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Ivan Della Mea - Wikipedia

Ivan Della Mea

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Ivan Della Mea, il cui vero nome è Luigi, è un cantautore italiano.

[modifica] Biografia

È nato a Lucca il 16 ottobre 1940 ma si è trasferito in giovanissima età a Milano, divenendo un cantante e un autore milanese anche per la scelta linguistica (sue sono tra le più belle ballate contemporanee in dialetto milanese, come El me gatt (poi ripresa e tradotta in dialetto napoletano da Daniele Sepe, Ringhera (dedicata in parte alla Strage di Piazza della Loggia del 28 maggio 1974, Teresa mio dio tu sei bella, La ballata dell'Ardizzone). Protagonista assoluto della Nuova canzone politica italiana degli anni '60 e '70 (sua è anche O cara moglie), assieme a Alfredo Bandelli, al Canzoniere Pisano, a Fausto Amodei, Emilio Liberovici, Giovanna Marini e tanti altri, non è senz'altro conosciuto come meriterebbe.

Tra il 1957 ed il 1958 si iscrive al Partito Comunista Italiano. Prima di occuparsi di musica svolge vari lavori, operaio in una fabbrica elettromeccanica, fattorino al Calendario del Popolo, redattore al giornale Stasera (sembra abbia anche scritto anche alcuni racconti per i Gialli Mondadori). Comincia a scrivere canzoni nel 1959; nel 1962 l'incontro con Gianni Bosio segna un momento importante nella sua vita di militante e di cantante. Insieme a lui è uno dei fondatori del Nuovo Canzoniere Italiano, con cui farà un'intensa attività di spettacoli, dischi, ma anche di ricerca. Le sue prime incisioni fanno parte del disco Canti e inni socialisti, prodotto nel 1962 per il 70° anniversario della fondazione del Partito Socialista Italiano, mentre per la neonata etichetta musicale I dischi del Sole pubblica il suo primo LP, Ballata della piccola e della grande violenza.

La sua produzione discografica si articola in una serie di 45 giri e in diversi LP: oltre a Ballata della piccola e grande violenza del 1962, La mia vita ormai e Ho letto sul giornale, due mini-LP del 1965, Lo so che un giorno del 1966, Il rosso è diventato giallo del 1969, Se qualcuno ti fa morto, La nave dei folli, La balorda del 1972, Ringhera del 1974, Compagno ti conosco e Fiaba grande del 1975, La piccola ragione di allegria del 1978, Sudadio-Giudabestia I e II del 1979- 1980. Le sue tappe artistiche non sono solo rappresentate solo dai dischi a suo nome, ma anche e soprattutto dalla sua presenza attiva agli spettacoli organizzati dal Nuovo Canzoniere Italiano: in particolare egli partecipa nel 1963 ad uno spettacolo di canzoni padane con Fausto Amodei, Giovanna Daffini, Sandra Mantovani, Michele L. Straniero e Rudi Assuntino; nel 1964 a L’altra Italia e a Pietà l’è morta (la resistenza nelle canzoni); dal 24 aprile al 2 giugno 1965 prende parte alle trentacinque repliche di Bella ciao, nel 1966 a Ci ragiono e canto; nel 1967 partecipa con Giovanna Marini all’Encuentro Internacional sul canto di protesta tenutosi a Cuba. Il 2 dicembre 1967 lascia il Nuovo Canzoniere Italiano (sembra per motivi economici) dopo una lite con Gianni Bosio. Nel 1969 scrive insieme a Franco Solinas il soggetto dello Spaghetti-Western Tepepa con protagonista Tomas Milian e la partecipazione addirittura di Orson Welles. Nel 1971 fatta la pace con Bosio rientra nel Nuovo Canzoniere Italiano.

La sua attività di dischi e di spettacoli si interrompe nel 1980. Dal 1985 è presidente del Circolo Arci Corvetto di Milano, e nel 1996 succede allo scomparso Franco Coggiola nella direzione dell'Istituto Ernesto De Martino, con sede a Sesto Fiorentino, nella periferia del capoluogo toscano. Nel 1997 realizza per Il Manifesto l'LP Ho male all'orologio; nel 2000, sempre per Il Manifesto esce La cantagranda (forse walzer), nel quale spicca un ostico e suggestivo brano come Il capitano. Le ultime canzoni di Ivan Della Mea si fanno notare anche per il composito e spesso insolito e del tutto particolare impasto linguistico nel quale il milanese continua a recitare una parte privilegiata (come nel pezzo Sciàmbola, eseguito da Claudio Cormio).

Ivan Della Mea è fratello del giornalista e attivista politico Luciano Della Mea.

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