia nel capitolo settimo del libro di Daniele 7,15-27, secondo la quale il "piccolo corno" del papato romano sradicherà i tre corni precedenti.

[modifica] L'ultima incoronazione papale

Papa Paolo VI, come tutti i papi che l'avevano preceduto, ricevette una tiara alla cerimonia di incoronazione. Come altre volte era successo in passato, fu usata una nuova tiara, donata dalla città di Milano, dove era stato arcivescovo prima della sua elezione al soglio pontificio. Questa era molto diversa dalle tiare precedenti, non era ricoperta di gemme e pietre preziose, ed era di forma conica. E pesava molto meno delle tiare precedenti.

Alla fine del Concilio Vaticano II, Paolo VI scese dal trono papale nella Basilica di San Pietro e, con gesto inaspettato e significativo, depose il triregno sull'altare quale gesto simbolico di umiltà' e di rinuncia a qualsiasi potere di natura politico-umana. Inoltre voleva essere segno di cambiamento nello spirito di rinnovamento del Concilio. Da allora, nessuno dei suoi successori ha portato il triregno.

Nel 1964 il Pontefice volle mettere in vendita la tiara e darne il ricavato ai poveri. Il cardinale Spellman, chiese ed ottenne la tiara. Essa è oggi esposta nella Basilica dell’Immacolata Concezione a Washington.

La decisione di abbandonare l'uso di questo appariscente simbolo del papato, la tiara papale, fu molto contrastato dai Cattolici tradizionalisti, molti dei quali ancora continuano una campagna a favore del suo ripristino[3] Alcuni, invece, etichettarono Paolo VI come antipapa, sostenendo che nessun papa autentico rinuncerebbe alla tiara. Almeno uno dei "pretendenti" alla "Cattedra di Pietro" dopo la morte di Paolo VI, Clemente Domínguez y Gómez, proclamato "Papa" col nome di "Gregorio XVII" dai suoi seguaci del movimento di Palmar de Troya, a Siviglia, in Spagna nel 1978, fu "incoronato" con una "tiara papale", dimostrandone il potente simbolismo. Un altro papa autoproclamato, in seno alla "Vera Chiesa Cattolica", Lucian Pulvermacher che prese il nome di "Pio XIII", usa la tiara nel suo stemma.

[modifica] Un definitivo abbandono dell'uso del triregno?

Giovanni Paolo I evitò la tradizione millenaria dell'incoronazione papale e l'uso della tiara papale, decidendo di ignorare la menzione all'incoronazione fatta da Paolo VI nella sua Costituzione Apostolica del 1975, Romano Pontifici Eligendo, che dice: "Infine il Pontefice sarà incoronato dal Cardinale Protodiacono e, entro un tempo conveniente, prenderà possesso della Patriarcale Arcibasilica Lateranense, secondo il rito prescritto."[4]

Nell'omelia per l'inizio del pontificato, già citata prima, Giovanni Paolo II ripete che lui, come il suo predecessore, non ha voluto né l'incoronazione né la tiara, e aggiunge: "Non è il tempo, infatti, di tornare ad un rito e a quello che, forse ingiustamente, è stato considerato come simbolo del potere temporale dei Papi."

E quando, nella sua Costituzione apostolica del 1996, Universi Dominici Gregis, rivide le regole per l'elezione del Papa, tolse ogni riferimento all'incoronazione papale sostituendola con il termine "inaugurazione": "Il Pontefice, dopo la solenne cerimonia di inaugurazione del pontificato ed entro un tempo conveniente, prenderà possesso della Patriarcale Arcibasilica Lateranense, secondo il rito prescritto."[5]

Come nel documento di Paolo VI, la terminologia è descrittiva, non normativa. Inoltre, egli non stabilisce alcuna regola riguardo la forma della "cerimonia di inaugurazione del pontificato", che potrebbe anche essere nella forma di una incoronazione. Comunque, il Papa non è vincolato a nessun cerimoniale fatto dai suoi predecessori, e può liberamente cambiarlo.

