Peter Weiss
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Peter Weiss (8 novembre 1916 - 10 maggio 1982) è stato un drammaturgo tedesco. Con lui, sulla strada aperta da Bertolt Brecht, il teatro si fa documento ed atto di accusa.
Figlio di un commerciante ebreo, nacque a Berlino e nel 1934, per sfuggire al campo di concentramento, si rifugiò a Praga prima, a Stoccolma poi.
Qui fece dapprima il pittore; poi scrisse due opere autobiografiche (Congedo dai genitori del 1961 e Punto di fuga del 1962) che fecero conoscere il suo nome.
Solo nel 1964 si dedicò al teatro.
La persecuzione e l'assassinio di Jean-Paul Marat ottenne un enorme successo.
Come Brecht, Weiss pose il pubblico nella condizione di giudice e critico anziché di passivo spettatore.
Nel 1965, inscenando L'istruttoria contemporaneamente in 14 teatri della Germania dell'Est e dell'Ovest, portò sullascena gli stessi personaggi e le stesse parole che da un anno risuonavano al processo di Auschwitz nelle aule del tribunale di Francoforte, e riuscì a stabilire col pubblico un rapporto stimolante e provocatorio.
Weiss infatti, procedendo oltre la denuncia dei crimini, accusava l'intero sistema capitalista che aveva permesso alla Germania nazista di produrre i campi di concentramento.
Nel 1967 la sua accusa si estese al colonialismo ed al razzismo, prendendo spunto dall'operato dei portoghesi in Angola (Cantata del fantoccio lusitano, rappresentato anche da Giorgio Strehler).
Nel 1968 allargò ancora la sua problematica inscenando un Discorso sugli antefatti e sullo svolgimento della lunga guerra di liberazione in Vietnam come esempio della necessità della lotta armata degli oppressi contro gli oppressori, come anche anche sui tentativi degli Stati Uniti di distruggere i principi della rivoluzione.
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