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Guido Gozzano - Wikipedia

Guido Gozzano

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Guido Gozzano
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Guido Gozzano

Guido Gustavo Gozzano (Torino, 19 dicembre 1883 - 9 agosto 1916) è stato un poeta italiano. Figlio di Fausto Gozzano, ingegnere, e di Diodata Mautino, figlia di un patriota ardente sostenitore di Giuseppe Mazzini e Massimo D'Azeglio, trascorse l'infanzia tra Torino e la cittadina canavesana di Agliè dove la famiglia possedeva diverse case ed un vasto parco.

Cagionevole di salute, frequentò le scuole inferiori con poca diligenza e dopo studi liceali poco brillanti si iscrisse, nel 1903, alla facoltà di legge di Torino ma non arrivò mai alla laurea e preferì seguire, insieme ad un gruppo di amici che formano con lui il gruppo dei crepuscolari torinesi, i corsi di letteratura del poeta Arturo Graf, molto ammirato dai giovani letterati della città.

Indice

[modifica] Biografia

[modifica] I primi anni a Torino

Grazie a Arturo Graf, che si richiamava al pessimismo leopardiano temperato da un socialismo di impronta spiritualistica e pertanto ammirato dai giovani intellettuali torinesi che vedevano nel suo pensiero un "antidoto" al dannunzianesimo che imperava in quel periodo, Gozzano si liberò definitivamente dal gusto dannunziano che aveva pervaso i suoi primi versi. In questo periodo si dedicò ad uno studio attento e profondo di Dante Alighieri e di Francesco Petrarca, raffinando in questo modo la sua sensibilità poetica.

[modifica] Peggioramento della salute

Nel maggio del 1907 le sue condizioni di salute, già precarie, si aggravarono a causa di una violenta pleurite e da quel momento il poeta fu costretto a trascorrere la sua vita solitaria tra la riviera ligure e qualche villaggio di montagna.

[modifica] La relazione con Amalia

Il 1907 fu anche l'anno in cui ebbe inizio la sua relazione, dapprima solo epistolare, con Amalia Guglielminetti che aveva conosciuto durante gli incontri della Società di Cultura. Le Lettere d'amore di Guido Gozzano e di Amalia Guglielminetti che appartengono agli anni 1907-1909 (pubblicate postume per la prima volta solamente nel 1951), testimoniano l'amore per la poetessa, amore al quale egli cercò spesso di sottrarsi preferendo un cauto "cameratismo letterario", ma, soprattutto, rappresentano uno dei documenti più intensi della biografia gozzaniana.

[modifica] I Colloqui

Abbandonati gli studi giuridici nel 1909 si dedica completamente alla poesia e nel 1911 pubblica il suo più importante libro, I colloqui, i cui componimenti sono divisi, secondo un progetto ben preciso, in tre sezioni: Il giovenile errore, Alle soglie, Il reduce. Il successo avuto con "I colloqui" valse a Gozzano una grande richiesta di collaborazione giornalistica con importanti riviste e quotidiani, come La Stampa, La lettura, La Donna, sulle cui pagine pubblicò per tutto il 1911 sia prose che poesie.

[modifica] L'aggravarsi della malattia e il viaggio in India

Nel 1912, aggravatosi il suo stato di salute, il poeta decise di compiere un lungo viaggio in India per cercare climi più adatti al suo stato di salute. La crociera, durata dal 6 febbraio 1912 fino al maggio seguente, compiuta in compagnia del suo amico Garrone non gli diede il beneficio sperato ma lo aiutò, comunque, a scrivere, con l'aiuto della fantasia e di molte letture, gli scritti in prosa dedicati al viaggio che saranno in seguito raccolti in volume e pubblicati postumi nel 1917 con il titolo Verso la cuna del mondo.

[modifica] Le ultime attività prima della morte

Nel marzo 1914 pubblicò su "La Stampa" alcuni frammenti del poemetto le Farfalle, detto anche Epistole entomologiche, rimasto incompiuto. Nello stesso anno raccolse nel volume I tre talismani, sei deliziose fiabe che aveva scritto per il Corriere dei Piccoli. Si dimostrò sempre interessato al teatro e alla cinematografia lavorando alla riduzione di alcune novelle da lui scritte. Nel 1916, anno della sua morte, lavorò alla sceneggiatura di un film, che non vide mai la luce, su Francesco D'Assisi.

[modifica] Poetica

Gozzano non assume pose da letterato e scrive le sue rime, segnate dalla tristezza e dal sentimento della morte, con ironico distacco.