Con l'abolizione dell'incoronazione papale, il monarca inglese rimane l'unico monarca in occidente a ricevere un'incoronazione. Tutti gli altri regnanti, come il Papa, "inaugurano" il loro ufficio.

stemma di Papa Benedetto XVI che non include il triregno
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stemma di Papa Benedetto XVI che non include il triregno

Benedetto XVI ha mantenuto l'uso della tiara quale simbolo ufficiale del papato. Elemento presente negli stemmi personali di Giovanni Paolo I e Giovanni Paolo II, ma che non indossarono mai la tiara stessa. Invece, lo stemma di Benedetto XVI al posto della tiara ha una mitra:

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«Il Santo Padre Benedetto XVI ha deciso di non mettere più la tiara nel suo stemma ufficiale personale, ma di porre solo una semplice mitra, che non è quindi sormontata da una piccola sfera e da una croce come lo era la tiara.[6]»

In occasione della festività di San Pietro e Paolo, il 29 giugno di ogni anno, si usava rivestire della tiara e dei paramenti pontificali la famosa statua bronzea di San Pietro nella Basilica di San Pietro per onorare l'Apostolo di cui i papi si dichiarano successori. Questa usanza è stata abbandonata nel 2006.

[modifica] Design

[modifica] Tante tiare papali

Sebbene generalmente si dica "la" tiara papale, storicamente ve ne sono state molte, e ad oggi ci sono pervenute ben 22 tiare. Le tiare papali più antiche (in particolare le tiare di Giulio II[7] e quella attribuita a san Silvestro) furono distrutte, smantellate o saccheggiate da incursori (probabilmente dall'esercito di Louis Alexandre Berthier nel 1798), o dagli stessi papi; Clemente VII fece fondere tutte le tiare e i gioielli del papato nel 1527 per raccogliere i 400.000 ducati chiesti in riscatto dall'esercito invasore dell' imperatore Carlo V.

Esistono più' di venti tiare in argento, la più antica e l'unica sopravvissuta al 1798, era stata fatta per Gregorio XIII nel XVI secolo. Il 21 marzo 1800, poiché Roma era occupata dai francesi, Pio VII fu incoronato in esilio, a Venezia, con una tiara di cartapesta, per la quale le dame veneziane donarono i loro gioielli.

Molte sono le tiare che sono state donate al pontefice da capi di stato e monarchi, quali la regina Isabella II di Spagna, il kaiser Guglielmo I di Germania, l'imperatore Francesco Giuseppe I d'Austria-Ungheria e Napoleone Bonaparte. Quest'ultimo donò una tiara forgiata con parti della tiara saccheggiata dopo la presa di Roma, e fu data a Pio VII come 'regalo di nozze' per celebrare il matrimonio di Napoleone con Giuseppina, la vigilia della sua incoronazione ad imperatore. Altre tiare erano dei doni al nuovo pontefice dalla sede che avevano retto prima della loro elezione, oppure in occasione del giubileo della loro ordinazione o elezione.

In alcuni casi, vi era un vera e propria competizione tra le istituzioni che donavano la tiara papale, su chi donava quella più bella o più preziosa o più grande. Ne sono esempio le tiare di Giovanni XXIII e di Paolo VI, la prima donata dalla regione di provenienza di papa Roncalli, l'altra dalla sede di provenienza di Papa Montini, la sede arcivescovile di Milano; donate in occasione della loro elezione al soglio pontificio.

Paolo VI, la cui tiara di forma conica è una delle più inconsuete, fu l'ultimo Papa a usare il triregno (anche se i suoi successori potevano reintegrarne l'uso, qualora lo volessero). La maggior parte delle tiare che ci sono pervenute, sono esposte nei Musei Vaticani, anche se alcune sono state svendute o donate ad organismi cattolici. Alcune tiare, quelle più popolari o storiche, come la "tiara belga" del 1871, la tiara del 1877 e la tiara d'oro del 1903, sono state in giro per il mondo in quanto parte di una esposizione itinerante di oggetti storici del Vaticano. La "tiara milanese" di Paolo VI è stata donata e ora si trova esposta nella Basilica dell’Immacolata Concezione a Washington, D.C., negli Stati Uniti.

