Storia dell'Albania

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L'Albania fu sede di diverse colonie dell'Antica Grecia, e fu in seguito parte della Provincia Romana dell'Illiria. I Romani vi crearono varie colonie di legionari (specie con Cesare ed Augusto) come Butrintum, per cui nel secolo V la regione era completamente latinizzata sulla costa. Dopo essere stata conquistata da diverse nazioni, divenne parte dell'Impero Ottomano nel 1478.

Dopo la Prima guerra dei Balcani, l'Albania dichiarò l'indipendenza dall'Impero Ottomano nel 1912, ma la nazione rimase in subbuglio. Occupata dall'Italia durante la Seconda guerra mondiale, la resistenza (principalmente comunista) guidata da Enver Hoxha prese il controllo del paese quando gli italiani se ne andarono.

Fino al 1990, cinque anni dopo la morte di Hoxha, l'Albania fu uno stato comunista estremamente isolazionista, con pochi contatti anche con gli altri stati comunisti. Una democrazia multi-partitica sta emergendo, ma la nazione soffre di problemi economici, crimine organizzato, e per il grande numero di rifugiati albanesi provenienti dal Kosovo.

[modifica] Cronologia

[modifica] Dalle origini all'indipendenza

Abitata dagli Illiri, vengono poi fondate delle colonie dai Greci, come Apollonia e Durazzo (VII sec. a.C.).
Successivamente viene invasa e occupata dai Romani (II sec. a. C.).
Alla fine del VI sec. d.C. popoli slavi si stabiliscono in gran numero nell'Illiria del nord.
V-XIII secolo: l'Impero bizantino controlla una parte della provincia romana dell'Illirico, corrispondente all'Albania attuale.
1259 - 1389: i serbi dominano il nord del paese, mentre sulla costa si insediano gli Angioini (1272) e poi i Veneziani (1363).
1389 - 1878: dominazione ottomana, cui gli albanesi tentano di ribellarsi sotto la guida del principe Gjergj Kastriot (Giorgio Castriota) detto Skanderbeg (1444-1468). Il Paese viene ampiamente islamizzato.
1878: il Congresso di Berlino sottrae i territori albanesi all'impero ottomano e li ripartisce tra Grecia, Serbia e Montenegro. Allo steso tempo nei teritori albanesi si forma la "Lega di Prizren"
1822: rivolta contro la dominazione ottomana guidata dal pascià (Governatore) Alì di Tepelene.

[modifica] Albania indipendente

1912 - 1914: al termine delle guerre balcaniche, l'Albania diviene un principato autonomo affidato al principe tedesco Guglielmo di Wied.
1912: 28 novembre, viene proclamata indipendente a Valona (Vlore) da Ismail Qemali, leader del movimento popolare per la liberazione dell'Albania dagli occupatori.
1920: l'Albania entra a far parte della Società delle Nazioni.
1925: Ahmed Zogu è Presidente della Repubblica.
1929: Zogu si proclama re col nome di Zog.
1939 - 1943: occupazione italiana: Vittorio Emanuele III viene proclamato re d'Albania.
1943 - 1946: la resistenza partigiana, guidata dal comunista Enver Hoxha, libera il paese. Hoxha fonda la Repubblica Popolare Socialista di Albania.
1946 - 1985: presidenza di Hoxha. L'Albania, inizialmente su posizioni filojugoslave, passa nel campo dell'URSS (1948), con cui si rompe (1961), per allearsi alla Cina di Mao Tse-Tung. Morto questo, il Paese, retto da una ferrea dittatura comunista, sconta l'isolamento internazionale e un grave sottosviluppo economico.
1985: muore Enver Hoxha; gli succede Ramiz Alia.
1990 - 1991: sotto la pressione popolare e delle massicce fughe di cittadini all'estero, Alia ammette il pluralismo politico e consente le prime elezioni vinte dagli ex comunisti.
1992: nuove elezioni portano al potere i democratici di Sali Berisha.
1993 - 1994: accordi di cooperazione con Malaysia e Brunei.
1997: un movimento insurrezionale destabilizza il Paese. Le elezioni vengono vinte dall'opposizione socialista, guidata da Fatos Nano. Rexhep Meidani prende il posto di S. Berisha alla presidenza della Repubblica.
1998: con un referendum viene approvata la nuova Costituzione, e le agitazioni interne provocano le dimissioni di Nano al quale subentra Pandeli Majko. Ilir Meta viene incaricato di formare il nuovo governo.
1999: grande afflusso di profughi dal Kosovo.
2002: dopo il successo delle elezioni del 2001, Meta è costretto a dimettersi a causa di una grave crisi politica e al suo posto l'incarico è assunto da P. Majko.