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José Raúl Capablanca - Wikipedia

José Raúl Capablanca

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Capablanca ritratto dalla rivista TIME nel 1925
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Capablanca ritratto dalla rivista TIME nel 1925

Jose Raul Capablanca y Graupera (L'Avana19 novembre 1888 – New York8 marzo 1942) è stato uno scacchista cubano. Fu campione del mondo di scacchi dal 1921 al 1927.

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«...Capablanca no está en su trono, sino che anda, camina, ejerce su gobierno en las calles del mundo...va en un caballo blanco, caracoleando sobre puentes y ríos, junto a torres y alfiles, el sombrero en la mano...»
(Nicolás Guillén, Deporte)

Indice

[modifica] Biografia

[modifica] Un esordio precoce

Sembra che suo nonno fosse originario di Aversa, presso Napoli ed emigrato in Spagna nel 1830. José Raúl si interessò agli scacchi già a quattro anni, guardando giocare il padre e avendo anche intravisto nelle strade della città il grande giocatore russo Michail Cigorin, nel 1892 impegnato nel match col campione del mondo in carica Wilhelm Steinitz. A questo proposito scrisse:"La capacità dell'uomo verso una qualunque attività si manifesta normalmente nella prima età, per un fatto eccezionale che lo fa andare oltre i suoi abituali interessi. Così successe a me, durante uno degli storici incontri fra Steinitz e Cigorin..."

A nove anni cominciò a frequentare, ogni domenica, il circolo scacchistico de L'Avana, dove i migliori giocatori erano ancora i vecchi Golmayo e Vazquez, dei quali si ricordano alcune partite giocate con i migliori campioni internazionali del tempo. Nel 1899, campione nazionale cubano divenne Juan Corzo, col quale un talento precoce come quello di José Raul non poteva non confrontarsi: il match si tenne nel 1902 e si concluse con la vittoria del quattordicenne Capablanca con 4 vittorie e 2 sconfitte su 12 partite.

Diplomatosi nel 1904, la famiglia lo mandò a New York per imparare l'inglese e prepararsi agli studi universitari; iscritto alla facoltà di ingegneria chimica nel 1906, ammise più tardi di essersi dedicato soprattutto allo sport e, naturalmente, al gioco degli scacchi nel prestigioso circolo di Manhattan, piuttosto che frequentare le aule della Columbia University, tanto da non concludere mai gli studi di ingegneria. Convinto dei propri mezzi, già progettava una carriera scacchistica internazionale, da tenere nella vecchia Europa, dove si concentravano tutti i migliori giocatori del tempo. A questo proposito scrive:"Considerando il mio stile negli anni 1906 - 1908, ci furono grandi progressi: nell'apertura acquisii una forza magistrale, per quanto inferiore al dovuto, perché realizzai spesso piani poco efficaci, quando avrei dovuto invece effettuare movimenti semplici e precisi; migliorai nel mediogioco, con combinazioni più profonde ed esatte e giocai i finali con sufficiente precisione raggiungendo quella maestria che distingue ogni maestro di scacchi".

Nel 1909 viene organizzato il match con lo statiunitense Frank Marshall, grande esperto del gioco combinativo, uno dei più importanti giocatori del mondo e il miglior giocatore del continente, vincitore, nel 1904, dell'importante torneo di Cambridge - Springs; di fatto, un campionato per stabilire il miglior giocatore americano: Capablanca trionfa con 8 vittorie e 1 sconfitta su 23 partite. Commenta Capablanca:"La cosa più sorprendente fu che giocai con lui senza conoscere la teoria delle aperture né consultare alcun libro...tutto il mio bagaglio teorico si fondava nella pratica del gioco...questa vittoria mi mise nel gruppo dei maggiori maestri e rivelò i miei difetti nell'apertura e la mia bravura nelle posizioni semplici. La mia forza si manifestò nei finali e nelle combinazioni del mediogioco...per disimpegnarmi bene nei finali dove sono migliore di ogni altro giocatore".

