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Turismo spaziale - Wikipedia

Turismo spaziale

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Il turismo spaziale è indubbiamente l'ultima e la più esclusiva frontiera del turismo.

Indice

[modifica] Introduzione

Il sistema turistico, ormai universalmente concepito come una vera e propria industria, non è facilmente individuabile a causa della sua trasversalità, alle continue evoluzioni ai quali è soggetto, ed alle diverse interazione con i vari settori produttivi o di servizi, legati al territorio o ad un determinato target di riferimento. Tale situazione nel turismo spaziale è ancor più aggravata dall'inerzia delle autorità competenti ed a volte dei soggetti privati coinvolti, dalle scarse informazioni, dalla complessità del fenomeno che spesso racchiude concetti complessi, che non ha certo aiutato gli studiosi a dare una definizione precisa del fenomeno. Attualmente lo si considera una nicchia di mercato che fa riferimento ai viaggi d'avventura e nonostante si trovi in uno stato embrionale e non è ben definito nell'immaginario collettivo, coinvolge diversi soggetti come enti governativi e non, agenzie spaziali, tour operator, compagnie aeree, agenzie di viaggio, catene alberghiere, università, compagnie finanziatrici, centri di ricerca e fondazioni, tutti spinti da un'unica motivazione: l'enorme business.

[modifica] La fantascienza e le ipotesi

Nel 1968 Stanley Kubrick attraverso i suoi protagonisti, Sir Arthur C. Clarke e il computer pilota Hal 9000, nel film 2001 Odissea nello spazio, prevedeva un futuro in cui l'uomo viaggiava intorno alla Terra e nello spazio, grazie a veicoli altamente tecnologici; il successo della pellicola fece ottenere alla Pan Am, che occupava il prematuro posto della NASA (National Aeronautics and Space Administration) la stupefacente cifra di 93.000 prenotazioni.

Sono passati circa 40 anni ed il turismo spaziale appare quanto mai vicino, anche grazie ai musei messi a disposizione del pubblico dal centro spaziale JFK a Cape Canaveral (Florida) o dal Cosmodromo di Baikonur (Kazakistan) , principale complesso per il lancio dei veicoli spaziali dell'ex Unione Sovietica, impianti che ogni anno attirano milioni di visitatori ed il cui commercio si attesta intorno a un miliardo di dollari l'anno.

[modifica] Le fasi del turismo spaziale

Comparando le indagini svolte in tale ambito, con gli sviluppi commerciali turistici avvenuti in passato, si sono individuate diverse fasi relativamente ai voli orbitali.

  • La prima, quella pionieristica, coinvolgerebbe i miliardari con spiccate attitudini al turismo d'avventura ed interessati ai viaggi spaziali; le condizioni a bordo saranno spartanee il prezzo del biglietto, comprensivo di sei giorni a terra per l'espletamento delle formalità burocratiche e fisiche, si aggirerebbe fra 1 milione e 100.000 dollari.
  • Nella fase di sviluppo il prezzo sarà ancora troppo elevato, infatti potrebbe variare da 100.000 a 10.000 dollari. Sarà considerato un viaggio per pochi e status symbol della nuova era, determinanti saranno la qualità del servizio, l'intrattenimento, la comodità ed il cibo non più liofilizzato.
  • A seguire ci sarà la fase matura, il prezzo del biglietto cadrà vorticosamente (sarà compreso fra 10.000 e 2.000 dollari) e una gran percentuale della popolazione mondiale potrà finalmente vivere questa esperienza.

Chiaramente questi fasi sono state descritte ed ipotizzate tenendo conto che il viaggio si esaurirà in un arco temporale di 24 ore; si presume che in questa fase la concorrenza sarà agguerrita e il turismo spaziale si presenterà molto più diversificato di quanto lo è oggi.

