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Chiese di Messina - Wikipedia

Chiese di Messina

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Questa pagina raccoglie le informazioni presenti sulle chiese della città di Messina.

Indice

[modifica] Basilica Cattedrale Protometropolitana

Duomo
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Duomo
Per approfondire, vedi la voce Duomo di Messina.

Il Duomo, Basilica Cattedrale Protometropolitana di Messina dedicata a Santa Maria Assunta, sostituì il primitivo impianto giustinianeo in epoca normanno-sveva (fu inaugurato nel 1197 alla presenza dell'Imperatore Enrico VI), ma fu ricostruito varie volte a seguito di incendi e terremoti che lo danneggiarono notevolmente.

La Cattedrale, a tre navate ripartite da eleganti colonne, custodisce, tra le principali opere d'arte:

  • un magnifico portale maggiore marmoreo tardo gotico quattrocentesco (di Antonio Baboccio da Piperno), completato da Pietro di Bonate nel 1468;
  • un tetto ligneo finemente decorato in pittura ed un pavimento marmoreo policromo, rifatto sul modello dell'originale di Giovanni Angelo Montorsoli;
  • un pulpito marmoreo di Andrea Calamech e la cappella del Sacramento di Jacopo del Duca, opere entrambe cinquecentesche;
  • sulle pareti delle navate laterali, il grande complesso marmoreo dell'Apostolato, edificato nel XVI secolo su progetto di Giovanni Angelo Montorsoli, e interamente rifatto dopo le distruzioni della seconda guerra mondiale;
  • un altare maggiore in marmi mischi con il baldacchino in legno e rame di Simone Gullì (fine XVII secolo)
  • il dipinto in stile bizantino della Madonna della Lettera, patrona della Città e dell'Arcidiocesi, rifatto nel dopoguerra da Adolfo Romano;
  • numerosi monumenti sepolcrali, tra cui quello dell'Arcivescovo Guidotto da Abbiate di Goro di Gregorio (1333)
  • dello stesso autore anche i magnifici mosaici in stile bizantino dei catini absidali, raffiguranti il Cristo Pantocratore tra Santi (al centro), la Madonna tra Sant'Agata e Santa Lucia (abside della cappella del Sacramento) e San Pietro e San Placido (abside destra);
  • un campanile, alto 60 metri alla cuspide, con l'orologio astronomico più grande del mondo, costruito negli anni '30 dalla ditta Ungerer di Strasburgo, che a mezzogiorno si anima con il movimento di diversi automi meccanici.

All'interno, nel 1930, venne installato il secondo più grande organo d'Italia e terzo in Europa che oggi, dopo il rifacimento del 1948, presenta 15.700 canne, 5 tastiere e 169 registri (è opera della rinomata ditta Tamburini di Crema).

Il ricco tesoro del Duomo, ospitato in locali adiacenti dalle belle finestre quattrocentesche in stile catalano in pietra policroma, custodisce importantissime opere dell'argenteria ed oreficeria soprattutto messinese, tra cui la preziosissima "Manta d'oro" della Madonna, di Innocenzo Mangani 1668 Il duomo di Messina è insignito del titolo di Basilica minore.

[modifica] Chiesa della Santissima Annunziata dei Catalani

Prospetta sulla piazzetta Lepanto di fronte al tardocinquecentesco monumento a Don Giovanni D'Austria di Andrea Calamech, eretta tra XII e XIII secolo sotto Guglielmo il Buono, forse sui resti di un preesistente tempio pagano, e così denominata perché sede della Confraternita dei mercanti catalani. In essa, massima espressione dell'arte arabo-normanna in Sicilia, si fondono magnificamente gli stili bizantino, romanico, arabo e normanno, come appare dalla parte absidale, con transetto sormontato da una cupoletta cilindrica al arcate cieche su colonnine e strette finestre, in un gioco cromatico di geometrie armoniche e vivaci.

[modifica] Chiesa concattedrale del Santissimo Salvatore

È l'attuale sede dell'Archimandritato, antica carica, oggi assommata in quella di Arcivescovo di Messina, che aveva potestà su moltissimi monasteri basiliani (di rito orientale) di Sicilia e Calabria; oggi essa è la seconda cattedrale (concattedrale) di Messina.

[modifica] Basilica - Santuario di Sant'Antonio di Padova

Edificato in via S. Cecilia su progetto dell'ing. Leone Savoja in stile eclettico, fu inaugurato nel 1937. Il Santuario fu costruito per l'impulso del messinese Sant'Annibale Maria Di Francia, fondatore delle congregazioni religiose dei Rogazionisti e delle Figlie del Divino Zelo, sull'area del quartiere Avignone, uno dei più malfamati della Messina preterremoto, in cui il Santo esplicò la propria instancabile opera in favore degli abitanti. Custodisce nella cripta il corpo del fondatore; meta di incessanti pellegrinaggi, è insignito del titolo di Basilica minore dal 23 Giugno 2006.

