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Stigmate - Wikipedia

Stigmate

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Le stigmate (grafia più moderna: stimmate )sono le ferite che, secondo quanto riportato dalla Bibbia, sono state inflitte a Gesù Cristo durante la sua crocifissione. In seguito, in ambito cattolico, sono stati riportati centinaia di casi di persone con ferite analoghe. La spiegazione del fenomeno naturalmente ha generato aspri dibattiti tra coloro che le attribuiscono ad un miracolo e coloro che le attribuiscono a varie patologie.

Padre Agostino Gemelli, uno dei rappresentati più accreditati per le questioni di carattere scientifico del Vaticano, asserì numerose volte che Francesco d'Assisi doveva essere considerato il solo stigmatizzato della storia cristiana, ovvero il solo in cui si potesse dimostrare un'origine divina di tali manifestazioni.

Indice

[modifica] Introduzione al fenomeno

La fenomenologia delle stigmate ha, fin dai propri primordi, attirato l'interesse di fedeli e studiosi verso l'anelito di una sua soluzione. Dalle prime manifestazioni ascritte a Francesco d'Assisi l'interpretazione di tali manifestazioni, ritenute come la trasposizione sulla carne delle ferite inferte a Gesù Cristo sulla croce, ha subito nel corso del tempo profonde modifiche quanto veri momenti di venerazione. Gli ottocento anni dal suo primo manifestarsi lasciano ancora oggi dubbi ed incertezze. La stessa Chiesa Cattolica, come nel caso della Sindone, non si è mai pronunciata definitivamente di fronte a queste manifestazioni limitandosi ad indagare singolarmente i soggetti che se ne dicevano portatori. Alla luce delle ricerche condotte dalla fine del XIX sec ad oggi, siamo in grado di portare maggiore chiarezza sulle possibili origini di tali segni. La volontà, che da sempre contraddistingue l'uomo, di voler comprendere Dio e le sue manifestazioni, ha permesso in oltre un secolo di studi, quando sono stati rigorosi e sistematici, di gettare nuove basi per la comprensione delle stigmate.

In molti soggetti queste ferite si presentano durante il periodo pasquale, comemorazione annuale della Passione di Gesù . In altri soggetti le stigmate seguono un criterio di continuità (durando anche tutto l'arco di una vita), mentre altri casi ci presentano soggetti "intermittenti" in cui tali manifestazioni sono sovente connesse a stati di trance.

Dal XIII secolo ad oggi, la Chiesa ha documentato ben 400 casi di soggetti che avrebbero ricevuto il dono delle stigmate.Tuttavia le stigmate non sono solo una prerogativa del mondo cristiano cattolico ma sono state segnalate, negli ultimi anni, anche nel mondo protestante e in quello musulmano. Sebbene tale fenomenologia segni profondamente la dottrina cristiana permangono a tutt'oggi molti dubbi, non ancora spiegati, sulla loro genesi. Dalle analisi condotte nella popolazione dei soggetti portatori, risulta che dal XIII al XIX secolo il rapporto tra uomini e donne depositari delle stigmate (nei 400 casi documentati) fosse di sette donne per ogni uomo, mentre nel XX sec tale stima scende a tre donne per ogni due uomini. Rimane comunque assodato che da quando tale fenomenologia ha cominciato a manifestarsi le donne sono state le maggiori portatrici di questi segni. È doveroso precisare che, nella maggior parte dei casi, i soggetti portatori appartenevano a ordini religiosi o a gruppi di ferventi cristiani.

[modifica] Storia e mistero, i casi più importanti

La storia odierna, ed in particolar modo quella religiosa, ci presenta, nel corso dei secoli scorsi, numerosi soggetti ai quali sarebbe stato fatto dono delle stigmate. Le persone cui di solito sono state associate sono individui dalla forte spiritualità e devozione religiosa. A tali manifestazioni, soprattutto nei casi di individui successivamente proclamati santi, seguirebbero una serie di fenomeni associati, per esempio un intenso odore di fiori e fenomeni parapsicologici, che non saranno però qui esaminati; a titolo di curiosità, si cita unicamente il caso di Domenica Lazzari (1815 - 1848) il cui sangue sfidava la legge di gravità, defluendo verso l'alto. Nella letteratura in merito sono ricordati casi, seppur rari, di stigmate luminose. De Vesme, che circa un secolo fa studiò questo tipo particolare di stigmate, ne contò sette. In altri casi soggetti riesumati da sepolture (come Santa Caterina de' Ricci) a distanza di anni mostravano il corpo non corrotto dalla morte e dal quale, saltuariamente, continuavano a sgorgare gocce di sangue. Oggi tali manifestazioni sono esaminate con spirito critico, allo scopo di verificare scientificamente la reale dimensione di fenomenologie talvolta amplificate per spirito religioso, e di ricondurle ove possibile alle leggi della fisiologia e\o della psicologia.

