Battaglia del Fossato
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Battaglia del Fossato ( Yawm Khandaq ) | |||||||||||
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Parte prime battaglie islamiche | |||||||||||
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Schieramenti | |||||||||||
musulmani (Muhājirūn e Ansār di Medina | pagani meccani | ||||||||||
Comandanti | |||||||||||
Muhammad | Abū Sufyān b. Harb | ||||||||||
Effettivi | |||||||||||
intera imprecisata popolazione della città-oasi di Medina (3.000 musulmani) | 10.000 uomini e 600 cavalieri meccani e dei loro alleati (Ahābīš innanzi tutti) | ||||||||||
Perdite | |||||||||||
meno di 10, tra cui Saˁd b. Muˁādh, sayyid dei B. ˁAbd al-Ašhal medinesi | imprecisate ma insignificanti | ||||||||||
Prima sconfitta musulmana della storia |
Prime battaglie islamiche: 624-633 |
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Badr – Uhud – Khandaq – Mecca – Fadak – Khaybar – Wādī al-Qurā – Dhāt Atlāh – Mu'ta – Dhāt al-Salāsil – Fath di Mecca – Hunayn – ˁAqrabā' |
Battaglia del Fossato (Yawm al-khandaq) o Battaglia di Medina è il nome dello scontro avvenuto il 5 Aprile del 627/dhū l-qaˁda del 5 dell'egira fra i musulmani immigrati a Medina e i loro alleati medinesi convertiti da un lato e i Meccani pagani dall'altro.
Dopo la Battaglia di Uhud, i musulmani non tardarono a riprendere la loro politica di assalto alle carovane meccane pagane. Per risolvere una volta per tutte la questione, i Meccani organizzarono la loro maggior spedizione militare di tutti i tempi per cercare di annientare i musulmani. Non potevano più contare su un condottiero della qualità di Khālid b. al-Walīd ma portarono con sé gli Ahābīš - 7 mila uomini con 300 cavalli e 1500 dromedari - dei quali non sappiamo dire ancora se si trattasse di contingenti mercenari o di appartenenti di una tribù che viveva presso Mecca e che con i Qurayš aveva stretti rapporti di collaborazione e di alleanza.
Ubbidendo questa volta al loro profeta Muhammad, i 3 mila musulmani restarono accuratamente asserragliati nelle loro posizioni difensive, senza accettare in alcun modo lo scontro con le sovrastanti forze pagane che ammontavano a 10 mila uomini e a 600 cavalli.
Per buona misura precauzionale, Muhammad ordinò anche che fosse scavata una trincea (khandaq, o "fossato", appunto) intorno al perimetro cittadino per impedire alle cavalcature meccane di penetrare velocemente a Medina forzando le difese. Si dice che a suggerire l'espediente fosse un ex-schiavo persiano, Salmān al-Fārisī, ricordato poi fra gli ascendenti nobili di alcune importanti confraternite islamiche e dall'eterodossia, presente nella Siria occidentale e nella Turchia sud-orientale dei Nusayri che include Salmān in una triade formata anche da Muhammad e da ˁAlī b. Abī Tālib.
La tradizione sembra comunque attestare con tale tradizione la fortissima dipendenza tecnologica degli Arabi d'età preislamica nei confronti della più progredita cultura persiana dell'epoca.
Alle operazioni difensive, che pure si apprestarono grazie agli attrezzi da essi messi a disposizione dei musulmani, si estraniarono gli israeliti Banu Qurayza che con Mecca avevano da sempre ottimi rapporti commerciali.
Di fatto non vi furono scontri e invece di battaglia si dovrebbe parlare di semplice assedio. Il bilancio dei caduti, dopo 15 giorni d'inutile attesa dei Meccani e di crescenti difficoltà di approvvigionamento, fu del tutto trascurabile: 9 morti in tutto, dei quali 6 musulmani.
Diverso invece fu il destino dei Qurayza. A tale tribù, forte di 600-900 elementi, fu data la scelta fra conversione e morte, avendo essi violato il Rescritto di Medina che obbligava ogni parte contraente a un solidale atto di difesa contro gli aggressori di una qualsiasi delle parti. Salvo per due casi, nessun ebreo abiurò e a tutti i maschi puberi fu quindi tagliata la testa da ˁAlī b. Abī Tālib e da al-Zubayr b. al-ˁAwwām mentre donne e fanciulli vennero venduti come schiavi.