Alekhine contro Capablanca, a destra, nel 1913
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Alekhine contro Capablanca, a destra, nel 1913

Si sposa nel 1910 con la cubana Gloria Simoni Beautucourt dalla quale avrà una figlia e un figlio che chiama José Raúl; ne divorzierà nel 1937 per sposare l'anno dopo Olga Clark. Vive soprattutto a New York, e qui partecipa nel 1910 al torneo dello Stato di New York che vince con 7 vittorie su 7 partite mentre l'anno dopo, al torneo degli Stati Uniti, si classifica secondo, con 8 vittorie e 1 sconfitta su 12 partite, superato da Marshall. Ma l'anno dopo partecipa per la prima volta, a un grande torneo internazionale europeo, a San Sebastián, in Spagna, a cui partecipano quasi tutti i migliori giocatori del momento, tranne il campione del mondo Lasker; ottiene il primo posto con 6 vittorie e 1 sconfitta, contro il grande giocatore del gioco di posizione, il polacco Rubinstein, su 14 incontri.

Il maestro austriaco Spielmann così descrisse, in quell'occasioe, il maestro cubano:"La sua vita personale dimostra che egli è un maestro di scacchi. Le sue occupazioni preferite sono la politica e la diplomazia (effettivamente Capablanca era un collaboratore del Ministero degli Esteri cubano)...ama gli sport praticati dall'alta società, il tennis in particolare. È un uomo elegante, senza avere i difetti che l'eleganza porta con sé; non fuma, non beve, è un igienista... molto impressionabile nel gioco, si tranquillizza solo quando ottiene una chiara superiorità sull'avversario...dà comunque l'impressione che per lui gli scacchi siano solo un passatempo...".

[modifica] Pretendente al titolo

Alla fine del 1911 invitò ufficialmente il campione del mondo Lasker a disputare un incontro valido per il titolo. Questi oppone condizioni inaccettabili - lo sfidante avrebbe dovuto vincere due partite in più per ottenere il titolo - e le trattative si interrompono; a quel tempo, non esisteva una Federazione Internazionale del Gioco degli Scacchi che gestisse lo svolgimento dei campionati mondiali e la messa in palio del titolo era a discrezione del detentore.

Nel 1913 partecipa a un torneo a L'Avana, dove si classifica secondo, superato da Marshall, e a quattro brevi tornei newyorkesi, che vince facilmente. Nel novembre giunge in Europa per partecipare a incontri non ufficiali e sessioni di simultanee in diverse città finché, il 3 aprile 1914, a San Pietroburgo prende parte a un grande torneo internazionale che vede presenti tutti i migliori giocatori del tempo. In vantaggio di un punto e mezzo a due turni dalla fine, incontra Lasker che, con il Bianco, impianta una partita tranquilla, una variante di cambio della Ruy Lopez. Probabilmente convinto di condurre in porto una patta, Capablanca gioca in modo passivo e cade in una posizione svantaggiosa che lo porta alla sconfitta. Nel turno seguente, contro Siegbert Tarrasch, commette un grave errore e perde nuovamente, finendo secondo dietro Lasker.

Con lo scoppio della I Guerra Mondiale l'attività scacchistica in Europa si ferma. Capablanca, in America, vince facilmente i tornei di New York del 1915, 1916 e 1918; nella primavera del 1919 vince un match individuale contro il serbo Kostic e nell'autunno è ad Hastings, in Inghilterra, per partecipare al torneo che festeggia la vittoria contro la Germania e i suoi alleati; mancano naturalmente i giocatori dei paesi vinti e Capablanca si classifica primo con 10 vittorie e una patta su 11 partite.

[modifica] Campione del mondo

Ai primi del 1920 iniziano estenuanti trattative con Lasker per organizzare l'incontro valido per il titolo mondiale. Alla fine, ottenuto un ingaggio di 11.000 dollari, il cinquantaduenne Lasker, campione del mondo da 27 anni, accetta di giocare a La Havana su un limite di 24 partite; il torneo inizia il 15 marzo 1921 ma bastano 14 partite: il 27 aprile Lasker abbandona il torneo dopo averne perdute 4, con 10 patte, lamentando problemi di salute. Capablanca è campione del mondo.