[modifica] Forma

La Tiara è un alto copricapo argenteo a forma di ogiva, sul quale venivano applicate tre corone (dal 1314 al tempo di Papa Bonifacio VIII le corone erano solamente due [8], ), motivo per il quale è anche noto come Triregnum o Triregno, con sulla sommità un piccolo globo d'oro sormontato da una croce.

La forma della Tiara è variata nel corso dei tempi. Era più o meno rigonfia. La maggior parte dei triregni che ci sono pervenuti, hanno la forma di un alveare circolare, con la parte centrale in argento. Alcuni erano di forma conica, altri bulbosi. Fatta eccezione per la tiara di Paolo VI, tutte le tiare erano riccamente ingioiellate. Ogni tiara era strutturata con la forma di tre corone con decorazioni in oro, che a volte erano a forma di croci, a volte a forma di foglia. La maggior parte delle tiare era sormontata da una croce.

Ogni tiara aveva sul dietro due infule; due bande di tessuto decorato con filo dorato e con rappresentato lo stemma o un altro simbolo personale del papa al quale era stata donata la tiara.

Ci sono altre due tiare un po inusuali: la tiara di cartapesta fatta quando Pio VII fu eletto e incoronato in esilio, e quella fatta per Paolo VI nel 1963, di forma conica, con poche gemme e, invece di avere tre corone in risalto, presenta tre cerchi paralleli.

La tiara donata a Pio IX nel 1877 dalla Guardia Palatina vaticana in occasione del suo giubileo è straordinariamente simile in design, alla tiara di Gregorio XVI. Fu una tiara molto popolare e fu usata, tra gli altri, da Pio XI, Pio XII e Giovanni XXIII. La tiara di Pio XI del 1922, invece era molto meno decorata e di forma più marcatamente conica.

[modifica] Peso della tiara

Fatta eccezione per la tiara di cartapesta, la tiara più leggera fu quella fatta per Giovanni XXIII nel 1959. Pesava 900 grammi, così come quella di Pio XI del 1922. Invece, la tiara conica di Paolo VI pesava 4,5 chili. La tiara più pesante della collezione è la tiara donata da Napoleone nel 1804 per festeggiare sia il suo matrimonio con Giuseppina che la sua incoronazione quale imperatore di Francia. Pesa 8,2 kg. Però, non fu mai usata, poiché era stata fatta troppo stretta perché Pio VII potesse portarla, e si sospetta sia stato fatto apposta. [9]

Molti papi si fecero fare appositamente delle tiare nuove perché' quelle già esistenti o erano troppo piccole o troppo pesanti, o le due cose insieme. Gregorio XVI, non usò la tiara di cartapesta, piuttosto si fece fare una tiara leggera nel 1840. Nel 1870s, Pio IX, già ottantenne, si fece fare un altra tiara leggera poiché la tiara usata dal suo predecessore Gregorio XVI era troppo piccola per lui e le altre tiare della collezione le trovava troppo pesanti. Dello stesso avviso fu anche Pio X che ordinò un'altra tiara per sé nel 1908.

Nel XX secolo con i nuovi metodi artigianali fu possibile creare delle tiare più leggere, come le tiare di Pio XI e di Giovanni XXIII che pesano solo 900 grammi. Questo, insieme al fatto che erano state create una serie di tiare leggere da parte dei papi precedenti, significò che nessun altro papa, da Pio X in poi, ebbe più bisogno di farsi fare una nuova tiara .

[modifica] Simbologia

Non vi è alcuna certezza riguardo la simbologia delle tre corone del Triregno, lo si comprende dalla miriade di vecchie e nuove interpretazioni che si sono andate sviluppando e che ancora vengono proposte. Secondo un’interpretazione le tre corone simboleggiano il triplice potere del Papa: "padre dei principi e dei re, rettore del mondo, vicario in terra di Cristo" [3]. Al momento dell'incoronazione del Papa si usava pronunciare le seguenti parole:

Accipe thiaram tribus coronis ornatam, et scias te esse Patrem Principum et Regum, Rectorem Orbis, in terra Vicarium Salvatoris Nostri Jesu Christi, cui est honor et gloria in sæcula sæculorum.
(Ricevi la tiara ornata di tre corone, e sappi che tu sei il padre dei principi e dei re, l’arbitro del mondo e il Vicario di nostro Signore Gesù Cristo sulla terra, a cui solo è dovuto onore e gloria nei secoli dei secoli.)

