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Rovigo - Wikipedia

Rovigo

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Wikipedia:WikiProject/Progetto geografia/Antropica/Comuni Rovigo
Portale:Portali Visita il [[Portale:{{{portale}}}|Portale {{{portale}}}]]
Stato: Italia
Regione: Veneto
Provincia: Rovigo
Coordinate:
Latitudine: 45° 4′ 0′′ N
Longitudine: 11° 47′ 0′′ E
Mappa
Altitudine: 6 m s.l.m.
Superficie: 108 km²
Abitanti:
50.883 31-12-04
Densità: 446 ab./km²
Frazioni: Vedi elenco 
Comuni contigui: Anguillara Veneta (PD), Arquà Polesine, Barbona (PD), Boara Pisani (PD), Bosaro, Ceregnano, Costa di Rovigo, Crespino, Lusia, Pontecchio Polesine, San Martino di Venezze, Vescovana (PD), Villadose, Villanova del Ghebbo
CAP: 45100
Pref. tel: 0425
Codice ISTAT: 029041
Codice catasto: H620 
Nome abitanti: (IT) rodigini
(VEC) rovigoti 
Santo patrono: San Bellino vescovo 
Giorno festivo: 26 novembre 
Comune
Posizione del comune nell'Italia
Sito istituzionale

Rovigo è un comune di 50.883 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia.

Il territorio comunale è compreso tra il fiume Adige a nord e il Canal Bianco a sud, ad eccezione della frazione di Fenil del Turco che è a sud del Canal Bianco; si trova a circa 40km a dalla costa del mare Adriatico.

Il capoluogo è conosciuto anche con il nome di Città delle rose grazie alla citazione fatta da Ludovico Ariosto nel suo Orlando furioso, che ne fa derivare il nome latino Rodigium dalla parola greca rodon, ossia rosa:

Collabora a Wikiquote
«la terra, il cui produr di rose
le dié piacevol nome in greche voci»
(canto 3, 41, vv. 1-2)

Questa derivazione è ormai considerata una fantasia poetica dalla maggior parte degli storici, ciononostante la rosa è tuttoggi uno dei simboli della città di Rovigo.

Indice

[modifica] Storia

[modifica] Preistoria e Storia Antica

Pochissimi sono i reperti storici giunti fino a noi dall'antichità.

Nel territorio della frazione di Sarzano sono stati scoperti alcuni reperti di bronzo, tra cui due armi attribuite una alla seconda metà del XIII secolo a.C. (Età del Bronzo Recente) e l'altra agli inizi dell'VIII secolo a.C. (Età del ferro), ma nessun indizio che possa far risalire alla civiltà che produsse questi manufatti.

In alcune tombe scoperte nella frazione di Borsea sono stati invece ritrovati reperti attribuibili alla civiltà paleoveneta, databili tra il VI e il III secolo a.C., e altri attribuibili alla civiltà etrusca, databili VI e V secolo a.C.;[1] entrambe queste civiltà si erano insediate nella bassa pianura Padana, i Paleoveneti a nord e gli Etruschi a sud, presumibilmente si trattava di una zona di confine.

I recenti scavi effettuati nel castello di Rovigo hanno riportato alla luce alcuni reperti di origine romana, recuperati nella terra di riporto che fu utilizzata per le fondazioni della torre Donà, il che fa presupporre una frequentazione del territorio di Rovigo anche nei secoli seguenti; i reperti sono ancora in fase di datazione.[2]

[modifica] Medioevo

Il capoluogo risulta menzionato per la prima volta in un documento ravennate dell'838 e viene definito in latino villa quae nuncupatur Rodigo, ossia "borgo [rurale] detto Rodigo"; il 24 aprile di quell'anno il borgo fu eletto sede di un arbitrato che vedeva contrapposti l'arcivescovo Giorgio di Ravenna e Brunengo vassallo dell'imperatore per il possesso di alcuni territori compresi tra Sant'Apollinare (ora frazione di Rovigo) e Loreo.

In documenti successivi del X secolo si parla di un fundus Roda, di una curte Roda e di un vicus Roda, tutti termini riconducibili a Rovigo in quanto si riferiscono a un luogo situato nella diocesi di Adria; il passaggio attraverso Roda vicus può giustificare la grafia latina (LA) Rodigium tuttora in uso, ma sia l'origine del nome che la nascita della località restano ancora oscure. I termini villa, fundus e curte fanno comunque pensare a un piccolo centro rurale con un unico nobile proprietario e pochi contadini a servizio.

