Web - Amazon

We provide Linux to the World


We support WINRAR [What is this] - [Download .exe file(s) for Windows]

CLASSICISTRANIERI HOME PAGE - YOUTUBE CHANNEL
SITEMAP
Audiobooks by Valerio Di Stefano: Single Download - Complete Download [TAR] [WIM] [ZIP] [RAR] - Alphabetical Download  [TAR] [WIM] [ZIP] [RAR] - Download Instructions

Make a donation: IBAN: IT36M0708677020000000008016 - BIC/SWIFT:  ICRAITRRU60 - VALERIO DI STEFANO or
Privacy Policy Cookie Policy Terms and Conditions
Storia della Sardegna fenicia e cartaginese - Wikipedia

Storia della Sardegna fenicia e cartaginese

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Bandiera della Sardegna

Questa voce fa parte della serie
Storia della Sardegna

Voci principali
Categoria: Regione Sardegna

Mentre la civiltà nuragica raggiungeva la sua massima estensione, iniziava la presenza dei Fenici lungo le coste della Sardegna. Grandi navigatori, cercavano dei punti di appoggio lungo le proprie rotte per i mercati dei metalli in Iberia, in Gallia e in Etruria. Le piccole strutture per la distribuzione delle merci, insediate già nel IX secolo a.C., divennero importanti centri urbani. In questo periodo sono state fondate le prime città costiere della Sardegna: Nora, Sulci, Tharros, Bithia, Bosa, Karales. La loro presenza, esclusivamente costiera, durò in tutto seicento anni. Inizialmente non fu comunque un approccio pacifico e i Fenici difesero queste loro prime teste di ponte con le armi contro le popolazioni sarde ma anche contro i greci che li avevano preceduti sulle rotte commerciali. Allo scontro armato seguì una connivenza pacifica ed estremamente proficua. Grazie a loro fu introdotta la scrittura e la cultura dell’Isola si arricchì uscendo dai ristretti confini naturali ed entrò nel più ampio mondo della cultura mediterranea. Di queste civiltà sono state rinvenute molte testimonianze della cultura materiale ceramica, oreficeria e statuaria.

Indice

[modifica] Frequentazione pre-coloniale

La presenza dei Fenici nel 1500 a.C. è marginale e affiancata a quella micenea. La presenza dei Micenei è documentata nel 14° sec. a.C. a Gonnosfanadiga, Barumini ed alcune località della Sardegna settentrionale. Sono databili tra il 1200 ed il 1050 i seguenti manufatti: un tripode ad Oristano, manici di specchi a Santadi, un bronzetto a Galtellì, lingotti di rame a pelle di bue forse di Cipro, punto d’incontro tra Fenici, Ciprioti, Egei e Micenei. Riferibili solo ai Fenici sono alcuni reperti del X-IX sec. rinvenuti nella Nurra. Un’ampia documentazione del IX-VIII sec. è stata trovata a Santa Cristina di Paulilatino e un bronzetto a Mandas, mentre sono dell’VIII secolo a.C. le torcere di bronzo di Serri, Tadasuni e San Vero Milis. Della stessa epoca sono una fibbia bronzea di Barumini, alcuni bacili di Sardara e un tripode di Santadi. Un documento epigrafico è stato trovato a Bosa. I nomi di Bortigali, Macomer e Magomadas pare siano toponimi fenici legati alla metallurgia.

[modifica] Primi insediamenti fenici - (IX-VII sec. a. C.)

Con l’annessione della Fenicia all’impero assiro, gruppi di popolazione delle principali città si spostarono verso occidente cercando autonomia politica e libertà nel Mediterraneo occidentale. Si creano empori e scali commerciali a Malta e in Sicilia da cui partono due rotte: la prima per la Sardegna, le Baleari e la Spagna; la seconda per l’Africa fino all’Atlantico e poi nuovamente alla Spagna.

In Sardegna e Spagna fondano colonie dette fenicie per l’utilizzo di isole e penisole con mare poco profondo e insenature che permettono l’attracco in ogni condizione meteorologica, il ricovero delle navi e la difesa da eventuali nemici. Le colonie del periodo arcaico sono Cagliari, Villasimius, Nora, Bithia, Sulcis, Tharros, Othoca, Bosa, Santa Maria di Villaputzu. A Nora e Bosa sono state trovate le più antiche iscrizioni fenicie.

I Fenici praticavano la cremazione dei cadaveri e loro caratteristica sono i tophet o cimiteri santuario dei primogeniti sacrificati alle divinità.

[modifica] I rapporti con i Nuragici

I rapporti con i Nuragici non furono conflittuali. Intanto i Fenici s’insediarono in luoghi a bassa densità nuragica o in luoghi da cui i Nuragici si erano allontanati molto tempo prima. Preferirono il sud perché il nord Sardegna aveva forti insediamenti nuragici. Effettuarono un insediamento progressivo laddove l’entroterra lo permetteva. L’irradiazione è solo difensiva, si acquisisce il territorio solo per necessità di approvvigionamento agricolo (Sulcis). Dal 620 a.C. gli Etruschi commerciarono solo con i Fenici del centro sud. I reperti più vicini sono stati scoperti a Furtei.

[modifica] La dominazione Cartaginese

Cartagine fu fondata nel 813-814 a.C. come attestato da fonti classiche e da studi recenti ed ebbe una grandissima importanza nell’espansione coloniale fenicia. La prima colonia fu fondata ad Ibiza (654-653 a.C.). Tucidide documenta al 600 a.C. il tentativo di impedire ai Focei di fondare Marsiglia. A metà del VI secolo a.C. i Cartaginesi difesero le colonie fenicie di Selinunte in Sicilia e di Alalia in Corsica. Nel 510 impedirono a Dorico di fondare un centro greco nella zona delle colonie fenicie.