Alcune lo collegano alla triplice autorità del Sommo Pontefice: Pastore universale, Giurisdizione ecclesiastica e potere temporale. Altri interpretano le tre corone col significato di: "padre dei principi e dei re, rettore del mondo, vicario in terra di Cristo" [4].

Altri ancora lo hanno associato con la triplice missione di Cristo, che è "Sacerdote, Profeta-Maestro, Re", una associazione menzionata come possibile da Giovanni Paolo II nel suo discorso per l'inizio del pontificato,[10]

Un'altra interpretazione tradizionale era che le tre corone si riferissero alla "Chiesa Militante sulla terra", la "Chiesa purgante dopo la morte e prima del Paradiso", e alla "Chiesa trionfante nella ricompensa eterna". E un'altra interpretazione ancora, suggerita dall'arcivescovo Cordero Lanza di Montezemolo, che disegnò lo stemma senza tiara di Benedetto XVI, era: di Ordine sacro, di Giurisdizione e di Magistero. [5], mentre una teoria più recente collega le tre corone al "mondo celestiale, mondo umano e mondo terreno", dei quali il papa dovrebbe essere il collegamento simbolico.[6]

[modifica] La tiara papale e la controversia del 666

Una controversia, o piuttosto un mito, che riguarda la tiara papale, attribuita agli Avventisti e ad altri Protestanti, si basa sulla supposta affermazione che le parole Vicarius Filii Dei (Vicario del Figlio di Dio) siano incise sul lato di una delle tiare. La controversia trova fondamento nella tesi, largamente diffusa, che, qualora si sommano quelle lettere che hanno un valore numerico (cioe quando si sommano quelle lettere, contenute nel titolo in questione, che corrispondono a volori numerici secondo i numeri romani), il risultato è il numero 666, descritto nel Libro dell'Apocalisse come il Numero della bestia, che, secondo alcuni, dovrebbe indossare una corona simile al triregno, una tesi sostenuta da alcuni gruppi evangelici protestanti che credono che il papa, in qualità di capo della Chiesa cattolica, sia l'Anticristo. La stessa visione della Chiesa era condivisa da altri eretici, come i Catari e i Valdesi, fin dal XIII secolo.

"Vicarius Filii Dei", in realtà, non è uno dei titoli del Papa, sebbene la Donazione di Costantino lo usa riferendosi specificatamente a San Pietro.

Quattro fonti sono spesso citate per sostenere questa tesi, inclusi due testimoni che dichiararono di aver visto Gregorio XVI portare una tiara con incise le parole Vicarius Filii Dei nel 1832 e nel 1845,[11], la presunta esistenza di una fotografia di un funerale papale all'inizio del XX secolo che mostra una tiara con la scritta in questione, e l'affermazione che la tiara usata per incoronare Eugenio Pacelli come papa Pio XII nel 1939 avesse la stessa iscrizione.

Nessuna di queste tesi regge al vaglio delle prove. Una delle occasioni in cui il Papa fu "visto" portare la tiara con l'iscrizione fu presumibilmente durante una Messa solenne nella Basilica di San Pietro. In realtà il papa non porta mai la tiara durante la Messa. Non fu mai usata come oggetto liturgico. Inoltre la tiara usata per l'incoronazione di Pio XII nel 1939 non poteva essere la stessa usata da Gregorio XVI poiché questa fu coniata trentuno anni dopo la morte di Gregorio XVI. Tutte le tiare che possono essere state portate da Gregorio ancora esistono; nessuna di queste né quella portata da Pio XII nel 1939, presentano delle iscrizioni.

