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Marco Pantani - Wikipedia

Marco Pantani

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

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«Marco, perché vai così forte in salita?
Per abbreviare la mia agonia»
(da una intervista a Marco Pantani)
Monumento a Pantani a Cesenatico
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Monumento a Pantani
a Cesenatico

Marco Pantani (Cesena, 13 gennaio 1970 - Rimini, 14 febbraio 2004), soprannominato il Pirata, ciclista italiano.
È stato uno dei migliori scalatori di sempre al mondo, nonché un formidabile atleta per corse a tappe.
Raggiunse il vertice della carriera nel 1998, quando riuscì a vincere sia il Tour de France che il Giro d'Italia, un'accoppiata riuscita solo a pochi grandi campioni. La bandana che spesso indossava e il suo modo di attaccare gli avversari sulle salite gli valsero il soprannome di Il Pirata.
La sua carriera subì un brusco (quanto drammatico) stop durante il Giro del 1999 quando, dopo la tappa di Madonna di Campiglio, un'analisi del sangue rivelò un livello troppo alto di ematocrito, che lo portò immediatamente all'esclusione dalla gara.

Indice

[modifica] Biografia

[modifica] Nato "grimpeur"

Alto 172 cm, per 54 kg di peso, Pantani era il classico grimpeur.

La sua esplosione come ciclista avvenne al Giro del 1994 con le vittorie di tappa di Merano e Aprica con il famigerato Mortirolo e con il secondo posto in classifica generale. Al suo debutto nel Tour del 1994 finì terzo in classifica generale, senza però riportare alcun successo di tappa.

L'anno successivo sempre al Tour i primi successi di tappa nella leggendaria Alpe d'Huez e nella tappa pirenaica di Guzet Neige. Proprio quando sembrava pronto a costruire una formidabile carriera, Pantani venne coinvolto in una terribile collisione con un'automobile durante la Milano-Torino, che gli costò la frattura in due punti di una gamba e la prospettiva di una prematura fine agonistica.

Pantani ritornò a correre nel 1997, ma subì un nuovo incidente al Giro d'Italia, a causa dell'attraversamento di un gatto al passaggio del gruppo, che lo costrinse al ritiro. Questa volta recuperò velocemente e ritornò in azione al Tour dello stesso anno, dove lottò a lungo per la maglia gialla, riportando altri due successi parziali ancora all'Alpe d'Huez (dove stabilì il record di scalata) e a Morzine. Grazie alla sua conformazione fisica e alla sua abilità unica, Pantani era virtualmente imbattibile sulle salite delle Alpi e dei Pirenei, ma il più robusto e potente Jan Ullrich mostrò la sua determinazione e riuscì a limitare il tempo perso nei confronti di Pantani nel corso di alcune battaglie titaniche. Ullrich fu in grado di recuperare lo svantaggio nelle tappe a cronometro, per le quali era più tagliato, riuscendo a portare la maglia gialla fino a Parigi, mentre Pantani si piazzò al terzo posto della classifica finale.

Anche se la sua conformazione gli dava un significativo vantaggio in montagna, limitava le sue prestazioni nelle gare contro il tempo. Finché uomini come Ullrich riuscivano a stare vicini a Pantani durante le tappe di montagna, sarebbero stati in grado di recuperare le sconfitte nelle tappe a cronometro.

Proprio per le sue doti di grimpeur dal 2004 il Giro d'Italia assegna ogni anno ad una salita (la più "rappresentativa") il titolo Montagna Pantani, onore dato fino allora solo al Campionissimo Fausto Coppi con la Cima Coppi, il punto più elevato attraversato dal Giro. Nel 2004 la salita è stata il Mortirolo, nel 2005 il Passo delle Erbe, nel 2006 di nuovo il Mortirolo.

[modifica] Dai monti di Francia alla leggenda

Nel Tour del 1998 Pantani fu finalmente in grado di spezzare il risoluto e indistruttibile Ullrich, battendolo di quasi nove minuti nella sensazionale tappa di montagna conclusa a Les-Deux-Alpes. Anche se Ullrich mostrò il suo carattere andando all'attacco nella tappa successiva, il danno era ormai stato fatto e Pantani divenne il primo italiano a vincere il Tour dopo Felice Gimondi nel 1965 ed è tuttora l'ultimo corridore ad aver centrato nello stesso anno la doppietta Giro-Tour, riuscita finora solo ad altri sei ciclisti: Fausto Coppi, Jacques Anquetil, Eddy Merckx, Bernard Hinault, Stephen Roche e Miguel Indurain.

