Web - Amazon

We provide Linux to the World


We support WINRAR [What is this] - [Download .exe file(s) for Windows]

CLASSICISTRANIERI HOME PAGE - YOUTUBE CHANNEL
SITEMAP
Audiobooks by Valerio Di Stefano: Single Download - Complete Download [TAR] [WIM] [ZIP] [RAR] - Alphabetical Download  [TAR] [WIM] [ZIP] [RAR] - Download Instructions

Make a donation: IBAN: IT36M0708677020000000008016 - BIC/SWIFT:  ICRAITRRU60 - VALERIO DI STEFANO or
Privacy Policy Cookie Policy Terms and Conditions
Eduardo Scarpetta - Wikipedia

Eduardo Scarpetta

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Scarpetta
Ingrandisci
Scarpetta

Eduardo Scarpetta (Napoli, 13 marzo 1853 - 29 novembre 1925) fu uno dei più importanti attori e autori del teatro napoletano tra la fine dell'Ottocento e i primi del Novecento. Specializzato nel tradurre nel dialetto napoletano moltissime pochade francesi, la sua commedia più celebre, Miseria e nobiltà è paradossalmente anche l'unica originale del suo repertorio. Vanta una carriera lunghissima di commediografo (dal 1875) interrotta bruscamente da una celebre causa intentatagli da Gabriele d'Annunzio nel 1904. Padre di un numero altissimo di figli (riconosciuti e non) oltre a Vincenzo Scarpetta, vi sono i celebri Eduardo, Peppino e Titina De Filippo.

Indice

[modifica] Biografia

Figlio di un funzionario statale, Domenico Scarpetta (che tentò più volte di avviarlo agli studi e alla sua carriera) e di Emilia Rendina, nel 1868, all'età di quindici anni decise di entrare in qualche compagnia teatrale: in primo luogo per seguire la sua ambizione, ma anche per poter aiutare la famiglia trovatasi in gravi condizioni economiche per il cattivo stato di salute del padre. Riuscì così a farsi presentare dall'attore Andrea Natale all'impresario Salvatore Mormone, il quale lo scrittura come generico nella compagnia di Antonio Petito di cui divenne capocomico nel 1879.

Dal 1870 cominciò il suo successo personale con l'interpretazione di Felice Sciosciammocca nella farsa di Enrico Parisi "Feliciello mariuolo de na pizza", che spinse l'impresario del Teatro San Carlino, Giuseppe Maria Luzi, ad ingaggiarlo per la sua Compagnia Comica Nazionale. Nello stesso anno (il 1872), lo stesso Petito scrisse per lui la farsa "Felice, Guaglione 'e 'nanno" che porterà in scena insieme ad alcuni copioni che lui stesso, ormai esperto, aveva approntato. Dopo la morte di Petito, sostituito da De Martino, lascia il San Carlino.

Ambizioso, arrivista, mira ad emergere ad ogni costo, preferendo patire la fame piuttosto che sottostare a Davide Petito, nuovo capo della compagnia. Dopo un brevissimo periodo trascorso a Roma, nalla compagnia di Raffaele Vitale (uno dei più celebri Pulcinella dell'epoca) prende in affitto con alcuni comici del San Carlino un baraccone sul Molo, il Metastasio, dove rappresenta alcuni suoi lavori. Nel 1878 accetta di far ritorno al San Carlino, sapendo che al suo fianco avrebbe recitato in sottordine il pulcinella Cesare Teodoro; qui ottiene un grande successo con la commedia "Don Felice maestro di calligrafia" meglio conosciuta come "O' Curaggio 'e nu pumpiere napulitano". L'anno successivo viene scritturato per una tournée a livello nazionale.

Nel 1880 ottenne un prestito di 5.000 lire dall'avvocato Severo e, grazie alla sua tenacia, riesce a riaprire e rinnovare il vecchio e glorioso teatro San Carlino, dove debutta il 1 settembre con la commedia "Presentazione di una Compagnia Comica". Egli stesso, nelle sue "Memorie" racconta che «Il pubblico sorpreso ed ammirato dall'affiatamento della compagnia, dalla naturalezza della recitazione, dalla inappuntabile proprietà del vestiario, rise ed applaudì fragorosamente». Iniziò così una stagione di grandi successi, che lo portano ben presto a diventare un idolo. Diventato ormai un capocomico di successo, nato da una famiglia modesta, possiede ora un palazzo in Via Dei Mille, costruito dallo stesso architetto del Teatro Bellini, Vincenzo Salvietti, carrozze e cavalli. Sposato dal 1876 con Rosa De Filippo (la quale, da giovane, era stata amata dal re Vittorio Emanuele II e si mostra spesso con diademi e brillanti degni di una regina) aveva poi intrecciato una relazione con la nipote di costei, Luisa De Filippo.