[modifica] San Paolo

Il primo autore religioso conosciuto che abbia usato questo termine per simboleggiare la sua appartenenza a Gesù fu Paolo di Tarso: "porto le stigmate del Signore Gesù nel mio corpo", (Lettera ai Galati, VI, 17). Ancora oggi si discute se queste parole avessero un significato metaforico-simbolico, oppure letterale, segnalando così il primissimo manifestarsi del fenomeno mistico definito "stigmatizzazione".

[modifica] San Francesco d'Assisi

Stimmate di San Francesco, Gentile da Fabriano, tempera su tavola.
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Stimmate di San Francesco, Gentile da Fabriano, tempera su tavola.

Per la storiografia religiosa ufficiale il primo uomo a manifestare questi segni viene considerato Francesco d'Assisi. A trentotto anni, nel 1224, manifestò nelle mani e nei piedi alcune lesioni che avrebbero riprodotto quelle dei chiodi che avrebbero trafitto il corpo di Gesù in croce, e una ferita al torace che avrebbe riprodotto la lacerazione che la lancia di Gaio Cassio Longino avrebbe inferto a Gesù dopo la morte. S.Francesco, già circondato da grande carisma, manifestò tali segni negli ultimi anni della propria vita, sul monte della Verna, quando si ritirò in completa e totale contemplazione di Dio. I resoconti testimoniali giunti fin dal passato ci raccontano come le stigmate di Francesco non sanguinassero molto, "ed avevano una specie di protuberanza, come una capocchia di un chiodo sotto pelle".

[modifica] San Pio

Ulteriore caso di stigmatizzazione estremamente interessante corrisponde ai segni portati sul corpo da San Pio da Pietrelcina. Per quest'uomo di indubbio carisma, è sorta una vera e propria venerazione. La sua canonizzazione ha reso onore alla vita travagliata che padre Pio dovette condurre anche a causa delle ingerenze della Chiesa. Anche la vita di questo uomo di fede è passata al vaglio dei ricercatori, e nuove prove sono state ricavate dagli studi condotti sulle sue piaghe. San Pio, secondo i resoconti oggi rinvenibili, nella sua vita avrebbe avuto diverse visioni del Cristo, che lo avrebbero poi "benedetto" con la comparsa di questi segni.

Nella fenomenologia isterica studiata da psicologi e da psichiatri, non pochi sono i casi in cui i soggetti, oltre a manifestare allucinazioni, provocano sul proprio corpo ferite autoinflitte di cui non ricordano la genesi. Oggi sembra che parte del mistero di San Pio possa essere spiegato attraverso tale iter. È noto ormai da tempo, ma poco conosciuto, che questo sant'uomo tormentava le proprie ferite così da entrare maggiormente in rapporto diretto con Dio. Il dono che aveva ricevuto gli avrebbe permesso di comprendere meglio il dolore e le sofferenze che Gesù Cristo avrebbe patito sulla croce. A riprova di tali affermazioni numerosi ricercatori hanno notato che invecchiando, e possedendo quindi sempre minori forze, tali ferite non potevano essere più tormentate e quindi fossero scomparse quando il prete da Pietralcina morì. La mistica cristiana ha considerato la sparizione di questi segni come un miracolo, ma si devono esaminare anche altre spiegazioni più terrene, differenti da quella presentata. Alcuni ricercatori hanno reperito documenti originali, dai quali si apprende che padre Pio applicava sulle proprie mani sostanze chimiche per disinfettare la carne, mantenendo però aperte le ferite. Il dato eccezionale è che questo uomo portò tali segni per circa 50 anni.

