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Hovercraft - Wikipedia

Hovercraft

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

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Un hovercraft è un velivolo sostentato da un "cuscino d'aria" e mosso da uno o più eliche. Esso è in grado di spostarsi su diverse superfici. Può essere in grado di spostarsi a velocità superiori ai 150 km/h. Realizzato in forma industriale o hobbystica in misure che vanno da 2 metri di lunghezza sino a 130 metri (RUSSIA Classe ZUMRO). Viene usato per uso dilettantistico, soccorso e militare per la sua rapidità di lancio, la sua velocità e soprattutto per la sua versatilità nell'attraversare superfici di differente composizioni. Al momento non esiste normativa Mondiale per la definizione dettagliata di "Veicolo a cuscino d'aria". L'hovercraft è stata classificato come penultima invenzione nel settore trasporti, prima dello Space Shuttle

Tecnicamente, un hovercraft appartiene in parte alla classe degli aeromobili ed in tale ambito, può essere definito come un aerodine a sostentazione per reazione diretta (il citato "cuscino d'aria") ed in parte alla classe delle imbarcazioni, anche se non ha eliche immerse in acqua. Di fatto in molti stati (fra questi il Canada) e in caso di grossi mezzi per la guida è richiesta una patente aeronautica ed una patente nautica. Con la nuova legislazione Europea acquisita anche in Italia per la guida di hovercraft con potenza superiore a 40,8 Cv, anche se classificati come natanti, viene richiesta la patente nautica.

Il primo progetto che sia giunto a noi che sia stato chiamato hovercraft è del 1716 su disegno dello svedese Emanuel Swedenborg, che fu progettista, filosofo e teologo. La sua piattaforma a cuscino d'aria alimentata a forza umana somigliava ad una barca rovesciata con un sedile al centro e dei remi a forma di mestolo che avrebbero dovuto spingere l'aria sotto il veicolo ad ogni corsa verso il basso. Non fu mai costruito nessun veicolo con questo principio, senza dubbio nessuno avrebbe mai potuto funzionare a causa della scarsa potenza disponibile.

A metà degli anni "70, l'ingegnere britannico Sir John Thornycroft costruì tutta una serie di macchine per esperimenti basate sul concetto di utilizzare aria fra lo scafo della barca e l'acqua per ridurre la resistenza all'avanzamento. Nonostante abbia ottenuto tutta una serie di brevetti su scafi lubrificati ad aria (1877), non vennero mai trovate applicazioni pratiche.

Negli anni molte altre persone tentarono altri metodi per ridurre la resistenza all'avanzamento delle navi, ma fino al 1952 non si ebbe nessuna applicazione pratica.

In quell'anno l'inventore britannico Christopher Cockerell propose la sua soluzione, per questa invenzione nel 1969 gli fu concesso il titolo di Sir o Barone.

Con semplici esperimenti utilizzando un motore da aspirapolvere e due lattine cilindriche egli provò che era possibile realizzare un veicolo che si muovesse su di un cuscino d'aria in grado di muoversi su diversi tipi di superfici. La novità maggiore da lui introdotta fu un sistema a getto in grado di confinare il cuscino d'aria sotto il veicolo. Il cuscino d'aria permetteva di spostarsi su terreni fangosi, acqua, paludi come se fosse su terreni compatti.

Il costruttore di aerei britannico Saunders Roe sviluppò il primo hovercraft in grado di trasportare un uomo, lo SR-N1 con cui vennero svolti molti test fra il 1959 ed il 1961 (con la prima dimostrazione in pubblico nel 1959) fra cui un'attraversamento della Manica. Venne così scoperto che era possibile aumentare la capacità di "sostentamento" con l'aggiunta di una "tubo con scarico a gonnelle" di tela gommata flessibile fra la superficie e lo scafo, con lo scopo di "contenere l'aria" sotto lo scafo ed avere un effetto "galleggiamento" se pur minimo in aria.

Schema di funzionamento dei primi sistemi di "contenimento dell'aria" con tubo (sopra) e con getto (sotto) a fianco le foto di due modelli che utilizzano i rispettivi metodi, in parte superati da sistemi più complessi come "tubi con scarico a dito" o semplici gonnelle multiple solitamente più usate nei modelli di piccola e media grandezza (sino a 15 metri circa)
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Schema di funzionamento dei primi sistemi di "contenimento dell'aria" con tubo (sopra) e con getto (sotto) a fianco le foto di due modelli che utilizzano i rispettivi metodi, in parte superati da sistemi più complessi come "tubi con scarico a dito" o semplici gonnelle multiple solitamente più usate nei modelli di piccola e media grandezza (sino a 15 metri circa)

Il primo hovercraft a produzione industriale fu nominato SR-N1ed era equipaggiato con motore a pistoni che azionava una serie di eliche intubate, creando un flusso di "sostentamento" diretto sulla superficie e tramite canalizzazioni d'aria un sistema di "spinta" attraversando il 25 luglio del 1959 ed in sole 2 ore di navigazione il Canale della Manica. Alla guida il Capt. Peter Lamb coadiuvato dall'Ingegnere John B. Chaplin e come "contrappeso a prua" il suo inventore (dopo nominato Sir) Ingegner Christopher Cockerell.