L’intervento di Cartagine in Sardegna è descritto dallo storico Giustino. Malco fu sconfitto dai Nuragici nel 540 a.C.. Asdrubale e Amilcare, figli di Magone, sconfissero i Sardi nel 525, ma Asdrubale morì nello scontro. Gli sforzi tuttavia furono buoni se nel 509 si poté stipulare il trattato con Roma che riconobbe a Cartagine il possesso della Sardegna. Monte Sirai e Villasimius subirono attacchi e distruzioni da parte cartaginese. Gli Etruschi furono costretti a ritirarsi dai commerci con la Sardegna.

[modifica] Occupazione territoriale

Improvvisamente mutarono i costumi funerari: dalla cremazione si passò all’inumazione. L’artigianato cartaginese produsse rasoi votivi di bronzo, maschere ghignanti di terracotta, teste femminili e tutto il repertorio di stele votive. In tutto si nota la volontà di sfruttare tutte le risorse economiche della Sardegna. Si effettua una forte occupazione territoriale dei Campidani, Sinis, Trexenta, Marmilla, Iglesiente, si costruirono opere di difesa a Nora, Monte Sirai, Cagliari, Tharros e Bithia. Si traccia un limes che va da Padria a Macomer, Bonorva, Bolotana, Sedilo, Neoneli, Fordongianus, Samugheo, Asuni, Genoni, Isili, Orroli, Goni, Ballao fino alla foce del Flumendosa.

Il controllo militare risale al V secolo a.C. e il sorgere di centri abitati si manifesta fino al III secolo a.C. anche all’interno come a Monte Luna e Santu Teru in Trexenta. A nord acquista grande importanza Alghero, viene fondata Olbia e costruiti i centri fortificati di Dorgali, Tertenia, Colostrai e Villaputzu. Nei centri minerari sono allontanati i Nuragici e si assume il controllo diretto delle miniere. Antas è importante fin dal VI secolo a.C.

Il trattato del 348 tra Roma e Cartagine dimostra che i Punici hanno raggiunto l’egemonia sulla Sardegna. Le città restano autonome nel controllo del territorio e nell’amministrazione civica (politica delle città stato), ma non nelle decisioni internazionali. Nora ha il primato e ha la sede del governatore militare. Cagliari è importante per i suoi rapporti con l’interno perché vi confluiscono i minerali dell’isola. Sulcis ha solo rapporti con l’interno. Tharros è importante per il controllo del Sinis e per il traffico con l’Iberia non punica e con la Gallia, con l’Etruria e con le città greche della Sicilia e della Magna Grecia. Tharros ha l’esclusiva produzione degli scarabei di pietra dura che esporta in tutti i paesi compresa Cartagine.

Le risorse minerarie finiscono a Cartagine, quelle granarie sono programmate in modo che l’esercito possa accedervi liberamente. La politica agraria prevede la coltura estensiva del grano e la proibizione di coltivare frutta. In Africa esiste la piccola proprietà, in Sardegna si favoriscono i medi e grandi proprietari da tenersi buoni.

[modifica] Una nuova religione

L’élite locale si integra con quella Cartaginese anche dal punto di vista religioso. Si cura il culto per gli dei punici: Sid ad Antas; Baal, Ammon e Thanit nei tofet; Astarte a Cagliari; Melquart a Tharros; Eshmun a Cagliari e a San Nicolò Gerrei. Nei santuari di Villanovaforru, Sanluri, Santa Margherita di Pula è documentato il culto per Demetra e Kore accettato a Cartagine nel 394 a.C.

I reperti risalenti all’epoca Cartaginese sono rintracciabili nei villaggi sorti attorno ai nuraghi più importanti. Risalgono alla dominazione punica due monete quasi identiche con testa di Kore da un lato e testa di cavallo dall’altra e un capitello trovato tra le macerie della chiesetta bizantina di Sant’Elia.

Our "Network":

Project Gutenberg
https://gutenberg.classicistranieri.com

Encyclopaedia Britannica 1911
https://encyclopaediabritannica.classicistranieri.com

Librivox Audiobooks
https://librivox.classicistranieri.com

Linux Distributions
https://old.classicistranieri.com

Magnatune (MP3 Music)
https://magnatune.classicistranieri.com

Static Wikipedia (June 2008)
https://wikipedia.classicistranieri.com

Static Wikipedia (March 2008)
https://wikipedia2007.classicistranieri.com/mar2008/

Static Wikipedia (2007)
https://wikipedia2007.classicistranieri.com

Static Wikipedia (2006)
https://wikipedia2006.classicistranieri.com

Liber Liber
https://liberliber.classicistranieri.com

ZIM Files for Kiwix
https://zim.classicistranieri.com


Other Websites:

Bach - Goldberg Variations
https://www.goldbergvariations.org

Lazarillo de Tormes
https://www.lazarillodetormes.org

Madame Bovary
https://www.madamebovary.org

Il Fu Mattia Pascal
https://www.mattiapascal.it

The Voice in the Desert
https://www.thevoiceinthedesert.org

Confessione d'un amore fascista
https://www.amorefascista.it

Malinverno
https://www.malinverno.org

Debito formativo
https://www.debitoformativo.it

Adina Spire
https://www.adinaspire.com