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Horatio Nelson - Wikipedia

Horatio Nelson

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Lord Horatio Nelson in un celebre dipinto di Lemuel Francis Abbott
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Lord Horatio Nelson in un celebre dipinto di Lemuel Francis Abbott

Lord Horatio Nelson, primo Visconte Nelson e Duca di Bronte (Burnham Thorpe, Norfolk, 29 settembre 1758 - al largo di Capo Trafalgar, 21 ottobre 1805) fu un Ammiraglio della Royal Navy, la flotta inglese. Per le sue strepitose vittorie in ben tre grandi battaglie navali in cui era comandante in capo è ancora oggi uno dei più amati e celebrati eroi nazionali d'Inghilterra.

Non mancano nella sua vita episodi controversi, come la parte avuta negli orrori seguiti alla fine della Repubblica Partenopea nel Regno di Napoli nel 1799, o il suo celebre rapporto sentimentale con Emma Hamilton.

Il suo ruolo di Eroe Nazionale dell'Impero britannico, vittorioso in infinite guerre, ha attirato su di lui l'attenzione di numerosi biografi, la maggior parte dei quali si è limitato a riproporre la consolidata biografia ufficiale, edita pochi anni dopo la morte con la collaborazione interessata del fratello di Nelson e di numerosi esponenti governativi. Recentemente alcune opere (specialmente il libro di Terry Coleman citato qui numerose volte) hanno dedicato maggior attenzione a documenti ancora disponibili dai quali è possibile in molti casi risalire ad un Nelson meno "agiografico" e più realisticamente umano.

Indice

[modifica] Biografia

[modifica] Gli inizi

Horatio Nelson entrò in marina all'età di 12 anni grazie all’appoggio di un suo zio, il capitano Maurice Suckling; il suo primo viaggio in mare lo portò a visitare le Indie Occidentali. Al rientro prese ad esercitarsi (già consapevole che la vita in mare sarebbe stata il suo futuro) pilotando piccoli velieri nell’estuario del Tamigi.

Fu promosso tenente di vascello nell’aprile del 1777, dopo aver preso parte ad una spedizione nell’Artico sotto il comando del comandante Phipps e dopo aver fatto gavetta nel mare delle Indie.
Avendo portato a termine diverse operazioni ancora nelle Indie Occidentali, alla precoce età di vent'anni fu promosso capitano di vascello nel 1778. Nel 1780 partecipò ad una spedizione in Nicaragua dalla quale dovette anticipatamente rientrare a causa di gravi problemi di salute.
Ripresosi dalla malattia, nel 1781 fu pronto per una nuova spedizione in Canada, a bordo della fregata Albemarle, comandata dall’ammiraglio Hood.
Nel 1783 rientrò in patria dopo la guerra contro le colonie americane, che si risolse con la dichiarazione d’indipendenza delle stesse; l’anno seguente operò ancora una volta nelle Indie Occidentali dove conobbe e sposò nel 1787 Frances Nisbet.

Lady Hamilton e il Vesuvio (Elisabeth Vigée-Lebrun, 1790)
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Lady Hamilton e il Vesuvio (Elisabeth Vigée-Lebrun, 1790)

[modifica] Il primo comando

Dopo essere stato imputato in un processo dal quale fu assolto, nel 1793 Nelson fu messo al comando del vascello Agamemnon durante la guerra contro la Francia rivoluzionaria. Di nuovo agli ordini dell’ammiraglio Hood, fu inviato nel Mediterraneo dove partecipò all’assedio di Tolone. Tale operazione contribuì ad accrescere la già elevata popolarità che Horatio Nelson godeva in patria. Nel corso di una missione a Napoli, nel settembre del 1793, conobbe Emma Lyon, moglie dell'ambasciatore britannico alla corte borbonica Sir William Hamilton, con la quale strinse più tardi una intensa relazione.
Successivamente fu impegnato nelle operazioni militari che puntavano alla conquista della Corsica; nel luglio del 1794 Nelson durante un’attacco a Calvi perse l’occhio destro. Nel 1796 fu nominato commodoro e poi posto al comando del Captain.
L’anno seguente si distinse nel corso della battaglia di capo San Vincenzo (14 febbraio 1797), durante la quale il suo magistrale comando permise alla Royal Navy di sconfiggere le flotte alleate di Francia e Spagna.

[modifica] L'esperienza, la fama, le incresciose vicende

Promosso contrammiraglio “del blu” e creato cavaliere dell’ordine del Bagno, nel luglio del 1797 partecipò al temerario ma tuttavia inutile attacco sferrato contro la città di Santa Cruz di Tenerife, nelle Canarie, durante il quale Nelson fu gravemente ferito ad un braccio che, divenuto incurabile, gli venne amputato.

La colonna dedicata ad Horatio Nelson a Trafalgar Square
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La colonna dedicata ad Horatio Nelson a Trafalgar Square

Nell’aprile del 1798 riprese servizio dopo un lungo periodo di convalescenza. Gli fu assegnata nel Mediterraneo una divisione incaricata di sorvegliare i movimenti che le milizie francesi operavano a Tolone. Essendosi fatto sfuggire la flotta francese comandata dall’ammiraglio Brueys, diretta in Egitto, iniziò una lunga caccia che lo portò ad inseguire l’armata nemica per quasi due mesi; alla fine riuscì ad avvistare il nemico nella baia di Abukir (vedi la voce, battaglia del Nilo). Il 1° di agosto del 1798, con grande perizia riuscì ad agganciare la flotta di Brueys e ad annientarla definitivamente, riuscendo in tal modo nel compito di bloccare Napoleone sul suolo egiziano.

