Monarchianismo
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Monarchianismo (dal greco μoνoς momo, unico e αρχεω arcé, principio) era un movimento teologico del II e III secolo, eretico. Alla base di questo movimento teologico l'unità del concetto di Dio, che nega di conseguenza la Trinità e o la natura divina di Cristo.
Questo termine venne utilizzato la prima volta da Tertulliano per definire i movimenti teologici che negavano la Trinità, in quanto la ritenevano inconciliabile con l'idea di un unico Dio. Il Monarchianismo si divide in due correnti che nella storia si sono combattute
- Monarchianismo dinamico detto anche adozionismo
- Monarchianismo modale detto anche patripassianismo o sabellianismo
[modifica] Monarchianismo dinamico
Il monarchianismo dinamico o adozionismo si basa su un concetto di Dio Padre monoteista. Gesù Cristo in questa teoria non è che un uomo adottato da Dio Padre al momento del suo battesimo nel Giordano con l'intervento dello Spirito Santo. Rielaborata ricorre parecchie volte nella lunga storia della Chiesa. Fanno parte di questa scuola:
- La setta giudeo-cristiana degli ebioniti I secolo
- Molte correnti del gnosticismo, con Carpocrate, Basilide e gli ofiti
- Teodato di Bisanzio il conciatore di pelli, vero fondtore della corrente adozionista. III secolo.
- Nello stesso secolo Teodato il Banchiere detto anche il Cambiavalute, Esclipedoto, Artemone.
- Paolo di Samosata (200 - 275) rielaborò e diede spessore teologico all'idea di Teodato.
- Nestorio patriarca di Costantinopoli (381 - 451), che insistette sulle due nature che erano solo congiunte tra loro nel Cristo incarnato, una divina e l'altra umana.
- Elipando di Toledo e Felice di Urgel del IX secolo
- Pietro Abelardo (1079 - 1142)
- Lelio Sozzini e il nipote Fausto Sozzini nel XVI secolo.
- Samuel Hopkins (1721 - 1803) teologo americano.
- Adolf von Harnack (1851 - 1930) e Rudolf Bultmann (1884 - 1976)
- I Testimoni di Geova con alcune teologiche sul tema.
[modifica] Monarchianismo modale
Per il monarchianismo modale o sabellianismo le tre persone della Trinità non sono altro che modi di essere dell'unico Dio. Nella forma del patripassianismo è il Padre che in realtà ha soffert e patito la Passione apparendo come Cristo. Noeto vescovo di Smirne e Prassea ne sono i probabili iniziatori nel II secolo. Prassea venne attaccato da Tertulliano nel libro Adversos Praxean. A Noeto fecero segiuto i suoi seguaci Epigono e Cleomene ancora nel II secolo. Nel III secolo ebbe un ritorno di interesse con Sabellio le sue idee vennero condannate da un Sinodo tenutosi a Roma nel 262.