Ambrogio Teodosio Macrobio

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Ambrogio Teodosio Macrobio, scrittore latino del V secolo.

Alcuni studiosi lo identificano con un Macrobio proconsole d'Africa nel 410, altri con un prefetto d'Italia nel 430. Probabilmente non era cristiano.

La sua opera più conosciuta, i Saturnalia, sono un dialogo erudito in sette libri articolati in tre giornate, un'opera di carattere enciclopedico centrata sulla figura di Virgilio.

Scrisse anche un commentario in due libri al Somnium Scipionis ciceroniano, testo dal libro VI del De Republica che è giunto fino a noi soltanto nella tradizione del commentario di Macrobio. L'una e l'altra opera sono dedicate al figlio Eustachio.

Nei commentari al Somnium Scipionis emerge una impostazione di pensiero filosofico tipicamente neoplatonica: Dio, origine di tutto ciò che esiste, crea la "mente" o nous. Il nous, "guardandosi indietro" mentre contempla Dio, crea l'anima del mondo, e «a sua volta l'anima, a poco a poco, volgendo indietro lo sguardo, essa stessa, incorporea, degenera fino a diventare matrice dei corpi». Macrobio venne molto letto, studiato e citato dai filosofi medievali, in particolare da Abelardo, come pure dagli studiosi di Astronomia dello stesso periodo.

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