Per concludere, non è stata prodotta alcuna prova dell'esistenza della suddetta fotografia, né è credibile che una foto in bianco e nero presa da una certa distanza all'interno della Basilica di san Pietro, senza le moderne tecnologie fotografiche o anche un obiettivo zoom, possa riprendere una scritta su una tiara a tale distanza, anche se vi fosse stata una scritta. Una fotografia di una tiara presumibilmente sull'altare maggiore dietro il feretro di Pio X. In occasione della canonizzazione nel 1954, quindi decenni dopo la fotografia in questione, non era possibile distinguere le gemme della tiara, men che meno una possibile iscrizione

 Una foto della canonizzazione di Pio X nel 1954
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Una foto della canonizzazione di Pio X nel 1954

Per rispondere alle accuse di occultamento, tutte le tiare coniate dal 1800 in poi ancora esistono e sono esposte al pubblico, e una gran parte di esse sono state mostrate in varie parti del mondo in occasione di una esposizione itinerante arrivata negli Stati Uniti nel 2005. [12] Solo un paio di esse hanno delle iscrizioni, in particolare la tiara belga del 1871 e la tiara d'oro del 1903. L'iscrizione della tiara del 1871non è Vicarius Filii Dei ne niente che potesse essere interpretato in tal senso, bensì "CHRISTI VICARIO – IN TERRA – REGUM" .

Molti storici, accademici, e leader religiosi considerano la storia come un classico mito anticattolico, una storia che non ha alcuna prova a sostenerla, e neanche gli avventisti che hanno cercato caparbiamente tale prova per più di un secolo sono riusciti a trovarne alcuna.

[modifica] Uso

Il triregno non veniva usata per le celebrazioni liturgiche, come la Messa. Per tali funzioni il Papa, come gli altri vescovi indossa una mitra. Veniva indossato durante la cerimonia dell'incoronazione e quando si recava a qualche solenne funzione e ritornando da esse, come, ad esempio, le processioni. Lo si poneva simbolicamente sull'altare durante le Messe solenni.

Il triregno quindi veniva usato per le processioni solenni e nelle occasioni in cui il Papa veniva portato a spalla dal gruppo dei sediari sulla sedia gestatoria, una sorta di trono mobile il cui uso fu abolito da Giovanni Paolo II subito dopo la sua elezione nell'ottobre 1978. Anche il suo predecessore, Giovanni Paolo I, decise inizilmente di non usarla, ma cambiò idea quando gli fu detto che la folla non poteva vederlo senza esser sollevato con la sedia.[13] Inoltre, il triregno veniva usato per gli atti giuridici solenni, ad esempio quando il papa parla ex cathedra (usando l' Infallibilità papale). Veniva indossato anche quando il papa, da Piazza San Pietro, impartisce la tradizionale benedizione Urbi et Orbi, a Natale e a Pasqua, la sola cerimonia che prevedeva l'uso della tiara.

[modifica] L'incoronazione papale

L'occasione più conosciuta in cui il triregno veniva usato, era l' incoronazione papale, una cerimonia di sei ore che vedeva il papa portato a spalla, fino al luogo dell'incoronazione, sulla sedia gestatoria con alcuni attendenti che lo osannavano con flabelli (grandi ventagli in piume di struzzo). Tradizionalmente, l'incoronazione avveniva nella Basilica di San Pietro o nell'immediata vicinanza. [14].

Secondo Il cerimoniale tratto dal “Pontificale romano” del 1596, al momento dell'imposizione della tiara sulla testa del Sommo Pontefice, il cardinale primo diacono gli ricordava che la riceveva perché egli era Padre dei Principi e dei Re, Rettore dell'orbe, Vicario del Salvatore Nostro Gesù Cristo in terra. Paolo VI optò per una cerimonia molto più breve. Come molte altre incoronazioni moderne, la cerimonia diviene solo simbolica. La piena giurisdizione del Papa inizia dal momento della sua accettazione dell'elezione fatta dai Cardinali in Conclave e non più da una incoronazione.

[modifica] Altre tiare

[modifica] Tiara dei Patriarchi

Solo un altro prelato cattolico può usare una tiara nel suo stemma: il Patriarca di Lisbona (un titolo creato nel 1716 e attribuito all' arcivescovo di Lisbona sin dal 1740); difficile confondere i due stemmi poiché lo stemma papale ha sempre rappresentate le chiavi incrociate di San Pietro.

[modifica] Imitazioni

Il sultano ottomano del XVI secolo Solimano il Magnifico sembra abbia commissionato ad alcuni artigiani italiani di fare una tiara con 4 corone sul modello della tiara papale per dimostrare che il suo potere e la sua autorità era superiore a quella del Pontefice.

