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Bloch MB.150 - Wikipedia

Bloch MB.150

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Bloch 152
[[Image:|250px|]]
Descrizione
Ruolo Aereo da caccia
Equipaggio 1
Primo volo dicembre 1938
Entrata in servizio 1939
Costruttore SNCASE
Esemplari costruiti oltre 480
Dimensioni
Lunghezza 9,1 m
Apertura alare 10,5 m
Angolo di freccia alare {{{freccia_alare}}}
Altezza 4 m
Superficie alare 16,4
Pesi
A vuoto 2.020 kg
Carico kg
Massimo al decollo 2.650 kg
Propulsione
Motore 1 Gnome-Rhone 14N radiale
Potenza 1.080 CV
Spinta {{{spinta}}}
Prestazioni
Velocità massima 515-520 km/h
Autonomia 600 km
Raggio d'azione {{{raggio}}}
Tangenza 10.000 m (quota operativa)
Capacità di carico {{{capacità}}}
Armamento
Mitragliatrici 4 MAC 1934 da 7,5 mm oppure 2+2 cannoni calibro 20 mm
Cannoni {{{cannoni}}}
Piloni {{{piloni}}}
Bombe
Missili {{{missili}}}
Altro
Note
La lista di aerei militari presenti su wiki
Progetto:Aviazione


Il Bloch MB.150 era un aereo da caccia monomotore e venne ideato come nuovo modello per equipaggiare l'Aeronautica Francese nei tardi anni '30 e sostituire gran parte dei superati caccia allora presenti in linea. MB sta per Marcel Bloch, il fondatore della ditta aeronautica in questione.

Indice

[modifica] La storia

Il lavoro di progettazione del Bloch MB.150 non sfuggì alla "regola" dell'epoca che voleva i progetti francesi avanzati afflitti da ogni genere di problemi ed incertezze. Il velivolo venne realizzato nel 1936, in tempo per poter essere considerato come coetaneo delle moderne macchine inglesi e tedesche.

Ma non fu un successo in nessun senso. La progettazione era talmente scadente e difettosa che il rozzo prototipo, totalmente metallico, non riuscì nemmeno ad iniziare le prove in volo. Questo accadde nel luglio 1936.

Grazie all'adozione di un motore più potente e di un'ala maggiorata, la nuova riedizione del progetto riuscì stavolta a volare, ed era ormai l'ottobre 1937.

Nel frattempo, la ditta Bloch era stata nazionalizzata ed era entrata a far parte del gruppo SNCASE. Il progetto della macchina operativa venne ridisegnato Bloch MB.151, e la speranza era di costruire 180 esemplari al mese nei 5 stabilimenti preposti alla produzione, a partire dalla fine del 1938. Il fatto che questo apparecchio non fosse totalmente competitivo nei confronti di quanto realizzato all'estero, non era sfuggito al gruppo di progettisti di Bloch, né ai responsabili dell'Armèe de l'Air, pertanto venne posto ben presto ad ulteriori modifiche.

[modifica] Tecnica

L'aereo era molto compatto e robusto, totalmente metallico, ed il carrello d'atterraggio era retrattile: và detto però che il ruotino di coda era sostituito da un semplice pattino metallico fisso. I piani di coda erano controventati per aumentarne la robustezza, come sul Messerschmitt Bf 109.

Il motore, radiale con raffreddamento ad aria, era racchiuso in una cappottatura estremamente attillata, con le bugnature corrispondenti ai cilindri come sui Macchi MC.200 italiani. I flabelli occupavano praticamente tutto il bordo posteriore della cappottatura, come ci si può attendere data la struttura tanto compatta che racchiudeva un motore di elevata potenza. Gli scarichi erano singoli e sistemati sotto la fusoliera. Il serbatoio, da circa 400 litri, era invece alloggiato nella parte posteriore della, dietro il sedile e insieme alle bombole d'ossigeno e alla radio ricetrasmittente.