Lasker commentò così l'incontro: "Questo match, che mi procurò difficoltà quali nessun altro, è stato per me un piacere scacchistico. Circostanze estrinseche mi furono veramente sfavorevoli ma il gioco di Capablanca mi pose legittimi problemi. Le sue mosse sono chiare, logiche e vigorose, non hanno nulla di occulto o di artificioso, vi si avverte il suo pensiero, anche quando vorrebbe essere astuto. Giochi per vincere, per pattare o tema di perdere, le sue mosse lasciano vedere chiaramente quel che sente. Con tutto questo, se le sue mosse sono trasparenti, non sono per niente facili da trovare e a volte sono profonde. Capablanca non ama le complicazioni né le avventure: preferisce sapere prima dove andare. La sua profondità non è quella di un poeta, ma quella di un matematico, il suo spirito è romano, non greco. Le combinazioni di Anderssen e Cigorin furono realizzate in situazioni particolari, in esse si manifestavano i loro caratteri individuali; quelle di Capablanca possono essere previste con varie mosse d’anticipo, perché si basano sui principi generali del gioco".

Nell'agosto 1922 partecipa per la prima volta nella veste di campione del mondo all'importante torneo internazionale di Londra che vince facilmente, davanti ad Alekhine, con 11 vittorie e 4 pareggi su 15 partite. Il maestro Tartakover, partecipante al torneo, così lo giudicò: "Capablanca domina meravigliosamente la tecnica scacchistica, grazie al suo focoso carattere cubano influenzato da un pratico istinto americano. Il suo gioco è impeccabile, la sua mente lavora con una precisione straordinaria, la sua rapida capacità di previsione scopre le sottigliezze di ogni posizione complessa".

Durante il torneo, Capablanca stabilisce le regole del futuro campionato mondiale: tra l'altro, si giocherà fino alle 6 partite vinte e al campione uscente dovranno essere garantiti 10.000 dollari e i rimborsi di spese di viaggio e alloggio.

Già nel novembre riceve una sfida da Rubinstein che non riesce però a raccogliere il denaro sufficiente; l'anno dopo è Alekhine a contattare uomini d’affari americani per ottenere il finanziamento necessario; questi rifiutano ma finanziano un torneo che si svolge a New York il 16 marzo 1924. vince il vecchio Lasker, davanti a Capablanca, che colleziona 10 vittorie, 9 patte e subisce la prima sconfitta dopo otto anni contro il cecoslovacco Richard Reti. Terzo è Alekhine.

Capablanca, a sinistra, contro Lasker a Mosca nel 1925
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Capablanca, a sinistra, contro Lasker a Mosca nel 1925

L'anno dopo gioca al torneo internazionale di Mosca, il primo organizzato in Unione Sovietica; si classifica terzo, dietro il russo Bogoljubov e l'eterno Lasker, con 9 vittorie e 2 sconfitte contro i pressoché sconosciuti russi Ilin – Zenevskij e Berlinskij. In questo torneo si manifestano i difetti di Capablanca: trascura la preparazione fisica e teorica, non si allena giornalmente, studiando e giocando, ma confida nella sua esperienza e nella sua grande tecnica.

Alekhine, qualche anno dopo, diede l'analisi forse più precisa sulle caratteristiche del gioco del campione cubano: "…col passare degli anni, tese alla semplificazione del gioco, utilizzando mezzi strettamente tecnici, che eliminavano quel vivace spirito manifestato nei tornei di San Sebastian e di San Pietroburgo negli anni 1911 e 1914…in una partita, quando il pensiero matematico lascia il posto alla pura arte, si rivela la virtù che diede a Capablanca una fama quasi leggendaria: il suo giudizio strategico pressoché esatto e la sorprendente rapidità con la quale valuta tatticamente la posizione… vi sono pericoli psicologici in questa virtù: la capacità di vedere quasi di colpo una serie di circostanze tattiche, esistenti in ogni posizione complessa, produce una tale fiducia in sé stesso da indurlo a credere erroneamente che le mosse ritenute immediatamente buone siano sicuramente le migliori; in questo modo, il suo gioco perde in profondità quel che acquista in agilità. Questa costante rinuncia a cercare la vera mossa adeguata caratterizzò la sua arte creativa dal 1922 al 1927".