Il 15 maggio 1889 ottenne un memorabile successo con "Santarella" al Teatro Sannazzaro di via Chiaia. Tutta Napoli, elegante e mondana, accorre al piccolo teatro, e con gli incassi della commedia, che gli apre definitivamente le porte della capitale, si fece costruire una villa sulla collina del Vomero, chiamata appunto "Villa Santarella", dove sulla facciata principale campeggiava la scritta «Qui rido io!». Il suo successo più grande, "Miseria e nobiltà", che in seguito ebbe due trasposizioni cinematografiche (memorabile fu quella del 1954 con Totò) fu scritto unicamente per permettere la partecipazione alla commedia del figlio dodicenne Vincenzo, che nella prima rappresentazione recitò nel ruolo di Peppiniello.

La fondazione del Teatro Salone Margherita, il primo grande varietà napoletano, costruito nei sotterranei della nuova Galleria Umberto I, cominciò a minare le fortune del commediografo, che in risposta alla nuova moda si ripresentò al pubblico con un suo cafè-chantant, ma il colpo di grazia gli arrivò nel 1904, quando fu protagonista suo malgrado di una delle più clamorose vicende teatrali dell'epoca: quella riguardante la parodia della "Figlia di Iorio" di Gabriele d'Annunzio, che gli procurò un cocente insuccesso. D'Annunzio stesso lo trascinò in tribunale per una memorabile causa durata tre anni (dal 1906 al 1908) che comunque vinse, e tante amarezze. Moltissime sono le critiche di questi anni, soprattutto da parte di Salvatore Di Giacomo e Roberto Bracco. Unica voce in sua difesa fu quella di Benedetto Croce.

Nel 1909, deluso ed amareggiato, si ritirò dalle scene, dopo aver preso parte alla parodia "La Regina del Mare", composta dal figlio Vincenzo, al quale egli impone di essere suo continuatore nel ruolo di Sciosciammocca. Nel 1920 scrisse un saggio sui caratteri innovatori dell'arte di Raffaele Viviani. Morì all'età di 72 anni, e i suoi funerali furono molto imponenti: venne imbalsamato e deposto in una bara di cristallo fino allo scoppio della seconda guerra mondiale. Le sue commedie vennero riprese molte volte e sono ancora oggi spesso in cartellone. Oltre al figlio Eduardo, anche altri celebri attori napoletani come i fratelli Aldo e Carlo Giuffré recitarono le sue commedie brillanti. Sul grande schermo vennero ricavati quattro film dalle sue commedie, oltre a due versioni del suo capolavoro.

[modifica] Opere


1875
Gelusia ovvero Ammore spusalizio e gelusia.

1876
Ov'è mammà?
'Na commedia 'e tre atte.
Quinnice solde so'cchiù assaie de seimilalire.
È buscia o verità?

1877
Felice maestro di callegrafia, ovvero, Lu curaggio de nu pumpiere napulitano.

1879
Feliciello e Feliciella.
Li testamenti di Parasacco.
La collana d'oro.

1880
L'Accademia disturbata.
Le treccia dell'Imperatore.
La Presentazione de 'na compagnia ovvero Felice direttore di compagnia.
Tetillo (da Bebé di A. N. Hennequin).
Mettiteve a fa l'ammore cu me! (da Fatemi la corte di Salvestri).
Li Piscivinnole napulitane.
Tric Trac (da Tric Trac di Guarino); Lu pescecane; 'Nu zio ciuccio e ne nepote scemo (da Il finto medico di F. Cerlone)
Duje marite 'mbrugliune (da Les Dominos roses di A.N. Hennequin e Delacour).
Bazzicotto.
Il non plus ultra della disperazione ovvero La Battaglia del Rigoletto; I duelli; Lu Pagnottino.

1881
Lo scarfalietto (da La Boule di Meilhac e Halévy).
Vi' che m'ha fatto freteme.
Tetillo 'nzurato.
Le Bravure di Don Felice.
La posta in quarta pagina.
Tre pecore viziose.
L'amico 'e papà.
'No pasticcio.
La casa numero sette.

1882
Il romanzo di un farmacista povero.
'A fortuna 'e Feliciello.
Nun la trovo a mmaretà.
La nutriccia.
Fifì.
'No quartino a lu quinto piano.
'Na commedia a vapore.

1883
'Nu frongillo cecato.
Amore e polenta.
Na paglia 'e Firenze.
'Na furnata de paura.
'Na tombola 'e duemila lire.
'Nu buono giuvinotto.
S'ha da dì o no?
La signorina Piripipì.
'Nu casino sotto a lu Vesuvio.

1884
'Na capa sciacquata.
La calamita.
'Nu brutto difetto.
'Na matassa 'mbrugliata.

1885
'Na società 'e marite.
Un'Agenzia di matrimoni.
Li nepute de lu Sinneco.
Lu Marito de Nannina.

