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Fëdor Fëdorović Uśakov - Wikipedia

Fëdor Fëdorović Uśakov

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

L'ammiraglio Fëdor Fëdorović Uśakov
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L'ammiraglio Fëdor Fëdorović Uśakov

Fëdor Fëdorović Uśakov (Фёдор Фёдорович Ушако́в) (24 febbraio 17442 ottobre 1817) è stato il più illustre comandante di navi e ammiraglio russo del XVIII secolo. Nel XXI secolo è venerato come santo dalla Chiesa ortodossa.

[modifica] La vita

Nato nel villaggio di Burnakovo nella regione di Yaroslavl Oblast, da una famiglia di modesta richezza appartenente alla nobiltà minore, il 15 febbraio 1761, non ancora diciasettenne, si arruolò nella marina russa a San Pietroburgo. Dopo un breve addestramento, iniziò la sua carriera militare su una nave della flotta del mar Baltico. Nel 1768 fu trasferito nella flottiglia del Don, che faceva capo alla flotta del Mar d'Azov a Taganrog nella quale combattè nel conflitto russo-turco del 1768-1774. Le sue capacità di stratega e marinaio lo portarono presto a cariche di prestigio, come il comando dello yacht della zarina Caterina II e, successivamente, la difesa dei traffici navali russi nel mar Mediterraneo, messi in pericolo dagli attacchi dei pirati al soldo della Gran Bretagna.

Dopo l'annessione della Crimea da parte della Russia, Usakov si occupò personalmente, in qualità di supervisore, della costruzione della base navale di Sebastopoli e del porto di Kherson. Durante la seconda guerra russo-turca sconfisse brillantemente l'impero ottomano nelle battaglie di Fidonisi, Kerch Strait, Tendra, e Capo Kalakria, dismostrando l'efficacia delle sue innovative tecniche di strategia negli scontri navali.

Nel 1799, Usakov fu promosso ammiraglio supremo della flotta russa e fu inviato nel Mediterraneo al fine di supportare la campagna militare di Suvorov in Italia. Durante la sua spedizione collezionò molti successi quali la sconfitta dei francesi nelle loro roccaforti di Corfù e delle isole ioniche, gli assedi delle basi militari di Ancona e Genova e l'assalto via mare, coronato dal successo, delle città di Napoli e Roma.

Lo zar Paolo I di Russia, nella sua qualità di Gran Maestro dell'ordine di San Giovanni, ordinò a Usakov di assaltare l'isola di Malta, nodo strategico del Mediterraneo, che era da tempo inefficacemente assediata dalla marina inglese. L'ammiraglio Horatio Nelson, comandate di quest'ultima, sapendo che in caso di intervento dei russi si sarebbe dovuto piegare agli ordini di Usakov, suo superiore in grado, suggerì allo zar di far posizionare la flotta russa a guardia delle coste egiziane, provocando una forte tensione con il comandante della flotta russa.

Il conflitto tra i due ammiragli fu però breve poiché Usakov fu richiamato in patria nel 1801 dal nuovo zar Alessandro I, che era succeduto a Paolo, il quale lo sostituì alla guida della flotta del Mediterraneo. Amareggiato dalla scelta del suo sovrano, probabilmente posta in essere per non far avvenire uno scontro politico e diplomatico tra Russia e Gran Bretagna, allora alleate contro Napoleone, Usakov rassegnò il comando nel 1807 e si ritirò nel villaggio di Aleksieevko nel Distretto di Temnikov nell'odierna regione russa della Mordovia soggiornando spesso nell'Abbazia di Sanaksar, di cui era stato superiore suo nonno, Ivan Ushakov. Nel 1812 gli fu offerto il comando della milizia locale durante la guerra contro le truppe di Napoleone ma rifiutò l'incarico, conducendo, fino alla morte, vita monastica di preghiera.

Tomba dell'ammiraglio a Sanaksar
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Tomba dell'ammiraglio a Sanaksar

[modifica] Onorificenze civili

Il 3 marzo 1944 il Presidio del Soviet Supremo dell'Unione Sovietica stabilì l'onoreficenza dell'Ordine di Usakov a coloro che si distinsero nella guerra contro il nazi-fascismo. Oltre a questa onorificenza furono intitolate all'ammiraglio Ushakov diverse navi da guerra, l'Istituto della marina baltica in Kaliningrad una baia del Mar di Barents e a un capo del Mar di Okhotsk.

[modifica] Culto

Il suo processo di santificazione mosse i suoi primi passi nel 1944 quando, aperta la sua tomba per una ricognizione, fu ritrovato il suo corpo intatto, cosa che alle autorità religiose dell'epoca parve segno di benevolenza divina. La Chiesa russo ortodossa lo glorificò il 7 agosto 2001 quale santo patrono della marina russa avanti ai più alti gradi militari di questa e del Metropolita Kirill di Smolensk e Kaliningrad, che officiava la funzione. Nel 2005 fu inoltre dichiarato dal patriarca Alessio II santo patrono dei bombardieri nucleari. Le sue reliquie sono conservate a Sanaksar dove, già prima della sua glorificazione, erano oggetto di venerazione popolare.

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