Il "fondo Roda" cominciò probabilmente a svilupparsi in un villaggio più articolato all'inizio del X secolo; in un documento del 920 infatti il vescovo di Adria Paolo Cattaneo chiede ed ottiene da papa Giovanni X il permesso di costruire nel vicus Roda un (LA) castrum, ossia un luogo fortificato, presumibilmente per trasferirvi in modo temporaneo la sede vescovile al riparo dalle scorrerie ungare. Alcuni storici fanno risalire a quell'epoca la costruzione del castello in muratura; secondo altri storici si trattava semplicemente di una fortificazione che cingeva l'abitato, e consisteva in un terrapieno circondato da una palizzata e da un fossato, sul modello di altri castrum costruiti in quell'epoca. In un documento del 954 il borgo è già chiamato castrum Rhodigii, e dimostra che 34 anni dopo la concessione papale la fortificazione, qualunque essa fosse, fu terminata. In questo documento compare anche per la prima volta la variante Rhodigium del nome della città; questa verrà usata in seguito alternativamente a quella ufficiale.

Antica mappa di Rovigo
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Antica mappa di Rovigo

La fortificazione in muratura con l'annesso castello è comunque cosa fatta nel XII secolo, quando l'abitato di Rovigo si estendeva già su entrambi i lati dell'Adigetto, che all'epoca era un vero e proprio fiume; secondo gli storici rodigini del XVI secolo il vescovo di Adria Florio I nel 1139 fece iniziare i lavori, che furono terminati dal suo successore Vitale nel 1160. Gli storici contemporanei non danno più molto credito a questa versione in quanto non ci sono giunte le prove documentarie dell'esistenza di questi due vescovi. È invece accertato che un visconte rappresentante degli Estensi era presente a Rovigo già nel 1117, quindi si presume che la costruzione delle mura sia stata una iniziativa della casa d'Este. Il castello consisteva in una semplice cittadella con un mastio al suo interno, ancora oggi conservato: la merlata torre Donà, con i suoi 66 metri, è una delle più alte torri medievali italiane, quasi sicuramente la più alta torre in muratura della sua epoca, se la data della sua edificazione è corretta. Nel 1190 Rovigo fu conquistata dai Veronesi; nel 1194 Azzo VI d'Este, che lottava per la signoria di Ferrara (conquistata poi nel 1240 dal figlio Azzo VII) riprese il possesso di Rovigo con il titolo di conte grazie all'intervento dell'imperatore.

A parte tre brevi parentesi nel 1213, nel 1309 e nel 1352 in cui i Carraresi di Padova governarono sulla città, Rovigo rimase estense per quasi tre secoli. Nel 1324 iniziarono i primi insediamenti fuori dalle mura, a sud della città. Nel 1343 il vescovo di Adria decise di trasferire definitivamente a Rovigo la residenza vescovile, ma la diocesi continuò a chiamarsi "diocesi di Adria" quasi fino ai giorni nostri.

Il XV secolo fu tormentato per Rovigo e tutto il Polesine a causa delle continue guerre in cui gli Estensi furono coinvolti; a ciò si aggiunse la rotta dell'Adige del 1438 che ebbe tra le conseguenze anche la riduzione della portata dell'Adigetto. Verso la fine del secolo i debiti sottoscritti dagli Estensi per sostenere le guerre diventarono insostenibili, e così nel 1482 Rovigo e il suo territorio furono ceduti definitivamente alla Repubblica di Venezia in cambio dell'estinzione del debito.

[modifica] Storia moderna e contemporanea

La Serenissima impresse, per trecento anni, la sua impronta su edifici e monumenti, quali la porta San Bortolo. Rovigo conservò la sua pianta pentagonale circondata dalle mura e attraversata dall'Adigetto (che nei secoli perse progressivamente di importanza), e rimase a lungo stazionaria anche come popolazione, fino al 1866 quando risentì favorevolmente della costruzione della linea ferroviaria Padova-Rovigo.

Nel XIX secolo vennero abbattute quattro delle sei porte di accesso alla città e le fosse furono trasformate in passeggi pubblici. La maggior parte della cinta muraria invece si è conservata fino ai giorni nostri grazie a un caso fortuito: durante il XIV secolo infatti i cittadini di Rovigo, per "risparmiare" la costruzione di una parete, edificarono le loro case a ridosso della parte interna delle mura, che possono ancora essere ammirate dall'esterno. Delle fortificazioni fatte costruire nel XII secolo si sono conservate anche la cosiddetta "torre mozza", che faceva parte del complesso della cittadella, e la torre di via Pighin. Il gruppo composto dalla torre Donà e dalla torre mozza, entrambe pendenti, è diventato uno dei simboli principali della città di Rovigo.

Nel 1938 cominciarono i lavori per spostare il corso dell'Adigetto più a ovest, lontano dal centro, dove fu aperto il corso del Littorio, oggi corso del Popolo; a causa della seconda guerra mondiale i lavori terminarono solamente nell'immediato dopoguerra. A partire dagli anni 1950 e 1960, Rovigo ha avuto un notevole sviluppo, sia come tradizionale mercato agricolo, che come centro industriale, espandendosi soprattutto verso nord e verso sud (zona industriale).

