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Giacomo I d'Aragona - Wikipedia

Giacomo I d'Aragona

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Giacomo I d'Aragona, il Conquistatore (in catalano: Jaume I, in castigliano: Jaime I) (Montpellier, 2 febbraio 1208 - Valencia, 27 luglio 1276). Re di Aragona, di Valencia (1239-76) e di Mallorca (1229-1276), Conte di Barcellona (1213-1276), signore di Montpellier (1219-1276) e di altri feudi dell'Occitania.

Giacomo I d'Aragona
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Giacomo I d'Aragona

Indice

[modifica] Giovinezza

Figlio di Pietro II il Cattolico e di Maria di Montpellier. Alla morte del padre nella battaglia di Muret (1213) nella quale partecipò difendendo i suoi vassalli occitani, Giacomo venne fatto prigioniero da Simone IV di Montfort, il leader della crociata contro i Catari e nemico giurato degli Occitani. Giacomo venne riconsegnato agli Aragonesi solo dopo un mandato del Papa Innocenzio III. Durante la sua infanzia rimase sotto la tutela dei Cavalieri templari nel castello di Monzón. Ebbe come reggente il Conte Sancho Raimúndez, figlio di Ramón Berenguer IV Conte di Barcellona, e zio di Giacomo.

Aveva sei anni quando fece giuramente alla Corte di Lleida nel 1214. Nel settembre del 1218 si celebrarono per la prima volta a Lleida una Corte Generale tra Aragonesi e Catalani, nella quale venne dichiarato già maggiorenne. Ereditò il Signorato di Montpellier alla morte della madre nel 1219.

Nel febbraio del 1221 si sposò con Eleonora di Castiglia, sorella di Berenguela e zia di Ferdinando III di Castiglia. Annullato il primo matrimonio, Giacomo contrasse una seconda unione con la pricipessa Violante, figlia di Andrea II di Ungheria l'8 settembre del 1235. Con il testamento di suo cugino Nuño Sánchez, ereditò le contee di Rosellón e Cerdeña ed la viscontea di [Fenolledas]] in Francia nel 1241.

[modifica] Il Regno

Durante i primi quindici anni del suo regno, Giacomo conseguì diverse lotte contro la nobiltà aragonese che lo fece addirittura prigioniero nel 1224. Nel 1227 affrontò una nuova rivolta nobiliare degli Aragonesi, diretta contro l'infante Ferdinando, zio del re, que finì grazie all'intervento del papa attraverso l'arcivescovo di Tortosa, con la firma del concordato di Alcalá nel marzo del 1227. Questo trattato segnò il trionfo della monarchia sui nobili ribelli, dando la stabilità necessaria per cominciare le campagne contro i musulmani. Questa stabilità pose fine alle lotte intestine della nobiltà aragonese.

[modifica] La Conquista di Maiorca

Per porre fine alla minaccia da parte dei Pirati di Maiorca, i mercanti di Barcellona, Tarragona e Tortosa chiesero aiuto a Giacomo I. In una riunione a Barcellona nel dicembre del 1228 gli offrirono le proprie navi, mentre i nobili catalani si accordarono per partecipare all'impresa in cambio di parte del bottino e dei domini territoriali da conquistare. In un'altra riunione a LLeida, i nobili aragonesi accettarono le condizioni minime, e consigliarono al sovrano di dare la precedenza alla lotta contro i musulmani di Valencia, questo fece sì che la partecipazione di Giacomo alla battaglia contro i maiorchini non fu significativa.

Alla campagna per la conquista di Maiorca partecipò così solo una piccola guarnigione di nobili aragonesi, l'impresa fu quindi merito principalmente dei catalani. Nel 1229, le forze catalane partirono da Salou per andare contro le armate di Abú Yahya, il governatore almohada semi-indipendente dell'isola.

Le truppe catalano-aragonesi sbarcarono a Santa Ponsa e sconfissero i musulmani nella Battaglia di Portopi il 13 settembre del 1229. L'isola venne conquistata in pochi mesi, solo un piccolo nucleo di resistenza musulmana permase fino al 1232. Le popolazioni musulmane dell'isola fuggirono in Africa o vennero fatti schiavi, Maiorca venne ripopolata dai catalani.

Dopo aver sterminato gli abitanti di Palma di Majorca (Madina Mayurqa), la quantità di cadaveri fu tale da produrre un'epidemia che dimezzò l'esercito di Giacomo I. Inoltre i nobili catalani tentarono di tenersi tutto il bottino, provocando una rivolta che indebolì ulteriolmente il potere militare del sovrano aragonese. Il Regno di Maiorca venne annesso alla corona di Aragona sotto il nome di regnum Maioricarum et insulae adyacentes, ottenendo la carta di franchigia nel 1230. L'istituzione nel 1249 del municipio di Maiorca (l'attuale Palma de Majorca) contribuì all'istituzionalizzazione del regno.

[modifica] La Conquista di Minorca

Il monarca aragonese si vide impossibilitato nel poter conquistare Minorca a causa delle divisioni interne del suo esercito aragonese-catalano, per via del bottino e della riduzione delle sue forze armate. Il sovrano nonostante tutto riuscì ad ottenere un vassallaggio sopra Menorca grazie al Trattato di Capdepera, con il quale i musulmani menorchini accettarono la sua sovranità (1231). Dopo la morte di Giacomo I, il governo di Menorca venne riunito sotto il regno di Maiorca.