Al contempo, la cerimonia per l'incoronazione papale, durante la quale il Papa veniva osannato con flabelli (ventagli in piume di struzzo) e portato sulla sedia gestatoria, sembra sia molto simile alle cerimonie in uso a Constantinopoli nel Medioevo.

[modifica] Il triregno nei tarocchi

 La carta dei tarocchi intitolata: La Papessa
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La carta dei tarocchi intitolata: La Papessa

Tra i tarocchi medievali vi era una carta, raffigurante una donna che indossava una tiara papale, chiamata La Papessa. Il significato e il simbolismo della carta non è chiaro. La donna con la tiara e stata ora identificata con la Papessa Giovanna (una leggenda medievale racconta di una donna che si travestì da uomo e fu eletta papa, secondo la leggenda la papessa sarebbe stata scoperta quando partorì durante una processione papale; alcune carte la raffigurerebbero con un bambino) ora con la Madonna, o ancora con Cibele, o Iside o Venere. Le carte rappresentanti una donna che indossa una tiara papale diffuse durante la Riforma Protestante e le immagini della Papessa Giovanna col bambino sono considerate come un tentativo di ridicolizzare il papato da parte dei protestanti. Un'altra spiegazione della papessa dei tarocchi è che essa rappresenti la grande prostituta del capitolo 17 dell' Apocalisse .

La tiara, però, scomparve dai tarocchi successivi infatti nei periodi successivi la Papessa fu rappresentata con un copricapo medievale più comune. I tarocchi comprendevano anche una carta che rappresentava il Papa, a volte con una tiara sul capo.[15]

[modifica] Note

  1. Discorso per l'inizio del pontificato di Giovanni Paolo II, [1]
  2. James-Charles Noonan, The Church Visible, (ISBN 0-670-86745-4)
  3. (EN) Sito dei Cattolici tradizionalisti che critica la decisione di non usare la tiara da parte di papa Benedetto XVI
  4. Romano Pontifici Eligendo (1975), 92.
  5. Universi Dominici Gregis (1996), No. 92.
  6. Stemma di papa Benedetto XVI
  7. La tiara di Giulio II fu disegnata da Ambrogio Foppa per un costo complessivo di 200.000 ducati, un terzo degli introiti annuali dello Stato Pontificio,in un tempo in cui un curato riceveva 25 ducati l'anno.
  8. vedi lotta per le investiture
  9. Per dare un idea della pesantezza, La corona di Sant'Edoardo, che e' la corona usata dai monarchi inglesi pesa solo 2,155 kg. E la regina Elisabetta II dopo essere stata incoronata disse che la corona era piuttosto pesante ("does get rather heavy"). Anche re Giorgio V disse, dopo il "Delhi Durbar" nel 1911, quanto male la corona imperiale dell'India gli facesse, poiché era tanto pesante ("hurt my head as it is rather heavy"). Eppure entranbe queste corone sono piu' leggere della maggior parte delle tiare papali. e meno di un terzo del peso della tiara del 1804 data a Pio VII da Napoleone. Gyles Brandreth, Philip & Elizabeth (Century, 2004) p.311. e "The Crown Jewels" pubblicata da Tower of London.
  10. Discorso per l'inizio del pontificato di Giovanni Paolo II[2]
  11. Uriah Smith, Thoughts, Critical and Practical on the Book of Revelation (pubblicato nel 1865 dalla Chiesa cristiana avventista del settimo giorno)
  12. Saint Peter and The Vatican: The Legacy of the Popes
  13. Così come il triregno, la sedia gestatoria poteva essere reintrodotta in qualsiasi momento. Però, quando papa Giovanni Paolo II cominciò ad aver problemi di mobilità, decise non di essere portato a spalle bensi' di usare una quattroruote: la Papamobile. Quest'ultima ricevette molte critiche in quanto la folla non poteva vedere il papa quando questi si sedeva.
  14. John Cornwell, Il Papa di Hitler: La storia segreta di Pio XII (Garzanti) pp. 211-212.
  15. Dr. Robert O'Neill, Iconography of the early papess cards, Iconography of the pope cards

[modifica] Voci correlate

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