[modifica] Evoluzione demografica

Abitanti censiti


[modifica] La città

La Rovigo moderna ha uno sviluppo irregolare prevalentemente lungo le direttrici viarie che la collegano a Padova, Ferrara e Verona.

Piazza Vittorio Emanuele II
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Piazza Vittorio Emanuele II

Grazie ai benefici della categorizzazione in zona depressa durante gli ultimi due decenni del XX secolo ha beneficiato di una positiva spinta economica che ha sradicato il capoluogo e parte della provincia dalla dipendenza dall'economia agricola. Un buon numero di industrie manifatturiere si sono sviluppate nella zona industriale della città.

Anche l'aspetto turistico e quello viario sono stati negli ultimi anni molto curati dalle varie amministrazioni, nel tentativo di riallacciare la città al patrimonio ambientale della provincia ed in particolare del Parco del Delta del Po. Hanno visto così la luce l'Interporto, una struttura che cerca di sfruttare il trasporto delle merci e dei turisti via fiume (utilizzata dai giovani del capoluogo per diversi impieghi durante la sera e la notte); il Museo dei Grandi Fiumi, ospitato nell'ex monastero degli olivetani, di fianco alla chiesa di San Bartolomeo; il Cen.Ser., grande struttura posta in viale Porta Adige e destinata ad ospitare le manifestazioni organizzate da Rovigo Fiere; il Cur, ovvero il Consorzio Universitario di Rovigo, che, tramite accordi stilati con le vicine università di Padova e Ferrara, ospita ora nelle città alcuni corsi universitari di primo e di secondo livello, tra i quali spicca il corso di laurea in Ingegneria Informatica erogato nella modalità teledidattica.

[modifica] Edifici di interesse storico

[modifica] Chiese

Chiesa di San Pio X
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Chiesa di San Pio X

[modifica] Palazzi

  • Palazzo Angeli
  • Palazzo Roverella
  • Palazzo Silvestri
  • Palazzo Roncale
  • Casa Rosetta Ferrari
  • Palazzo Manfredini al Duomo
  • Palazzo già Vescovile
  • Palazzetto Veronese
  • Palazzo Venezze
  • Palazzo Casalini al Duomo
  • Palazzo Paoli
  • Palazzo Salvadego-Sgarzi
  • Palazzo Campanari
  • Palazzo Casalini a Porta Sant'Agostino
  • Palazzo Oliva
  • Palazzo Gobbatti

[modifica] Monumenti Celebrativi

  • Colonna di San Marco
  • Monumento a Vittorio Emanuele II
  • Monumento a Giuseppe Garibaldi
  • Monumento a Giacomo Matteotti

[modifica] Altro

  • Torre Donà
  • Torre Mozza o Torre Grimani
  • Porta San Bortolo

[modifica] Cultura

[modifica] Musei

[modifica] Biblioteche

[modifica] Cinema

[modifica] Teatri

[modifica] Istituti di Istruzione Superiore

[modifica] Personaggi storici

[modifica] Università

[modifica] Associazioni

[modifica] Eventi

  • Fiera d'Ottobre
  • Mostra di pittura a palazzo Roverella
  • Ande, bali e cante

[modifica] Sport

Rovigo, pur così piccola, vanta una storia gloriosa in alcuni degli sport minori italiani: rugby, nuoto, pallamano, pattinaggio, karate. Nell'anno sportivo 2005/2006 il calcio Rovigo è stato promosso dopo 56 anni in serie C2,la pallamano Tassina BEM Rovigo promossa in serie A2 e la pallavolo femminile promossa.

[modifica] Società sportive


Il 28 maggio 2001 la 9^ tappa del Giro d'Italia 2001 si è conclusa a Rovigo con la vittoria di Mario Cipollini.

[modifica] Amministrazione comunale

Sindaco: Fausto Merchiori dal 12/06/2006
Centralino del comune: 0425 2061
Email del comune: urp@comune.rovigo.it

[modifica] Frazioni e Località

Boara Polesine, Borsea, Buso, Ca'Bianca, Cantonazzo, Concadirame, Fenil del Turco, Granzette, Grignano Polesine, Mardimago, Roverdicrè, Sant'Apollinare, Sarzano,

[modifica] I Gemellaggi

Rovigo è gemellata con:

Nel 2004 ha inaugurato un "gemellaggio di cooperazione internazionale con

Inoltre è "città amica" di:

[modifica] Note

  1. Tutti questi reperti preistorici e preromani sono conservati nella collezione archeologica dell'Accademia dei Concordi.
  2. Saggi archeologici - Luglio 2004. Area medievale "CASTELLO" alla pagina Castello campagna scavi nel sito istituzionale del comune.

[modifica] Bibliografia

  • Leobaldo Traniello con interventi di AA.VV.: Rovigo. Ritratto di una Città., primo volume della collana Centri storici del Polesine, Minelliana, 1988.

[modifica] Voci correlate

[modifica] Altri progetti

[modifica] Collegamenti esterni

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