Fausto Amodei
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Fausto Amodei (Torino, 1935) è un cantautore e studioso di musica popolare italiano.
Inizia a studiare la fisarmonica da giovanissimo, passando poi al pianoforte, e, infine, alla chitarra. Studia e si diploma presso il Liceo Alfieri, a Torino. Allo stesso tempo continua la pratica musicale, e inizia la sua attività politica nel movimento laico di sinistra Unità Popolare, fondato da Ferruccio Parri; in seguito diviene anche deputato del PSIUP. Dopo essersi laureato in architettura, sul finire degli anni '50 scopre il repertorio di Georges Brassens, che già stava ispirando la prima produzione di Fabrizio de André; è per lui un'autentica folgorazione, e decide di tradurre diverse canzoni di Brassens in lingua piemontese, traduzioni che in seguito saranno definite da Brassens stesso, assieme a quelle in milanese di Nanni Svampa, come tra le migliori mai eseguite in ogni idioma (ricordiamo che Brassens, di madre napoletana, era capace di intendere piuttosto bene l'italiano).
Il nome di Fausto Amodei è legato indissolubilmente a quello del gruppo (o forse sarebbe meglio definire iniziativa) Cantacronache, da lui fondato nel 1958 assieme a Michele L.Straniero, Giorgio De Maria, Emilio Jona, Sergio Liberovici, ed al quale contribuirono e collaborarono anche letterati e poeti del calibro di Italo Calvino e Franco Fortini. Collabora anche al Nuovo Canzoniere Italiano di Ivan Della Mea e Giovanna Marini e incide per i Dischi del Sole. Dalla collaborazione con il gruppo bolognese Canzoniere delle Lame nasce il disco "Il prezzo del mondo".
Continua nel frattempo la sua opera di diffusione e esecuzione del folk militante francese e americano; nel 1960, in occasione dei moti popolari contro il governo di Fernando Tambroni che coinvolsero molte città italiane con scontri sanguinosi, morti e feriti, scrive la sua canzone più famosa, Per i morti di Reggio Emilia, ancora conosciutissima ed eseguita in occasione di ogni manifestazione operaia e studentesca. La canzone è stata anche interpretata e registrata da Milva.
Nel 1975 riceve il Premio Tenco; l'anno successivo compone una cantata per sei strumenti e quattro voci intitolata Il Partito, ispirata alle memorie politiche di Camilla Ravera. Si defila poi dall'attività musicale attiva fino ai primi mesi del 2006, in cui fa uscire un nuovo album.
[modifica] Risorse
Testi e accordi di canzoni di Fausto Amodei: http://www.ildeposito.org/sezioni/view_autore.php?id_autore=26