Queste ricerche, ed altre sulla fenomenologia delle stigmate in generale, sono state condotte in prevalenza da Bob Rickard, editor di Fortean Times, e dal Dr. Ted Harrison, uno dei più importanti esperti mondiali in stigmatologia.

[modifica] Teresa Neumann

Un altro caso che ha meritato l'attenzione dei ricercatori appartiene alla storia di Maria Teresa Neumamn. Essa ricevette le stigmate il venerdì santo del 1926, dopo aver avuto una visione della crocifissione. Successive ricerche evidenziarono che sul piano psicologico Teresa Neumann possedeva tutte le caratteristiche del ricevente per le stigmate. Le sue ferite permasero per ben 36 anni, fino alla morte nel 1962. Anche in questo caso alcuni autori chiamano in causa l'autoinflizione, cosciente o incosciente, per la presenza e soprattutto la permanenza di questi segni. Tali ipotesi però non hanno trovato prove oggettive. Teresa Neumann è oggi ricordata per la copiosità del sangue che sgorgava dal suo corpo. Ancora oggi, i medici non si spiegano come questa donna potesse, mangiando solo un'ostia al giorno, riuscire a sopravvivere e a produrre tanto sangue. Le stigmate di questa donna sono state classificate tra le più estreme che la storia possa ricordare.

[modifica] La più giovane: Cloretta Robertson

La più giovane stigmatizzata della storia fu la californiana Cloretta Robertson che, a soli 9 anni (poco prima della pasqua del 1972), ricevette le stigmate. Le sue stigmate si dimostrarono estremamente interessanti per la comunità scientifica. Vennero sottoposte a svariati esami medici e le mani di Cloretta vennero anche esaminate sotto un microscopio molto potente. La scoperta che gli studiosi fecero li lasciò attoniti: il sangue, come evidenziarono subito gli studiosi, "filtrava" dalla sua pelle. Ma la cosa che sconvolse maggiormente la comunità scientifica di quei tempi, nonché la comunità religiosa, era che una ragazzina di colore, di nove anni e soprattutto protestante potesse manifestare un segno considerato appartenente solamente alle persone sante e di fede cattolico-romana. Ciò potrebbe provare, come suggerirono numerosi autori, che le stigmate possono comparire anche al di fuori della Chiesa Cattolica, e che possano anche essere una manifestazione di un quadro patologico o psicosomatico non ancora conosciuto.

[modifica] Altre spiegazioni

[modifica] Un prodotto dell'uomo

Il fattore fondamentale che deve esser tenuto presente è come le persone possano ricevere questi segni. La comunità scientifica internazionale oggi ritiene che non sia più necessario chiamare in causa un'origine paranormale, o dovuta a Dio stesso, per tali manifestazioni, ma probabilmente si debba vedere nei soggetti stigmatizzati delle risposte a Dio, e delle risposte all'idea che questi hanno della sofferenza e delle ferite subite da Gesu' in croce. Si tratta comunque di un fenomeno profondamente religioso che tocca intimamente la devozione di molte persone. Non è possibile parlare di frode, poiché la maggior parte delle volte questi segni appaiono inspiegabilmente. L'unico prodotto tangibile di questa fenomenologia è che incoraggia la fede, la intensifica. Come ci possiamo spiegare però il fatto che prima di San Francesco esistessero pochi casi documentati di stigmatizzati, e dopo la morte di questo umile uomo iniziassero in tutta Europa a dilagare tali manifestazioni? Senza prove inconfutabili per attestare che si tratti di veri miracoli o di manifestazioni della mente, nulla si puo' concludere, però la ricerca scientifica nell'ultimo secolo ha permesso di comprendere, in maniera sempre più vasta, che cosa realmente si può celare dietro tali segni. Delle oltre quattrocento persone che ricevettero le stigmate, ben 62 vennero canonizzate e di tutte queste il 90% era costituito da donne. Dietro tale cifra si può celare un significato? Il motivo per cui la stragrande maggioranza dei soggetti stigmatizzati appartiene al genere femminile potrebbe risiedere nel fatto che esso è forse maggiormente soggetto a manifestazioni neuropsichiatriche di tipo isterico-ideoplastico, rispetto al genere maschile.