[modifica] Sacrario di Cristo Re

Possiede la più grande campana d'Italia, costruito sui resti del castello di Matagrifone di cui resiste, inglobata, una delle torri; progettato da Giovan Battista Milani nel 1937, troneggia sulla città con la sua grande cupola e le forme richiama l'architettura del messinese Filippo Juvara (in particolare, la Basilica di Superga a Torino); custodisce i resti di migliaia di caduti del I conflitto mondiale. Dal belvedere antistante si gode un ineguagliabile panorama dello Stretto e della Città.

[modifica] Santuario della Madonna di Montalto

Sita in posizione preminente sul colle della Caperrina, fu il primo edificio di culto ricostruito nel dopo terremoto; è legata all'apparizione della Madonna in difesa dei messinesi assediati dai Francesi nel corso della guerra del Vespro (Madonna delle Vittorie); il bel prospetto, rivolto verso il mare, fu rifatto nel 1930 con due campanili a cuspide che affiancano la facciata. Anche dalla piazza antistante a questa chiesa si gode di uno stupendo panorama, lodato, con parole di viva ammirazione, dal papa Giovanni Paolo II, che ebbe modo di goderlo nel corso della sua visita alla città del 1988.

[modifica] Chiesa di Santa Maria Alemanna o degli Alemanni

È l'unica in stile gotico puro in Sicilia, costruita nel XII secolo da maestranze tedesche su ordine dei Cavalieri Teutonici (Alemanni), che qui posero il loro priorato ed un ospedale all'epoce delle Crociate. Abbandonata dai cavalieri, nel XIV secolo passò alla Confraternita dei Rossi. Nel 1571, dopo la battaglia di Lepanto, vi trovò ricovero il grande Miguel de Cervantes. Un recente restauro la ha resa nuovamente agibile, seppure non per il culto.

[modifica] Chiesa di Sant'Elia

Cinquecentesca, a navata unica, sorge nelle vicinanze della chiesa di Santa Maria Alemanna e presenta splendidi stucchi interni.

[modifica] Chiesa di San Francesco all'Immacolata

È un imponente tempio duecentesco, la seconda per dimensioni delle chiese di Messina, che sorge sul viale Boccetta e le cui possenti absidi merlate sono raffigurate nel dipinto La Pietà con tre angeli] di Antonello da Messina che si trova al museo Correr di Venezia. Primo tempio dell'ordine francescano in Sicilia, fu iniziato in periodo angioino (1255); vi soggiornò, al suo passaggio da Messina, sant'Antonio di Padova. La sua slanciata ed imponente architettura riecheggia forme nordiche.

[modifica] Chiesa di San Giovanni di Malta

Opera di Giacomo Del Duca, allievo di Michelangelo, assieme al bellissimo palazzo del Gran Priorato dei Cavalieri di Malta, che posero a Messina la residenza del loro Gran Maestro dopo la cacciata da Rodi nel 1136, prima di trasferirsi definitivamente a Malta. Nella chiesa, sede un tempo della prima abbazia benedettina del mondo dopo quella di Montecassino, sono custodite le reliquie del santo martire messinese Placido e dei fratelli Eutichio, Vittorino e Flavia, nonché il sepolcro del grande scienziato messinese Francesco Maurolico (1494 - 1573).

[modifica] Chiesa della Madonna delle Grazie

È sita nell'incantevole cornice marinara del villaggio Pace. Fu voluta, nel 1622, dal Viceré di Sicilia Emanuele Filiberto di Savoia e fu costruita su progetto di Simone Gullì. Distrutta dal terremoto, essa si presenta ricostruita sul modello dell'originale del '600, con aula a pianta centrale circondata da portici e sormontata da un'imponente cupola.

[modifica] Chiesa di Santa Maria della Valle detta "Badiazza"

È un formidabile esempio di chiesa fortezza dell'epoca normanna nonché uno dei monumenti medievali più rari nel suo genere e più affascinanti di Sicilia; sorge in un luogo impervio ed isolato, nell'alta vallata del torrente "Ritiro", sui monti Peloritani. Il convento di monache benedettine annesso fu abbandonato nel 1347; la chiesa, un tempo ricchissima di marmi e mosaici, fu nel tempo colmata in gran parte dai detriti alluvionali del torrente; oggi, un adeguato restauro l'ha restituita alla sua originaria bellezza.

[modifica] Chiesa ed ex monastero basiliano di Santa Maria di Mili in Mili San Pietro

Fondata dal Gran Conte Ruggero il Normanno nel 1092, che vi fece seppellire il figlio illegittimo Giordano, morto nello stesso anno a Siracusa. Bellissima la parte absidale, con tre cupolette in stile arabo e richiami decorativi all'arte bizantina ed a quella normanna. Le fiancate sono decorate da un motivo ad archi incrociati, tipico dell'arte normanna. La chiesa, allungata nel '500 (nel 1511 fu anche rifatto il bel soffitto ligneo), presenta una facciata con un portale in marmo e pietra rinascimentale (al centro dell'architrave, tondo con la Madonna ed il Bambino), un portone ligneo originale del '500 ed un coronamento barocco.

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