Battaglia di Hunayn
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Battaglia di Hunayn | |||||||||||
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Parte prime battaglie islamiche | |||||||||||
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Schieramenti | |||||||||||
musulmani (Muhājirūn e Ansār | pagani (varie tribù, dominate dai Banū Hawāzin | ||||||||||
Comandanti | |||||||||||
Muhammad e Khālid b. al-Walīd | Malik b. ˁAwf al-Nasrī | ||||||||||
Effettivi | |||||||||||
Imprecisati (alcune migliaia) | 12.000 beduini e dei Thaqīf | ||||||||||
Perdite | |||||||||||
imprecisate ma trascurabili | imprecisate ma significative, fra cui Durayd ibn al-Simma, sayyid dei Banū Jušam b. Muˁāwiya | ||||||||||
Perfezionamento della conquista del Hijāz |
Prime battaglie islamiche: 624-633 |
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Badr – Uhud – Khandaq – Mecca – Fadak – Khaybar – Wādī al-Qurā – Dhāt Atlāh – Mu'ta – Dhāt al-Salāsil – Fath di Mecca – Hunayn – ˁAqrabā' |
La battaglia di Hunayn fu un fatto d'armi del primo Islam e vide contrapposti i musulmani del profeta Muhammad e i pagani appartenenti a vari raggruppamenti tribali: Banū Thaqīf (di Tā'if), Banū Saˁd ibn Bakr, B. Nasr, B. Hilāl, B. Jušam b. Muˁāwiya e, più potenti e numerosi di tutti, i Banū Hawāzin.
Lo scontro ebbe luogo nello shawwāl dell'anno 8 dell' Egira (29 gennaio 630) presso il Wādī Hunayn, nella regione della Tihāma, poco tempo dopo la vittoria islamica sui pagani di Mecca e il fallito assedio musulmano della città di Tā'if.
Mentre le forze - senz'altro imponenti - dei pagani non sono quantificabili esattamente, i musulmani erano circa 10.000 (fra cui alcune tribù convertitesi di recente), cui si devono aggiungere circa 2.000 appartenenti della tribù meccana dei B. Qurayš superficialmente islamizzati.
L'inizio del combattimento fu decisamente favorevole ai pagani e l'attacco dei Hawāzin, condotti da Malik ibn ˁAwf al-Nasrī, spazzò abbastanza facilmente le linee musulmane, pressoché interamente formate dai Banū Sulaym, ma a salvare la giornata furono gli Ansār (gli Ausiliari medinesi del profeta) che seppero reagire con ordine allo sbandamento dell'esercito islamico, riportando con disciplina ed efficienza al combattimento e alla vittoria i combattenti musulmani.
Tra i caduti vi fu il grande poeta Durayd ibn al-Simma, eroico capo dei B. Jušam b. Muˁāwiya che, ormai vecchio, era giunto in lettiga sul luogo di battaglia e che fu impietosamente ucciso dall'assai più giovane Rabīˁa b. Rufayˁ dei B. Sulaym.
Alla fine dello scontro il bottino fu enorme: 6.000 fra donne e bambini - più tardi riconsegnati ai rispettivi mariti e padri - nonché 24mila dromedari e 40mila ovini (spartiti fra i vincitori nella località vicina di Jiˁrāna) che le tribù si erano portati dietro non potendo lasciarli in custodia ad alcuno nel recarsi al luogo dello scontro.
Alcune donne, malgrado la raccomandazione contraria del profeta che sperava di indurre rapidamente alla resa e alla conversione forzosa i pagani sconfitti, furono ingravidate dai vincitori.
[modifica] Bibliografia
- Leone Caetani, Annali dell'Islām, Milano, Hoepli, vol. I, 1905.
- Claudio Lo Jacono, Storia del mondo islamico (VII-XVI secolo) - Il Vicino Oriente, Torino, Einaudi, 2003.