[modifica] I progetti

Nell'ultima fase si possono anche individuare viaggi, non più simili ad escursioni, ma che si articoleranno in più giorni; è questa l'idea della Shimizu Corporation, società di Tokyo specializzata in architetture estreme, che conta di costruire nell'arco di 20 anni un hotel orbitante da 200 posti e da 60.000 euro (valuta settembre 2006) a week end. L'hotel orbiterà a 450 km sulla superficie della terra, sarà fornito di 64 stanze “super lusso” e di gravità artificiale, ottenuta tramite moto rotatorio. Poi sarà la volta dei lunar hotel e degli hotel planetari i quali si affermeranno solo quando il mercato sarà davvero maturo e quando le tecnologie a disposizione lo permetteranno, presumibilmente intorno al 2030 afferma Patrick Collins, uno dei maggiori esperti del settore a livello mondiale.

[modifica] L'offerta turistica

Il prodotto turistico spazio, anche se nell'immaginario collettivo è sinonimo di miliardiari, si presenta ben articolato e diversificato. Possiamo subito distinguere i voli a gravità zero, ormai una realtà gia da qualche anno, i voli suborbitali, i quali debutteranno entro il 2005 ed i voli orbitali, fino a qualche hanno fa di dominio assoluto degli astronauti.

[modifica] I voli a gravità zero

I voli parabolici (o a gravità zero) sono stati “sperimentati” con successo dalla NASA per oltre 30 anni (130 mila voli) per simulare l'assenza di gravità, vengono utilizzati aerei cargo come l'Ilyushin-76, KC-135, 76 MDK o Boeing 727-200, (tutti derivati del Boeing 707) in grado di trasportare 25 passeggeri in una serie di 40 parabole nell'arco di due ore. Ogni singola parabola consente 30 secondi di gravità zero che possono essere un'eternità: il tempo di caduta libera di un paracadutista che si lancia da 4 mila metri o cinque volte il tempo impiegato da un bunjee jumping per sfiorare il suolo o qualsiasi altra superficie; l'unica differenza è che un volo a gravità zero la si può gustare piano, volteggiando per aria per circa due ore. A seguito di un check-up medico e di un piccolo addestramento, i turisti sono portati alla Base Aerea di Chlailovsky (Russia) o alla base dello Yuri Gagarin Cosmonaut Training Center , dove sono costantemente seguiti da personale militare e civile.

L'acrobazia inizia con una cabrata di 45 gradi dell'aereo a 25.000 piedi (8 km); appena giunti al vertice della parabola, circa 35.000 piedi (12 km) si toglie potenza ai motori e rimanendo come sospesi, il velivolo inizia a perdere rapidamente quota creando così la gravità zero fino a quando torna in normale assetto di volo. Durante la fase denominata Zero G, si sperimenta l'assenza totale della forza di gravità, mentre durante il pull-out (la fase d'ascesa), invece si prova una forza d'attrazione pari a 2G, cioè il doppio della forza di gravità che si avverte normalmente sulla Terra. La fase di transizione che va da 0 G a 2 G viene fatta gradualmente, inoltre è presente a bordo un segnale acustico e luminoso che avvisa l'inizio della nuova fase d'ascesa. Ai turisti viene fornito una tuta di volo, che è possibile anche non indossare, identica a quelle fornite agli astronauti durante i training di gravità zero, che agevola la libertà di movimento; sempre agli stessi è consigliato una corretta prevenzione, perché si è notato che circa il 30% dei partecipanti, durante il volo, accusasse una leggera sensazione di malessere, che può essere ovviata con una comune pastiglia contro il mal d'aria.

[modifica] I voli suborbitali

La situazione è leggermente più complessa nel momento in cui si parla di voli suborbitali, infatti questi sono molto simili e facilmente confondibili con i voli orbitali, effettuati nell'intera storia mondiale, fino ad oggi, da solo due civili.