Successivamente fu inviato a Napoli per schiacciare gli insorti giacobini e mettere in salvo la corte borbonica; ma al suo arrivo sul teatro di guerra la Repubblica Partenopea sconfitta su tuttti i fronti dal cardinale Ruffo e abbandonata dalle truppe francesi, aveva già capitolato; tuttavia Nelson non volle o non poté rispettare i patti della resa che gli venne consegnata dal cardinale Ruffo, consegnando così i capi giacobini e i fautori della rivolta alla vendetta di Ferdinando IV e facendo condannare all’impiccagione l’ammiraglio Francesco Caracciolo che aveva avuto in consegna. Durante la parentesi napoletana Nelson stringerà un legame più intenso con lady Hamilton, la quale contribuì non poco a modificare negativamente comportamento e decisioni del militare che si dimostreranno in seguito più che mai fatali.

Nominato dal re di Napoli duca di Bronte, tornò in Inghilterra con lady Hamilton agli inizi del 1800 dopo aver avuto alcuni battibecchi con l’ammiragliato; poco tempo dopo si separò dalla moglie Frances Nisbet per andare a vivere assieme all'amante, dalla quale lo stesso anno ebbe una figlia, Horatia.
Le turbolente vicende legate alla sua vita privata non rovinarono la grande stima che l’ammiragliato e gli alti vertici della marina militare britannica riponevano nei confronti dello stesso; nel 1801 difatti fu promosso dall’ammiragliato viceammiraglio e comandante in seconda della flotta con la quale il comandante Hyde Parker doveva reprimere le forze della lega dei Neutri.
L’operazione comandata da Parker e Nelson aveva il compito di schiacciare le armate di Danimarca e Svezia; entrambi i paesi infatti appoggiavano economicamente la Francia napoleonica e per questo dovevano essere rapidamente fermate. Il 2 aprile del 1801 Nelson e Parker riportarono una brillante vittoria che cancellò in modo definitivo la minaccia navale scandinava.

Lord Nelson ferito a morte e sorretto dal cappellano Alexander Scott insieme con i medici Neil Smith e William Beatty durante la battaglia di Trafalgar
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Lord Nelson ferito a morte e sorretto dal cappellano Alexander Scott insieme con i medici Neil Smith e William Beatty durante la battaglia di Trafalgar

[modifica] L'ultima battaglia

Dopo un periodo di congedo avuto con la pace di Amiens, Nelson fu nominato comandante in capo della flotta operante nel Mediterraneo. Con queste forze riuscì a bloccare a Tolone le milizie francesi che si preparavano all’invasione dell’Inghilterra; Nelson assediò la città per due anni, fino al mese di marzo del 1805, quando l’ammiraglio francese Pierre-Charles Villeneuve riuscì ad eludere la sorveglianza e a dirigersi verso le Indie Occidentali.
Il 21 ottobre dello stesso anno, l’ammiraglio Villeneuve ricongiuntosi con le forze spagnole di Gravina si portò al largo di capo Trafalgar (vedi la voce, battaglia di Trafalgar) dove la flotta britannica era già schierata e pronta per la battaglia: benché Nelson fosse in inferiorità numerica (trentatré navi franco-spagnole contro le ventisette inglesi), inflisse una impressionante sconfitta alla flotta nemica. Questa clamorosa vittoria permise all’Inghilterra di mantenere la propria supremazia navale, messa in discussione dal fanatismo di Napoleone.

Probabilmente la Gran Bretagna avrebbe preferito perdere metà della sua flotta a Trafalgar piuttosto che il più brillante generale della propria storia navale: Nelson infatti mentre si trovava sul ponte dell’ammiraglia Victory ad assistere fiero e soddisfatto all’ennesima vittoria della sua nazione, fu colpito a morte da un fuciliere francese che sparò dall’albero maestro della nave francese Redoubtable.
Il suo corpo venne solennemente tumulato nella cattedrale di Saint Paul a Londra.

Il famoso dipinto di J.M.W. Turner, in cui l'artista rappresenta il Victory, dove sulla sommità dell'albero maestro era issato il famoso messaggio:«England expects that every man will do his duty»
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Il famoso dipinto di J.M.W. Turner, in cui l'artista rappresenta il Victory, dove sulla sommità dell'albero maestro era issato il famoso messaggio:«England expects that every man will do his duty»

[modifica] Curiosità

Horatio Nelson il giorno in cui si svolse la battaglia navale di Trafalgar, è noto che abbia fatto innalzare sull'albero maestro del Victory una famosa bandiera sulla quale c'era scritto un messaggio d'incitamento rivolto a tutta la flotta britannica che diceva: «England expects that every man will do his duty» (L'Inghilterra si aspetta che ognuno faccia il proprio dovere).

La relazione tra Horatio Nelson e Lady Hamilton è narrata nel film That Hamilton Woman (1941), di Alexander Korda, noto in Italia con il titolo Il grande ammiraglio o anche Lady Hamilton.

Curiose sono le interpretazioni date alle ultime confuse parole di Nelson prima di spirare, rivolte al suo Capitano di Bandiera Thomas Masterman Hardy. Alcuni storici interpretano tali parole come: "Kismet, Hardy" (È il destino, Hardy), oppure "Kiss me Hardy" (Baciami Hardy).

[modifica] Bibliografia essenziale

Terry Coleman, The Nelson Touch: The Life and Legend of Horatio Nelson, Bloomsbury, London, 2002

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