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Francesco I d'Este - Wikipedia

Francesco I d'Este

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Francesco I d'Este (6 settembre 1610 - Santhià 14 ottobre 1658) era il figlio maggiore di Alfonso III d'Este, Duca Modena e Reggio, e di conseguenza gli successe nei diritti il 25 luglio 1629. Fu Duca di Modena e Reggio dal 1629 al 1658.

Francesco I si sposò tre volte:

  1. nel 1631 con Maria Farnese (18 febbraio 1615 - 25 giugno 1646), figlia di Ranuccio I Farnese duca di Parma;
  2. il 12 febbraio 1648 con la sorella della prima moglie, Vittoria Farnese (29 aprile 1618 - 10 agosto 1649);
  3. il 14 ottobre 1654 con Lucrezia Barberini (24 ottobre 1630 - 24 agosto 1699), figlia di Taddeo Barberini.

Da primo matrimonio ebbe nove figli:

  1. Alfonso d'Este (1632 - 1632)
  2. Alfonso IV d'Este (1634 - 1662) duca dal 1658, nel 1655 sposa Laura Martinozzi († 1687) figlia di Geronimo e nipote del cardinale Mazzarino
  3. Isabella d'Este (1635 - 21 agosto 1666). Il 18 febbraio 1664 sposa Ranuccio II Farnese (1630 - 1694) Duca di Parma
  4. Leonora d'Este (1639 - 1640)
  5. Tedaldo d'Este (1640 - 1643)
  6. Almerigo d'Este (8 maggio 1641 - 14 novembre 1660)
  7. Eleonora d'Este (1643 - 24 febbraio 1722), che fu suora
  8. Maria d'Este (8 dicembre 1644 - 20 agosto 1684). Sposò nell'ottobre 1668 Ranuccio II Farnese (1630 - 1694) Duca di Parma
  9. Tedaldo d'Este (1646 - 1646)

Dal suo secondo matrimonio ebbe una figlia, Vittoria d'Este (24 agosto 1649 - 1656), e dal terzo un altro figlio: Rinaldo d'Este (1655 - 1737) cardinale 1686-1695, duca dal 1694 che nel 1696 sposa Charlotte d'Hannover (1671-1710) figlia del Principe Johann Friedrich

Divenuto Duca nel 1629 a seguito dell’abdicazione del padre Alfonso III d'Este, fu certamente il più grande dei principi estensi. Si trovò subito a fronteggiare la tremenda epidemia di peste del 1630-31 (a Modena fu contagiato il 70% della popolazione, ed il 40% ne morì) e si rifugiò sulle colline di Reggio Emilia, dove il morbo giunse più tardi e fu meno virulento, e tutta la sua famiglia fu risparmiata. Ne diede merito alla Madonna della Ghiara, e nacque così una devozione che mantennero tutti gli Estensi: la sua effigie fu anche riprodotta su diverse monete.

Cessata l’epidemia, sposò Maria Farnese, figlia del Duca Ranuccio I di Parma, e nel frattempo scoppiava la Guerra dei trent’anni. Il Duca parteggiò per la Spagna ed invase il Ducato di Parma del cognato e ne seguirono scorrerie francesi nel modenese. Recatosi poi a Madrid per ottenere ricompensa dell’alleanza, tornò a mani vuote, senza nemmeno riscuotere i vecchi crediti. Per annettersi Correggio, dopo che l’Impero aveva dichiarato decaduto per indegnità il Principe Siro, dovette sborsare 230.000 fiorini e tenersi una guarnigione spagnola.

Venne subito dopo la guerra di Castro che Papa Urbano VIII (Maffeo Barberini) voleva annettere come aveva fatto con Urbino: Parma, Modena, Venezia e Firenze si allearono contro il Pontefice, ma gli altri Stati, timorosi che prevalesse Francesco I, che mirava alla riconquista di Ferrara, si affrettarono a stipulare a Ferrara una pace, il 31 marzo 1644, che lasciava le cose come erano. Ancora una volta Francesco I sperava in un aiuto dalla Spagna che non venne, e decise di schierarsi dalla parte della Francia, grazie ai maneggi col cardinale Mazzarino.

Francesco I scese sul campo di battaglia per la conquista di Cremona, ma per le avversità atmosferiche ed il mancato arrivo di truppa e denaro promessi dal Mazzarino, fu costretto a desistere. Le sorti della guerra dei Trent’Anni presero poi una piega favorevole alla Spagna e ancora una volta il Duca cercò un abboccamento con essa, salvo poi di nuovo avvicinarsi alla Francia, combinando il matrimonio del figlio Alfonso con Laura Martinozzi, nipote del Mazzarino.

Il governatore della Milano spagnola, Marchese di Caracena, passò il Po e a Gualtieri entrò nel territorio estense per conquistare Reggio, ma stavolta le condizioni atmosferiche avverse e la difesa della città costrinsero il Caracena a desistere e ritirarsi.

Negli anni successivi vediamo ancora Francesco I, alleato di Francia e Piemonte, combattere in Lombardia e Piemonte,come comandante delle truppe francesi oltre che delle proprie, ottenendo successi nella presa di Valenza ed Alessandria nel 1656-57, anche con l’aiuto del figlio Alfonso. Alla fine del 1657 ritornò a Modena, ma nel 1658 passa il Po, risale l’Adda e giunge alle porte di Milano; si dirige poi verso il Piemonte e assedia Mortara, conquistandola. Ma non poté godere il trionfo della vittoria: ammalatosi di malaria muore a Santhià il 14 ottobre 1658 fra le braccia del figlio Almerigo.

Grande e audace condottiero, mantenne però una dirittura morale ed una religiosità rara fra i prìncipi di quei tempi; amava donare senza farlo pesare o conoscere da coloro che gratificava e nonostante tutto amava più la pace della guerra; Modena divenne una vera capitale grazie alla sua opera: costruì, oltre al Palazzo Ducale, il Teatro della Spelta (3000 posti a sedere), allargò il Naviglio fin dentro la città che ebbe il porto, costruì la sontuosa villa delle Pentetorri, andata completamente distrutta da un bombardamento durante la seconda guerra mondiale, oltre al restauro della Cittadella e decise la costruzione della palazzina del Vigarani nei giardini del palazzo oggi Giardini Pubblici . Costruì anche il Palazzo ducale di Sassuolo destinato alla villeggiatura della corte. Protettore di artisti e letterati, arricchì la Galleria Estense portandola al livello delle più ricche collezioni d'Europa con l'acquisizione di opere dei maggiori artisti del suo tempo, purtroppo in parte vendute dal suo discendente Francesco III a corto di quattrini al re di Polonia ed elettore di Sassonia Augusto III e che oggi formano il vanto del museo di Dresda. Alla Galleria Estense di Modena si trovano due opere che lo ritraggono: il celebre busto marmoreo del Bernini e l'altro altrettanto celebre ritratto del Velazquez.

[modifica] Voci correlate


Predecessore:
Alfonso III
Duca di Modena e Reggio
1629-1658
Successore:
Alfonso IV


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