L'abitacolo era sistemato molto in avanti, e consentiva una insolitamente buona visione anteriore e sui lati. Era poi abbastanza sopraelevato rispetto alla fusoliera in modo da garantire un'accettabile visibilità anche nelle zone posteriori. Probabilmente aveva il seggiolino corazzato, mentre per certo disponeva di un mirino a riflessione, con quello a reticolo presente come aggiunta e sistemato fuori del parabrezza.

L'armamento, tutto alloggiato nelle ali, si basava su 4 mitragliatrici MAC 1934, arma standard dei velivoli francesi come anche il calibro, di 7,5 mm. L'armamento poteva essere costituito anche da due cannoni Hispano-Suiza da 20 mm.

[modifica] Evoluzione e impiego

Al momento dell'entrata in guerra la Francia aveva solo 85 macchine, e la maggior parte non era operativa. Quasi tutti non avevano il sistema di puntamento, e a molti mancava anche l'elica. Questi episodi erano comuni nel caos dell'epoca, ma non si è capito bene se si trattasse anche di azioni di deliberato sabotaggio.

A parte questa inquietante tematica, il Bloch MB.151 avrebbe dovuto essere già stato prodotto in oltre 1.500 esemplari: invece ne vennero prodotti in tutto 121, anche perché la produzione venne spostata sul più potente MB.152, cosa che rallentò ancora le consegne.

Questo modello era e rimase il "vero" Bloch. Ora aveva un motore del 20% più potente, e finalmente non si sarebbe dovuto scegliere tra la scarsa efficacia di una batteria di sole mitragliatrici leggere e la scarsa autonomia di un'armamento costituito da soli cannoni. Anche se alcuni aerei vennero equipaggiati di sole mitragliatrici, l'armamento standard era infatti di 2 cannoni Hispano-Suiza HS-404 con 120 colpi e 2 MAC 1934 con 1.000.

Le prestazioni erano migliori del predecessore, aumentando la massima velocità orizzontale da 450-480 km/h a 520. Se si considera la scarsa maneggevolezza, l'incremento di prestazioni era certamente necessario per dare alla macchina sufficienti possibilità di sopravvivenza.

Nonostante i malfunzionamenti di molte componenti di vario genere, dalle armi che s'inceppavano col gelo dell'alta quota, al reticolo di puntamento non correttamente installato, i Bloch 152 erano delle macchine potenti. La loro autonomia era scarsa (ma il Bf 109 era superiore solo del 10%), però il tempo di salita era buono (6 minuti per raggiungere i 5.000 metri) e l'armamento, come la robustezza, era molto adatto ad affrontare i bombardieri; la scarsa maneggevolezza invece non avrebbe consentito un'efficace ingaggio dei caccia nemici. L'ideale era quindi di affidare ai Bloch l'intercettazione dei bombardieri e ai Morane-Saulnier M.S.406 o P-75 l'ingaggio dei caccia di scorta.

Quando l'offensiva tedesca si spostò ad Ovest, il 10 maggio 1940, erano stati già consegnati oltre 300 MB.152 ad almeno 8 gruppi. Altri 180 almeno vennero consegnati nel mese e mezzo successivo. Gli aerei francesi subirono in combattimento 86 perdite ma dichiararono 188 vittorie, con il secondo miglior risultato dell'Armée de l'Air, dietro solo ai meno numerosi P-75.

Esiste una storia non confermata di Bloch che combatté contro un Bf 109 per circa mezz'ora, ritornando poi alla base dove si scoprì che aveva subito ben 300 colpi di proiettili. Pare che il pilota francese non se ne fosse nemmeno accorto (cosa davvero difficile da credere), ma questo fa capire quanto fosse difficile distruggere questi tozzi e robusti apparecchi.

Il Bloch 152 era un discreto aereo da caccia, ma dopo l'armistizio la sua scarsa autonomia gli impedì di rischierarsi in Nord Africa, a differenza di macchine come il Dewoitine D.520.

I tedeschi si impossessarono dei 173 aerei rimasti operativi e ne cedettero 20 alla Romania. Alcuni MB.151 erano stati già venduti ai greci ed usati poi contro gli Italiani, ma con risultati non particolarmente rilevanti.