L'isola venne conquistata definitivamente solo dall'erede di Giacomo, Alfonso III d'Aragona dopo la capitolazione di Abû’Umar nel 1287. Fu ripopolata dai catalani, benché rimase una piccola parte della popolazione musulmana che più tardi venne debellata.

[modifica] La Conquista di Ibiza e Formentera

Le ultime isole del Mediterraneo a cedere alla sottomissione catalana furono Ibiza e Formentera, conquistate grazie al contributo determinante di Guillermo de Montgrí, arcivescovo di Tarragona e dell'aristocrazia catalana, che concluse l'impresa nel 1235.

[modifica] La Conquista di Valencia

La conquista di Valencia a differenza di quella di Maiorca, venne compiuta con un impronta contingente di aragonesi. Nel 1231, Giacomo I si riunì con il nobile Blasco d'Aragona e il maestro dell'Ordine Militare dell'Ospedale di Alcañiz per fissare un piano di conquista dei territori valenciani. Blasco d'Aragona raccomandò di assediare le popolazioni su un terreno pianeggiante ed evitare le città fortificate, tuttavia i primi luoghi ad essere conquistati furono due avamposti arroccati fra le montagne. Il primo fu Morella, assediato da Blasco d’Aragona che approfittò della debolezza del governo musulmano locale. Giacomo I andò alla conquista di Ares, un paese vicino a Morella, preso per tenere sotto controllo Blasco ed evitare delle mosse a sorpresa. La conquista di ciò che posteriormente verrà denominato Regno di Valencia iniziò nel 1232, proprio con la presa di Morella. Nel 1233 venne pianificata la campagna ad Alcañiz, che consistette in tre tappe:

  • La prima tappa si diresse contro le terre di Castellón, con la presa di Buriana e di Peñíscola nel 1233. Nell’agosto del 1237 venne presa Puig
  • La seconda tappa venne diretta a sud arrivando fino al fiume Júcar. Nel 1237 venne conquistata Puig. Dopo la disfatta della squadra inviata dal re tunisino per aiutare la resistenza musulmana a Valencia, il 28 settembre ci fu la capitolazione ed il re aragonese entrò nella città il 9 ottobre-
  • La terza tappa dura un anno circa dal 1243 al 1245, vengono stabiliti i limiti territoriali con il Trattato di Almizrra nel 1244, firmato tra Giacomo I e l’infante Alfonso (futuro Alfonso X di Castiglia) per delimitare le aree di espansione sul territorio musulmano compreso tra la Castiglia e la Corona di Aragona. Le terre al sud della linea Biar-Villajoyosa rimasero nelle mani casigliani (incluso il Regno di Murcia), mentre il regno di Valencia venne consegnato definitivamente agli aragonesi solo dopo il 1305 con i trattati di Torellas ed Elche, quando sul trono sedeva già Giacomo II

Gli anni seguenti a quest’ultima tappa, Giacomo I dovette far fronte a diverse rivolte dei mori. A livello amministrativo decise di mantenere, rispettando gli usi ed i costumi locali, distaccati il Regno di Valencia con quello della Corona di Aragona (al quale quello Valencia era comunque unito), per evitare un’eccessiva espansione territoriale da parte della nobiltà aragonese che reagì rabbiosamente a questa decisione.

[modifica] La politica con la Francia

Con il Trattato di Corbeil, (1258) Giacomo pose fine alle sue pretese sull’Occitania, territorio appartenuto agli antichi conti di Barcellona. Come contropartita, Luigi IX di Francia rinunciava ai suoi diritti, come discendente di Carlo Magno, sopra i territori catalani ereditati dopo la Marca Hispanica.

[modifica] La Conquista del Regno di Murcia

I casigliani avevano sottomesso il Regno di Murcia nel 1243, ma i murciani nel 1264 si ribellarono con l’appoggio del Regno di Granada ed i governanti del Nord Africa. La regina Violante di Castiglia (sposa di Alfonso X il Saggio chiese aiuto a Giacomo I. Le truppe aragonesi mandate dall’infante Pietro (il futuro Pietro III il Grande) riconquistarono il Regno di Murcia nel 1265-66, più di 10.000 aragonesi rimasero in quei territori, che rimasero comunque sotto il dominio della Corona di Castiglia.

[modifica] Gli ultimi anni

Nel settembre del 1269, Giacomo I partì da Barcellona con la sua armata per la spedizione in Terra Santa. Una tormenta disperse le sue navi, dovette sbarcare ad Aigües-Mortes, vicino Montpellier, rinunciando così all’impresa.

Morì a Valencia il 27 giugno 1276 dopo un regno di sessantatre anni.

[modifica] Discendenza ed eredità

Dalla sua prima moglie, Eleonora, ebbe Alfonso (1229-1260).

Dalla seconda moglie Violante di Ungheria ebbe:



Predecessore:
Pietro II

re di Aragona, conte di Barcellona

1213-1276
Successore:
Pietro III


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