Il progetto non ebbe molto successo "commerciale" perché era in grado di trasportare poco più del proprio peso e due uomini di equipaggio.

Tenace e lungimirante l'Ingegner Christopher Cockerell a presto ebbe a gettare le basi per il raggiungimento del suo obbiettivo e sviluppando il suo progetto con l'aggiunta di "tubi gonfiabili" "eliche aeronautiche su asse mobile" ed un "sistema di ventole cilindriche" inglobate nello scafo per il "sostentamento" applicandolo al suo secondo progetto "SRN2" anch'esso con modesto sviluppo commerciale, perché privo di risorse economiche e comunque ben presto superato e messo da parte dai "baroni" dell'aeronautica Britannica.

Comunque il primo vero mezzo per trasporto di passeggeri fu il Vickers VA-3 che nell'estate del 1961 cominciò il servizio regolare lungo le coste settentrionali del Galles fra Wallasey e Rhy questo hovercraft era mosso da due motori turboelica spinto da eliche e governato da ciclopici timoni a barra anch'esso "inglobato" dalla Saunders Roe e The British Hovercraft Corporation.

Durante gli anni "60 la Saunders-Roe Ltd ,or SARO (http://www.srbhca.com/home.html) da sempre vicina alla costruzioni aeronautiche (1910) con aerei, idrovolanti ed elicotteri, sviluppò diversi modelli che erano in grado di trasportare passeggeri fra cui il SR-N2, che operò sul Solent dal 1962 e più tardi lo SR-N6 che prestò servizio regolare sul Solent fra Southsea a Ryde nell'Isola di Wight per molti anni. Il servizio iniziò il 24 luglio 1965 con lo SR-N6 che trasportava 38 passeggeri. Al giorno d'oggi due moderni hovercraft AP1-88 con 98 posti seguono la stessa rotta e oltre 20 milioni di passeggeri (al 2004) lo hanno scelto per raggiungere l'isola.

Come hanno fatto Saunders Roe e Vickers (che si unirono per creare la The British Hovercraft Corporation nel 1966), altri costruttori durante gli anni "60 hanno costruito i loro hovercraft, ricordiamo la Cushioncraft (facente parte del gruppo Britten-Norman) e Hovermarine (che hanno introdotto delle bandelle laterali che sono "affogate" nell'acqua con il compito di intrappolare l'aria sui lati), la Lockheed Corporation (Textron Marine and Land Systems Lockheed), la ABS-Hovercraft con il suo moderno M10 realizzato escusivamente in materiale composito (Kevlar/Carbonio).

Nel 1970 il più grande hovercraft inglese in servizio commerciale era lo SR-N4, classe Mountbatten, che faceva regolare servizio attraverso la Manica fra Dover in Inghilterra e Calais in Francia trasportando passeggeri ed auto. Il servizio fu interrotto nel 2002 per un concorso di cause apparenti, l'apertura del Tunnel della Manica, il costo di mantenimento dato dall'ormai ascesa del prezzo dei carburanti e l'avvento di un sistema di catamarani veloci ad effetto suolo (SES)leggeri ed a basso costo di gestione, nonché la mancanza di sponzorizzazioni statali ormai destinate dall'Europa alle Grandi Flotte.

Il successo commerciale degli "hovercraft civili" ha sofferto per la rapida crescita del costo del combustibile alla fine degli anni "60 e negli anni "70 a seguito del conflitti nel medio oriente anche se di pari passo non è andata nel settore militare, si è venuto a conoscenza dopo la caduta del muro di Berlino che la Russia negli anni del "gelo" aveva realizzato dei veri e propri "Hovergiant" meglio definiti dalla NATO come classi ZUMRO e KATALYNA, hovercrafts in grado di trasporare interi arsenali militari, in qualunque condizione metereologica ed su qualunque terreno di battaglia e non meno gli Americani con il loro LCAC ele loro navi speciali per il trasporto degli stessi hovercraft a qualunque latitudine.