Come detto in precedenza si presume che questi tipi di voli partano entro il 2005, utilizzeranno veicoli RLV, nuova frontiera tecnologica la quale permetterà ai turisti di salire a bordo di un velivolo apparentemente simile ad un aereo, ma con caratteristiche tecniche ben differenti; 98.000 euro circa per i primi voli in commercio, 4 giorni d'addestramento (contro i 6 mesi del volo orbitale) per la destinazione finale, lo spazio, a 100 km d'altezza, il luogo al di fuori della terra dove è possibile sperimentare la vastità, la bellezza e le meraviglie dell'universo.

Si potrà osservare il mondo come pochi uomini hanno fatto e ammirare le stelle nella loro più brillante luminosità, oltre a provare la sensazione unica di sperimentare per oltre 5 minuti di seguito, la totale assenza di gravità volteggiando senza peso all'interno della cabina; L'intero volo durerà massimo 150 minuti, a differenza dei 7 o 13 giorni del volo orbitale. Sempre all'interno della “categoria” voli suborbitali, è possibile distinguere un'altra esperienza che nulla ha da invidiare alla precedente: i voli su jet militari. Si può scegliere fra sei differenti aerei da guerra ad altissime prestazioni usati dalla Russiafino a poco tempo fa. Davvero poche persone hanno avuto il privilegio di vedere la Terra da un'altezza di 25 km, circa 3 volte l'altezza dell'Everest. Su questi mezzi si raggiunge la velocità di Mach 3, 3.000 km all'ora (1 km al secondo) e si possono sperimentare accelerazioni fino a 6G. Se invece si preferisce le acrobazie ad alta velocità e alta quota, la scelta cadrà sicuramente sui MiG-29 o sui Su-30, due dei più potenti aerei militari del mondo. Per partecipare a questa avventura non e necessario essere piloti o specialisti del settore, ma sono sufficienti spirito di avventura e buona salute. Specializzati in questo tipo di esperienze e veri leader del mercato mondiale è senza dubbio Incredibile Adventures, tour operator che ha diverse sedi nel mondo fra cui quella italiana di Cuneo.

[modifica] Il volo orbitale

Fra i voli suborbitali rientra anche l'addestramento e la preparazione al volo orbitale, approccio necessario se si vuol raggiungere la ISS (Stazione Spaziale Internazionale); infatti le persone che desiderino imbarcarsi sulla navicella Soyuz devono essere “abilitate” da parte dell'agenzia spaziale russa (RASA), che emette, dopo dure prove fisiche e psicologiche, la certificazione medica da astronauta.

[modifica] I programmi di adestramento

Tale programma d'addestramento e abilitazione al volo orbitale comprende, oltre che i voli a gravita zero ed i voli supersonici sui MiG-25 e MiG-29, l'addestramento nella Neutral Buoyancy, la “passeggiata nello spazio”, la centrifuga e l'utilizzo del Simulatore Soyuz per il volo e l'aggancio alla ISS. Quest'ultime definite ”attività terrestri”, proprio perché svolte all'interno del centro d'addestramento Yuri Gagarin, vendibili anche singolarmente, vanno a completare un offerta già ampia e diversificata, andando così incontro alle esigenze di coloro i quali non intendono “rischiare” la loro pelle con i piedi per aria, ma hanno sempre sognato questo tipo di emozioni nel corso della loro vita.

[modifica] La Nutral Buoyancy

La "Neutral Buoyancy" descrive una situazione nella quale vi è assenza di peso e si tende a mantenere una posizione inerte. Questa condizione è raggiunta utilizzando un mix di pesi e contrappesi e di apparecchiature per fluttuare all'interno di una piscina idro-dinamica, nella quale si simula la passeggiata spaziale; per questo tipo di esperienze è necessario oltre che dell'ormai consueto buono stato di salute, anche il brevetto da sub.