Capablanca nel 1926 in una strada di Mosca
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Capablanca nel 1926 in una strada di Mosca

Lo stesso Capablanca se ne rese conto, giustificandosi: nel 1937 scrisse che “lo stile del mio gioco attuale non corrisponde a quello dei miei primi anni. Tendendo alla semplicità, gioco con cautela ed evito ogni rischio. Questo atteggiamento è, secondo me, giusto, perché l'eccesso di audacia è contrario alla natura degli scacchi, che non sono un gioco d’azzardo ma un confronto essenzialmente intellettuale fondato su basi logiche”

Nel 1926 vinse facilmente il modesto torneo di Lake Hopatkong; nel frattempo Alekhine ha ottenuto che il governo argentino finanzi e organizzi il campionato del mondo da tenersi a Buenos Aires fra lui e Capablanca entro il 1927. Quasi a preparazione dell'imminente campionato, il 19 febbraio 1927 si disputa un torneo a New York fra Capablanca, Alekhine, Vidmar, Marshall, Spielmann e Nimzowitsch: Capablanca trionfa, senza subire sconfitte, e battendo nettamente Alekhine che si classifica secondo.

[modifica] La perdita del titolo mondiale

Quando, il 16 settembre 1927, i due grandi avversari si siedono nel circolo degli scacchi di Buenos Aires, le previsioni di vittoria sono tutte per Capablanca che ha dimostrato nell'ultimo torneo di New York di essere il più forte di tutti mentre Alekhine, finora, non ha mai vinto una partita con il cubano, anche se ha ottenuto grandi successi in altri tornei. Il russo si era limitato a commentare:"Non so come potrò vincere 6 partite con Capablanca ma non so nemmeno come potrà farlo lui". E la prima partita sembra dargli ragione, perché Alekhine vince con il Nero; Capablanca recupera alla terza partita e passa in vantaggio nella settima. Tutto sembra avviarsi nei binari previsti ma Alekhine vince l'undicesima e, forse demoralizzato per i molti errori commessi, Capablanca perde anche la successiva.

Sul 3 - 2 per Alekhine, seguono otto patte; nella ventunesima Capablanca perde la pazienza, complica il gioco e finisce col perdere; nella ventisettesima commette un clamoroso errore e perde l'occasione di vincere, ma vince la ventinovesima. Sul 4 – 3 sembrerebbe che l'incontro possa riequilibrarsi ma dopo due patte Alekhine vince la trentaduesima e Capablanca crolla: pattata la successiva, perde la trentaquattresima e il titolo, e non avrà più l'occasione di una rivincita, perché Alekhine non gliela concederà mai.

Anni dopo, Capablanca affermò che fu stordito dall'enorme forza di resistenza di Alekhine; questi, poche settimane prima della morte, dirà:"Perché Capablanca perse il titolo? Confesso che fino a oggi non ho potuto rispondere a questa domanda dal momento che, nel 1927, non credevo di poter vincere. Forse sopravvalutò le sue forze, dopo la sua travolgente vittoria nel torneo di New York, e sottovalutò le mie".

[modifica] Alla ricerca della corona perduta

Dal 1928 al 1929 gioca con una frequenza come mai gli era accaduta: nel 1928 è secondo a Kissingen e primo a Berlino e a Budapest, nel 1929 è primo a Ramsgate, Karlsbad, Barcellona, Budapest ed Hastings; chiede la rivincita ad Alekhine che gli risponde di aver già organizzato un match con Bogoljubov e che poi commenta:"A Kissingen, Capablanca ha giocato come a Buenos Aires; sono convinto che non può far meglio".

Nimzowitzch - che non vinse mai una partita contro il cubano - nel commento al torneo di Karlsbad, vinto a pari merito da lui, Capablanca e Spielmann, scrive:"In generale, il risultato ottenuto da Capablanca non è quello che lui sperava. E non torneranno i tempi dorati in cui si potevano evitare le complicazioni e conseguire in questo modo i primi premi. Giochi, signor Capablanca, le sue partite col profondo contenuto con cui giocò la sua con me; allora uscirà certamente vincitore nelle competizioni perché, ai giorni nostri, non si ottiene nulla pretendendo di semplificare rapidamente il gioco". Per Alekhine invece, "Capablanca rivelò spirito combattivo e ricchezze di idee, ma ebbe poca fantasia tattica...egli difetta di una importante condizione che, con altre, determina la potenza scacchistica: l'inflessibile attenzione che isola completamente il giocatore dall'esterno".

