Tommaso Bernetti
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Cardinale | |
Tommaso Bernetti della Chiesa cattolica |
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Proclamato | 2 ottobre 1826 da papa Leone XII |
Nato | 20 dicembre 1779, Fermo |
Ordinato | |
Consacrato | |
Vescovo | |
Deceduto | 21 marzo 1852, Fermo |
Cardinale Titolo cardinalizio Collegio cardinalizio · Concistoro Tutti i cardinali dati |
Tommaso Bernetti (Fermo, 20 dicembre 1779 - 21 marzo 1852) fu nominato cardinale della Chiesa cattolica da papa Leone XII.
[modifica] Biografia
Nacque a Fermo il 20 dicembre 1779. Figlio del conte Salvatore Bernetti e della contessa Giuditta Brancadoro e nipote del cardinale Cesare Brancadoro.
Studiò legge e letteratura all’Università di Fermo, quindi andò a Roma dove il 21 febbraio 1801 ricevette la tonsura ecclesiastica. Fu aiutante dello studio legale di Vincenzo Bartolucci e segretario di Dionisio Bardaxì y Azara, auditore della Sacra Rota e futuro cardinale. Si trasferì a Parigi, più tardi a Reims e infine a Fountainbleau con suo zio, il cardinale Brancadoro, quando i francesi invasero Roma nel 1809 e il cardinale fu costretto ad andare in esilio.
Il 24 giugno 1813 fu inviato in missione segreta da Papa Pio VII presso l’imperatore d’Austria Francesco I.
Nel 1814 tornò a Roma con suo zio e il 3 maggio 1815 fu nominato prelato e delegato apostolico straordinario delle provincie di Macerata, Fermo, Ascoli e del ducato di Camerino. Carica che rivestì fino al ristabilimento del governo papale nel luglio 1815.
Fu incaricato della negoziazione per il ritiro di Gioacchino Murat dopo che i francesi furono sconfitti dagli austriaci nel 1815 e quindi fu nominato prolegato a Ferrara dal 6 luglio 1815 al 6 settembre 1816.
Il 7 giugno 1820 fu scelto come governatore di Roma e vice camerlengo della Santa Romana Chiesa, incarichi che svolse fino al 1826.
Fu poi ambasciatore straordinario in occasione dell’incoronazione dello zar Nicola I di Russia nel 1826, anno in cui lasciò Roma e si unì al cardinal Tommaso Arezzo a Ferrara. Si incontrò col principe Klemens von Metternich a Vienna e fu ricevuto dallo zar in agosto. Al ritorno si recò a Parigi, fu ricevuto dal re Carlo X di Francia e ricevette la notizia della sua elezione a cardinale da parte di Papa Leone XII nel concistoro del 2 ottobre 1826, carica che inizialmente rifiutò.
Tornò a Roma il 27 gennaio 1827. Il 23 maggio fu poi ordinato regolarmente cardinale e il 25 giugno 1827 fu insignito del diaconato di S. Cesareo in Palatio. Fu Cardinal Segretario di Stato dal 17 giugno 1828 fino al 10 febbraio 1829 e pro segretario di Stato dal 1831 al 1836 sotto Papa Gregorio XVI.
Nominato plenipotenziario della Santa Sede nel maggio 1838, fu incaricato di concludere un accordo col rappresentante del regno di Napoli per tracciare i confini di tale regno.
Nel 1839 venne ordinato membro della congregazione per la ricostruzione della Basilica di S. Paolo fuori le mura da suo fratello Alessandro Bernetti, vescovo di Recanati e Loreto.
Fu vice cancelliere della Santa Romana Chiesa e sommista delle lettere apostoliche fino alla morte.
Cercò rifugio a Sant’Elpidio in seguito all’assassinio di Pellegrino Rossi e raggiunse Papa Pio IX a Gaeta nel 1848.
Tornò infine a Fermo nel 1849, dove restò fino alla morte, il 21 marzo 1852 all'età di 72 anni. Il suo corpo fu sepolto nella tomba di famiglia nel duomo della città.
[modifica] Fonti
- Dati riportati su www.catholic-hierarchy.org alla pagina [1] e su The Cardinals of the Holy Roman Church - [2] alla pagina [3]
Predecessore: Giulio Maria della Somaglia |
Cardinal Segretario di Stato 1828- 1829 |
Successore: Giuseppe Albani |