Gheorghi Dimitrov
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Gheorghi Dimitrov. Politico bulgaro. (Kovachevtsi, 18 giugno 1882 - 2 giugno 1949)
Intraprese la via della rivoluzione assieme al padre ed ai fratelli minori. Nella lotta morirono tre fratelli: il primo fu Costantino che fu segretario del sindacato dei tipografi di Sofia. Poi fu la volta di Nicola arrestato ad Odessa in una tipografia clandestina del Partito socialdemocratico. Condannato all'esilio a vita in Siberia, morì alla vigilia della Rivoluzione. Il terzo fu Teodoro, che morì assassinato nella sede della polizia di Sofia nel 1925.
Nel 1896, a soli 16 anni, pubblicò con un operaio suo amico, il giornale "Chicchirichì", organo del partito Kastratelna (dal verbo Kastra: fustigare) e ne fu il redattore capo.
Due anni dopo, Dimitrov fu eletto segretario dell'Unione sindacale dei tipografi di Sofia ed iniziò ad organizzare il movimento sindacale dei tipografi dell'intera Bulgaria. Nel 1902 aderisce al partito socialdemocratico.
Nel 1902 lavora a Samokov nella tipografia del liceo americano, ma pochi mesi dopo era ritenuto dalla direzione un operaio scomodo e fu messo alla porta. Così nel 1903, Dimitrov fa ritorno a Sofia e diviene segretario della sezione dei socialisti di sinistra.
Dimitrov, nel 1904, viene riconosciuto dal partito come un valoroso militante e viene eletto membro della direzione dell'Unione generale dei sindacati operai.
Dal 1905 al 1908, Dimitrov dirige gli scioperi dei minatori, della manifattura del tabacco e degli operai dei tessili. Viene arrestato.
Per decisione del partito, nel 1909, assunse la direzione del movimento sindacale operaio.
Candidato nel 1913 alle elezioni politiche viene eletto deputato nonostante abbia trascorso il periodo della campagna elettorale in carcere e per dieci anni si batte contro la disoccupazione e il carovita.
Nel settembre del 1915 Dimitrov viene nuovamente arrestato per la sua attiva azione di propaganda contro la guerra.
Importante fu il ruolo che svolse, a seguito della fine della Seconda Guerra Mondiale, nel tentativo di propugnare l'idea di diverse "Vie nazionali a socialismo". Egli tentava di slacciarsi dalle dure linee guida Staliniste per lo sviluppo del socialismo, pensando che fosse necessario per ogni paese dell'est europa un diverso sviluppo socialista, il quale non doveva essere necessariamente quello dettato dall'URSS. Nell'immediato dopoguerra ebbe una certa risonanza la sua teoria, il che portò i paesi dell'est (Bulgaria, Romania, Ungheria, Polonia e Cecoslovacchia) a teorizzare una confederazione, indipendente dall'URSS, ed autonoma nelle linee di sviluppo. Un ruolo preminente in questa alleanza veniva fornito dalla Jugoslavia di Tito. Purtroppo il progetto era fortemente ostile ad una personalità autoritaria come Stalin, ed in seguito, con la morte di Dimitrov, e con la "scomunica" di Tito da parte dell'URSS, le diverse vie al socialismo persero via via vitalità ed organizzazione, e tutti i paesi dell'est si prestarono ad una sorta di massiccia "esportazione dello Stalinismo", chiudendo per sempre l'idea di una possibile confederazione dei paesi socialisti dell'est indipendente dall'URSS (ciò che effettivamente accadde con la Jugoslavia, e in seguito con la Cina).
Pagine dedicate al noto esponente del movimento operaio internazionale Gheorghi Dimitrov