Dal 1931 al 1934 non gioca alcuna partita ma si dedica allo studio delle nuove aperture. Forse con nuove speranze, alla fine del 1934 giunge in Inghilterra per partecipare al tradizionale torneo di Capodanno di Hastings; su 10 partecipanti si classifica solo quarto, con quattro vittorie e due sconfitte; un risultato modesto che si ripete nel 1935, a Mosca, ancora quarto, con due sconfitte subite dal giovane russo Riumin e dal sessantacinquenne Lasker, che si classifica terzo. I due modesti tornei di Margate, in Inghilterra, a cui partecipa nel 1935 e 1936, lo vedono al secondo posto.

L'inattesa perdita del titolo mondiale da parte di Alekhine a favore dell'olandese Euwe, nel 1935, sembra rianimare le sue speranze tanto che nel 1936 vince brillantemente il torneo di Mosca, imbattuto con 8 vittorie su 18 partite e, nell'agosto, quello di Nottingham, a pari merito con la grande speranza russa Botvinnik, prendendosi anche la grande soddisfazione di battere Alekhine, che incontrava per la prima volta dai tempi del campionato di Buenos Aires.

Ora gioca con maggiore aggressività, ma solo con gli avversari più deboli; tuttavia è nuovamente ritenuto in grado di poter aspirare al massimo titolo: deve solo aspettare il risultato del match di rivincita fra Euwe e Alekhine. Se l'olandese vincesse…ma non è così: Alekhine si riprende il titolo nel 1937 e le speranze di Capablanca di poter ancora disputare un incontro mondiale tramontano definitivamente.

[modifica] Gli ultimi anni

Nel novembre 1938, la AVRO, la Radio olandese, organizza un grande torneo a cui partecipano gli otto migliori giocatori del momento: vincono i giovani Keres e Fine; il cinquantenne Capablanca, che perde di fronte ad Alekhine, è solo settimo.

Si manifestano i primi sintomi di sclerosi cerebrale; nel 1939 è secondo nel piccolo torneo di Margate e a Buenos Aires è capitano della squadra cubana alle Olimpiadi di Buenos Aires, dove vince 6 partite su 11 senza sconfitte. Durante le Olimpiadi scoppia la II Guerra Mondiale e naturalmente ogni attività scacchistica si arresta.

La sera del 7 marzo 1942, mentre si trova nel circolo di scacchi di Manhattan, si sente male: trasportato nell'ospedale del Monte Sinai, lo stesso dove l'anno prima era morto Lasker, muore la mattina dopo di ictus cerebrale. I suoi resti riposano a L'Avana nel cimitero di Colon. Sulla tomba, posta nel viale principale, c'è una sola scritta "Capablanca".

Alekhine, che gli sopravviverà quattro anni, morendo alla stessa età di 54 anni, avendo giocato con lui 47 partite, con 7 vittorie e 7 sconfitte, scriverà di lui che con la sua morte abbiamo perduto un grande genio quale mai ci fu e mai più ci sarà.

[modifica] Un'interpretazione psicanalitica

L'ex giocatore di scacchi e psicanalista freudiano Reuben Fine ha tracciato nel suo libro La psicologia del giocatore di scacchi una breve analisi delle personalità di una diecina fra i migliori giocatori di scacchi dall'Ottocento fino a Robert Fischer.

A proposito di Capablanca scrive:" …è stato il don Giovanni del mondo scacchistico…dopo il fallimento del primo matrimonio fatto in età giovanile, fu un susseguirsi di esperienze sessuali occasionali, finché a cinquantanni si sposò per la seconda volta con una principessa russa (in realtà georgiana). Fisicamente era piuttosto attraente e lo si vedeva sempre circondato da uno stuolo di donne in ammirazione: l'alibi che circolava…dopo molte sue sconfitte, era che la notte precedente l'avesse passata con una donna…Capablanca mostrava grande agonismo anche in altri giochi: abile giocatore di bridge, tennista competente, membro della squadra di baseball della Columbia University.