[modifica] La centrifuga

Alla "passeggiata spaziale", esperienza bella ed intrigante quanto significativa, secondo le dichiarazioni lasciate da coloro che la hanno potuto provare, può essere abbinata la centrifuga terrestre più grande del mondo, situata, presso l'omai noto Yuri Gagarin Cosmonaut Training Center. È utilizzata per simulare sia le altissime forze G, sia l'assenza di peso provata da astronauti e piloti militari al rientro dallo spazio; è stata costruita per generare fino a 10G di accelerazioni, ma può raggiungere l'incredibile valore di 30G per esperimenti con oggetti inanimati. Il passato ha sempre il suo fascino; questa tesi è confermata da un'altra esperienza messa a disposizione dei tanti appassionati e curiosi: il simulatore Soyuz, in uso dalla fine del 1960. L'omonimo razzo vettore è stato recentemente impiegato per lanciare e far rientrare gli astronauti dalla Mir, inoltre oggi viene anche utilizzato per inviare alla Stazione Spaziale Internazionale uomini e mezzi fra cui anche i nostri turisti spaziali.

[modifica] Il simulatore

Il simulatore replica le operazioni che vengono compiute durante una qualsiasi missione spaziale: count-down, lancio, volo, aggancio e sgancio dalla ISS, rientro e touch-down. Durante la giornata, 4 ore sono dedicate ad un completo addestramento sulle procedure di utilizzo della Soyuz, strumenti di bordo e computer per la navigazione, poi lo stesso lasso di tempo è dedicato alla pratica, dove si riproducono tutte le fasi di una ipotetica missione.

[modifica] Le varietà delle offerte

L'ampia offerta ha individuato un ulteriore target, meno abbiente ma non per questo meno curioso, concedendo la possibilità di vedere un lancio dello Space Shuttle al Kennedy Space Center in Florida o un lancio della navicella spaziale Soyuz, in partenza dall'ormai nota Star City. È possibile vedere oltre che la spinta dei motori che solleveranno contro la naturale forza di gravità i 4 milioni di kg dei razzi al momento del decollo, anche le strutture preposte al lancio e all'atterraggio dello Shuttle e della Soyuz, guidati da astronauti, i quali spiegano tutti i segreti delle basi di lancio e la storia dei programmi spaziali statunitensi ed ex sovietici. Gli itinerari russi, come quelli americani, proseguono attraverso i planetari ed i musei come ad esempio, il Museo della Mir, TsNIIMash Museum, Monino Air Force Museum, il Museo Yuri Gagarin, i centri sportivi e d'addestramento, la sala comandi e le strutture riservate ai soli astronauti.

A causa di possibili rinvii dei lanci o di qualsiasi altre modifiche, come ad esempio le avverse condizioni climatiche, questa esperienza potrebbe essere soggetta a modificazioni. I prezzi variano da 1.150 a 2.675 dollari, il pacchetto è preconfezionato e le date vengono ufficializzate di volta in volta; questo accade anche per il resto delle "attività terrestri" ed i prezzi offerti dai vari tour operator variano da 6.995 $ per la Neutral Buoyancy, a 8.495 $ per il simulatore spaziale Soyuz, a cui si può aggiungere l'esperienza della centrifuga con solo 1.745 $ di differenza. Per quanto riguarda l'addestramento e la preparazione al volo orbitale, di esclusiva assoluta della Incredibile Adventures, il pacchetto si presenta già preconfezionato, ma il prezzo e le date sono trattate privatamente; come già sottolineato questo non è altro che il preambolo per salire a bordo della ISS, almeno per il momento, il cui prezzo come ormai noto, per i voli orbitali si aggira intorno ai 20 milioni di euro. Da 2.000 a 10.000 euro invece per salire a bordo dei MiG, mentre con solo 4.490 euro si può provare la gravità zero.

