Il ristorante al termine dell'universo

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The Restaurant at the End of the Universe
Autore:	Douglas Adams
Anno:	1980
Genere:	Fantascienza
Sottogenere:
Editore:	Pan Books
Collana:
Pagine:
ISBN:	ISBN 0345391810
ISSN:	{{{issn}}}
Note:	{{{note}}}
Titolo italiano:	Il ristorante al termine dell'universo
Traduzione:	Laura Serra
Anno:	1984
Editore:	Arnoldo Mondadori Editore
Collana:	Urania 968
Pagine:	160
ISBN:	ISBN
ISSN:	{{{issn-2}}}
Note:	{{{note-2}}}
Titolo italiano:	Il ristorante al termine dell'universo
Traduzione:	Laura Serra
Anno:	1993
Editore:	Arnoldo Mondadori Editore
Collana:	I libri di Urania 17
Pagine:	190
ISBN:	ISBN 88-04-37934-0
ISSN:	{{{issn-3}}}
Note:	{{{note-3}}}
Titolo italiano:	Ristorante al termine dell'Universo
Traduzione:	Laura Serra
Anno:	2002
Editore:	Arnoldo Mondadori Editore
Collana:	Piccola Biblioteca Oscar 298
Pagine:	245
ISBN:	ISBN 88-04-50794-2
ISSN:	{{{issn-4}}}
Note:	{{{note-4}}}
Progetto Letteratura Portale Fantascienza

Il ristorante al termine dell'universo (1980) è il secondo libro della Guida galattica per gli autostoppisti, "trilogia in cinque parti" scritta da Douglas Adams.

La trama si basa sulle ultime otto puntate della serie radiofonica originale, così come il primo libro era derivato dalle prime quattro. Le parti della trama sono notevolmente riorganizzate, e alcune mancano del tutto. Ad esempio gli episodi sul pianeta Brontitall sono trasferiti su un altro mondo, molto abbreviati e diversi personaggi vengono omessi completamente.

In particolare la fuga dal Ristorante al termine dell'universo era più coerente con l'intreccio originario de La guida galattica per autostoppisti, e il fatto che Marvin riappaia "magicamente" nel libro successivo resta decisamente scollegato dal resto della storia.

[modifica] Trama

Il Ristorante al Termine dell'Universo continua quindi la storia dal termine del romanzo precedente La guida galattica per autostoppisti Arthur Dent, Ford Prefect, Trillian, e Zaphod Beeblebrox hanno appena lasciato Magrathea, quando vengono attaccati da una nave Vogon. Vengono salvati da un antenato di Zaphod, Zaphod Beeblebrox Quarto, ma Zaphod e Marvin l'androide paranoico svaniscono inspiegabilmente, per riapparire presso gli uffici della Guida. Cercano Zarniwoop, che è in crociera intergalattica nel suo ufficio.

Quando lo incontrano, dopo numerose avventure che comprendono robot, strani pianeti e il Vortice di Prospettiva Globale che si trova sul mondo "B" di Ranonia, Zaphod si ritrova un modellino dell'astronave "Cuore d'Oro" nella tasca della giacca. Il modellino si espande fino a ridiventare la vera nave, con i suoi occupanti, che finalmente possono andare a cena al Ristorante al Termine dell'Universo (dove Zaphod aveva promesso di portarli alla fine del libro precedente).

Dopo cena rubano una nave per sfuggire agli inseguitori, ma questa si rivela essere una "Stunt Nave" destinata a tuffarsi in un sole come effetto speciale a conclusione di un concerto rock della band "La Zona Del Disastro" di Hot Black Desiato.

La cabina di teletrasporto della nave non ha i comandi (gli unici esistenti sono pulsanti neri, con diciture nere illuminati da luce nera!), quindi gli occupanti si devono affidare al caso per salvarsi. Arthur e Ford si ritroveranno su una nave golgafrinchiana (l'arca "B") che si schianterà sulla Terra preistorica, Zaphod e Trillian sulla Cuore d'Oro, che, al comando di Zarniwoop, continua la sua missione: trovare chi governa l'Universo. Il povero robot Marvin dovrà restare sulla nave per far funzionare il teletrasporto (come riappaia sul pianeta Sconchiglioso Zeta all'inizio de La vita, l'universo e tutto quanto non è dato sapere).

La Guida galattica per gli autostoppisti di Douglas Adams
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Il film Guida galattica per autostoppisti di Garth Jennings
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