[modifica] Spiegazioni mediche

[modifica] Ideoplastia

Nell'ambito degli studi condotti fino ad oggi esiste una fenomenologia che i ricercatori, fin dalla metà del XIX secolo, hanno sempre associato alla manifestazione delle stigmate, l'ideoplastia. Con tale termine si tende ad identificare il potere che la mente avrebbe di agire sul corpo. Questo neologismo venne coniato da Durand du Groy nel 1860 per indicare l'impressione di una idea su di un soggetto suggestionato. Nel 1884 il professor Julien Ochorowicz estese il concetto definendolo come l'azione fisiologica di una idea, esaltata dai processi di suggestione o autosuggestione, sull'organismo umano.

Oggi si intende per ideoplastia il potere della mente di agire sulla materia, sia la materia vivente, mediante processi biologici, sia la materia non vivente, mediante processi meccanici.

[modifica] Dermografia

Un altro fenomeno documentato, diverso dalle stigmate ma assimilabile alle stesse, è la dermografia. A differenza dei segni oggetto di questo articolo, che durano mesi o anni, se non l'intero arco di una vita, la dermografia persiste solamente per pochi minuti o poche ore dopo cui si è manifestata o è stata prodotta.

Sono stati condotti numerosi esperimenti al fine di appurare la natura del fenomeno: gli sperimentatori scrivevano o disegnavano con un dito o un bastoncello sulla pelle di un soggetto posto in trance, e dopo pochi istanti quella parola (o quel disegno) apparivano sulla cute del soggetto (probabilmente per una dilatazione dei vasi sanguigni causata dalla suggestione ipnotica). Il dottor Lébeault, noto studioso del tempo, condusse alcuni esperimenti veramente interessanti nel settore dermografico. Dopo aver toccato con un ferro freddo la pelle di alcuni soggetti posti in trance ipnotica, e dicendo loro che si trattava di un ferro rovente, era possibile entro poco tempo vedere formarsi nei medesimi punti delle vesciche da ustioni.

[modifica] Ematoidrosi

Esistono diverse fenomenologie mediche che potrebbero aiutare a capire maggiormente il fenomeno della stigmatizzazione. Nel caso di Cloretta Robertson, poche persone ormai ritengono che si sia trattato di una vera manifestazione stigmatica; è invece oggi opinione comune che la bambina abbia vissuto una patologia definita sudorazione ematica, o ematoidrosi. È stato appurato come un forte stress emozionale possa determinare un'importante vasodilatazione associata ad un considerevole incremento della permeabilità dei capillari; queste due situazioni promuovono un'extravasazione del sangue nelle ghiandole sudoripare che in questo modo secernono sudore misto a sangue, fatto questo che può facilmente trarre in inganno anche l'occhio esperto di un medico che, in questo modo, può interpretare erroneamente questo fenomeno come un'effettiva e copiosa emorragia.

Un eclatante esempio di ematoidrosi lo si ritrova nel testo più importante della cristianità, il Nuovo Testamento. In un passo dei Vangeli in cui Gesù si reca nell'orto dei Getsemani per pregare il Padre prima di essere ucciso in Croce; "[…] si allontanò da loro quasi un tiro di sasso, e inginocchiatosi pregava: […]. Gli apparve allora un angelo dal cielo a confortarlo. In preda all'angoscia, pregava più intensamente; e il suo sudore diventò come gocce di sangue che cadevano a Terra.", durante la preghiera, particolarmente lunga ed intensa Gesù iniziò quindi a sudare sangue. Questa reazione potrebbe forse essere associata ad un caso di ematoidrosi, determinata dal forte coinvolgimento emotivo e psicologico che costituì un fattore di forte stress, (definito stressor), nell'agonia di Gesù. L'ematoidrosi potrebbe aiutarr a comprendere questa strana fenomenologia che, da oltre otto secoli, si è manifestata apertamente.

[modifica] L'incognita tra la mente e il corpo

Sono state chiamate in causa diverse spiegazioni per poter comprendere le stigmate, ma l'unico tassello mancante in tali studi è la comprensione del meccanismo che da uno stato psicologico potrebbe permettere l'espressione di questi segni in uno stato fisiologico. Come può riuscire la mente umana a creare una lesione fisica nel corpo? Quali meccanismi entrano in gioco? Siamo tutti plausibilmente stigmatizzabili? Queste domande sono solo alcune tra quelle che i primi ricercatori si posero per riuscire a capire quale fosse il meccanismo alla base dell'insorgenza di queste strane piaghe.