Lo scopo della sua vita era chiaramente quello di vincere in qualsiasi impresa. Nella terminologia analitica sarebbe classificato un carattere fallico – narcisista…il cui fine inconscio della vita sessuale è la lotta per la conquista; al pari di don Giovanni, anche Capablanca cessava di provare interesse per una donna, una volta conquistata sessualmente…dopo aver vinto il campionato mondiale, fu chiaro che perse interesse per gli scacchi… s’illudeva di aver conquistato gli scacchi e che perciò fosse inutile darsi da fare ulteriormente…

Allorché riuscì a sconfiggere il padre – Lasker – il suo interesse si esaurì: questo significa che andava rivivendo la sua fantasia di onnipotenza infantile. Questa regressione alla fase di onnipotenza infantile spiegherebbe quelle strane distrazioni che a volte sciupavano le sue partite…in quei momenti doveva essere immerso nel suo sogno di onnipotenza.

Lo stile di Capablanca potrebbe essere definito materialistico: guadagnare un pedone od ottenere un certo vantaggio di posizione e confidare poi nella propria tecnica infallibile…a quel che sembra, Capablanca non attraversò mai la fase romantica dell'attacco a tutti i costi, tipica di tanti giovani giocatori. L'approccio materialistico sorge dalla sua tendenza fallico – narcisistica: guadagna qualcosa e otterrai il premio…Una volta in vantaggio non doveva più pensare: poteva ritirarsi nel suo paese di Cuccagna".

[modifica] Analisi di una partita

Per approfondire, vedi la voce Capablanca - Bernstein, San Sebastián, 1911.

[modifica] Tornei e competizioni individuali

Torneo Città Punteggio Classifica
1902
Campionato Nazionale Cubano contro Juan Corzo y Príncipe L'Avana (+4 -3 =6) Capablanca vince 7 - 6
1906
Competizione contro Robert Raubitschek New York City (+2 -0 =0) Capablanca vince 2 - 0
Campionato universitario New York City (+4 -0 =1) Capablanca gioca per la Columbia University.
1909
Competizione contro Frank James Marshall New York City (+8 -1 =14) Capablanca vince 15 - 8
1910
Campionato dello Stato di New York New York City (+7 -0 =0) 1. posto
1911
Campionato dello Stato di New York New York City (+8 -1 =3) 2. posto
Torneo internazionale San Sebastián (+6 -1 =7) 1. posto
1913
Competizione contro Charles Jaffé New York City (+2 -0 =1) Jaffé abbandona dopo 3 partite
Campionato della Stato di New York New York City (+10 -1 =7) 1. posto
Torneo internazionale L'Avana (+8 -2 =4) 2. posto
Torneo Memorial Rice New York City (+13 -0 =0) 1. posto
1914
Torneo internazionale San Pietroburgo (+10 -2 =6) 2. posto
1915
Campionato dello Stato di New York New York City (+12 -0 =2) 1. posto
1916
Torneo Memorial Rice New York City (+12 -1 =4) 1. posto
1918
Torneo Manhattan Chess Club New York City (+9 -0 =3) 1. posto
1919
Competizione contro Boris Kostić L'Avana (+5 -0 =0) Capablanca vince 5 - 0
Torneo internazionale Hastings (+10 -0 =1) 1. posto
1921
Campionato mondiale contro Emanuel Lasker L'Avana (+4 -0 =10) Lasker abbandona dopo 14 partite. Capablanca è campione del mondo
1922
Torneo internazionale Londra (+11 -0 =4) 1. posto
1924
Torneo internazionale New York City (+10 -1 =9) 2. posto
1925
Torneo internazionale Mosca (+9 -2 =9) 3. posto
1926
Torneo internazionale Lake Hopatcong (+4 -0 =4) 1. posto
1927
Torneo internazionale New York City (+8 -0 =12) 2. posto
Campionato mondiale contro Alexandr Alekhin Buenos Aires (+3 -6 =25) Alekhine vince 18,5 - 15,5 ed è campione del mondo
1928
Torneo internazionale Bad Kissingen (+4 -1 =6) 2. posto
Torneo internazionale Berlino (+5 -0 =7) 1. posto
Torneo internazionale Budapest (+5 -0 =4) 1. posto
1929
Torneo internazionale Gran Bretagna - Resto del Mondo Ramsgate (+4 -0 =3) Capablanca gioca per il Resto del Mondo
Torneo internazionale Budapest (+8 -0 =5) 1. posto
Torneo internazionale Karlsbad (+10 -2 =9) 2.-3. posto con Rudolf Spielmann
Torneo internazionale Barcelona (+13 -0 =1) 1. posto
1929/1930
Torneo internazionale Hastings (+4 -0 =5) 1. posto
1930/1931
Torneo internazionale Hastings (+5 -1 =3) 2. posto
1931
Competizione contro Max Euwe Amsterdam (+2 -0 =8) Capablanca vince 6 - 4
Torneo magistrale New York City (+9 -0 =2) 1. posto
1934/1935
Torneo internazionale Hastings (+4 -2 =3) 4. posto
1935
Torneo internazionale Mosca (+7 -2 =10) 4. posto
Torneo internazionale Margate (+6 -1 =2) 2. posto
1936
Torneo internazionale Margate (+5 -0 =4) 2. posto
Torneo internazionale Mosca (+8 -0 =10) 1. posto
Torneo internazionale Nottingham (+7 -1 =6) 1. - 2. posto con Michail Botwinnik
1937
Torneo internazionale Semmering (+2 -1 =11) 3. - 4. posto con Samuel Reshevsky
1938
Torneo magistrale Parigi (+6 -0 =4) 1. posto
Torneo AVRO Amsterdam, Den Haag, Rotterdam, Groningen, Zwolle, Haarlem, Utrecht, Arnheim, Breda e Leiden (+2 -4 =8) 7. posto
1939
Torneo internazionale Margate (+4 -0 =5) 2. - 3. posto con Salo Flohr
Olimpiadi Buenos Aires (+7 -0 =9) Capablanca è capitano della squadra cubana