Alla base dei suoi versi vi è un romantico desiderio di felicità e di amore che si scontra presto con la quotidiana presenza della malattia, della delusione amorosa, della malinconia che lo porta a desiderare vite appartate e ombrose e tranquilli interni casalinghi.

[modifica] I temi della sua poesia

[modifica] La Torino d'altri tempi

Tra i temi essenziali al mondo poetico di Gozzano vi è l'immagine della città natale, di quella sua amata Torino alla quale egli costantemente ritornava. Torino raccoglieva tutti i suoi ricordi più mesti ed era l'ambiente fisico ed umano al quale egli sentiva di partecipare in modo intimo con sentimento ed ironia. Accanto alla Torino contemporanea era assai più cara al poeta la Torino dei tempi antichi, quella Torino antica e un po' polverosa che suscitava nel poeta quegli accenti lirici carichi di nostalgia melanconica.

[modifica] L'ambiente canavese e la natura

Vicino alla Torino gozzaniana viene proposto dal poeta il vicino ambiente canavesano dove si ritrovano fondamentali immagini di contemplazione paesista e naturale dalla quale nascerà l'estremo mito lirico per il mondo della natura che poteva dargli, come egli dice "la sola verità buona a sapersi" e dalla quale nascerannno le ultime "persone" della sua poesia, "l'archenio del cardo, la selce, l'orbettino, il macaone" e infine tutte le farfalle del suo poema incompiuto e gli faranno ritrovare la sua "grande tenerezza per le cose che vivono", riscoprendo così il fanciullo che era "tenero e antico".

[modifica] La malattia e la morte

Il tema della malattia, l'aggravarsi della tisi che condurrà il poeta alla morte, lascia molte impronte in tutti i versi del poeta e diventa occasione lirica come in Alle soglie, dove viene registrata in versi anche la prova della schermografia "Un fluido investe il torace, frugando il men peggio e il peggiore..."; "l'ossa e gli organi grami" vengono descritti "al modo che un lampo, nel fosco disegna il profilo d'un bosco, coi minimi intrichi dei rami".

[modifica] Le terre remote

Quando tra il febbraio e l'aprile del 1912 Gozzano si recò in India tenne la cronaca del suo viaggio che espresse a volte in forma appasionata ed esterna, a volte in forma intima e sofferta. Nacquero le "Lettere dall'India", che, composte tra il 1912 e il 1913, apparvero su "La Stampa" torinese del 1914 e vennero in seguito pubblicate in volume presso i Fratelli Treves, con prefazione di Borgese nel 1917. Con queste immagini di terre lontane nasceva la più alta della prosa di Gozzano pur rimanendo il suo mondo poetico, anche di fronte alle immagini suggestive di orizzonti sconosciuti e inabituali, sempre all'interno dei propri determinati e sicuri confini. Gozzano, descrivendo la sua esperienza di viaggio, affronta anche il tema dell'"altro viaggio", quello della morte.

[modifica] Opere

[modifica] Poesia

  • La via del rifugio, Genova-Torino-Milano 1907
  • I colloqui, Milano, 1911
  • Tutte le poesie, testo critico e note a cura di A.Rocca, introduzione di M. Guglielminetti, Milano 1980 (per l'intero corpus)

[modifica] Narrativa e prosa

  • I tre talismani, Ostiglia 1914
  • La principessa si sposa. Fiabe, Milano 1918
  • Verso la cuna del mondo. Lettere dall'India (1912-1913), con prefazione di G.A.Borgese, Milano 1917
  • L'altare del passato, Milano 1917
  • L'ultima traccia. Novelle, Milano 1919
  • Primavere romantiche, Appia Rivarolo 1924
  • La moneta seminata e altri scritti con un saggio di varianti e una scelta di documenti, a cura di F. Antonicelli, Milano 1968
  • Verso la Cuna del mondo - Lettere dall'India, a cura di Flaminio di Biagi, postfazione di Giorgio Bàrberi Squarotti, Trento, La Finestra editrice 2005. Prima edizione integrale dell'opera.

[modifica] Epistolari

  • Lettere d'amore di Guido Gozzano e Amalia Guglielminetti, a cura di S. Asciampreuner, Milano 1951
  • Lettere a Carlo Vallini con altri inediti, a cura di Giorgio Di Rienzo, Torino 1971

[modifica] Saggi critici su Guido Gozzano

  • Flaminio Di Biagi, Sotto l'arco di Tito: le "Farfalle" di Guido Gozzano, Trento, La Finestra editrice 1999.

[modifica] Voci correlate

[modifica] Altri progetti

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