Nel corso dei secoli l'uomo ha sempre creduto che la propria mente potesse essere utilizzata come uno strumento estremamente potente, ne sono una dimostrazione alcuni culti o alcune sette religiose che fondano alcuni loro principi proprio su queste assunzioni. Attualmente la scienza è altrettanto concorde nel ritenere che le potenzialità, e non i poteri, della mente siano estremamente vasti ed importanti. Soprattutto grazie a studi di tipo psicologico e psichiatrico, sono stati indagati nuovi ambiti della mente. Pur se queste due discipline vantano poco più di un secolo e mezzo di vita, i progressi raggiunti in questo periodo di tempo sono estremamente interessanti. Attraverso le innumerevoli vie concesse dalla scienza attuale, oggi si possono in alcuni casi anche riprodurre fenomenologie simili a quelle delle stigmate in soggetti sottoposti ad esperimenti di laboratorio.

[modifica] Vescicolazione ipnotica

Tra queste è interessante evidenziare un fenomeno poco conosciuto, ma ampiamente studiato dal XIX secolo, la vescicolazione ipnotica. Con tale termine oggi si tende a designare tutta una serie di fenomeni che i ricercatori sono in grado di far comparire sulla pelle dei soggetti sottoposti ad esperimenti, estremamente simili ai segni presenti negli stigmatizzati. La vescicolazione ipnotica avviene attraverso una semplice induzione ipnotica a seguito della quale lo sperimentatore utilizza un qualsiasi oggetto, a temperatura ambiente, sottoponendolo a zone differenti della cute di un soggetto, facendogli credere che questo sia incandescente. I risultati di tali esperimenti sono estremamente interessanti. Nel giro di pochi minuti, fino a qualche ora, i soggetti sottoposti a tale procedura riportano ustioni più o meno gravi proprio nel (o nei punti) specifici scelti dal ricercatore. Fattore maggiormente interessante è che se, come è stato fatto in alcuni esperimenti, poniamo un oggetto dalla forma ben precisa sul braccio di un soggetto, vedremo che l'ustione che si verrà a creare corrisponderà appieno alla forma posta sulla cute dello stesso. Questi esperimenti suscitarono forti discussioni ed accesi dibattiti accademici quando dalla metà dell'800 si iniziò a pubblicare i primi risultati. Grazie agli studi condotti nella variegata fenomenologia delle stigmate oggi non si può escludere aprioristicamente l'apporto di meccanismi inconsci o psicodinamici che possono essere attivati da forme di isterismo o di ipnosi autoindotta. In tal senso la spiegazione che la psicologia e la psichiatria danno delle stigmate è da ricondursi proprio alle due varianti precedentemente citate, anche se tali spiegazioni sembrano non essere per ora in grado di spiegare nella totalità la complessità del fenomeno. Usualmente si distinguono diversi tipi di trance: ipnotica, mistica, medianica, psichedelica. Lo stato di trance può essere quindi indotto attraverso svariati modi. Se durante la trance l'attenzione della persona persiste per un tempo sufficiente in un monoideismo (ovvero se l'attenzione, durante la trance, si focalizza per un certo periodo di tempo solamente su di una idea cardine.), allora è altamente probabile la manifestazione di forme ideoplastiche. In tale caso la mente attua un procedimento fisiologico, per ora sconosciuto o appena ipotizzato, che permetterebbe la trasformazione di una idea, e del suo contenuto, in una forma esteriore, tangibile e visibile. Tale psicosomatizzazione, se così possiamo interpretarla, potrebbe condurre alla manifestazione delle stigmate. A tale proposito lo studioso Alfonso Siani scrive nel suo Manuale di ipnosi : "Se una persona, che partecipa ad una funzione liturgica molto toccante in un santuario rinomato dove si è recata con un'aspettativa di guarigione da una malattia, e ad un certo punto entra in trance in uno dei modi prima visti (anche senza saperlo) e la sua attenzione è focalizzata unicamente sull'idea di guarigione, se indugia adeguatamente su tale idea realizza una ideoplastia, in altre parole dà avvio ad un processo di guarigione che può essere più o meno veloce".