Capablanca giocò 583 partite ufficiali, vincendone 302, pattandone 246 e perdendone 35, il 6% del totale.

[modifica] Libri

Capablanca scrisse anche alcuni libri che ebbero larga diffusione e traduzioni in più lingue:

  • Il primo libro degli scacchi. Milano, Mursia, 1998.
  • I fondamenti degli scacchi. Milano, Mursia, 1999.
  • La mia carriera scacchistica. Roma, Prisma Editori, 1990.

Da alcune sue conversazioni alla radio di New York fu tratto:

  • Ultime lezioni. L'Italia scacchistica, 1950.

[modifica] Bibliografia

  • Vasilij Panov. Capablanca mito intramontabile. Roma, Prisma Editori, 1999. ISBN 88-425-2419-0
  • Adriano Chicco; Giorgio Porreca. Dizionario enciclopedico degli scacchi. Milano, Mursia, 1971.
  • Al Horowitz. I campioni del mondo di scacchi. Milano, Mursia, 1988.

[modifica] Collegamenti esterni

Campioni del mondo di scacchi
Campioni del mondo assoluti (1886-1993):
Wilhelm Steinitz | Emanuel Lasker | José Raúl Capablanca | Alexandr Alekhin | Max Euwe | Alexandr Alekhin | Mikhail Botvinnik | Vasilij Smyslov | Mikhail Botvinnik | Mikhail Tal | Mikhail Botvinnik | Tigran Petrosian | Boris Spasskij | Robert J. Fischer | Anatoly Karpov | Garry Kasparov
Campioni del mondo FIDE (1993-2006):
1993-1999: Anatoly Karpov | 1999-2000: Alexander Khalifman | 2000-2002: Viswanathan Anand | 2002-2004: Ruslan Ponomariov | 2004-2005: Rustam Kasimdzhanov | 2005-2006 : Veselin Topalov
Campioni del mondo PCA (1993-2006):
1993-2000: Garry Kasparov | 2000-2006: Vladimir Kramnik
Campioni del mondo assoluti (2006- ):
2006- Vladimir Kramnik
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