Negli ultimi anni con l'avvento del kevlar/Carbonio, sono stati sviluppati altri mezzi di trasporto che utilizzano "la via del mare" con tecniche di costruzione innovative e consumi ridotti (peso/potenza) e con prestazioni comparabili (se utilizzati in acqua) ricordiamo gli aliscafi, i catamarani, i trimarani, gli idrovolanti grandi quanto un Jumbo Jet che viaggiano sfruttando l'effetto suolo.

Attualmente gli hovercrafts popolano il nostro globo ad ogni latitudine sia per uso civile che militare. Indistintamente per lunghezza o conformazione vengono usati come traghetti, mezzi di lavoro su laghi, fiumi, paludi, delta e mezzi di soccorso sia in mare che in acque interne, con notevole successo sono stati collaudati come "taxi" per percorrere fiumi ghiacciati o come rompighiaccio ed anche come mezzi di sbarco per truppe militari.

Altissime velocità, facile manovravilità, grandi capacità di carico, molteplicità di utilizzo, indifferenza ed insensibilità alle asperità delle superficie percorse, invisibilità ai radar o ai sonar nelle versioni militari, unite all'ormai basso costo di manutenzione, fanno dell'hovercraft un mezzo unico ed insostituibile.

Attualmente e nel mondo intero gli hovercrafts vengono ufficialmente utilizzati in tutte le misure da Guardie Costiere, Vigili del fuoco, Guardie Forestali, Istituti di Geologia, Squadre di Salvataggio, Squadre di disinfestazione, Squadre di Pronto Soccorso per bonifiche da sversamenti di idrocarburi ed infine come mezzi di salvataggio o di sostegno in caso di alluvioni.

Al momento c'è un numero crescente di ditte specializzate nella costruzione di hovercraft costruiti con le stesse tecniche dei grossi hovercraft che garantiscono funzionalità ed affidabilità d'uso. Anche in Europa si sta allargato la voglia di gare agonistiche con dei veri e propri campionati di Formula non ancora invasa da sponsor ma comunque ricca di voglia del "fai da te" con dimostrazione di vere e proprie macchine da corsa che "scivolano o volano sull'acqua" a velocità che vanno oltre i 150 km/ora.

Tipicamente i piccoli hovercrafts hanno due motori separati uno per il "sostentamento" ed uno per la "spinta" ambedue con una o più eliche aeronautiche di misura relativa. Il trend ultimo è quello di avere un motore con una elica o una coppia di eliche intubate in Tubo Venturi che trasferiscono parte dell'aria prodotta tramite un ripartitore alle gonnelle. Un'altro trend è quello di utilizzare "gonnelle" e non una "gonna o tubo unico" per controllare la stabilità del mezzo ed agevolare il ricambio in caso di strappi.

Il funzionamento "nel concetto" è molto semplice, l'aria prodotta dall'elica e convogliata alle gonnelle crea un flusso costante di uscita verso la superfice, creando l'effetto "on cushion" (sul cuscino) codesto effetto "galleggiamento" permette all'hovercraft di alleggerire il suo peso definito dagli Americani "Rabbit footprint" in quanto l'impronta che "in quel momento" il mezzo ha non è più pesante di quella lasciata da un coniglio, le gonnelle oltre che offrire stabilità ed "effetto galleggiante" servono anche ad attraversare asperità senza soffrire come farebbe la murata di una barca. La parte d'aria non convogliata viene usata come "Spinta" ovvero per far muovere l'hovercraft in avanti, la direzionalità viene data dai timoni posti alla fine del tubo venturi. I piccoli Hovercrafts virano a 360° su se stessi (senza nessun problema) sia essi da fermi che a tutta velocità, l'importante è fare molta pratica. I grossi Hovercrafts (ultima generazione) sono muniti di eliche a passo variabile che servono come aiuto per una rapida virata (su se stessi) o alla diminuzione di velocità in caso di rallentamento.

L'Hovercraft rimane prima dello Space Shuttle l'ultima invenzione del ventesimo secolo nel sistema dei trasporti e non va a sostituire la barca, l'idrovolante o l'elicottero ma si pone come mezzo polifunzionale da utilizzare per il passaggio su superfici di diversa natura, senza lasciare "solchi" e soprattutto nel rispetto dell'ecosistema e nel risparmio del costo energetico a parità di distanza percorsa da altri mezzi.

[modifica] Voci correlate

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[modifica] Collegamenti esterni

Gli hovercraft sono stati sviluppati inizialmente in Inghilterra e Stati Uniti per questo motivo con la loro lingua si trovano diversi siti internet ad essi dedicati.

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