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Servizio militare - Wikipedia

Servizio militare

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Stub guerra

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Il servizio militare è la modalità tramite la quale le leggi di molti stati regolano l'avvicendamento nelle forze armate dei cittadini.

Fin dall'inizio della storia il servizio militare è stato istituito anche nelle piccole tribù per tutti i componenti maschi come strumento di difesa e di attacco.

L'impero britannico e il Commonwealth hanno per primi sperimentato il servizio su base volontaria nei propri eserciti. La tendenza è quella di privilegiare il servizio volontario, di tipo professionale, rispetto a quello obbligatorio, noto come servizio di leva.

Indice

[modifica] Nei tempi più antichi

Nei tempi più antichi non esisteva un insieme di disposizioni che regolassero il servizio alle armi: tutti i maschi di una qualsiasi comunità di individui (ad es. la tribù o la famiglia) che fossero in grado di combattere partivano per la guerra o si organizzavano a difesa in caso di necessità.
Tale regola pratica sopravvisse per secoli e secoli nelle popolazioni nomadi e in quelle dei paesi che, genericamente, venivano definite barbare dai romani.

Per avere una codificazione dei doveri dei singoli, degli obblighi specifici di ciascuno, delle cause d'esenzione dal servizio militare, occorre attendere tempi più vicini a noi: la storia ci parla della regolamentazione come essa avveniva in Grecia e nell'antica Roma.

[modifica] I Greci

In Grecia si verificò con il sorgere della potenza delle singole città (polis): il dovere militare venne allora direttamente collegato a quelli che oggi chiameremmo i diritti politici dei cittadini.

Siccome, infatti, i chiamati dovevano equipaggiarsi a proprie spese, alla leva erano sottoposti soltanto coloro che avessero un certo censo: di essi si teneva un accurato elenco (catalogo) e soltanto gli iscritti nell'elenco potevano partecipare al governo della città.
In casi di estrema gravità si faceva comunque ricorso (in genere per i servizi ausiliari) anche agli altri cittadini.

La leva avveniva secondo regole comuni a quasi tutte le città greche; regole che ci sono state descritte accuratametne per quanto riguardava la città di Atene al tempo di Solone.

In Atene i cittadini erano divisi in quattro classi: alle prime tre incombeva l'obbligo di servire con armatura completa nella fanteria, nella cavalleria o al comando di una nave; dalla quarta classe venivano tratte le truppe leggere.

I giovani, al compimento del diciottesimo anno, una volta accertata la loro attitudine fisica, venivano iscritti nel catalogo della rispettiva tribù che comprendeva ben 42 classi di leva (dai 18 ai 60 anni). Gli appartenenti alle prime due ed alle ultime dieci non venivano arruolati per il servizio di campagna ma per quello territoriale.
Più tardi tali regole vennero in disuso e si ricorse sempre con maggiore ampiezza al servizio dei mercenari o ad eserciti arruolati in proprio dai vari condottieri.

[modifica] I Romani

A Roma, dopo un'iniziale periodo nel quale che vi furono ovviamente precise disposizioni in quanto tutti gli abili alle armi dovevano contribuire alla comune difesa, si instaurò la leva (delectus) quando l'accrescimento del numero dei cittadini atti alle armi permise e impose di scegliere fra essi quelli idonei alla pesantezza del servizio.

Anche in Roma, inizialmente, il soldato doveva equipaggiarsi con i mezzi propri; con l'ordinamento serviano i cittadini furono perciò distinti in cinque classi di censo.

L'esercito di campagna veniva reclutato tra gli juniores che erano costituiti dai maschi dai 18 ai 46 anni; esistevano poi i seniores (dai 47 ai 60 anni) che potevano essere chiamati per i servizi territoriali.

Il quadro di leva dell'epoca più antica era costituito dalle classi, distinte in centurie: più tardi venne sostituito dalle tribù.

Man mano che il dominio di Roma si estese nella penisola e nel Mediterraneo, i sistemi di reclutamento si modificarono adattandosi alle condizioni ambientali.

Erano ammesse varie cause di dispensa: età, numero di campagne fatte (in genere, secondo Polibio, 10 a cavallo o 16 a piedi).

Nel corso del I secolo a.C. i sistemi di leva si modificarono profondamente: gli eserciti romani si formarono ordinariamente con volontari e si ricorse alla leva coatta solo quando i volontari non si offrivano in numero sufficiente.

Sotto Augusto, con l'avvento dell'Impero, la leva è un diritto del principe ed avviene in Italia e nelle provincie per cura dei suoi legati e di appositi ufficiali in relazione ai bisogni dei vari eserciti.

Con Adriano, il reclutamento divenne esclusivamente regionale.

