Canone muratoriano
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Il canone muratoriano è una copia della - probabilmente - più vecchia lista dei libri del Nuovo Testamento. Esso fu scoperto nella Biblioteca Ambrosiana da Ludovico Antonio Muratori, (1672 – 1750), e fu pubblicato nel 1740.
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[modifica] Origine e datazione
Il frammento è lacunoso manca sia l’inizio sia la fine del testo. Si tratta di un manoscritto del VII secolo di cui alcuni elementi – in primis il fatto che l’autore si riferiscano al pontificato di Papa Pio I (142 - 157) come a evento recente - permettono di affermare che si tratti della traduzione dal greco di un originale datato circa del 170 d. C. Recenti studi che proponevano una datazione più tardiva hanno trovato scarsa accoglienza fra gli studiosi.
Il frammento raccoglie tutte le opere che erano accettate come testi canonici dalle chiese note al suo anonimo redattore.
Secondo l’enciclopedia cattolica frammenti del canone sarebbero stati ritrovati pure in manoscritti delle lettere di San Paolo risalenti all’VIII secolo e conservati presso l’Abbazia di Monte Cassino.
[modifica] Il contenuto del canone
L’autore anonimo accetta quattro vangeli, di due è fatto il nome (Luca e Giovanni)[1] degli altri due non è, invece, più leggibile l'autore, che - se corrispondente ai nostri vangeli canonici e come sembrerebbe si possa dedurre dall'incipit rimasto del testo - dovrebbero essere Matteo e Marco. L’autore del testo accetta pure gli atti degli apostoli e 13 delle epistole di San Paolo, ma non quella – oggi canonica - agli Ebrei. Egli ritiene apocrife le presunte lettere di Paolo ai Laodicei e agli Alessandrini.
Delle altre epistole dette cattoliche l’autore del frammento accetta la lettera di Giuda e le due che portano il nome di Giovanni nonché la saggezza di Salomone, oggi quest'ultima non inserita nel canone. Le due lettere attribuite a Giovanni non sono ulteriormente qualificate dall’autore anonimo, non vi è pertanto indicazione alcuna per ritenere che provengano da una stessa persona. D’altronde la stessa Chiesa ufficialmente ritiene che esse provengano una da Giovanni l’Evangelista e l’altra da tale presbitero Giovanni. Nel testo si fa riferimento e si accettano pure sia l'apocalisse di Giovanni sia una apocalisse di Pietro, quale libro che alcuni non vorrebbero fosse letto in Chiesa. Non si sa tuttavia se ci si riferisca all’omonimo testo greco o a quello copto, quest’ultimo di natura gnostica.
Infine, tra le varie opere non canoniche vi è, in quanto per l'autore del testo troppo recente e non risalente all'epoca apostolica - il Pastor di Hermas, che il testo dice fratello di Papa Pio I.
[modifica] Bibliografia
Bart D. Ehrmann, Apocrifi, sette ed eretici nella battaglia per le sante scritture, Carocci, Roma 2005 in specie pagg. 301 e segg.
[modifica] Riferimenti
- ↑ la prima riga leggibile recita: il terzo Vangelo è quello di Luca (...), e il quarto, quello di Giovanni. Si scorge inoltre un'allusione ai primi due, mentre non viene nominato alcun altro scritto col nome di "Vangelo". (cfr. pag.76 de La frode del Codice da Vinci. Giochi di prestigio ai danni del Cristianesimo, op.cit.)
[modifica] Collegamenti esterni in inglese
- Testo in inglese del canone muratoriano
- Originale e traduzione corretta in latino e inglese del canone muratoriano
- Articolo sul canone muratoriano
- " Lo sviluppo del canone neotestamentario": Il canone muratoriano
- Henry Wace, A Dictionary of Christian biography: Muratorian fragment