[modifica] Hotel spaziali

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Il sogno che molta gente ha in comune, il successo crescente della nicchia di mercato rappresentata dai viaggi d'avventura, la voglia d'esplorazione innata ed onnipresente sin dall'alba dei tempi, la ricorsa sfrenata alla tecnologia ed all'innovazione, non può che portare nel prossimo futuro, al naturale passo che l'uomo si appresta a compiere: la colonizzazione dello spazio, in parte già avvenuta grazie ai continui lanci di satelliti, sonde e razzi. Come già detto, fino ad oggi solo trecento persone hanno visitato lo spazio e solo due di queste non erano astronauti professionisti: sembrerebbe, dunque, prematuro affrontare discorsi riguardanti alloggi orbitali o addirittura la diffusione di un turismo di massa nello spazio, ma dopo trentacinque anni di studi e prove si è arrivato a credere che un potenziale abbattimento dei costi potrebbe essere proprio dato dallo sviluppo e dall'incremento dei lanci nell'orbita terrestre di turisti, per i quali verrà a crearsi un nuovo mercato legato al sistema ricettivo. Finora il costo di attrezzature spaziali è stato sempre proibitivo a causa degli elevati costi di lancio, infatti i governi per giustificare le ingenti cifre investite nei programmi spaziali nazionali o internazionali, hanno puntato tutto sulla ricerca scientifica. Sono state inserite, quindi, apparecchiature molto sofisticate in uno spazio molto piccolo: la grandezza di un appartamento di 50 m². Abbattendo i costi di lancio fino a 200 $ per chilo, oggi più che mai reale, diventa realistico considerare la costruzione di grandi strutture ricettive con attrezzature per lo svago nella bassa orbita terrestre, con masse anche superiori a migliaia di tonnellate. Ad una tale minimizzazione dei costi di lancio, superando, quindi, le problematiche odierne degli elevatissimi investimenti concessi solo a fini scientifici, l'aspetto che diventerà più rilevante sarà sicuramente la progettazione delle strutture. Anche per questo motivo la pianificazione di strutture, come gli hotel e le rispettive facilities legate allo svago ed al divertimento, sarà molto differente dalla odierna progettazione di attrezzature per la ricerca scientifica, come per esempio la stazione spaziale internazionale. Diversi progetti sono stati presentati e discussi in varie sedi, come quello della Wat&G, studio d'architettura americano che ha pensato di sfruttare a questo scopo una decina di serbatoi principali dello Shuttle, gli enormi cilindri che attualmente finiscono inceneriti al rientro nell'atmosfera. Altri hanno indicato la Mir come apripista degli alberghi orbitali, infatti è gia lì, nel buio cosmico e per Mosca è troppo cara da mantenere, tanto che si è pensato di farla precipitare nell'Oceano Pacifico. Mir Station Altri ancora hanno indicato la ISS, la quale ha già accolto a bordo gli unici due astroturisti a livello mondiale, come possibile albergo orbitale, dove vi è anche la possibilità d'agganciare un modulo apposito per i facoltosissimi turisti. La NASA ha accarezzato l'idea. L'architetta Favatà invece, presso l'Università degli Studi di Firenze, ha presentato un progetto che prevede nei primi tempi, semplici moduli gonfiabili ed agganciabili alla ISS o ad altre piattaforme geostazionarie. La “nostra” architetta prevede quattro livelli, di cui tre abitativi ed uno dedicato al reparto macchine, per 12 persone (numero perfetto per una vita sociale espressiva). Nei diversi moduli che rappresentano simbolicamente la terra, la luna e marte, è possibile svolgere diverse attività sociali con diversi livelli di gravità, inoltre sempre in tale progetto sono presenti un ristorante, una discoteca, una zona multimediale dove sarà possibile essere più ”vicini alla terra”, un'area medica con personale specializzato. Patrick Collins, invece sottolinea l'analogia fra gli hotel orbitali, che nella fase matura del turismo spaziale la faranno da padrone e le navi da crociera; infatti crede che i servizi oggi disponibili su dette navi saranno fruibili anche sugli hotel orbitali. Queste per lussi e capienza, sono soltanto modeste pensioni orbitanti se paragonate ai progetti della Shimizu o della Hilton Hotel, una delle più grandi e lussuose catene alberghiere internazionali. Come già sottolineato la Shimizu prevede la costruzione di un gigantesco albergo orbitante, però la stessa si è spinta anche oltre, prevedendo di costruire laboratori ed alberghi sulla luna utilizzando cemento prodotto con materie prime locali; della stessa idea sono anche la Nishimatsu e la Obayashi, aziende anch'esse giapponesi che hanno già investito cifre (è proprio il caso di dirlo) astronomiche. La Nishimatsu Construction Corporation vorrebbe invece un mega resort a forma di tre trasparenti conchiglie giganti: Escargot City, la città lumaca; la Obayashi, invece, vorrebbe porre il suo marchio su una fattoria lunare autosufficiente, capace di ospitare 10 mila persone, i campi, gli orti e i frutteti necessari al loro sostentamento. “Goditi un martini e guarda le stelle”: ecco lo slogan della Hilton che in primo momento previde e pianificò mediante un dettagliato studio di fattibilità in collaborazione con la Cornell University, un albergo orbitante modulare strutturato su tre livelli adibiti alle macchine, alle stanze (circa 100) ed allo spazio pubblico. Ogni sezione si presentava separata dalle altre e pressurizzata, non erano stati previsti ascensori per minimizzare i consumi ed inoltre una parte importante dell'hotel era stata adibita ai servizi sanitari. Tale progetto qualche anno fa, sotto la spinta dell'architetto britannico Peter Inston, è stato accantonato per far posto al Lunar Hilton Hotel, un complesso lunare più grande dell'Mgm di Las Vegas, il più grande albergo del mondo. Un edificio composto da due torri alte 160 m, che accoglierebbe circa 400 persone fra ospiti e personale, oppure ancora più inverosimile, una struttura alta 325 m che ospiterebbe circa 5.000 persone, le quali avrebbero anche a disposizione un lago ricavato con l'acqua estratta dalle rocce lunari. L'assenza di vento e la bassa gravità, circa 1/6 di quella terrestre, favorisce la costruzione di strutture imponenti con poco materiale per giunta estratto dal suolo lunare; il vero problema invece, sembrano essere le temperature estreme (si passa dai 100 gradi centigradi al sole a – 150 all'ombra), le radiazioni cosmiche e i micrometeoriti, ecco perché le pareti dei futuri alberghi utilizzeranno particolari vetri che assorbiranno le radiazioni e manterranno costante la temperatura all'interno dell'edificio.