I coscritti dovevano soddisfare a certe condizioni giuridiche e morali:

  • essere liberi e non schiavi o liberti
  • appartenere a determinate comunità dell'Impero
  • onorabilità

e fisiche:

  • età
  • robustezza
  • statura

I riconosciuti idonei, prestavano giuramento e passavano quindi nei reparti d'istruzione.

A partire dal IV secolo, pur rimanendo formalmente l'obbligo generale al servizio, alcune categorie di cittadini sono avviate alle armi, altre ne sono esentate.

I quadri sono formati prevalentemente con volontari anche barbari e la leva forzata assume due forme

  1. la leva diretta interessa, in base al principio della ereditarietà delle professioni, innanzitutto i figli dei veterani e poi anche coloro che non erano impiegati nell'agricoltura o negli uffici pubblici
  2. la leva indiretta prevedeva
    1. nei periodi più antichi, che il chiamato poteva inviare al suo posto un sostituto
    2. successivamente, la possibilità di dispensa dal servizio mediante il pagamento di una somma di denaro, fissata dall'Imperatore.

All'epoca di Giustiniano il sistema della leva obbligatoria non è più praticato: l'esercito è formato di volontari e di mercenari stranieri.

[modifica] I Cinesi

Le notizie sulla Cina sono piuttosto scarse. Comunque si può citare quanto racconta Marco Polo del sistema di leva in uso nella Cina settentrionale (Regno dei Mangi, confinante con il Catai).

Dice dunque Marco Polo (cap. CXXXI de Il Milione) che il sovrano sceglieva i giovani atti alle armi e li inviava nelle zone di maggior pericolo ove essi dovevano prestar servizio da quattro a cinque anni, dopo di che dovevano essere sotituiti.

Da notare che i giovani di una regione venivano inviati sempre in regioni diverse e che il loro sostentamento era a completo carico del sovrano.

[modifica] Il medioevo

Alla caduta dell'Impero romano di Occidente, nei regni romano-barbarici che gli successero il servizio militare spettava teoricamente a tutti i liberi ma, in pratica, si svilupparono le consorterie legate ai grandi: si ebbero così eserciti quasi privati legati ad una casta di prefessionisti.
Col sorgere ed il diffondersi del feudo ogni feudatario di una certa importanza ebbe il suo esercito in cui servivano praticamente tutti gli uomini validi alle armi. Soltanto con Carlo Magno si ebbe la scara, vera guardia del corpo personale mantenuta a spese dei cittadini.

Nei comuni italiani non si ebbero caste chiuse di militari, ma tutti i cittadini avevano l'obbligo del servizio militare: per la difesa delle mura erano mobilitati tutti gli uomini validi, mentre gli abitanti del contado erano in genere impiegati per i servizi ausiliari.

I primi mercenari furono uomini a cavallo che, riuniti in gruppi compatti, furono assoldati da alcuni comuni prima e poi da Federico II.
Si svilupparono così le compagnie di ventura, spesso bene armate e molto potenti, i cui comandanti (detti capitani) raggiunsero larga fama ed ebbero ambiti riconoscimenti ed onori.
Divenne poi tradizionale per i mercenari di una data regione servire di generazione in generazione la stessa potenza.

Tra il XV ed il XVI secolo soltanto pochi stati hanno milizie territoriali (Venezia, Imola e Forlì, la Romagna del Duca Valentino). Il Machiavelli metteva giustamente in guardia i governanti contro l'infedeltà delle truppe mercenarie.

Si rivendicava, così, il valore che le truppe nazionali rivestono ai fini di una difesa valida, efficace, sentita e quindi meglio dispiegata da coloro che vi attendono. La milizia mercenaria, che pure combatté spesso con eroismo a difesa degli interessi di chi la assoldava, poteva abbandonare improvvisamente il vecchio per il nuovo padrone, decidento così le sorti di una guerra e, in sostanza, di intere popolazioni.

[modifica] I tempi moderni

Dopo la Rivoluzione francese si tornò al sistema di leva obbligatoria ma con ordinamenti e sistemi diversi che prevedevano (di norma) una forma mista con classi sottoposte all'obbligo diretto e classi costituenti una riserva. Si continuò però a preferire una milizia permanente (che militava sino ad otto anni) integrata, a seconda delle esigenze, dai riservisti.

L'avvento della prima guerra mondiale determinò l'abbandono di molti retaggi degli antichi ordinamenti orientando il sistema di reclutamento verso la coscrizione obbligatoria generalizzata.

Oggi, il mutamento dei costumi e la necessità professionalità specifiche per lo svolgimento dei compiti militari, ha imposto in modo pressoché generalizzato il reclutamento di volontari.

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