1886
'O viaggio 'e nozze.

1887
'Nu bastone 'e fuoco.

1888
Miseria e Nobiltà.
'Nu turco napulitano.

1889
Lu Miedeco de li femmene ovvero Il dottor Suricillo.
'Na Santarella.
Girolino e Pirolé.

1890
Pazzie di Carnevale.
Il Matrimonio di stella.
Casà Bignè
'Na stampa e doje figure.

1891
Il capitano Saetta.

1892
Guerra agli uomini.
Cocò.

1893
'Na mugliera scurnosa.
Lu Cafè Chantant.
Li Cafune a Napule.
Lily e Mimì.

1894
'Nu ministro mmiezzo a li guaie.
Li mariuole overo La Contessa tre cape.
Farfariello.
Tre cazune furtunate.

1895
'Na bona Guagliona.
La casa vecchia.

1896
La Bohème.
I Tre soci.
L'Albergo del Silenzio.

1897
Le due stelle.
Casa Pipiton.
La Belle Sciantose.
Zetiallo, vidovo e nzurato.
'Na mascatura inglese.

1898
Nina Boné.
Nu cane bastardo.

1899
Madama Ficcarelli.
'Na creatura sperduta.
La Pupa mobile.
'A cammerera nova.
Duje chiapparielle.
'Na figliola romantica.

1900
'A figlia 'e don Gennaro.
'A Nanassa.

1901
Cane e gatte.
Tutti in viaggio.
Il debutto di Gemma.

1902
Carcere e Matrimonio.
'A Mosca.
Madama Rollè.
Madama Sangenella.
'O Balcone 'e Rusinella.

1903
'Na mugliera africana.
'Nu figlio a pusticcio.
Il processo fiaschella.
Li Mmale lengue.

1904
'Nu core d'angelo.
Il figlio di Iorio.

1905
La geisha.

1907
'Na mugliera zetella.
'Na brutta pazzia.

1908
'O miedeco d'e pazze.

1909
La coda del diavolo.

1915
Tre epoche.

1923
Nu disastro ferroviario.

1924
Woronoff.

Nota: tutte le commedie di Scarpetta sono state pubblicate integralmente in volume dalle Edizioni Newton Compton.

[modifica] Film tratti da sue opere teatrali

  • Sette ore di guai, regìa di Vittorio Metz e Marcello Marchesi (1951) tratto dalla commedia 'Na criatura sperduta (1899)
  • Agenzia matrimoniale, regìa di Giorgio Pàstina (1952) tratto dalla commedia 'N agenzia 'e matrimonie (1885)
  • Un Turco Napoletano, regìa di Mario Mattòli (1953) tratto dalla commedia 'Nu turco napulitano (1888)
  • Miseria e nobiltà, regìa di Corrado D'Errico (1941)
  • Miseria e nobiltà, regìa di Mario Mattòli (1954) tratti dalla sua commedia omonima più celebre (1887)
  • Il medico dei pazzi, regìa di Mario Mattòli (1954) tratto dalla commedia 'O Miedeco d'e pazze (1908)

[modifica] Collegamenti esterni

Portale Cinema - Drive In Ciak!
Cinema: Storia del cinema · Glossario · Acronimi · Produzione · Festival & Premi - Categoria:Cinema
Professioni del cinema: Registi · Attori · Sceneggiatori · Doppiatori · Autori di colonne sonore · Produttori
Our "Network":

Project Gutenberg
https://gutenberg.classicistranieri.com

Encyclopaedia Britannica 1911
https://encyclopaediabritannica.classicistranieri.com

Librivox Audiobooks
https://librivox.classicistranieri.com

Linux Distributions
https://old.classicistranieri.com

Magnatune (MP3 Music)
https://magnatune.classicistranieri.com

Static Wikipedia (June 2008)
https://wikipedia.classicistranieri.com

Static Wikipedia (March 2008)
https://wikipedia2007.classicistranieri.com/mar2008/

Static Wikipedia (2007)
https://wikipedia2007.classicistranieri.com

Static Wikipedia (2006)
https://wikipedia2006.classicistranieri.com

Liber Liber
https://liberliber.classicistranieri.com

ZIM Files for Kiwix
https://zim.classicistranieri.com


Other Websites:

Bach - Goldberg Variations
https://www.goldbergvariations.org

Lazarillo de Tormes
https://www.lazarillodetormes.org

Madame Bovary
https://www.madamebovary.org

Il Fu Mattia Pascal
https://www.mattiapascal.it

The Voice in the Desert
https://www.thevoiceinthedesert.org

Confessione d'un amore fascista
https://www.amorefascista.it

Malinverno
https://www.malinverno.org

Debito formativo
https://www.debitoformativo.it

Adina Spire
https://www.adinaspire.com