La sua vittoria fu ancor più notevole, perché per molti anni il Tour era stato dominato da passisti molto forti nelle prove a cronometro come Miguel Indurain, Jan Ullrich e Bjarne Riis. Era dai tempi di Lucien van Impe che uno scalatore "puro" non vinceva, e il suo trionfo fece risorgere la leggenda dello specialista della montagna che volava sulle salite più ripide come se fosse fatto d'aria.

Marco Pantani si era messo in mostra spettacolarmente anche al Giro d'Italia, dove il grande numero di tappe di montagna favorì il suo stile unico. Confrontato dalle sfide portate da altri specialisti della lotta contro il tempo, come Alex Zuelle e Pavel Tonkov, Pantani attaccò ripetutamente sulle montagne e fu in grado di guadagnarsi un margine abbastanza grande da compensare la sua debolezza a cronometro, portandogli la vittoria finale e numerosi successi di tappa.

[modifica] Tradito dall'ematocrito

Le cose cambiarono per Pantani durante il Giro del 1999: quando era al comando con parecchi minuti sul secondo in classifica venne escluso dalla gara (che fu poi vinta da Ivan Gotti) per un livello troppo alto di globuli rossi. L'Italia restò scioccata di fronte a questa notizia. Il Pirata, accerchiato da giornalisti quando stava per lasciare la corsa, dirà: "Mi sono rialzato dopo tanti infortuni e sono tornato a correre... Questa volta però abbiamo toccato il fondo... Rialzarsi sarà per me molto difficile". Probabilmente per il ciclista di Cesenatico quella sarebbe stata la tappa della consacrazione, vista la planimetria a lui congeniale: partenza da Madonna di Campiglio, arrivo all'Aprica, dopo la scalata del Mortirolo e oltre 50 km di salita. Tappa che fu poi vinta dall'iberico Heras. Nella stessa, per profonda stima Paolo Savoldelli, nonostante fosse subentrato a Pantani al primo posto in classifica del Giro, rifiutò di mettere la maglia rosa, simbolo del primato, con ampio rischio di squalifica. La squadra del Pirata - "Mercatone Uno" - si ritirò insieme al proprio capitano dalla corsa rosa. Il valore di ematocrito riscontrato a Pantani fu del 52%, contro il 50% che è il massimo valore consentito dai regolamenti internazionali, oltre al margine di tolleranza dell'1%. Dopo due ore dall'esclusione Pantani si era sottoposto di sua iniziativa a un nuovo controllo del sangue, risultando in regola, con ematocrito dentro i parametri stabiliti.

Pantani partecipò al Tour de France del 2000. Anche se fuori dalla lotta per gran parte della corsa, Pantani mostrò un lampo del suo talento e della sua determinazione quando si confrontò in una lotta pedale contro pedale con l'apparentemente invincibile Lance Armstrong, sulla terribile salita del Mont Ventoux. Una tappa memorabile, con un'incredibile cornice di pubblico sulla salita del "monte calvo": Pantani perse inizialmente terreno per poi recuperare e staccare addirittura Armstrong. L'americano poi lo riagguantò, ma avendo speso troppo per riprenderlo, non riuscì a vincere la tappa. Successivamente, Armstrong, durante un'intervista dichiarò indegnamente d'aver lasciato la vittoria al Pirata. Ma questa vittoria "regalata" non andò giù a Pantani: decise allora di attaccare il suo avversario nella durissima tappa di Courchevel. Altra tappa incredibile: piano piano Pantani recuperò i fuggitivi e andò a vincere in solitaria, staccando Armstrong. Fu questa bellissima vittoria l'ultima gemma della sua carriera. Gli ultimi lampi di classe del Pirata furono durante le tappe del Monte Zoncolan e della Cascata del Toce, dove, in località Canza, fece il suo ultimo scatto a 3 chilometri dall'arrivo, al Giro d'Italia 2003 dove lottò spalla a spalla con i migliori classificandosi quattordicesimo.

Nonostante le accuse di doping, Pantani rimase popolare tra i suoi ammiratori, che preferivano pensare al grande scalatore del passato, ai suoi attacchi esplosivi sulle montagne che rendevano eccitante la corsa.

Nel giugno 2003 Pantani entrò in una clinica del Nord Italia per curarsi dalla depressione di cui da tempo soffriva, assottigliando le possibilità di rivederlo gareggiare in una grande competizione.