[modifica] Psiconeuroimmunologia

Oggi la possibilità di un meccanismo di feedback tra mente e corpo viene studiata dalla psiconeuroimmunologia. Queste sono solo alcune delle ipotesi che attualmente potrebbero permetterr di comprendere questa strana fenomenologia. La psicologia e la psichiatria psicosomatica hanno realizzato, nel loro iter di ricerche, delle scoperte estremamente interessanti su quelli che potrebbero essere i meccanismi alla base di tali manifestazioni. Oggi sappiamo che non è più improponibile considerare la mente, ed il nostro cervello, come una macchina estremamente potente dalle potenzialità straordinarie. Tali potenzialità si potrebbero esplicare, secondo tali studi, anche attraverso la manifestazione di una fenomenologia a carattere prettamente religioso.

[modifica] Il ruolo dell'iconografia religiosa

La fenomenologia da noi presa in esame, nel corso dei suoi secoli di presenza, spesso non si è manifestata nelle locazioni anatomiche corrette. Siamo infatti abituati a vedere le stigmate come un fenomeno estatico che si localizza anatomicamente sui palmi e/o sui dorsi delle mani dei soggetti portatori. Tale posizione anatomica è storicamente scorretta, perché nelle crocifissioni eseguite nell'antichità i soggetti non venivano inchiodati attraverso i palmi ed i dorsi delle mani, per non vederli cadere dalla croce entro pochi minuti, con una grande lacerazione nonché frantumazione delle ossa della mano: i tessuti molli e le ossa interessate non sono in grado di reggere il peso del corpo umano. Si è osservato invece che sul polso, nella parte finale dell'ulna e del radio, in quella intercapedine che si collega alla mano, esiste un piccolo spazio, definito di Destot, attraverso il quale sarebbe estremamente semplice poter inserire un chiodo. Queste due ossa, che formano i nostri avambracci, sono infatti disposte in modo da creare una intercapedine naturale attraverso la quale venivano conficcati i chiodi per le crocefissioni. I reperti storici ci dimostrano come nella Palestina romana tale locazione fosse l'unica attraverso la quale venivano fatti passare i chiodi di questa atroce condanna a morte; ogni resto umano ritrovato di persona sottoposta al supplizio presenta infatti delle lesioni e delle scheggiature proprio in corrispondenza di tali ossa, e mai nelle mani. Verosimilmente (vera o falsa che sia) anche nella Santa Sindone custodita a Torino, il soggetto crocefisso è stato trafitto poco sotto i polsi, tra l'ulna e il radio. La stimolazione meccanica effettuata sul nervo posto nello spazio di Destot porterebbe inoltre ad una flessione del dito pollice sul palmo della mano, e infatti anche nell'immagine impressa nella Sindone il pollice non è visibile. Esiste anche il riscontro biblico: all'agnello sacrificale "non doveva essere rotto alcun osso" - Esodo cap. 12 ; Giovanni 19:36. Questi dati confliggono con l'immagine tradizionale sia della Passione sia degli altri stigmatizzati. L'iconografia cristiana, ed affine, ha da sempre mostrato, per un semplice errore storico-iconografico, le ferite inferte a Gesù in una posizione sbagliata. Si pone pertanto il problema di capire se le "stigmatizzazioni" dovrebbero localizzarsi nella sede immaginata dall'iconografia tradizionale, o in quella riconosciuta dall'indagine storica. Si noti in proposito il lavoro dello studioso del XIX secolo H. Fulda, che analizzando le prove documentarie e filologiche sulla morte del Cristo sfata le mistificazioni su cui poggiano gran parte dei fenomeni di "stigmatizzazione".

