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Stephansdom - Wikipedia

Stephansdom

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Facciata settentrionale dello Stephansdom
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Facciata settentrionale dello Stephansdom

La chiesa di Santo Stefano (Stephansdom) è la cattedrale di Vienna. Il monumentale edificio è uno dei simboli della città, e i viennesi lo chiamano "Steffl" dal termine che designa la guglia più alta visibile da quasi ogni parte di Vienna.

Indice

[modifica] Storia

Le fondamenta dell'edificio risalgono al 1147, quando sul luogo dell'attuale cattedrale venne realizzata una chiesa di pianta romanica. Una seconda più grande struttura sempre di pianta romanica fu edificata nel XIII secolo, e di essa ci rimangono il Portale dei Giganti e le Torri dei Pagani. Fu solo tra il XIV e il XV che la chiesa assunse una conformazione gotica, con la costruzione della navata principale, del coro, degli archi e della torre meridionale. Ulteriori aggiunte vennero effettuate dagli Asburgo, tra cui l'edificazione della torre settentrionale. Nel 1515 vi venne celebrato il doppio matrimonio tra i nipoti di Massimiliano e i figli del re di Ungheria. Nel 1916 vi si tennero i funerali dell'imperatore Francesco Giuseppe. La cattedrale fu gravemente danneggiata dai bombardamenti degli Alleati e dall'incendio che ne seguì nel 1945. Tre anni più tardi vennero completati i lavori di riscotruzione e restauro della chiesa.

[modifica] Esterno

La facciata dell'ingresso principale è costituita dal Portale dei Giganti e dalle due torri gemelle dette Torri dei Pagani. Il Portale fu così battezzato dopo il ritrovamento nel XV secolo di un osso di mammut nelle fondamenta del sito. Le Torri invece sono chiamate "dei pagani" perché si ergono sul luogo in cui nell'antichità sorgeva un tempio pagano. Sul lato sinistro vi è invece la Porta dei Cantori, ingresso un tempo riservato ai fedeli di sesso maschile. La torre nord, completata nel 1556, ospita nella cupola la Pummerin, la grande e pesante campana ottenuta dalla fusione di 100 palle di cannone sparate dai turchi contro le mura viennesi durante l'assedio della città. La campana venne realizzata nel 1711, ma nel 1945 crollò per i bombardamenti ed è stata ricostruita dai pezzi di quella precedente. Una leggenda ritiene però che la torre nord dove la Pummerin è ospitata non fu mai realmente terminata, perché il suo architetto Hans Puchsbaum ruppe un patto col demonio e venne fatto precipitare giù dalla struttura. La più alta di tutte le torri è però naturalmente la torre gugliata detta Steffl, alta ben 137 metri. La piattaforma panoramica che dà una grandiosa vista della città è raggiungibile dopo aver percorso 343 gradini. Di squisita fattura è infine il tetto maiolicato, completamente rivestito da ben 250.000 tegole smaltate che formano lo stemma dell'aquila bicefala degli Asburgo; il tetto fu certosinamente ristrutturato dopo i danni della Seconda guerra mondiale. Da esso si affacciano i tradizionali gargoyle. Sul lato nord-occidentale è infine posto il pulpito di San Giovanni da Capistrano realizzato nel XVIII secolo. Il santo francescano la cui statua è posta sopra il pulpito predicò proprio da quel punto contro l'invasione turca portando alla vittoria dell'esercito cristiano nel 1456 nella battaglia di Belgrado.

[modifica] Interni

L'imponente volta sostenuta da alte colonne riccamente decorate dà all'interno dell'edificio un tocco di semplice grandiosità. Subito sopra l'ingresso principale si può ammirare l'organo installato nel 1960 in sostituzione di uno più grande risalente al tardo XIX secolo e distrutto durante la guerra. Domina la navata centrale il fastoso pulpito gotico realizzato nel 1510 da Anton Pilgrim e decorato con le statue dei quattro Padri della Chiesa, nonché da piccole sculture di animali diabolici scacciati da un cane. Da una piccola finestrella più sotto, la Fensterguker, si affaccia lo stesso Pilgrim, mentre sul lato sinistro della chiesa c'è un altro autoritratto del grande architetto, qui con gli strumenti da lavoro, compasso e squadra. L'altare maggiore barocco in marmo risale al 1641, e al centro ospita una grande dipinto che presenta il martirio di Santo Stefano, patrono della cattedrale. A lato dell'altare c'è la tomba in marmo rosso dell'imperatore Federico III. Numerose nella cattedrale le statue e le icone di Cristo e della Madonna associate a leggende popolari. La statua di Cristo crocifisso sembra abbia una barba vera che cresce ancora oggi, mentre il Cristo del mal di denti sarebbe solito punire i peccatori colpendoli appunto col mal di denti. La statua della Madonna dei Servi venne invece in soccorso a una cameriera accusata di aver rubato al proprio padrone. L'icona della Madonna di Pécs è pregata dai fedeli che hanno delle persone care malate poiché si dice che l'immagine abbia versato lacrime. Fu questa madonna ad aiutare il principe Eugenio di Savoia nella vittoria sui turchi, e proprio nella Cappella Tirna posta di fronte al baldacchino con l'icona c'è la tomba del principe Eugenio. Sono infine visitabili le catacombe aperte da Carlo VI nel XVIII secolo dopo la chiusura del cimitero della cattedrale per la peste; in una cripta sono conservate le viscere di alcuni membri della casa d'Asburgo.


[modifica] Altri progetti

[modifica] Collegamenti esterni

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