Troppo ottimismo? Non sembrerebbe, almeno secondo Sean O'Keefe, direttore della NASA, il quale proprio qualche giorno fa in una conferenza stampa indetta per “festeggiare” le gesta di Spirit, il rover che ci sta svelando i segreti marziani, ha ribadito che avere la luna come base per l'esplorazione del sistema solare ha vantaggi enormi per l'intera popolazione mondiale. Dello stesso parere sembra essere anche Paul Van Susante, ingegnere della Colorado School of Mines, che si occupa di costruzioni lunari, il quale sostiene contrariamente alla Hilton, che i primi insediamenti turistici lunari saranno a disposizione solo a partire dal 2050.

Sulla tempistica legata alla successione delle fasi c'è ancora molta confusione ma tutti sono concordi sul fatto che il turismo spaziale possa svolgere una funzione sociale importantissima. La visione onirica della terra potrà cambiare e sensibilizzare le coscienze degli uomini spesso disinteressati ai problemi che affliggono la terra come l'inquinamento ambientale e le guerre; psicologi hanno attribuito questa diffusa e “riscoperta” sensibilità al punto di vista insolito, allo “splendore” del nostro pianeta rispetto al buio che circonda per qualche giorno coloro che sono sospesi a circa 400 km d'altezza, alla nostalgia sotto certi versi legata alla paura che qualcuno ha avvertito. Proporzionalmente all'ampliamento del mercato turistico e allo sviluppo di hotel sempre più accoglienti e più confortevoli, vi sarà anche l'incremento di strutture dedite allo svago ed al benessere dei turisti.