Nel frattempo lo sviluppo venne continuato con il Bloch MB.155, una macchina che davvero sfiorava l'eccellenza. L'aereo aveva infatti un motore da ben 1.180 cavalli che garantiva prestazioni paragonabili a quelle del D.520; i suoi cannoni erano finalmente affidabili e oltretutto avevano la prima versione dei cannoni HS-404 alimentati a nastro, con un'incremento della potenza di fuoco e dell'affidabilità notevolissimo. I serbatoi vennero ingranditi per consentire una migliore autonomia nonostante il consumo aumentato, e componenti di ogni tipo erano stati migliorati, incluso il mirino a riflessione. La maneggevolezza invece probabilmente non ebbe incrementi. Il prototipo volò il 3 dicembre 1939. Purtroppo solo pochissimi esemplari vennero realizzati, ed usati forse solo negli ultimi giorni della battaglia, per essere successivamente impiegati di sicuro nell'aeronautica di Vichy.

[modifica] Confronti

Premesso che il Bloch 151 era davvero troppo modesto in termini di prestazioni oltre che difettoso in generale per essere preso seriamente in considerazione (ma non sempre mancò di farsi valere), si può trattare tranquillamente la resa del più evoluto e numeroso MB.152.

La scarsa autonomia non gli consentiva rapidi rischieramenti né il ruolo di caccia di scorta. Era nell'insieme un intercettore a corto raggio, molto efficace contro i bombardieri. Il Bloch infatti aveva dalla sua una grande robustezza e una discreta potenza di fuoco, ma questo era proprio tutto quello che di buono poteva offrire. Non aveva molte chances se confrontato con i caccia nemici, anche se forse poteva battere un Messerschmitt Bf 110 in termini di maneggevolezza complessiva, e quasi pareggiarlo come velocità e potenza di fuoco.

Il piccolo e tozzo caccia francese era invece superato dal Bf 109E, in quanto non era abbastanza veloce e per giunta si trattava di uno dei pochi aerei da caccia che l'Emil poteva battere in maneggevolezza e persino in autonomia. Nel caos della battaglia invece che dedicarsi solo ai bombardieri spesso si ritrovò a confrontarsi con tale avversario dei reparti incaricati della scorta o della superiorità aerea.

Rispetto al connazionale D.520 era superato ed inferiore in quasi tutti gli aspetti, eccetto come robustezza e potenza di fuoco.

Contro l'Hawker Hurricane inglese avrebbe avuto più o meno gli stessi svantaggi. Anche il P-75 lo superava nel complesso delle qualità belliche, essendo molto più maneggevole e con una potenza di fuoco comparabile, mentre in termini di autonomia era superiore di quasi il 90%.

Rispetto all'MS.406 il Bloch si dimostrava invece abbastanza buono, ed aveva caratteristiche che si possono considerare l'esatto opposto del Morane-Saulnier: veloce, robusto, ben armato, scarso in autonomia e maneggevolezza. Non esisteva una differenza netta, e i risultati bellici diedero nell'insieme ragione al progetto Bloch.

[modifica] Lo straordinario epigono

La storia dei caccia Bloch non era però ancora finita, dal momento che i lavori per il modello MB.157 vennero portati molto avanti, anche se i componenti non furono assemblati in tempo per la fine dell'offensiva ad Ovest.

Quando i tedeschi lo trovarono decisero di costruirlo, e provandolo in volo scoprirono che non sarebbe stato inferiore al loro Focke-Wulf Fw 190, praticamente contemporaneo. A prescindere se le prestazioni in quota fossero o meno superiori a quelle (modeste) del tedesco, le caratteristiche erano infatti davvero formidabili: grazie al motore 14R da 1.580 cavalli, la massima velocità ottenuta fu di ben 710 km/h. Anche se forse tale valore venne raggiunto in configurazione non operativa, si trattava di uno straordinario risultato per una macchina del 1940, benché provata in volo solo nel marzo del 1942 (ed era ancora perfettamente competitiva).

Aveva in più un armamento di due cannoni da 20 mm e 4 mitragliatrici da 7,5 mm, paragonabile a quello standard dello Spitfire Mk.V.

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