[modifica] La triste fine

Il 14 febbraio 2004, Marco Pantani venne trovato morto in un residence di Rimini. L'autopsia rivelò che la morte fu causata da un arresto cardiaco, conseguente ad un'overdose di cocaina. Alla notizia della sua morte, il suo collega ciclista Mario Cipollini disse "Sono devastato, è una tragedia di proporzioni enormi per tutti quelli coinvolti nel ciclismo. Non ho parole".

[modifica] Palmarès

  • 1994
  • 1995
  • 1997
    • 1° Eliminazione Circuito di Bologna
    • 1° Classifica Finale Circuito di Bologna
    • 1° Rominger Classic
    • 1° Criterium di Pijnacker
    • 1° Due ruote per Carpi
    • 3° al Tour de France (con 2 vittorie di tappa)
  • 1998
    • 1 Tappa alla Vuelta a Murcia
    • 1° Classifica GP della Montagna alla Vuelta a Murcia
    • 1° Criterium di Bologna
    • 1° nella prima prova "Attraverso Losanna"
    • 1° nella seconda prova "Attraverso Losanna"
    • 1° Classifica finale "Attraverso Losanna"
    • 1° Ole Ritter Classic
    • 1° Criterium di Surhuisterveen
    • 1° Criterium di Chateaulin
    • 1° Criterium di L'Aquila
    • 1° Criterium Luxemburgo
    • 1° Rominger Classic
    • 1° Classifica Finale Criterium Comunidad de Valencia (1° nell'inseguimento a squadre)
    • 1° al Giro d'Italia (con 2 vittorie di tappa)
    • 1° Classifica Finale GP della Montagna al Giro d'Italia
    • 1° Premio Azzurra d'Italia
    • 1° al Tour de France (con 2 vittorie di tappa)
    • Plurivittorioso tra i professionisti italiani con 19 vittorie
    • Plurivittorioso tra i professionisti nel mondo con 19 vittorie ex-equo con Erik Zabel
  • 1999
    • 1° alla Vuelta a Murcia (con 1 vittoria di tappa)
    • 1° Classifica Gp Montagna alla Vuela a MUrcia
    • 1 tappa alla Settimana Catalana
    • 1 Classifica Finale Coppa Italia a Squadre
    • 4 tappe al Giro d'Italia (squalificato mentre era in testa alla classifica generale)
  • 2000
    • 1° Criterium di Stiphout
    • 1° Criterium "Acht"van Chaam
    • 2 tappe al Tour de France

[modifica] Squadre

  • 1992 Carrera Tassoni
  • 1993 Carrera Tassoni
  • 1994 Carrera Tassoni
  • 1995 Carrera Tassoni Sportdit
  • 1996 Carrera Blue Jeans Longoni
  • 1997 Mercatone Uno Wega Girmi Magniflex
  • 1998 Mercatone Uno Bianchi Girmi
  • 1999 Mercatone Uno Bianchi Albacom
  • 2000 Mercatone Uno Albacom
  • 2001 Mercatone Uno Stream Tv Wega
  • 2002 Mercatone Uno
  • 2003 Mercatone Uno Scanavino Valentini

[modifica] Le biciclette utilizzate

  • Carrera (1992/1996)
  • Wilier Triestina (1997)
  • Bianchi (1998/2001)
  • Wilier Triestina (2002)
  • Carrera (2003)

[modifica] I suoi record

Tra gli altri detiene i record nelle seguenti scalate:


[modifica] Bibliografia

  • Beppe Conti, Marco Pantani. Una vita da Pirata (Sperling & Kupfer, 2004)
  • Manuela Ronchi, Gianfranco Josti, Un uomo in fuga. La vera storia di Marco Pantani (Rizzoli, 2004, ISBN 88-17-00367-0)
  • Pier Bergonzi, Davide Cassani, Ivan Zazzaroni, Pantani, un eroe tragico (Mondadori, 2005)
  • Salima Barzanti, Marco Pantani mito e tragedia. (I libri di Pipinè 2006)
  • Stefano Fiori, Pantani vive (2004)

[modifica] Altri progetti

[modifica] Collegamenti esterni

Predecessore: Vincitore del Giro d'Italia Successore:
Ivan Gotti Marco Pantani Ivan Gotti
1997 1998 1999
Predecessore: Vincitore del Tour de France Successore:
Jan Ullrich Marco Pantani Lance Armstrong
1997 1998 1999
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