Le facilities orbitali miglioreranno in grandezza e sofisticazione, facendosi concorrenza per attrarre i clienti, infatti uno degli aspetti determinanti che si suppone possa diventare molto attrattivo per la clientela, è la creazione di strutture sportive. A tal proposito diversi progetti sono stati presentati e fra questi il più curioso sembra essere la zero G swimming pool, 10 m di diametro, 8 m di larghezza e 2 m di profondità, il tutto per agevolare anche il gioco di squadra.

Una caratteristica subito messa in luce dagli autori è la mancanza di galleggiabilità naturale, anche se è previsto un minimo di forza di gravità generata artificialmente per motivi di sicurezza; le piscine a gravità zero saranno assemblate mediante moduli standardizzati, per comodità, inoltre saranno isolate dal resto della struttura per evitare eventuali problemi come i corto circuiti. L'unico problema riscontrato è il trasporto da terra del più grande ed importante componente: l'acqua. Sono necessari infatti 600 m3 ed una massa di circa 600 tonnellate. Il costo da sostenere per la realizzazione di questo impianto sarà all'incirca di 280 milioni di dollari.

Come le piscine, anche le palestre sono state prese in considerazione; Cyclette, tapis roulant, leg extention erano e sono tuttora a bordo della ISS e della Mir, il motivo principale è che i muscoli, principalmente quelli delle gambe, perdono il loro tono a causa dell'assenza di gravità quindi è necessario, come d'altronde sulla terra, fare attività fisica. Queste come le zero G swimming pool, sono state previste non solo per gli hotel lunari, ma anche all'interno degli alberghi orbitanti, dai quali riceveranno tutti i servizi necessari. La gravità in questo spazio sarà pari a 1 G (come sulla terra), la struttura sarà costruita mediante le tecniche su descritte e si estenderà su ampi spazi resi autonomi dall'hotel; 20 milioni di dollari, comprensivo di lancio in orbita, il costo dell'operazione.

Il progetto più megalomane lo ha realizzato, inutile dirlo, il solito Collins in collaborazione con Fukuoka e Nishimura. Essi hanno previsto uno stadio utile non solo agli ospiti, ma a tutta la popolazione mondiale perché con l'avvento di nuove discipline sportive legate all'assenza di gravità (come ad esempio lo zero soccer), il novero delle manifestazioni si amplierà notevolmente. Tale struttura, costruita con le stesse tecniche utilizzate sia per le piscine, sia per le palestre, sarà lunga 100 m e larga 60; il volume ampio richiede requisiti di sicurezza incrementali rispetto al resto delle altre strutture progettate, infatti l'intero stadio sarà completamente isolato al suo interno da enormi cuscinetti d'aria che andranno a preservare l'intera struttura nel caso in cui si verificassero incidenti, come ad esempio errori di manovra di veicoli.

Supponendo un costo di lancio relativamente basso, pari a 200 $ al kg e tenendo presente che l'orbital sport stadium considerato avrà un'area di 19.000 m2 circa ed un volume di 230.000 m3, la spesa da sostenere per il lancio dei moduli assemblabili si aggirerà intorno ai 300 milioni di dollari, ai quali è necessario aggiungere in assenza di dati certi, una somma di egual valore per il montaggio. I costi di manutenzione ordinaria, pari al 3% del costo iniziale d'assemblaggio (9 milioni di $), i costi del personale addetto (40 persone) di circa 100.000 $ pro-capite all'anno (reddito lordo), sistemazione e trasporto degli stessi (1.000.000 di $) devono essere aggiunti ai 600 milioni di $ iniziali; il break even point annuale si aggirerà intorno ai 165 milioni di $ l'anno (circa 450.000 $ al giorno), la metà del giro d'affari del Super Bowl, il più grande evento sportivo americano che inchioda davanti alla TV mezzo mondo.

[modifica] fonti

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