L'aura di mistero che ha pervaso questa fenomenologia, come altre, è stata ridimensionata dagli studi e dalle ricerche ispirate alla razionalità scientifica, condotte fino ad oggi. La presenza di manifestazioni che trascendono la nostra normalità ci conduce in un cammino di studio e ricerca che non implica per forza fonti superiori o insondabili misteri quale loro origine. Ciò che in un dato periodo poteva essere ricondotto ad un "mistero insormontabile" oggi, con il progredire delle nostre conoscenze, può trovare maggiori spiegazioni grazie all'intervento della scienza. Questo non vuol significare che tutti i misteri, in senso proprio, debbano avere una spiegazione, o che si potrà giungere alla comprensione di molti di questi in tempi brevi. Tendiamo unicamente a sottolineare come molte manifestazioni possano, nel corso del tempo e grazie ai progressi scientifici, trovare una spiegazione plausibile (ma quindi, non inderogabilmente sicura). La stessa fenomenologia delle stigmate tuttora presenta dei lati oscuri e dei fattori che non sono spiegabili attraverso nessun criterio né spiegazione scientifica conosciuta. Possiamo ipotizzare, in via del tutto generale, quale possa essere la genesi di queste manifestazioni ma non possiamo, né dobbiamo, dare certezze su di essa. La fisiologia ed i processi biochimici che sembrerebbero essere implicati nei processi di formazione di questi strani segni e l'intervento di una psiche più potente di quanto si potesse ritenere, sono senza dubbio due tra i fattori fondamentali per la manifestazione di queste sintomatologie, ma non possono rispondere ancora appieno a molte delle nostre domande.

[modifica] Conclusioni

Leggendo tra le varie opere della Chiesa Cattolica dedicate agli esorcismi, ci imbattiamo in una frase significativa che sembra proprio fare al caso nostro: "Ne facile credas aliquam a demone obsessum esse", cioè, "Non si creda facilmente che qualcuno sia ossessionato dal demonio". Significativo di un pensiero e di un modo di agire che dovrebbe essere scrupoloso ed attento nei confronti di un fenomeno, la possessione diabolica, che può essere facilmente scambiato con altre psicopatologie. Allo stesso modo le manifestazioni stigmatiche debbono essere studiate e controllate attraverso gli strumenti e le conoscenze che la scienza ci mette a disposizione. Oggi i ricercatori considerano, quasi concordemente, le stigmate come un fenomeno al limite tra la psicofisiologia e la psicopatologia, tra la psicosomatica e la autosuggestione. Una precisa interpretazione di questa anomalia chiama in causa l'azione di diverse concause ascrivibili a fattori endogeni ed esogeni alla nostra mente. È stato osservato dal dottor Scott Rogo come le stigmate abbiano maggiore probabilità di manifestarsi in soggetti definiti "contemplativi", inclini all'isteria e con una forte determinazione interna. Una visione razionalista ci indica come la possibilità che una idea dominante (conscia o inconscia) possa imprimersi nell'organismo, creando lesioni cutanee anche di considerevole impressività, non sia oggi improbabile. Purtroppo non è semplice studiare fenomenologie che sono fortemente connaturate con la religiosità e la fede comune, ma la naturale tendenza dell'uomo a spiegare il mondo che lo circonda e a razionalizzare fenomeni che non riesce a comprendere ci spingono verso una sostanziale rivalutazione di queste manifestazioni, alla luce di studi e ricerche che da oltre un secolo e mezzo che ci hanno condotto ad ipotizzare, e oggi quasi a comprendere, uno dei più grandi misteri dalle origini della fede.

[modifica] Bibliografia

  • Enrico Baccarini, "Stigmate, segni divini o simboli terreni", in Archeomisteri, i Quaderni di Atlantide n° 8 marzo - Aprile 2003 - (Il materiale qui presentato è una parte dell'articolo sopra citato, entrambi ad opera del medesimo autore).
  • Archeomisteri n° 2, articoli di Enrico Baccarini su Gaio Cassio Loghino
  • La sacra Bibbia, versione CEI 2002, dal Vangelo di Luca 22,41- 45 _ Esodo 21 _ Giovanni 19;
  • Dizionario enciclopedico del paranormale, ed. Oscar Mondadori 1992.
  • Manuale di ipnosi, di Alfonso Siani ed. Selecta Medica, Pavia 2000.
  • Mente, cervello e sistema immunitario, di Massimo Biondi, ed. McGraw-Hill - 1997
  • Das Kreuz und die Kreuzigung (La croce e la crocifissione), di H. Fulda, Breslavia, 1878

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